Leggo troppo quello che scrivono gli altri e intanto scrivo poco io. Curioso qua e là in Internet e trovo sempre qualcosa dove soffermarmi per riflettere, gli spunti sono infiniti.
Ma la mia creatività? Giro intorno ai capitoli del nuovo romanzo stando ben attenta a non avvicinarmi troppo, neanche fosse una mina ben mimetizzata in un campo.
Come mai? A saperlo... avrò bisogno di disintossicarmi dai fumi del lavoro che ho lasciato.
E poi sempre di più mi rendo conto che bisogna stare attenti a quello che si scrive. Chi legge non può essere aggredito. Far provare emozioni è una bella cosa ma a volte mi sfiora la paura di attraversare in modo negativo la vita degli altri...
Non dovrei, lo so. Sembrano scupoli eccessivi: intendiamoci, se ci fossero i grandi numeri di cui preoccuparsi allora? Un autore di calibro internazionale cosa dovrebbe dire?
Comunque resto dell'idea che una penna dovrebbe portare del buono.
In questo caso può permettersi di essere incisiva in virtù del fatto che il vecchio scripta manent non è ancora passato di moda...
di Vilma Cretti
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
martedì 27 dicembre 2011
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