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sabato 23 ottobre 2021

Con "Mare Omis" la poetica fotografica delle costellazioni marine di Francesco Zizola approda a Bolzano

Dal 26.10 al 27.11.2021 presso Foto-Forum-Südtiroler Gesellschaft für Fotografie, di via Weggenstein 3f a Bolzano, è visitabile "Mare Omnis", una mostra fotografica di Francesco Zizola. 

Il tema indagato dal noto fotografo è il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare, declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso. Il mare di Zizola è un mare di sottrazione, nel quale emergono segni, analogie, cose che richiamano altre cose. Il mare diventa cielo e così diviene costellazione che rinvia ad archetipi all’origine del tempo. 


Nelle fotografie scattate appaiono disegni, figure umane, rappresentazioni antiche, segni nella notte, immagini lontanissime di una natura potente in stretto contatto con l’uomo. Come ricorda Barthes: “Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei.” Le costellazioni lontanissime in realtà sono reti da pesca inserite nel grande mare mediterraneo, reti che i “tonnarotti” -coloro che si occupano della mattanza- installano per catturare i tonni nella loro migrazione verso la costa, i punti bianchi sono boe e i fili argentati di strisce d’acqua sono le cime che assicurano le parti galleggianti ai fondali. Zizola sceglie di allontanarsi dai topoi narrativi classici del reportage per un altro tipo di immagine che si discosta da ogni referenzialità del reale per andare verso un linguaggio poetico e astratto. Cosa guardiamo veramente quando vediamo un’immagine? Cosa riconoscono i nostri occhi davanti ad esse? Sono le domande che ci poniamo osservando le fotografie di Mare Omnis. L’ambiguità è totale e Zizola sceglie di ragionare sul paradigma del fotografico sapendo che le immagini hanno il meraviglioso compito di creare percorsi di significato dando origine a processi di consapevolezza nello spettatore. Le fotografie non sono solo ciò che mostrano, suggerisce Zizola, ma sono molto altro, parte attiva di un processo che pone domande e va oltre al visibile, verso l’immaginazione in un movimento interno tra autore e spettatore. 

“C'è una verità estatica, poetica. È misteriosa e inafferrabile, e può essere raggiunta solo attraverso l'immaginazione e la stilizzazione. La fotografia ha il compito di aprire nuove possibili comprensioni della complessità della realtà” commenta il fotografo nel processo che lo ha portato a creare queste immagini.

Il lavoro iniziato nel 2016 si compone di 22 fotografie in bianco e nero di formato 90x120 e raccontano il rapporto ormai capovolto e andato perduto dell’ uomo con il mare nella sua forma di sostentamento naturale. É un atto di denuncia poetico, un atto d’amore verso la rottura di un equilibrio, di un tempo in cui il mare era fiorente di vita, l’appello a ritrovare nuovamente la perduta relazione con il sacro.

giovedì 18 ottobre 2018

La sostenibilità alimentare raccontata da giornalisti, fotografi, videoreporter, storyteller: ecco i finalisti del Premio Barilla & Thomson Reuters

La Thomson Reuters Foundation e il Barilla Center for Food and Nutrition hanno annunciato i finalisti del Media Sustainability Food Award 2018, un premio che mira a valorizzare il lavoro svolto da parte di giornalisti professionisti e talenti emergenti provenienti da tutto il mondo sul tema delle sfide del sistema alimentare globale.

Una giuria di esperti - composta da professionisti di spicco nel campo del giornalismo, della fotografia, delle politiche alimentari, della sostenibilità agricola e della ricerca - ha selezionato un totale di 12 finalisti nelle 4 categorie di premi; giornalismo e multimedia, sia pubblicati che inediti, basati su una serie di criteri tra cui la sostanza, l'originalità e la creatività. 

I vincitori saranno annunciati in occasione del 9 ° “Forum internazionale su Alimenti e Nutrizione” del Barilla Center for Food and Nutrition il 27 novembre prossimo.

Per visualizzare i lavori dei finalisti, clicca qui

sabato 27 maggio 2017

"Il futuro? Sarà un agrodisastro"

«Un tempo la chiamavamo agricoltura. Oggi, quella che si beve il 70% dell’acqua dolce presente sulla Terra, che ha ormai sconvolto i cicli geochimici planetari, che sta portando il nostro pianeta all'agrodisastro, è un'industria vera e propria, riconosciuta come una delle cause del riscaldamento globale». 

