venerdì 16 dicembre 2011

Colpito e catturato: l'arte della titolazione...

Anche il lettore più volenteroso dedica in media, nel corso della giornata, non più di mezz'ora alla lettura del giornale. Questo lo obbliga a fare una selezione, a concentrarsi su pochi articoli a scapito di tanti altri.
Che cosa influenzerà maggiormente la sua scelta? Il titolo dell'articolo e la misura in cui questo riuscirà a intrigarlo, a colpirlo.
Il titolo di un articolo svolge la stessa funzione della copertina di un libro: deve presentare al lettore l'argomento ed i contenuti del pezzo ma soprattutto deve colpirlo. Capita però - purtroppo spesso - che i redattori spingano più verso l'effetto piuttosto che seguire la linea della coerenza.
Un bravo titolista deve giocare tutto sull'efficacia del titolo, giocare sulle parole e la loro capacità di richiamare l'attenzione di chi legge. Senza ingannarlo: un eccesso di strillo, una notizia montata, enfatizzata senza motivo, è sempre controproducente. In primis nei confronti di chi all'articolo pone la propria firma.
Il titolo deve dire e colpire: meno parole si utilizzano e meglio si raggiungerà lo scopo. Le ripetizioni sono letali: titolo, occhiello, sommario e catenaccio non devono mai contenere parole identiche e andrebbero evitati anche i sinonimi. Impostare un titolo come una domanda ha spesso successo perché il lettore sarà invogliato a cercare nell'articolo la risposta; giochi di parole e citazioni possono funzionare a patto di non rinunciare alla chiarezza: titoli troppo raffinati, colti, o sottili rischiano di scoraggiare il pubblico. Anche stralciare una frase ad effetto di un'intervista per ricavarne un titolo è spesso un espediente di sicura presa sul lettore che va tuttavia utilizzato con correttezza, senza stravolgere il senso delle dichiarazioni dell'intervistato. Infine, affiancare il titolo ad un'immagine, a una fotografia, può dar vita a un mix di straordinario impatto: è questa la strada che i grandi quotidiani sembrano aver imboccato negli ultimi anni per rendere più suggestiva la loro prima pagina.
Insomma, a suo modo, anche quella della titolazione è un'arte...

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