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martedì 20 febbraio 2024

Poesia mon amour

La poesia torna in biblioteca a Riva del Garda con il gruppo di lettura condotto da Marina Bonometti, lunedì 26 febbraio con inizio alle ore 16.30.

La poesia come massima capacità di dialogo: il gruppo di lettura approfondirà questo tema ispirandosi ogni mese alle più belle composizioni. Il materiale sarà preparato di volta in volta dalle bibliotecarie, la scelta varierà fra composizioni di poetesse e poeti italiani ma anche poesie in lingua straniera. 

Come di consueto, per ragioni organizzative è richiesta la comunicazione della partecipazione, telefonando ai numeri 348 5252486 o 0464 573806 oppure scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it.



giovedì 7 aprile 2022

Con la mostra fotografica "L’Egitto in scena. Aida al Regio" un racconto per immagini arriva a Torino

Domanivenerdì 8 aprile, alle ore 18.00, nel Cortile del Rettorato (Via Verdi 8, Torino), si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica L’Egitto in scena. Aida al Regio, ideata e prodotta da Università di Torino e Teatro Regio Torino in collaborazione con Opera Project e il progetto A.R.I.E. dell’Università di Catania, in occasione della mostra Aida, figlia di due mondi (Museo Egizio, 17 marzo – 5 giugno). L’esposizione fotografica rientra nell’ambito delle iniziative organizzate da UniVerso, il cartellone culturale dell’Ateneo.

All’inaugurazione interverranno Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Università di Torino, Sebastian F. Schwarz, Direttore artistico del Teatro Regio di Torino e Enrico Ferraris, Curatore della mostra Aida, figlia dei due mondi del Museo Egizio.

Un’opera tanto celebre quanto densa di implicazioni come Aida si realizza a ogni messinscena con esiti estetici differenti, rispondenti all’interpretazione musicale e alla visione di registi, scenografi e costumisti, chiamati a creare un mondo immaginario in cui ambientare le vicende. Il Teatro Regio, dal 1874 a oggi, ha realizzato 25 edizioni per oltre 250 recite totali dell’opera di Giuseppe Verdi. 

La mostra fotografica L’Egitto in scena. Aida al Regio offre uno spaccato di questo universo multiforme attraverso il racconto per immagini di quattro allestimenti messi in scena nel nuovo Regio di Carlo Mollino, dal 1973 a oggi:

  • 1979, regia Mauro Bolognini, scene Mario Ceroli, costumi Aldo Buti;
  • 1981, regia Filippo Crivelli, scene e costumi Carlo Savi;
  • 1987, regia Gianfranco De Bosio, scene Aldo De Lorenzo, costumi Zaira De Vincentiis;
  • 2005, regia di William Friedkin, scene e costumi di Carlo Diappi.

Aida ebbe la sua prima rappresentazione la vigilia di Natale del 1871 al Cairo, dopo una lunga e complessa trattativa fra Villa Verdi a Busseto, la capitale egiziana e Parigi, dove l’egittologo Auguste Mariette aveva ideato il soggetto originale, con l’intento di creare un’opera che conferisse prestigio artistico-culturale ai rapporti politici e commerciali tra Europa e Africa, appena rafforzati dall’inaugurazione del Canale di Suez, avvenuta nel 1869.

Le vicende della guerra fra Egizi ed Etiopi che fanno da sfondo alla storia d’amore di Aida, schiava etiope, e Radamès, capitano delle guardie reali egizie conteso dalla figlia del faraone, Amneris, conquistarono presto le platee di tutto il mondo.