Risultati immagini per ariditàÈ un quadro clinico serio quello che Mauro Balboni - bolzanino di origini altogardesane, per 30 anni dirigente di aziende internazionali del settore industriale - descrive nel suo «Il pianeta mangiato-La guerra dell'agricoltura contro la Terra» (ed. Dissensi, pp. 247, 18 euro), un chiaro, denso, profondo tentativo di sintesi sulle criticità insite nel modello di sviluppo alimentare contemporaneo, fonte di interessi di multinazionali più che riferimento alla promozione della sostenibilità, che anziché restituire un senso di sterile catastrofismo invoglia il lettore affinché si faccia carico della propria parte di responsabilità verso la salvaguardia della Terra, pianeta malandato e bellissimo insieme. «Siamo talmente ossessionati dagli effetti che il nostro cibo può aver su noi da aver dimenticato che al momento, più che nutrirlo, il pianeta ce lo stiamo mangiando - spiega l'autore con evidente cognizione di causa, forte della propria esperienza professionale nel campo della ricerca - L’umanità è a un punto di non-ritorno: sta prendendo congedo dall’Olocene (l’Era geologica in cui è nata l’agricoltura, che ci ha fatto proliferare e prosperare) per varcare le soglie di una nuova Era, l’Antropocene, caratterizzata dall’impatto negativo delle attività umane sulla Terra per mezzo di un’alterazione massiccia e sistematica dei processi naturali. Produzione insostenibile, esplosione demografica, uso sregolato di risorse limitate come acqua e terra fertile, deforestazione e degrado ambientale, incapacità di percepire il cambiamento climatico, estinzione delle specie viventi, superamento della metà dei limiti di sopravvivenza della biosfera classificati dagli scienziati, ci stanno conducendo ad uno scenario in cui la Terra appare ormai un pianeta “tossico”. Quello che abbiamo fatto per più di 10.000 anni non è più replicabile e prima di rimanere senz’acqua o terra fertile dobbiamo iniziare a pensare in modo diverso al cibo, a come procurarcelo». 

E Il pianeta mangiato ce lo spiega? «Va detto che il libro non dà ricette salva-umanità: è piuttosto un volume che analizza il nostro “pane quotidiano” e il suo costo in termini ambientali, che presenta dati, fa riflettere, capire, che lascia sgomenti, fa domande scomode ma stimolanti, ma che propone anche soluzioni». In poche parole, un’investigazione sui motivi che hanno condotto la Terra allo stato attuale nonché un invito a cercare alternative condivisibili per permettere all'uomo di fronteggiare l’enorme sforzo di adattamento al quale sarà chiamato per raggiungere la sicurezza alimentare nel mondo di domani. Stringendo il focus sul suo ambito d’elezione, Mauro Balboni osserva infatti come già oggi il mercato del cibo sia incompatibile con il pianeta e come a mangiare con regolarità siano già 6 miliardi e mezzo di persone, «... numero che entro 35 anni e in un contesto climatico cambiato salirà a quasi 10 miliardi, di cui buona parte in Paesi con economie emergenti (già oggi, ad esempio, in Cina il consumo di carne è triplicato rispetto al passato e il numero di pasti consumati in fast food sestuplicato). Appare quindi molto poco probabile che si possa continuare a produrre le stesse cose di ora e negli stessi posti: in un prossimo futuro il grano per la pasta potrebbe arrivare dalla Siberia, i pomodori dai tetti del nostro quartiere e le proteine dai batteri di un laboratorio. Dovremo parlare di agricoltura verticale o urbana».

