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venerdì 10 luglio 2020

In biblioteca libri da tutto il mondo

Novità alla biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco: il prestito nazionale e internazionale di testi e libri Sbt/Unitn, che consente l'accesso a libri e articoli di tutto il mondo. 

Questo è stato possibile grazie all'accordo stipulato all'inizio del 2020 tra il Sistema bibliotecario di ateneo e l'Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino per la delocalizzazione del servizio di prestito interbibliotecario nazionale e internazionale, che vuole favorire l'accesso al servizio dal parte degli utenti residenti lontano da Trento e dalle sedi universitarie, delocalizzandolo a favore di alcune delle biblioteche trentine, tra le più rappresentative per i rispettivi territori di riferimento. Tra queste, la «Bruno Emmert» di Arco. 

Oggetto del servizio sono volumi o articoli di riviste nazionali e internazionali, non possedute nel Catalogo bibliografico trentino; gli articoli vengono consegnati all'utente in formato cartaceo, indipendentemente dalla forma nativa. La richiesta va rivolta alla biblioteca, indicando i dati bibliografici (autore, titolo, edizione, luogo e data di stampa) e della propria tessera. È richiesto il pagamento di 4 euro in francobolli per ciascun documento richiesto. La biblioteca procederà quindi all'inoltro della richiesta del documento all'ufficio competente del Sistema bibliotecario di ateneo, che farà pervenire alla biblioteca richiedente il documento. Quest'ultima contatterà e consegnerà il documento all'utente. I libri sono concessi in prestito per un minimo di 15 giorni; le stampe di articoli restano in possesso dell'utente; il rinnovo del prestito, da richiedere prima della scadenza con email all’indirizzo arco@biblio.infotn.it, è ammesso salvo indicazione contraria della biblioteca proprietaria.

c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva

Per un giornale guadagnare con Internet è possibile. Cosa insegna ...

lunedì 10 febbraio 2020

Rigoni Stern: al via la decima edizione del Premio letterario

Ha preso il via la 10a edizione del Premio "Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi", la cui premiazione si svolgerà quest'anno a Riva del Garda nell’ambito di Expo Riva Caccia Pesca Ambiente, il 28 marzo, quando sarà assegnato anche il premio Guardiano dell'Arca-Osvaldo Dongilli, dedicato a una persona che si sia distinta nella tutela e nella valorizzazione della montagna. 

Le opere iscritte al concorso letterario sono 61, il numero più alto di sempre; una decina sono i volumi in tedesco, sloveno e occitano. Le opere pervenute saranno esaminate dai giurati del premio, Ilvo Diamanti, Marco Albino Ferrari, Paola Filippi, Mario Isnenghi e Daniele Jalla. Al primo classificato andrà la somma di cinquemila euro. Il premio Rigoni Stern, che si svolge alternativamente in Trentino (a Riva del Garda) e nel Veneto (ad Asiago), è nato nel 2011 per favorire lo sviluppo delle culture che fanno riferimento all’arco alpino, ed è destinato a opere di narrativa e di saggistica che ne valorizzino il paesaggio, le tradizioni, le attività produttive all'insegna dell'ecocompatibilità, il contesto socioculturale delle diverse comunità che lo abitano, con le loro istituzioni storiche legate all’uso comunitario dei beni, la caccia come attività legata a una particolare sensibilità ambientale, la guerra in montagna come scenario particolare e doloroso della storia europea, il patrimonio narratologico, con le sue fiabe, le leggende, i suoi miti di ieri e di oggi, la sua vocazione ad essere cerniera tra nord e sud, tra area mediterranea e area mitteleuropea. Istituito con l’intento di onorare la memoria di Mario Rigoni Stern, il premio intende perpetuarne i valori di fratellanza tra i popoli, di rispetto dell’ambiente, di tolleranza e solidarietà.

L'edizione di quest'anno è il prologo alle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore altopianese, che ricorrerà nel 2021, e per il quale si sta predisponendo un fitto calendario di iniziative. Il premio, aperto a tutte le lingue dell’Arco Alpino, viene promosso e sostenuto da Ars Venandi, dalla famiglia Rigoni Stern, dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione Veneto, dai Comuni di Asiago e di Riva del Garda, da Riva del Garda Fierecongressi, dal Museo degli usi a costumi della gente trentina, da Federcaccia, della Banca di Trento e Bolzano e dalla Cassa di Risparmio del Veneto, a voler sottolineare, nel nome di Mario Rigoni Stern, la fratellanza ideale tra le montagne e le popolazioni del Veneto e del Trentino, con un gemellaggio culturale imperniato ai valori del rispetto dell’ambiente e di chi lo abita. 

Info : https://premiomariorigonistern.com/it_IT/

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mercoledì 27 novembre 2019

In biblioteca, la fotografia di Robert Frank letta da Sandro Iovine

Recentemente scomparso, Robert Frank è considerato uno dei più influenti fotografi contemporanei. Il suo libro «The Americans», «scritto» con uno stile rivoluzionario che cambiò il modo di vedere il reportage, è tuttora uno dei progetti più significativi della fotografia mondiale. La biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco propone sabato 30 novembre «Fotografia, istruzioni per l’uso», serata in cui Sandro Iovine leggerà le 83 immagini che compongono il testo di un’opera memorabile. Inizio alle ore 20.45, ingresso libero. 

Lo scrittore, poeta e pittore statunitense Jack Kerouac, di lui e del suo libro scrisse: «Quella folle sensazione in America, quando il sole picchia forte sulle strade e ti arriva la musica di un jukebox o quella di un funerale che passa [....] Robert con l'agilità, il mistero, il genio, la tristezza e lo strano riserbo d'un ombra ha fotografato scene mai viste prima su pellicola [...] se non ami la poesia vai a casa e guarda la tv...».

Chi è Robert Frank?

Scomparso il 10 settembre 2019, di lui, nella storia della fotografia, rimarranno soprattutto 83 immagini scattate durante il suo audace viaggio attraverso l’America degli anni Cinquanta. Un viaggio che Robert Frank si finanzia con la borsa di studio annuale dalla Fondazione Guggenheim di New York che, primo fotografo europeo, vince nel 1955. Sintesi delle migliaia di scatti che colleziona a cavallo di un’automobile scassata, con in mano un Leica più volte usata, quelle 83 immagini compongono il libro «The Americans», pubblicato negli Stati Uniti nel 1959, dopo l’edizione francese «Les Américains» uscita l’anno precedente a Parigi. È il lavoro con cui Robert Frank rende celebre la sua arte. Naturalizzato statunitense, Frank nasce nel 1924 a Zurigo da madre svizzera e da padre tedesco di origini ebraiche. Cresce in Svizzera, nella sua giovinezza vive la minaccia del nazismo e, sfiorato dalla Shoah, sviluppa una sua particolare comprensione per gli oppressi Appassionato, intraprendente, fuori dagli schemi, diventa un’icona della fotografia del Novecento, secolo del quale sperimenta buio e opportunità. Emigra a New York all’età di 23 anni, nel 1947, dove ottiene un lavoro come fotografo di moda per tutte le maggiori testate internazionali, ma è viaggiando, fra Europa e Sud America, che esprime la sua vera passione: il reportage fotografico. Negli anni Cinquanta, sempre negli Stati Uniti, incontra vari esponenti della Beat Generation, con cui condivide parte del suo percorso. Fra questi, il poeta Allen Ginsburg e lo scrittore Jack Kerouac, che scrive l’introduzione di «The Americans» e che rimarrà suo amico per tutta la vita. Negli anni Sessante si dedica al cinema e diviene regista. La vita di Frank è segnata altresì da tragedie personali. Sua figlia Andrea e suo figlio Pablo muoiono in circostanze drammatiche. Dopo la morte di Andrea si dedica di nuovo alla fotografia, creando immagini tramite collage e incisioni sulla pellicola. Nel 1994 dona gran parte del suo materiale artistico, fra cui le preziose migliaia di foto “scartate” da The Americans, alla National Gallery of Art di Washington. Nel 1995 apre la Fondazione Andrea Frank per erogare borse di studio agli artisti. Riceve nell’arco della sua carriera prestigiosi premi e riconoscimenti, fra cui l’Hasselblad Award nel 1996 e il Cornell Capa Award nel 2000. Una sua retrospettiva, organizzata a Londra nel 2004 alla Tate Modern Gallery, fa il giro del mondo.

Chi è Sandro Iovine?

Giornalista, critico fotografico, è nato nel 1961 a Roma. Dal 1989 al 1998 è stato redattore presso la Editrice Reflex, prima di trasferirsi a Milano dove, dal 1999 al 2014, ha diretto la rivista Il Fotografo. Ha insegnato storia della fotografia a Roma all’ISFCI e dal 2003 fotogiornalismo e comunicazione visiva alla John Kaverdash Accademia di Fotografia. Ha tenuto master alla MIFAV-Università di Tor Vergata (di cui ha condiretto l’organo di stampa F&D) e nelle università di Bologna, Bergamo, Insubria, Palermo, Pavia, Perugia e Siena. Ha collaborato con Rai Radio Uno, Rai Radio Tre, Radio 24 e Radio Svizzera Italiana, Paese Sera, Avvenimenti, Il Giornale di Napoli, Il Manifesto. Ha creato e diretto a Roma lo spazio Centro Fotogiornalismo. Nel 2011 è stato curatore della sezione fotografia di Roma Provincia Creativa e fa parte del comitato di valutazione all’interno del progetto Eyes in Progress. Nel 2007 ha creato il blog «Fotografia: parliamone!» Attualmente dirige la rivista FPmag.


martedì 5 novembre 2019

«Pagine del Garda»: al via la 27ª edizione

Si tiene dal 9 al 17 novembre nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco (TN) la 27ª edizione di «Pagine del Garda», la rassegna dell’editoria gardesana organizzata dall'associazione culturale Il Sommolago e dal Comune di Arco. 

Anche quest’anno sono una sessantina gli editori presenti alla mostra del libro, per oltre un migliaio di titoli esposti, dei quali alcuni nuovissimi, molti di difficile reperibilità, tutti di estremo interesse, non solo per il pubblico dei bibliofili. Grazie anche a un programma di presentazioni librarie, di un archivio storico fotografico e di un docufilm (in tutto sei eventi), sono attesi tremila visitatori. L’ingresso è libero a tutte le proposte. 

Una rassegna dedicata all'attività editoriale che ha come tema la valorizzazione del territorio gardesano; un appuntamento che ancora una volta costituisce una preziosa vetrina per le realtà editoriali delle tre province che si affacciano sul lago di Garda e dei territori limitrofi, e in cui è possibile trovare, tra le altre, proposte di nicchia, originali e accattivanti. «Pagine del Garda» quest’anno concentra nella settimana della mostra del libro tutti gli eventi collaterali, presentando cinque novità editoriali e un docufilm di grande interesse. La mostra del libro (aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30, sabato 9 novembre solo il pomeriggio) è allestita nel salone delle feste, mentre gli eventi collaterali si tengono nell’attigua sala consiliare. 

La cerimonia di inaugurazione si svolge sabato 9 novembre alle ore 16 nella sala consiliare, dove a seguire si tiene la prima delle presentazioni, quella del libro di Silvia Coraiola «Arco dipinta nel Cinquecento. Palazzo d’Arco-Marchetti e la chiesa di San Rocco a Caneve» (Il Sommolago), presenti l’autrice, Ezio Chini e Romano Turrini. Il volume si occupa degli affreschi legati alla scuola e alla figura di Giulio Romano (in questi giorni celebrato con una bellissima mostra a Mantova), uno dei quali (situato a Palazzo d'Arco-Marchetti) è utilizzato proprio come immagine rappresentativa della edizione di quest'anno della mostra. Al suo interno si propone un esauriente excursus fra diversi affreschi di Arco, per dimostrare il legame con l'illustre artista attivo alla Corte Gonzaga - uno dei riferimenti artistici del Rinascimento. Il volume, edito dall'associazione Il Sommolago, costituisce un importante occasione di approfondimento e di conoscenza di alcuni elementi straordinari del patrimonio cittadino e vedrà la presenza, come correlatori dell'autrice, due esperti di altissimo livello: Ezio Chini, storico dell'arte ed esperto di arte e monumenti trentini, e Romano Turrini, grande studioso delle vicende di Arco e della famiglia dei suoi Conti. 

Gli appuntamenti proseguono poi con un ricco calendario: domenica 10 novembre alle ore 16 Mauro Neri propone una presentazione teatralizzata del suo libro «Le mille e una leggenda del Trentino» (Athesia, 2019), mentre giovedì 14 novembre alle ore 15 Vittorio Colombo propone «Storie d’altri tempi: immagini altogardesane dell’archivio Colombo» (in collaborazione con l’associazione Lega Vita Serena). Venerdì 15 novembre l’appuntamento è con «Noi. Laboratorio di poesia», volume a cura di Beatrice Carmellini, esito del laboratorio «Poesia in biblioteca» tenuto dalla Mnemoteca del Basso Sarca in collaborazione con la biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco (presentazione della curatrice, inizio alle ore 16). Sabato 16 novembre i curatori Paolo Boccafoglio, Romano Turrini e Giorgio Vivori assieme al direttore responsabile Vittorio Colombo presentano i saggi del secondo numero della rivista Il Sommolago, anno 2019 (inizio alle ore 16). La chiusura, domenica 17 novembre, è alle ore 16 con la presentazione del docufilm «Ritorno a Parigi. Renato Ischia, scultore», nell’ambito del progetto «Parigi. Artisti trentini, 1900-1989», a cura di Roberta Bonazza (presentazione della curatrice e di Giancarla Tognoni, in collaborazione con la Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» di Canale di Tenno). 