Ma siamo consapevoli della portata dell’agrodisastro? Quanti conoscono il ruolo esercitato su di esso dalla nostra alimentazione? E soprattutto: ci sono alternative? Per rispondere l'autore sfata miti ormai radicati, quali le virtù dell’agricoltura, l’intoccabilità della tradizione contadina e la retorica del buon tempo andato secondo cui il cibo deve essere naturale. «Dopo l’invenzione dell’agricoltura non c’è più stato nulla di “naturale” - conclude Balboni - Oggi, per produrre carni bianche in Europa e Cina, si usano mangimi di soia sudamericana, proveniente anche dalle aree deforestate del Mato Grosso. Così come, per una quantità indefinita di usi alimentari e non, si continua ad impiegare olio di palma, altra causa di deforestazione. Eppure né soia né palma da olio sono insostituibili. Bene la filiera corta, bene i gruppi di acquisto solidale, bene i no-Ogm: le singole azioni volontarie però non bastano. Ogni giorno un miliardo e mezzo di tonnellate di ghiaccio finiscono in mare e ogni anno vengono battuti record di alte temperature. La scala dei problemi è ormai tale che abbiamo solo una scelta: creare una massa critica impattante al punto da far sì che questi temi entrino a far parte delle agende politiche, dalle singole comunità fino all'UE e alle Nazioni unite, non solo sotto forma di accordi ma di governance globale del cibo in grado di limitare il disastro. Bisogna insomma tornare a riconoscere i limiti fisico-chimici e biologici dell’ecosistema terrestre. Il nostro pianeta l'abbiamo già spremuto abbastanza, ora dobbiamo inventare qualcosa di nuovo. Le risorse per farlo ci sarebbero: ogni giorno i Paesi dell'Ocse versano quasi un miliardo di dollari in sussidi ad agricoltori e allevatori. Dovremmo cominciare ad usare quel denaro per cambiare le filiere alimentari, renderle resilienti al cambiamento climatico, produrre il nostro “pane quotidiano” assieme alla biosfera, non più contro di essa come abbiamo fatto finora». 

L'autore: per oltre trent’anni, Mauro Balboni (bolzanino, laureato in Scienze Agrarie all’Università di Bologna) è stato dirigente nel settore dell’agroindustria internazionale. Si è occupato sia di ricerca e sviluppo che di politiche governative, muovendosi soprattutto tra Austria e Inghilterra. Oggi vive in Svizzera. «Il pianeta mangiato» è il suo secondo libro (dopo aver pubblicato nel 1996 «Il paese alto») e verrà presentato presso la Biblioteca di Bezzecca il 17 agosto prossimo.

fonte: Paola Malcotti - giornale l'Adige di venerdì 26 maggio 2017

martedì 14 marzo 2017

Con "La grande via" di Luigi Fontana e Franco Berrino i segreti della longevità

«Vivere più a lungo si può». Come? Secondo Luigi Fontana (medico e scienziato di origini altogardesane, tra i massimi esperti mondiali nel campo della nutrizione), che con il contributo di Franco Berrino (medico ed epidemiologo, direttore del Dipartimento di medicina preventiva dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano) ha da poco pubblicato “La grande via”, il segreto della longevità consisterebbe nella combinazione di buone abitudini, volte da un lato a nutrire il corpo con la giusta quantità di cibo sano e dall'altro a mantenerlo in forma, sia con un esercizio fisico regolare sia con tecniche per coltivare la mente e lo spirito. 


Troppo semplice? Sì, ma attenzione: il libro, uscito solo una decina di giorni fa per Mondadori (346 pagine, 17 euro la versione cartacea e 9,90 quella digitale) e già schizzato in vetta alla classifica dei più venduti, non è uno dei tanti ed ormai inflazionati manuali di nutrizione, fitness o meditazione, bensì il frutto di lunghi processi di studio che, sintetizzati in un unico prodotto, si propone al grande pubblico come un vero e proprio atto di informazione e divulgazione scientifica destinato a varcare le porte degli atenei, per essere messo a disposizione di tutti. Tra le pagine quindi nessun trattato medico, nessun dogma o ricetta miracolosa, quanto semmai una buona dose di consigli - per nulla banali perché confermati da ricerche e indagini di laboratorio - per prevenire le malattie, rinforzare lo stato di salute psicofisica, vivere una vita felice. Con se stessi, innanzitutto.