La rassegna dell’editoria gardesana «Pagine del Garda» è organizzata dall'associazione culturale Il Sommolago e dal Comune di Arco, con la collaborazione di Cassa Rurale Alto Garda, Lega Vita Serena, Mnemoteca del Basso Sarca e Casa degli Artisti «Giacomo Vittone». 

Informazioni Comune di Arco telefono 0464 583656 email cultura@comune.arco.tn.itwww.comune.arco.tn.it


mercoledì 11 settembre 2019

Alle "Intermittenze" musicali e letterarie di Riva del Garda, Björn Larsson, Helena Janeczek, Francesco Guccini, Massimo Zamboni, Marcello Fois, Carlo Lucarelli e tanti altri

Letteratura, poesia, incontri, reading, dj set poetici, danza e musica: dal 13 al 15 settembre Riva del Garda con i suoi scorci più suggestivi, le sue piazze e i suoi luoghi di raro fascino sarà teatro di tre giorni di «Intermittenze» musicali e letterarie, per un inedito fine settimana nel Garda trentino. Un weekend in cui le strade della città profumeranno di pagine appena stampate e di vecchi ricordi, gli stessi che riemergeranno lettura dopo lettura attraverso le voci e gli sguardi di alcuni fra i più grandi autori del panorama culturale italiano ed internazionale. Tutti gli incontri sono a ingresso libero. 

La rassegna è preceduta da un evento di inaugurazione, giovedì 12 settembre, un concerto jazz del Conservatorio Bonporti. Nel cortile della Rocca subito dopo il tramonto (l’inizio è alle 21), la manifestazione inizierà nel nome della danza al ritmo delle suadenti note del tango. Sarà poi il momento della musica, con gli allievi del Conservatorio Bonporti -per l’occasione col nome Bonporti in Jazz- che eseguiranno, in formazione di chiaro stampo jazzistico, alcuni dei brani più celebri della storia della musica afroamericana e non solo. 

Venerdì 13 settembre nella galleria San Giuseppe andrà in scena la «lettura in musica» di Pinocchio con la voce di Enrico Tavernini intrecciata alle musiche composte per lo sceneggiato televisivo tratto dal romanzo di Collodi, eseguite dall’Orchestra delle Metamorfosi diretta dal M. Francesco Maria Moncher (inizio alle ore 18). Alle ore 19 sarà la volta di «Yo soy tango - Paseo y danza»: dalla galleria San Giuseppe inizierà la passeggiata danzante, accompagnata dalla musica dal vivo suonata dal duo Garda Tango, che condurrà sotto i portici di piazza Tre Novembre. Qui il tango incontrerà la danza contemporanea, e cinque ballerine si esibiranno con la coreografia di Sabina Micheli. Alle 21 toccherà a Massimo Zamboni e al suo «Hard Travelin’ with Bob Dylan»: nel cortile della Rocca un lungo viaggio dentro al mondo del premio Nobel più discusso degli ultimi anni in compagnia di un narratore d’eccezione come Massimo Zamboni.

Sabato 14 settembre il festival Intermittenze si sposterà al parco Miralago: alle ore 10.30 le letture musicate «Affabulazione» dei ragazzi del liceo Maffei di Riva del Garda, e a seguire, alle ore 11.30 sempre al parco Miralago, il concerto dei Rock Spectrum, la cover band condotta da Stefano Cainelli. Alle ore 15 alla galleria San Giuseppe inizierà un viaggio nel mondo di David Bowie con il funambolico Luca Scarlini, con la cornice dell'apparizione di Ziggy in persona in due video piuttosto rari che sorprenderanno non poco il pubblico. In piazza San Rocco alle ore 16 toccherà poi al «Dialogo europeo» fra Björn Larsson, lo scrittore svedese forse più amato d’Italia, e il Premio Strega 2018 Helena Janeczek. Alle ore 18 si torna in galleria San Giuseppe per incontrare Patrizia Valduga, la cui poesia è da anni riconosciuta come una delle esperienze letterarie più essenziali del panorama poetico italiano. Alle ore 21 in piazza Garibaldi andrà in scena l’incontro chiave di Intermittenze, tra letteratura e musica, ovvero quello tra uno dei più grandi cantautori di sempre, Francesco Guccini e un grande antropologo qual è Marco Aime. Sarà l’occasione per una chiacchierata che vuole riportare Riva del Garda e tutti i presenti ai tempi delle osterie tanto care a Guccini. Alle ore 22.30 ci si sposta nel cortile della Rocca, dove un dj set poetico renderà omaggio a Ingeborg Bachmann, una delle voci più radicali del secondo Novecento: un singolare appuntamento di ascolto e di evocazione, un connubio tra reading, dj-set e poesia sonora, in cui il racconto di Luca Scarlini si intreccerà ai paesaggi sonori costruiti da Nico Note.

Domenica 15 settembre la mattina alle ore 9.30 nel parco della Rocca la rassegna stampa avrà il profumo di cornetti caldi e caffè: sarà così che tra il giocoso e il serio, il Premio Strega Helena Janeczek e il letterato Marcello Fois si scambieranno opinioni sugli articoli sfogliati. Ancora nel parco della Rocca alle ore 10.45 si parlerà di «Intrighi italiani» con i grandi Maurizio De Giovanni e Carlo Lucarelli, che converseranno di libri e letteratura. In piazza San Rocco alle ore 16.15 toccherà a Benedetta Tobagi, l’autrice di «Piazza Fontana. Il processo infinito», e a uno dei più grandi storici italiani, Guido Crainz, condurre il pubblico in un «Viaggio al cuore della storia d’Italia». Nello stesso luogo alle 17.30 l'incontro con due lettori d’eccezione, Marcello Fois e Chiara Valerio sul tema «I libri che abbiamo abitato», e infine alle 19 nel cortile della Rocca il festival chiuderà con «Entrare nel libro, La prima verità», libro vincitore del Premio Campiello 2016, con la viva voce di Simona Vinci e le magistrali musiche composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino; sul palco altri due attori a dar voce al libro, Chiara Cicognani e Alberto Guiducci di Korekané. 

L’evento è organizzato dal Comune e dalla biblioteca civica di Riva del Garda con la direzione artistica di Emiliano Visconti (Rapsodia - Musica, libri, scrittori). Informazioni: Biblioteca civica di Riva del Garda - telefono 0464 573916 - email biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it - sito web www.intermittenze.com

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martedì 14 maggio 2019

Marco Balzano vince il «Rigoni Stern»

E' Marco Balzano, con «Resto qui», il vincitore dell'edizione 2019 del premio «Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi». La giuria, composta da Ilvo Diamanti, Marco Albino Ferrari, Paola Maria Filippi, Mario Isnenghi e Daniele Jalla, col coordinamento di Margherita Detomas, si è riunita oggi al Muse, Museo delle scienze di Trento, per decretare il vincitore e le menzioni. Quest'anno sono state 59 le opere presentate al Premio, capaci di raccontare vari aspetti della montagna e delle Alpi. La cerimonia di premiazione avverrà il 15 giugno a Palazzo Labia a Venezia e il 16 giugno al Teatro Millepini di Asiago. 

Il riconoscimento intitolato al grande scrittore italiano è andato con decisione unanime della giuria a “Resto qui” di Marco Balzano edito da Einaudi con la seguente motivazione: “In un lungo racconto, che è anche uno spaccato di storia, l’autore ricostruisce, con scrittura densa e fluida al tempo stesso, una pagina controversa e difficile della storia altoatesina / sudtirolese. L’acqua che sommerge il paese di Curon Venosta / Graun im Vinschgau all’estremo nord d’Italia è una metafora delle decisioni politiche dei regimi fascista e nazista che travolgono una intera comunità creando insanabili fratture in un tessuto familiare e sociale che faticherà decenni a ritrovare una nuova coesione. L’esplicita volontà dell’autore di realizzare un’opera di finzione, a cui la cronaca fornisce le coordinate per una storia più intima e personale, fa sì che il romanzo si legga con grande partecipazione ed empatia”. 

La giuria ha inoltre segnalato tre opere particolarmente meritevoli. “Il pastore di stambecchi” di Louis Oreiller con Irene Borgna, edito da Ponte alle Grazie con la seguente motivazione: “Attraverso uno scavo diretto, viso a viso, con il protagonista di questa paradigmatica storia di montagna, l'antropologa Irene Borgna coglie il senso di una vita “fuori traccia”, come spesso sono le vite degli enfants du pays cresciuti nelle valli alpine più sperdute. La voce di Oreiller si fa portatrice di un mondo orgoglioso e virile che ci rimanda senza infingimenti a una cultura apparentemente lontana nel tempo eppure ancora presente. La sapienza del fare, il rapporto con il selvatico, la consuetudine con le grandi solitudini colorano queste pagine intensamente partecipate”. “La Strada delle Gallerie ha 100 anni” a cura di Claudio Rigon edito da Club Alpino Italiano Sez. di Schio, con la seguente motivazione: “Un lavoro di montaggio molteplice e fascinoso. La costruzione della celebre Strada delle Gallerie-52 sul Pasubio nel corso del 1917 viene raccontata con approccio originale da uno storico della fotografia, Claudio Rigon, particolarmente sensibile anche alla soggettività dei giovani ingegneri ufficiali del Genio che vi si impegnano. Come fotografi dei lavori in corso, essi sono contemporaneamente costruttori e narratori per immagini dell'impresa. Memoria e storia di vita quotidiana in una situazione d'eccezione e anche una re-visione della Grande guerra in sintonia con gli approcci attuali”. “Veloce la vita” di Sylvie Schenk (trad. Franco Filice) edito da Keller, con la motivazione: “Un avvincente romanzo di formazione al femminile ambientato nelle Alpi francesi degli anni Cinquanta e Sessanta. Quando la protagonista lascia Lione per sposare un ragazzo tedesco e approda in Germania l'ombra lunga dell'occupazione tedesca e della guerra imprime un'inattesa svolta al racconto in cui grandi e piccole storie si intrecciano costantemente. Una scrittura veloce come la vita del titolo”. 

Il premio «Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi», del valore di 10 mila euro, si svolge in due ambiti: la Regione Veneto e la Provincia di Trento. Numerosi gli Enti e le Associazioni che sostengono l’iniziativa: Regione Veneto e Consiglio regionale del Veneto, Comune di Asiago, Provincia autonoma di Trento, Comune di Riva del Garda, oltre a Gruppo Itas Assicurazioni e Rigoni di Asiago, Riva del Garda Fierecongressi, circolo Ars Venandi Federazione italiana della caccia, Museo degli usi e costumi della gente trentina.

 © ANSA

martedì 23 aprile 2019

Con il "Maggio dei libri", la letteratura varca i confini tradizionali

La Biblioteca civica di Riva del Garda aderisce anche quest'anno al Maggio dei Libri, la campagna nazionale che vuole sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, con un cartellone di eventi che si tengono dal 26 aprile al 31 maggio, con letture di accompagnamento e aperitivo finale. Ingresso libero. 

L'iniziativa apre venerdì 26 aprile (ore 17) con l'incontro con Gianluigi Fait, curatore del libro "Vittorio Fiorio. Memorie della guerra mondiale. Dal 18 aprile 1916 al 18 dicembre 1919" (ed. Mag-Museo Alto Garda e Il Sommolago, 2018), presenti gli storici Graziano Riccadonna e Mauro Grazioli, con letture di Alberto Maria Betta. Quindi gli altri appuntamenti: domenica 5 maggio (ore 17) con "Le avventure di Numero Primo" (ed. Einaudi, Premio Mario Rigoni Stern) e l'incontro con gli autori Marco Paolini e Gianfranco Bettin; sabato 11 maggio (ore 10.30) con "Exempla virtutis" (ed. Centro Studi Judicaria) e l'incontro con l’autrice Marianna Raffaelli, con letture di Valter Sirsi; sabato 18 maggio (ore 10.30) "Quei 55 giorni di Aldo Moro vissuti dal Trentino", incontro con l'autore Luigi Sardi, presenta Carlo Guardini, letture di Alberto Maria Betta e Valter Sirsi; venerdì 31 maggio (ore 17) presentazione di "Con il vento di Barbiana. La scuola ‘rossa’ di Mori" (ed. da Centro Studi Erickson) e incontro con l’autore Mario Caroli, presenta Graziano Riccadonna, interviene Giuseppe Colangelo, con letture di Bruno Colorio.