«L'intento è stato semplicemente quello di proporre ciò che l'antica saggezza dei popoli ha tramandato fino a noi e che la ricerca scientifica ha oggi potuto confermare - spiega Luigi Fontana, che assieme a Franco Berrino e alla giornalista Enrica Bortolazzi già un paio di anni fa ha fondato l'associazione da cui il libro prende il titolo - Traendo spunto dal Codice europeo contro il cancro e da recenti studi sperimentali, in questo volume abbiamo dunque illustrato come alcune conoscenze empiriche di molte tradizioni culturali e le attuali conoscenze scientifiche stiano oggi convergendo tra loro, dimostrando così che la chiave della longevità non sia altro che il giusto mix tra un'alimentazione sana e di qualità, un esercizio fisico costante ed un training cognitivo che ci permetta di nutrire la mente, vivere il presente in armonia con noi stessi. Le cause della maggior parte delle malattie croniche si nascondono infatti nella nostra vita quotidiana. In tutto il mondo le istituzioni scientifiche e sanitarie sono chiamate però a rispondere a leggi di mercato che hanno interesse a mantenerci in vita ma non in salute; ci sono tuttavia sempre più prove scientifiche che indicano come opportune alcune scelte nutrizionali e di attività fisica che, se associate a tecniche di training cognitivo, di respirazione e meditazione, diventano quanto mai essenziali per rallentare i processi d'invecchiamento, favorire una longevità in salute, prevenire le malattie tipiche della nostra era o facilitarne la guarigione». Senza dimenticare però tutto ciò che ci circonda. 

«La salute personale è importante ma solo se vista in un contesto più ampio - continua Fontana - Penso che quel che manca al giorno d'oggi sia la consapevolezza del fatto che abbiamo le conoscenze per vivere in un mondo fantastico e per aumentare le nostre probabilità di giungere in salute a un’età avanzata vivendo in un mondo sano e pulito: per migliorare lo stato di salute dell’uomo e dell’ambiente ognuno di noi dovrebbe però fare qualcosa, a partire da se stesso, il modo in cui pensa e vive. Tutti insieme possiamo infatti collaborare per ridisegnare un nuovo sistema di sviluppo economico e industriale incentrato sull’efficienza e resilienza energetica e la salvaguardia della salute, e non del capitale finanziario delle multinazionali. E per farlo, basterebbe semplicemente abbandonare il paradigma che mira a produrre più cibo ed energia a basso costo a favore di un nuovo modello che opti per la creazione di prodotti e servizi di alta qualità, che rispettino il benessere dell’uomo e dell’ambiente: la felicità e il benessere non dipendono solo dall’acquisizione di beni materiali e dalla crescita economica ma vengono alimentati dal nostro stato di salute fisica, psicologica e spirituale, dalla ricchezza delle nostre relazioni sociali e culturali, oltre che dalla qualità dell’ambiente che sostiene tutta la vita sulla Terra, il nostro vero, grande ed unico capitale. Abbiamo dunque scritto questo libro in base sì alla nostra esperienza scientifica e clinica - conclude Luigi Fontana - ma con gratitudine e rispetto verso le migliaia di persone che hanno partecipato agli studi e i pazienti che ci hanno affidato la loro speranza di guarigione: ci auguriamo dunque che “La grande via” contribuisca a proteggere i lettori da informazioni distorte e interessate, dai venditori di magici piani nutrizionali o integratori miracolosi ma soprattutto inviti tutti noi ad un'articolata riflessione personale e collettiva attorno al concetto di salute». 

Gli autori:

Originario di Riva del Garda (TN),
Luigi Fontana è medico e scienziato, professore
ordinario di Medicina e scienze nutrizionali presso l'Università di Brescia e la Washington University di St. Louis (USA). I risultati dei suoi studi clinici sugli effetti della restrizione calorica sono stati pubblicati nelle più prestigiose riviste scientifiche e hanno aperto una nuova area nel campo della ricerca nutrizionale, della prevenzione delle malattie croniche e del rallentamento dei processi d'invecchiamento. Ha ricevuto alcuni dei massimi premi internazionali nel campo biogerontologico.

Franco Berrino è medico, epidemiologo, direttore del Dipartimento di Medicina preventiva dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano. Nella sua attività quarantennale di ricerca e prevenzione ha promosso lo sviluppo dei registri tumori in Italia e coordinato i registri tumori europei per lo studio della sopravvivenza dei malati. Ha coinvolto decine di migliaia di persone in studi sulle cause delle malattie croniche: i risultati gli hanno consentito di promuovere sperimentazioni per modificare lo stile di vita allo scopo di prevenire l'incidenza e la progressione dei carcinomi.