Il Maggio dei Libri è una campagna nazionale nata nel 2011 che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi, se stimolati nel modo giusto. Nella sua missione, l'evento coinvolge in modo capillare enti locali, scuole, biblioteche, librerie, festival, editori, associazioni culturali e i più diversi soggetti pubblici e privati, non solo in Italia: ogni anno, infatti, la campagna varca i confini nazionali unendo nella comune passione per la lettura anche alcune scuole italiane all’estero. Grazie alla collaborazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, nel corso delle edizioni si sono svolti appuntamenti in Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Perù, Romania, Spagna, Svizzera e Turchia.

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lunedì 12 novembre 2018

"Il corpo e l'anima" - si inaugura a Trento la rassegna fotografica che esplora l'Io, tra sogno e realtà

La poetica basata sul difficile rapporto tra corpo e anima è già stata trattata, anche in tempi non lontani, da diversi artisti. Il fascino dell'inedita rassegna fotografica, realizzata con le immagini di Michela Goretti, Carlo Ferrara, Laura Zinetti, e dei tre autori di CrazyClick (alias Paola Santoni, Germana Frizzi e Christian Rossi), interamente curata da Enrico Fuochi e dall'associazione culturale Art Vision, che verrà inaugurata sabato 17 novembre alle ore 17 presso la Galleria "Torre Mirana" - Palazzo Thun - di via Belenzani a Trento, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Trento e di Riva del Garda, sta non tanto nell'originalità della tematica trattata ma nell'interpretazione che ne viene data dai singoli autori. Che, nel difficile e delicato ruolo di curatore e autore, Enrico Fuochi ha selezionato dopo aver visionato e valutato la capacità interpretativa che emerge da alcune loro immagini.

"Il surrealismo in esse contenuto - spiega - ha fatto nascere in me l'idea di riunirle in una raccolta che, avvalendosi del medium fotografico, affronti una tematica indubbiamente impegnativa e che dia voce alle forze della fantasia, del sogno e dell'irrazionale. Sono fotografie in cui è manifesto il funzionamento reale del pensiero che, al di fuori di ogni vincolo razionale, estetico, morale, s'ispira all'inconscio dell'uomo. L'aver sviluppato questa mia idea, che ha portato ad assemblare la rassegna fotografica, è per me una sfida ai luoghi comuni. Il privilegiare l'aspetto concettuale, parlando del corpo inteso come figura e utilizzarlo come medium per indagare nel contempo l'anima attraverso le sue forme più velate, le sue attività, le sue posture, gli sguardi infantili e non, i giochi, le angosce, la sua voglia di evadere, è cosa non sempre presente nelle contemporanee rassegne".

E' così che nelle immagini dei singoli autori coinvolti nel progetto, il corpo è rappresentato sì come una semplice entità materiale ma anche come un'essenza che fa trasparire un'anima intesa solo come un palpabile ritratto interiore di un sentimento o di un desiderio, che a volte è vera utopia o visione onirica, ma che in ogni caso costituisce una costellazione di micro-narrazioni connesse tra loro da memoria episodica, gestuale o biografica.

"Questa rassegna rappresenta inoltre un originale percorso di approfondimento concettuale del rapporto tra l'etereo e il materiale - scrive il presidente del Consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti nella prefazione del catalogo - Gli scatti degli autori hanno infatti una valenza che rimanda anche al linguaggio della memoria della nostra storia dell'Autonomia. Una memoria che deve essere sempre rivitalizzata, rinforzata ed evocata su un piano di raccordo costante con la realtà di tutti i giorni. Il concetto di anima ci riporta ad una visione soggettiva dell'Io, quasi a simbolizzare il massimo grado di espressività laddove si unisce alla creatività degli altri".

La mostra fotografica "Il corpo e l'anima" rimarrà visitabile fino al 9 dicembre, con orario 16-19 da martedì a domenica.




mercoledì 7 novembre 2018

"Pagine del Garda" - al via la 26a edizione della rassegna dell'editoria gardesana

Una settantina di editori per circa 1500 titoli, alcuni nuovissimi, altri normalmente introvabili, e un pubblico atteso di 3mila visitatori. Dopo la consueta anteprima di presentazioni librarie sul territorio -prossimi appuntamenti giovedì 8 e venerdì 9 novembre - s'inaugura sabato 10 novembre la 26ª edizione di «Pagine del Garda», la rassegna dell’editoria gardesana che si tiene al Casinò municipale di Arco fino a domenica 18 novembre, per l'organizzazione dell'associazione culturale Il Sommolago e del Comune di Arco. 

Una rassegna dedicata all'attività editoriale che ha come tema la valorizzazione del territorio gardesano; un appuntamento che ancora una volta costituisce una preziosa vetrina per le realtà editoriali delle tre province che si affacciano sul lago di Garda e dei territori limitrofi, e in cui è possibile trovare, tra le altre, proposte di nicchia, originali e accattivanti.

La formula di «Pagine del Garda» rimane quella tradizionale: una settimana di mostra del libro, nel salone delle feste del Casinò municipale, dal 10 al 18 novembre, con un calendario di presentazioni librarie e di eventi collaterali, preceduta da un calendario di anteprima sul territorio, dal 3 al 9 novembre. 

«Sommolago e Mnemoteca accanto al nostro Ufficio cultura sono i protagonisti di questa bella iniziativa - ha detto l'assessore comunale Stefano Miori in occasione della conferenza stampa di presentazione di ieri mattina - che rappresenta un momento importante per la nostra città e per l'editoria. Un appuntamento ampiamente consolidato e atteso che dà la ribalta all'editoria, parte importante della cultura, che crea oggetti preziosi, i libri, che rimangono a disposizione di tutti».

«La rassegna è realizzata grazie alla collaborazione di diverse realtà culturali del nostro territorio -ha detto Romano Turrini- dentro una rete di associazioni, ognuna con la sua specificità. Il nostro impegno è offrire una varietà di stimoli che faccia della rassegna l'occasione per un approfondimento rivolto a interessi molteplici». «Una rete, quella dei soggetti culturali che collaborano all'organizzazione di Pagine del Garda, in continua crescita -ha detto Giancarla Tognoni- e che ha creato una sorta di soggetto culturale plurale e un'attività che dura tutto l'anno, con proposte che saranno organizzate anche al di fuori della rassegna. Una bella collaborazione che sta portando alla cultura frutti importanti». 

IL PROGRAMMA:

Presentazioni librarie – anteprime:

Giovedì 8 novembre Arco, auditorium di Palazzo dei Panni, ore 15 "Sguardi-Tra le note dei giorni, il fluire della vita"  di Micaela Bertoldi Edizioni del Faro. Presentazione a cura dell’autrice in collaborazione con Lega Vita Serena 
Venerdì 9 novembre 2018 Arco, Centro giovani intercomunale Cantiere 26, via Paolina Caproni Maini, ore 20.30 "Femminile plurale. Genealogie (tre generazioni di donne a confronto)".  Videonarrazione, libro e mostra fotografica a cura della Mnemoteca del Basso Sarca. Col sostegno del Piano Giovani di Zona Pagine del Garda

Mostra del libro:

Dal 10 al 18 novembre al Casinò municipale, di Arco. Tutti i giorni con ingresso libero, orario dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30; sabato 10 novembre solo il pomeriggio.