fonte: Paola Malcotti - giornale l'Adige di domenica 12 marzo 2017

mercoledì 4 gennaio 2017

"Dove il tempo si ferma. La nuova teoria sui buchi neri" di S. Hawking

Ovvero, "I buchi neri hanno peli soffici!". Nulla di osceno, nell'affermazione di Stephen W. Hawking, che in questo breve saggio tenta di spiegare il percorso effettuato e le teorie avanzate dalla comunità scientifica mondiale sull'affascinante questione dei buchi neri. Grande comunicatore, il fisico inglese più famoso della nostra epoca sale dunque ancora una volta in cattedra con una lezione a prova di "dummies", come nel suo stile. E dove non ci arriva lui, ci pensa David Shukman - responsabile scientifico di BBC News - a tradurre per i profani. In poche parole, al popolino (nel senso vezzeggiativo del termine) cui questo libro è rivolto.

Risultati immagini per dove il tempo si ferma hawkingSe vi aspettate risposte, scordatevele. Se pensate di avere tra le mani qualcosa di interessante, magari ad integrazione dell'evergreen e sempre illuminante "Dal Big Bang ai buchi neri" (1988), avete sbagliato libro. Se pensate invece a qualcosa che possa far sorridere, eccovi serviti. Come detto sopra, "Dove il tempo si ferma" è nulla di più, nulla di meno, di un volumetto a prova di "dummies", a mio avviso sprecato da parte di un autore di questo calibro. Unico punto a favore, è semmai la spiegazione - spiccia - dell’evoluzione delle scoperte sui buchi neri, dalle prime ipotesi alle ultime conferme.

Quarta di copertina:
Alla metà degli anni Settanta, Stephen Hawking fece una serie di scoperte inquietanti, secondo cui i buchi neri potrebbero evaporare, o anche esplodere, e distruggere tutta l'informazione della materia caduta al loro interno. I fisici hanno impiegato i successivi quarant'anni a mettere ordine alle conseguenze di questo risultato, finora indimostrato. In queste due lezioni, Hawking ritorna sul tema chiave della sua ricerca per raccontarci qual è il punto della situazione, e cosa rimane da capire sullo spazio, sul tempo, sulla nostra parte nell'universo. "I buchi neri rappresentano una sfida al principio più fondamentale che riguarda la prevedibilità dell'universo e la certezza della storia", scrive. E ci coinvolge nell'ultima puntata di un'appassionata disputa scientifica, iniziata parecchi anni fa, tra la fisica classica della relatività generale e la fisica quantistica.

martedì 20 settembre 2016

Fumetto, scienza e fantascienza al Mart di Rovereto

"Dialogo tra Antonio Serra e Giulio Giorello" di venerdì 23 settembre, alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze del MART di Rovereto, coordinato da Claudio Gallo e Nicola Spagnolli, prende spunto dalla mostra "Sognavamo di conquistare Marte. Fumetti, libri, illustrazioni e riviste di fantascienza in Italia nelle collezioni di Roberto Bonadimani, Claudio Gallo e Pino Torta", esposta sino al 30 settembre alla Biblioteca Civica di Rovereto.
L’incontro sarà preceduto ad ore 16.00 dalla visita guidata alla mostra.
Giulio Giorello è filosofo e matematico, docente di filosofia della scienza presso l’Università di Milano. Cresciuto a pane e fumetti, ha imparato a leggere con Topolino e il fumetto resta per lui un’abitudine di vita. È autore di numerose opere scientifiche e, in particolare, assieme a Pier Luigi Gaspa, de "La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr. Fantastic" (Raffaello Cortina, 2007) che ha ricevuto il Premio Giovanni Maria Pace per il miglior saggio italiano di divulgazione scientifica. Nel volume, gli autori spiegano come Paperino abbia inventato la “paperite”, un esplosivo migliore della dinamite, ipotizzando, venti anni prima della sua scoperta, l’esistenza del metilene, molecola instabile e reattiva. Si ricorda di Topolino nelle vesti di Dante che in un episodio del 1950 scende nel regno del buio e scopre, come Galileo, che il libro dell’universo è scritto in caratteri matematici. E poi di Tex Willer che ne "Il signore dellabisso" del ʼ69 propone una raffinata lezione di epistemologia e, novello Francis Bacon, teorizza la superiorità dell’esperimento controllato rispetto alla mera osservazione.
Antonio Serra, sceneggiatore e redattore della Sergio Bonelli Editore, è il creatore di serie fantascientifiche come "Nathan Never, Gregory Hunter e Greystorm".
La serie "Nathan Never", arrivata alla sua venticinquesima stagione, trova ispirazione nel film "Blade Runner", condividendo con esso una visione di futuro cinica e pessimista. Nella serie ritroviamo i generi più noti della science fiction: fantascienza hard, sociologica, new wave, cyberpunk, ma anche riferimenti alla scienza come la fisica quantistica e l’ipotesi di mondi paralleli.
In "Greystorm", il protagonista ricalca il personaggio di Robur del romanzo fantascientifico di Jules Verne "Robur il conquistatore" (1886).
Che rapporto c’è quindi tra scienza e fantascienza, in particolare quella a fumetti? Si può dire che l’una sia lo specchio dell’altra per cui, analizzando i due percorsi dal punto di vista storico e filosofico, sia pensabile una sorta di carta geografica fatta di itinerari che dal “reale” vanno verso la “speculazione fantascientifica”, e in senso contrario?
Di questo dialogheranno Giorello e Serra assieme ai moderatori, Claudio Gallo e Nicola Spagnolli.
Gli eventi sono organizzati con la collaborazione della Biblioteca Civica G. Tartarotti di Rovereto, dell’Accademia Roveretana degli Agiati, della Fondazione Museo Civico di Rovereto e del MART.