Presentazioni librarie nell’ambito della mostra del libro:

Sabato 10 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 16. Inaugurazione della 26esima rassegna dell’editoria gardesana Pagine del Garda. A seguire "La demolizione del dazio di Tempesta nel 1768. Episodio di storia giudicariese"  di don Ernesto Lorenzi (1924) Edizioni Centro Studi Judicaria. Trascrizione e presentazione a cura di Tullio Pasquali e Graziano Riccadonna.

Domenica 11 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 16 "I saggi del primo numero della rivista Il Sommolago, anno 2018"  di Paolo Boccafoglio, Carol Paissan, Guido Trebo, Romano Turrini. Presentazione a cura degli autori.

Giovedì 15 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 15 "Dro e Ceniga. Cinque chiese, una comunità"  di Romano Turrini Edizioni Il Sommolago. Presentazione a cura dell’autore in collaborazione con Lega Vita Serena.

Venerdì 16 novembre Arco, Casinò municipale, atrio e sala consiliare, ore 16 "Camillo Zucchelli, architettura tra cielo e terra". Visita guidata alla mostra fotografica di Primo Cassol a cura di Mattia Riccadonna a seguire Omaggio a Camillo Zucchelli, architetto e urbanista. Conferenza nel ventennale della scomparsa.

Sabato 17 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 16 "Exempla Virtutis. La pittura gotica sacra nel Sommolago"  di Marianna Raffaelli Edizioni Centro Studi Judicaria. Presentazione a cura dell’autrice.

Domenica 18 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 16 "Vittorio Fiorio. Memorie della guerra mondiale dal 18 aprile 1916 al 18 dicembre 1919. Volume II"  a cura di Gianluigi Fait Edizioni Il Sommolago, Museo Alto Garda Presentazione dell’autore e di Mauro Grazioli.

c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva


domenica 6 maggio 2018

Pure il romanzo di guerra di Danilo Fia al Salone del libro di Torino 2018

La storia dei nostri nonni, quella della chiamata alle armi, della partenza per il fronte, della dura vita patita dai soldati dell’Impero austro-ungarico in terra galizia, della prigionia, della liberazione e del ritorno a casa, condensata in un volume di un centinaio di pagine, che vuole riportare a galla l'esperienza di un giovane trentino che, dopo aver vissuto l'inferno della Prima guerra mondiale, grazie all’aiuto e all’amore di una donna riesce a trovare dentro sé il desiderio di rinascere. 

Si intitola «Prea» e prende il nome dal promontorio situato a sud di Dro il nuovo libro di Danilo Fia, classe 1963, noto avvocato altogardesano, che dopo l'esordio del 2015 con «Quelli del PX» torna ora a proporsi al pubblico con un nuovo romanzo, edito per BookSprint Edizioni. Un racconto piacevole e incalzante, costruito su vicende storiche reali che rimandano il lettore al conflitto che un secolo fa vide l'Impero austro-ungarico scontrarsi con il Regno di Serbia e al quale furono costretti partecipare anche i giovani uomini trentini.

Vari sono gli argomenti trattati, tutti con dovizia di particolari, frutto di una ricerca storica approfondita che rimanda il lettore ad una bibliografia essenziale e ad un eventuale approfondimento. Attraverso uno spaccato di vita, l'autore percorre un cammino di conoscenza delle nostre radici, con il desiderio di far conoscere quella cultura e quel particolare momento storico che segnarono la nostra terra e i nostri progenitori. Il testo è scritto con una cifra stilistica lineare, chiara e diretta, senza artifici retorici o di parte; in esso traspare la personalità poliedrica di Fia, il suo grande interesse per la storia e le tradizioni del territorio. Le testimonianze, attentamente descritte, fanno rivivere nuove e vecchie emozioni, il passato restituisce una parte di sé, forse quella più intima e custodita alla memoria dei focolari domestici dei nostri nonni e padri, e quei ricordi che molto hanno influito sul nostro presente e sulla nostra vita. 

Il nuovo romanzo di Danilo Fia verrà presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino dal 10 al 14 maggio prossimo. 

fonte: Paola Malcotti - l'Adige di domenica 6 maggio 2018

lunedì 23 aprile 2018

Arco: il servizio civile entra in biblioteca


Risultati immagini per giovani bibliotecaUltima settimana per candidarsi al progetto di Servizio civile della biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco (TN) dal titolo «Sfide e opportunità per la biblioteca oggi: dai fondi storici al web», aperto a un giovane per la durata di un anno a partire dall'1 giugno 2018. Al giovane è offerta la possibilità di una esperienza lavorativa di dodici mesi ideando e realizzando un piano di comunicazione e promozione della biblioteca che integri più canali e tecnologie: dalla grafica degli strumenti di comunicazione tradizionali (manifesti, locandine, volantini) ai canali web e social network più diffusi (aggiornamento del sito, facebook, instagram, gestione della newsletter), lavorando inoltre con i documenti storici, che potrà conoscere sotto l'aspetto bibliografico, della manipolazione, delle tecniche di digitalizzazione e pubblicazione sul web, fino all'organizzazione di una mostra tematica.
Tutte le azioni e attività saranno in collaborazione con gli operatori per incentivare l'educazione degli utenti all'uso delle risorse digitali, lo svecchiamento dell'immagine della biblioteca tradizionale, proponendo contenuti storici con modalità innovative; la progettazione di nuove iniziative di promozione relative al patrimonio storico; la sperimentazione di una comunicazione delle attività della biblioteca utilizzando linguaggi audiovisivi e social network. Un obiettivo dell'esperienza di servizio civile è rendere il giovane autonomo, fornendogli le conoscenze necessarie per operare con i mezzi che avrà a disposizione, individuando le problematiche del compito lavorativo, proponendo soluzioni adeguate e agendo di conseguenza.Informazioni sul sito web http://biblioteca.comune.arco.tn.it oppure al numero di telefono 0464 583607, o ancora all'indirizzo email sociale@comune.arco.tn.it
c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva del Garda




mercoledì 31 gennaio 2018

"L'isola dell'oblio" - con Pivetti alla (ri)scoperta della Megisti di Salvatores

Nel 1992, a Los Angeles, una minuscola e dimenticata isola del Dodecaneso greco, divenne improvvisamente celebre in tutto il mondo. E' la forza della settima arte, il cinema. Gabriele Salvatores in quell’edizione degli Academy Awards vinse infatti il Premio Oscar come miglior film straniero con il suo "Mediterraneo", pellicola interamente ambientata sull'isola di Kastellorizo (o Megisti in greco, Meis in turco, Castelrosso in italiano) la più lontana e orientale dell'intero territorio greco, geograficamente già in Asia Minore. Merito di una grande squadra: dal regista ad uno straordinario cast di attori, dalla sceneggiatura di Enzo Monteleone alle musiche di Giancarlo Bigazzi e alla fotografia di Italo Petriccione.

Ma merito, certamente, anche della rara e singolare bellezza di questa isola remota che è davvero l’avamposto greco ed europeo nel mare nostrum orientale. Quel film è diventato un manifesto culturale per almeno un paio di generazioni di italiani (e non solo visto il successo internazionale che ebbe). I suoi dialoghi, brillanti, sono diventati patrimonio collettivo. Inoltre gli italiani hanno scoperto la Grecia e il piacere della "fuga" sui suoi lidi più remoti. Ma pochi in realtà sono coloro che si sono spinti fin là, che hanno veramente messo piede a Kastellorizo.

Davide Pivetti, giornalista e fotografo trentino, già autore di un libro dedicato alle isole del Mediterraneo (“Emersioni - Isole di giovani racconti”) e di una mostra omonima, pochi mesi fa ha realizzato un progetto cullato da molti anni. Visitare la Megisti di Salvatores, ritrovare le locations del film, incontrare la gente del posto che si prestò a fare da comparsa nei due mesi di riprese concluse nell’estate del 1990. Scoprendo che nonostante i quasi tre decenni trascorsi molti degli aspetti caratterizzanti l’isola si sono conservati. Con qualche mano di colore in più o in meno rispetto a come fu magistralmente raccontata in quel celebre lungometraggio dedicato "a tutti quelli che stanno scappando". Così è nata “L’Isola dell’oblio - Megisti. Importanza strategica zero”. In questa mostra - che ha ricevuto il Patrocinio del Consolato di Grecia per l’Emilia Romagna ed è arricchita da un’intervista in esclusiva con l’attore Giuseppe Cederna (l’attendente Antonio Farina del film) - c'è al tempo stesso un racconto di viaggio, la ricerca di un cinefilo, un reportage giornalistico e la realizzazione del piccolo ma vibrante sogno di un viandante isolano.

La mostra sarà allestita dal 3 al 25 febbraio 2018 presso il Circolo degli Artisti e Centro studi “Ludovico Muratori” in via Castel Maraldo, 21/A - Modena, con inaugurazione sabato 3 febbraio alle ore 16. Orari di apertura: 16.30 - 19 (chiuso lunedì e martedì). Ingresso: libero.


mercoledì 10 gennaio 2018

Dal finestrino del treno, la vita imperfetta degli altri

Risultati immagini per la ragazza del trenoA causa del suo alcolismo, Rachel è stata da poco licenziata. Nonostante tutto, continua a prendere il treno ogni mattina, fingendo di andare al lavoro a Londra, per salvare le apparenze con l'amica Cathy, che la ospita in casa sua, in periferia. Durante i suoi quotidiani viaggi in treno, per sfuggire alla noia e alla solitudine, la donna osserva la vita delle persone attraverso il finestrino. La sua attenzione si focalizza su di una coppia davanti alla cui casa passa ogni giorno e a cui ha dato i nomi fittizi di Jess e Jason, idealizzandoli come la "coppia perfetta". In realtà si chiamano Megan e Scott e la loro esistenza non è così perfetta come sembra. Un giorno Rachel vede dal finestrino Megan con un altro uomo e pochi giorni dopo la donna sparisce nel nulla. La notte della scomparsa di Megan coincide però con la notte in cui Rachel ha alzato troppo il gomito ed è rimasta ferita nel tentativo di riallacciare un rapporto con l'ex marito, Tom, che assieme alla nuova moglie Anna e alla figlioletta abita proprio nella villetta accanto. I ricordi di Rachel sono però vaghi e confusi. Pensando di essere coinvolta nella scomparsa di Megan, Rachel inizia ad indagare per conto suo, facendo salire a galla una verità sconcertante. 

"La ragazza del treno" di Paula Hawkins è un giallo intrigante, scritto bene. Più di una le voci narranti, che permettono al lettore di inserirsi nella trama raccogliendo più punti di vista. Curiose e forse di difficile interpretazione, soprattutto all'inizio, le digressioni e progressioni temporali, ma una volta capita l'impostazione, la lettura fila liscia. Peccato che di alcuni personaggi chiave ad un certo punto si vadano a perdere le tracce, il che rende l'idea di una storia non conclusa. Priva di suspance e colpi di scena, se non nelle pagine finali, la trama non brilla per originalità ma non appare nemmeno scontata. Il contesto è decisamente attuale ed ogni figura coinvolta rivela un proprio lato oscuro, quasi a sottolineare l'imperfezione della vita degli altri e quanto invece - se vista da fuori - spesso questa risulti perfetta. In ogni caso, un romanzo meritevole e brillante. 

Scritto nel 2015 da un'esordiente, dopo solo una manciata di giorni dalla sua uscita il libro è divenuto un best seller che negli Stati Uniti e in Gran Bretagna ha scalato le classifiche in modo vertiginoso, un caso editoriale come pochi altri con con oltre 3 milioni di copie vendute solo negli USA. "La ragazza del treno" è stato pubblicato in ben 41 Paesi di tutto il mondo e a solo un anno di distanza la Dreamworks ne ha proposto l'adattamento cinematografico.

domenica 17 dicembre 2017

Libri: sotto l'albero di Natale di quest'anno, mettete Tempo e Qualità

Stavo pensando ad un nuovo post, in tema natalizio. Uno di quelli "cosa regalare e cosa regalarsi". Uno di quelli sulle strenne, per intenderci - perché anche in vista delle feste con un libro non si sbaglia mai (più o meno).

Ho dato un'occhiata alla rete, alle proposte, ai suggerimenti, ai consigli, alle novità. Niente da fare, è più forte di me: non vi propinerò l'ultimo romanzo di Camilleri, di Dan Brown, di Jovanotti. E soprattutto, lungi da me l'idea di spingervi a comperare qualcosa - che sia il primo o l'ultimo libro - di Fabio Volo. Piuttosto, nessun regalo!
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E allora, cosa consigliare per andare a colpo sicuro e non fare figuracce? Partirei da un paio di presupposti: non è detto che quel che piace a voi, genere letterario o autore che sia, piaccia anche agli altri, così come non è detto che i best-seller alla fin dei conti così "best" in fatto di qualità lo siano per davvero.