mercoledì 4 novembre 2015

La 23a edizione di Pagine del Garda - Rassegna dell'Editoria Gardesana

Torna a Novembre il tradizionale appuntamento con la Rassegna dell'Editoria Gardesana - Pagine del Garda. Anteprime dal 7 al 13 novembre, mostra del libro nel Salone delle Feste del Casinò municipale di Arco dal 14 al 22 novembre 2015.
MOSTRA DELL'EDITORIA
La MOSTRA DEL LIBRO, nell'ambito della Rassegna dell'Editoria Gardesana "Pagine del Garda" si terrà presso il Salone delle Feste del Casinò Municipale dal 14 al 22 novembre 2015, con i seguenti orari: 
tutti i giorni, con ingresso libero:  10.00/12.00 e 15.00/18.30 (sabato 14/11 solo il pomeriggio).
Cerimonia ufficiale di apertura del programma, ad ore 16.00 di sabato 14 novembre 2015, presso la Sala consiliare del Casinò Municipale di Arco.
PRESENTAZIONI LIBRARIE
ANTEPRIME
da sabato 7 a venerdì 13 novembre - in luoghi e sedi diverse dell'Alto Garda
APPUNTAMENTI NELL'AMBITO DELLA MOSTRA DELL'EDITORIA
da sabato 14 a domenica 22 novembre  - Arco, Casino Municipale
DETTAGLIO DEL PROGRAMMA
PRESENTAZIONI LIBRARIE
ANTEPRIME
Sabato 7 novembre 2015
Arco, Auditorium di Palazzo dei Panni
Ore 16.00
BORSA DI STUDIO "ENNIO LATTISI"
Cerimonia di Assegnazione
Appuntamento in collaborazione con Ordine Regionale
Geologi Trentino Alto Adige e Associazione EnnioLattisi
A seguire
PIETRA ACQUA E ARTE
Le cave di pietra statuaria nel Bosco Caproni ad Arco
di Romano Turrini . Ed. Il Sommolago
presentazione a cura dell'autore e di Giancarla Tognoni
Domenica 8 novembre 2015
Ledro, Auditorium del centro culturale di Concei
Ore 17.00
LEDRO SCONOSCIUTA
Segni di fede, memoria e arte
a cura di Danilo Mussi, Ed. Centro Studi Judicaria
presentazione dell'autore, di Pierangelo Giovannetti
e di Graziano Riccadonna
Giovedì 12 novembre 2015
Arco, Sala Segantini
Ore 15.00
NAT A L'OMBRA DEL CASTEL
di Mario Matteotti - presentazione di Alessandro Parisi
appuntamento in collaborazione con Lega Vita Serena
Riva del Garda, Fraglia della Vela
Ore 20.45
UN PICCOLO DI MARE DI NOME GARDA
Navigando tra porti e curiosità
A cura di Luca Tonghini, Ed. Il Frangente
Presentazione a cura dell'autore e di Luisa Bresciani
appuntamento in collaborazione con Fraglia della Vela di Riva del Garda
Venerdì 13 novembre 2015
Arco, Auditorium di Palazzo dei Panni
Ore 20.45
QUADERNI TRENTINI E ALTRE POESIE
di Max Floriani, Ed. Centro Studi Judicaria/Grafica 5
presentazione a cura dell' autoRe e di chi ha curato le prefazioni
PAGINE DEL GARDA
Dal 14 al 22 novembre 2015
Arco, del Casinò Municipale - Salone delle Feste
MOSTRA DEL LIBRO
Tutti i giorni, con ingresso libero
(orario: 10/12 – 15/18.30; sabato 14/11, solo il pomeriggio)
PRESENTAZIONI LIBRARIE
nell'ambito della mostra del libro