Certo, i classici sono un evergreen, ma tenete bene a mente che lo sono anche sotto l'albero. E se ad un classico non si può mai dire di no, è altrettanto vero che non sarete gli unici a ripiegare su questa scelta (con il rischio magari di trovarvi tra le mani un Piccolo principe che il nipotino ha già ricevuto tre volte negli ultimi tre Natali!).

Un evergreen lo sono pure i manuali, sia che si tratti di cucina, di bricolage, di giardinaggio, di fotografia. Ma attenzione: prima di lanciarvi nell'acquisto di un volume su come potare correttamente le rose o come realizzare immagini digitali da copertina, tastate il terreno, per capire se il destinatario del regalo non sia già qualche livello più avanti rispetto quanto contenuto nel volume da voi individuato.
Cosa regalare, dunque? Guardandomi in giro, leggendo molto (quest'anno ho superato la soglia dei 70 libri), navigando in rete, due cose mi son saltate all'occhio: la qualità dei libri proposti in libreria è sempre più scadente (sintomo non di scelte dovute ai singoli librai, o per lo meno non a quelli piccoli e indipendenti - cosa diversa invece per quanto riguarda le grandi catene, che puntano ovviamente ad un vasto pubblico omologato e al commercio fine a se stesso), il valore che diamo al tempo - per noi stessi e per gli altri - va sempre più riducendosi al lumicino.


Quest'anno, per Natale, regalate dunque Tempo e Qualità. Prendetevi Tempo, per parlare con chi vi sta di fronte, capire i gusti, gli interessi, condividere i sogni e i desideri: solo così, entrando in libreria, saprete esattamente cosa acquistare (ricordate, che quello del Tempo è e rimane sempre il regalo migliore). E donate Qualità, nei rapporti con gli altri e con voi stessi: non affidate i vostri auguri ad un banale, freddo, impersonale (e molto spesso, ahimè grammaticalmente scorretto) messaggio in chat - ma telefonate, presentatevi alla porta, stringete la mano: gli auguri saranno sinceri e il libro che donerete racconterà qualcosa di voi.

Auguri di cuore, allora - ma di Cuore davvero.

sabato 21 ottobre 2017

"Menù letterari" - una grafica che fa perder l'appetito

I Menù letterari di Céline Girard in due parole. Ovvero, come da prefazione dell'autrice.
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I romanzi raccontano di storie di vite, di amori, di guerra e di faide familiari, di denaro, di inquietudini, di abitudini ma anche di cibo. Pure i grandi protagonisti dei grandi classici della letteratura mangiano: per fame, per disperazione, per curiosità; poco, di gusto, raramente, avidamente. Ma cosa mangiano?

Menù letterari è un viaggio nella letteratura alla scoperta dei cibi, dei profumi di cucina, dei sapori, dei piatti, delle atmosfere che fanno da sfondo e da “contorno” ai libri più famosi di sempre, con qualche incursione in testi meno noti. All'interno, stralci di romanzi, aneddoti e curiosità sugli scrittori e sulle loro opere. Oltre alle ricette delle pietanze in esse contenute, citate, narrate.

Insomma, un libro insolito, curioso e interessante per quanti abbiano voglia di approfondire e mescolare insieme gli ingredienti principali: arte culinaria e letteratura.
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Peccato però che la grafica pensata per questo volume renda il libro a dir poco inguardabile: testi sovrapposti, scritti con almeno una decina di font e dimensioni di carattere diversi fra loro, impaginazioni assurde, una miscellanea senza criterio di colori, fotografie, formattazioni che rende la lettura difficile ed arzigogolata, che stanca il lettore a cominciare già dalle prime pagine. In sostanza, una grafica che fa perder l'appetito, oltre che la voglia di mettersi ai fornelli o anche solo di sfogliare pagine, ricette, curiosità. 

lunedì 4 settembre 2017

Oltre 330 eventi per Festivaletteratura, dal 6 al 10 settembre a Mantova


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Sarà la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, icona della lotta al sessismo e al razzismo, citata da Beyoncè in una canzone, la star del giorno d'apertura del Festivaletteratura, dal 6 al 10 settembre a Mantova , che avrà circa 360 ospiti tra italiani e stranieri e oltre 330 eventi. A chiudere il festival sarà uno dei maggiori rappresentanti della letteratura cinese contemporanea, Yu Hua , l'autore di Cronache di un venditore di sangue (Einaudi) più volte candidato al Nobel, che si definisce «non istruito». 

Tra gli ospiti internazionali più attesi della 21ª edizione del Festival - che superata la boa dei vent'anni continua nella ricerca di autori di valore poco noti al grande pubblico e punta sempre più su progetti di lettura e ricerca dei saperi - la regina del giallo Elizabeth George e lo statunitense George Saunders con il suo primo romanzo Lincoln nel Bardo (Feltrinelli). Tra i grandi ritorni quello di Arturo Perez-Reverte con il nuovo romanzo Il Codice dello scorpione (Rizzoli), di Elizabeth Strout con i racconti di Tutto è possibile (Einaudi), da cui è stata tratta una serie tv della Hbo e di Richard Mason, l'autore del bestseller Anime alla deriva, con il nuovo Il respiro della notte (Codice).

Al centro dell'attenzione anche l'editore trentino Keller con tre suoi autori importanti: Arno Camenisch, Clemens Meyer e Martin Pollack. Tra gli eventi più attesi, l'incontro con Francesco Guccini e Loriano Machiavelli che festeggiano vent'anni di sodalizio letterario fino all'ultimo giallo Tempo da elfi (Giunti) con protagonista un ispettore della Forestale detto Poiana. Molti degli autori stranieri che saranno a Mantova sono accomunati dalla condizione di profugo, come il libico Hisham Matar, premio Pulitzer 2017 per l'autobiografia Il ritorno (Einaudi). Arriva a compimento il Vocabolario Europeo con l'edizione di un volume, curato da Giuseppe Antonelli e Matteo Motolese , che sarà distribuito gratuitamente durante i giorni del Festival. Tra i lemmi di scena in questa edizione, quelli portati da Lars Mytting che sarà a Mantova con il romanzo Sedici alberi (Dea Planeta). Grande spazio alle donne con la riedizione, grazie a Nottetempo, dell'ormai introvabile Autobiografia di tutti di Gertrude Stein, tradotta da Fernanda Pivano. Si indaga anche sul rapporto tra letteratura e rivoluzioni per il centenario della Rivoluzione d'Ottobre.

Info e programma: http://www.festivaletteratura.it/it

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