Arco, Casinò Municipale – Sala Consiliare
Sabato 14 novembre 2015
Ore 16.00
INAUGURAZIONE UFFICIALE DELLA RASSEGNA
A seguire
DUE SORELLE di Adalbert Stifter
Ed. MAG/Il Sommolago/Grafica 5 (Collana Emersioni)
presentazione a cura di Maria Paola Filippi e Mauro Grazioli
Domenica 15 novembre 2015
Ore 16.00
LA FELICITA' DELL'ATTESA
di Carmine Abate, Ed. Mondadori
presentazione a cura dell'autore e di Giuseppe Colangelo
Martedì 17 novembre 2015
Ore 20.45
NE è PASSATA DI ACQUA SOTTO I PONTI
La Sarca raccontata dai suoi ponti
Proiezione docufilm di Alessandro Riccadonna,
Donato Riccadonna e Mauro Zattera
Giovedì 19 novembre 2015
Ore 15.00
LA SANITA' NEGLI ANNI DELLA GRANDE GUERRA
A cura di dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e della
Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento
Presentazione di Romano Turrini
appuntamento in collaborazione con Lega Vita Serena
Venerdì 20 novembre 2015
GIORNATA DEDICATA ALLA MEMORIA DEL CENTRO
SANATORIALE DI ARCO (1930-1970)
Proposta in collaborazione con Mnemoteca del Basso Sarca, nell'ambito del
Progetto Ambiente Salute coordinato dalla biblioteca della Fondazione Museo
Storico del Trentino con il contributo di Fondazioen CARITRO
ore 16.00
LA BELLEZZA CHE CURA
Il villaggio sanatoriale di Sondalo, dalla rimozione alla valorizzazione
Conferenza di LUISA BONESIO
ore 20.45
LE CASE DEL SOLE
Il centro sanatoriale di Arco attraverso la memoria di alcuni protagonisti
Proiezione del docufilm di Micol Cossali
(produzione HistoryLAB, Fondazione Museo Storico del Trentino)
Presentazione a cura della regista e di Giuseppe Ferrandi
Sabato 21 novembre 2015
Ore 16.00
QUANDO IL MONDO ERA IN ORDINE
di Isabella Bossi Fedrigotti, Ed. Mondadori/Electa
Presentazione a cura dell'autrice e di Beatrice Carmellini
Letture di Ivana Franceschi e Gruppo della Mnemoteca
appuntamento in collaborazione con Biblioteca civica di Riva del Garda,
in occasione del cinquantesimo anniversario dell'attività
Domenica 22 novembre 2015
Ore 16.00
IL TRENTINO DEI BAMBINI. LA GUIDA
Un esempio di editoria per la famiglia
di Silvia Conotter, Ed. Curcu & Genovese
presentazione a cura dell'autrice

lunedì 2 novembre 2015

Il rifiuto della Terra 2015, una settimana di eventi

Il riscaldamento globale è sotto gli occhi di tutti; luoghi un tempo vivibili diventano deserti inospitali. Si discute sulle cause del fenomeno ma è certamente accelerato e aggravato dalle attività dell’uomo. Le persone cercano una possibilità di vita per sé e i propri figli e migrano verso un qualunque altrove. Come far fronte ad una situazione così grave? E’ necessario cambiare obiettivi e stili di vita. Di questo e di altro si parlerà durante la Settimana 2015 del Gioco degli Specchi.

Programma

Dal 9 al 14 novembre

Sala Manzoni, Biblioteca Comunale Centrale, Via Roma 55, Trento

Esposizione di libri sul tema

LUNEDÌ 9 NOVEMBRE I ore 21

Sala conferenze, MUSE Museo delle Scienze, Corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento

Cambiamenti climatici e migrazioni

Ne parlano Valerio Calzolaio, politico, giornalista e autore di Ecoprofughi. Migrazioni forzate di ieri, oggi, domani, e Luca Lombroso, meteorologo, personaggio televisivo, conferenziere e divulgatore ambientale.

MARTEDI’ 10 NOVEMBRE

Valerio Calzolaio e Luca Lombroso incontrano gli studenti delle superiori

GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE I ore 21

Cinema Astra, corso Buonarroti 16, Trento

Voices of transition/Voci di transizione di Nils Aguilar

Francia/Germania, 2012, versione originale in inglese con sottotitoli in italiano, durata 62'

Vincitore di prestigiosi premi in Oregon e in Colorado come Miglior opera prima e come Miglior film sull’ambiente, Voices of transition mette in discussione l'agricoltura industriale e presenta esempi in Francia, Regno Unito e Cuba di modi nuovi (o ritrovati) di coltivare in modo sano per l'ambiente, sia in campagna sia in città.

Con Roberto Barbiero (Osservatorio Trentino sul clima) e Paolo Magnabosco (movimento culturale Transizione Italia)

VENERDÌ 13 NOVEMBRE I ore 16

Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento, Via Tommaso Gar 14

Ecomigrazioni e diritti della natura

Con il giurista Ugo Mattei, Andrea Petrella, Il Gioco degli Specchi e gli studenti della Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento. L’incontro fa parte del progetto “Scuola dell’Acqua e dei beni comuni”, ciclo di incontri e seminari formativi a cura dell’Associazione Yaku

VENERDÌ 13 NOVEMBRE I ore 21

Sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, via Garibaldi 33, Trento

Terra violata e persone in fuga: il Delta del Niger non è così lontano

Introduce Cristiano Vernesi di Amnesty International Gruppo di Trento: Il Delta del Niger. Tra responsabilità sociale delle imprese petrolifere (anche italiane) e disastro ambientale; specifica Luca Manes di Re:Common: Soldi sporchi. Corruzione, riciclaggio e abuso di potere tra Europa e Delta del Niger con presentazione della graphic novel omonima; e in conclusione: Abbandonare il proprio paese. Testimonianza di un cittadino nigeriano che vive in Trentino

a cura di Amnesty International Gruppo di Trento e con la collaborazione di Atas Onlus

Segnaliamo anche

VENERDI’ 20 novembre I ore 20

Teatro S. Marco, Via Bernardino 8, Trento

Proiezione La mujer y el agua

Con la partecipazione della regista Nocem Collado.

A cura dell’Associazione Yaku.

All’interno della rassegna “Tutti nello stesso piatto”, organizzata da Mandacarù ONLUS

 
TUTTI GLI INCONTRI SONO AD INGRESSO LIBERO E GRATUITO

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Continua la campagna online > Ci tieni alla Terra?

Ci tieni alla Terra? Dillo con una foto. Mostra gli effetti del riscaldamento globale e le conseguenze sulle persone. Mostra che è urgente pensare all'ambiente, agli esseri viventi, a tutti gli uomini
Partecipa anche tu alla campagna http://ilrifiutodellaterra.leevia.com/
rilancia la foto con il tuo messaggio a tutti i tuoi amici

“Cambiamenti climatici e migrazioni” è, per il 2015, il tema del progetto biennale Il rifiuto della Terra, che Il Gioco degli Specchi promuove e realizza in collaborazione con Amnesty International Gruppo di Trento, ATAS Onlus, In Medias Res, Ingegneria Senza Frontiere Trento, Associazione 46° Parallelo e Yaku. Segui le attività cliccando qui. Nel 2016 il progetto continua con “Il rifiuto della Terra. Ambiente devastato e migrazioni”

Il Gioco degli Specchi è ente accreditato presso il Servizio Sviluppo e Innovazione del sistema formativo scolastico (Provincia di Trento). Gli insegnanti coinvolti nei vari incontri possono richiedere il riconoscimento dei crediti formativi.

Informazioni

Il Gioco degli Specchi

Via S. Pio X 48 I Trento

Tel. 0461916251

Cell. 3402412552


Sito web www.ilgiocodeglispecchi.org

Seguici! #ilrifiutodellaterra