 La mostra fotografica sarà visitabile gratuitamente nel Cortile del Rettorato (via verdi 8 / via Po 17 Torino) dall’8 aprile al 5 giugno 2022, tutti i giorni da lunedì a domenica, dalle ore 8.00 alle ore 20.00




sabato 23 ottobre 2021

Con "Mare Omis" la poetica fotografica delle costellazioni marine di Francesco Zizola approda a Bolzano

Dal 26.10 al 27.11.2021 presso Foto-Forum-Südtiroler Gesellschaft für Fotografie, di via Weggenstein 3f a Bolzano, è visitabile "Mare Omnis", una mostra fotografica di Francesco Zizola. 

Il tema indagato dal noto fotografo è il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare, declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso. Il mare di Zizola è un mare di sottrazione, nel quale emergono segni, analogie, cose che richiamano altre cose. Il mare diventa cielo e così diviene costellazione che rinvia ad archetipi all’origine del tempo. 


Nelle fotografie scattate appaiono disegni, figure umane, rappresentazioni antiche, segni nella notte, immagini lontanissime di una natura potente in stretto contatto con l’uomo. Come ricorda Barthes: “Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei.” Le costellazioni lontanissime in realtà sono reti da pesca inserite nel grande mare mediterraneo, reti che i “tonnarotti” -coloro che si occupano della mattanza- installano per catturare i tonni nella loro migrazione verso la costa, i punti bianchi sono boe e i fili argentati di strisce d’acqua sono le cime che assicurano le parti galleggianti ai fondali. Zizola sceglie di allontanarsi dai topoi narrativi classici del reportage per un altro tipo di immagine che si discosta da ogni referenzialità del reale per andare verso un linguaggio poetico e astratto. Cosa guardiamo veramente quando vediamo un’immagine? Cosa riconoscono i nostri occhi davanti ad esse? Sono le domande che ci poniamo osservando le fotografie di Mare Omnis. L’ambiguità è totale e Zizola sceglie di ragionare sul paradigma del fotografico sapendo che le immagini hanno il meraviglioso compito di creare percorsi di significato dando origine a processi di consapevolezza nello spettatore. Le fotografie non sono solo ciò che mostrano, suggerisce Zizola, ma sono molto altro, parte attiva di un processo che pone domande e va oltre al visibile, verso l’immaginazione in un movimento interno tra autore e spettatore. 

“C'è una verità estatica, poetica. È misteriosa e inafferrabile, e può essere raggiunta solo attraverso l'immaginazione e la stilizzazione. La fotografia ha il compito di aprire nuove possibili comprensioni della complessità della realtà” commenta il fotografo nel processo che lo ha portato a creare queste immagini.

Il lavoro iniziato nel 2016 si compone di 22 fotografie in bianco e nero di formato 90x120 e raccontano il rapporto ormai capovolto e andato perduto dell’ uomo con il mare nella sua forma di sostentamento naturale. É un atto di denuncia poetico, un atto d’amore verso la rottura di un equilibrio, di un tempo in cui il mare era fiorente di vita, l’appello a ritrovare nuovamente la perduta relazione con il sacro.

lunedì 10 febbraio 2020

Rigoni Stern: al via la decima edizione del Premio letterario

Ha preso il via la 10a edizione del Premio "Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi", la cui premiazione si svolgerà quest'anno a Riva del Garda nell’ambito di Expo Riva Caccia Pesca Ambiente, il 28 marzo, quando sarà assegnato anche il premio Guardiano dell'Arca-Osvaldo Dongilli, dedicato a una persona che si sia distinta nella tutela e nella valorizzazione della montagna. 

Le opere iscritte al concorso letterario sono 61, il numero più alto di sempre; una decina sono i volumi in tedesco, sloveno e occitano. Le opere pervenute saranno esaminate dai giurati del premio, Ilvo Diamanti, Marco Albino Ferrari, Paola Filippi, Mario Isnenghi e Daniele Jalla. Al primo classificato andrà la somma di cinquemila euro. Il premio Rigoni Stern, che si svolge alternativamente in Trentino (a Riva del Garda) e nel Veneto (ad Asiago), è nato nel 2011 per favorire lo sviluppo delle culture che fanno riferimento all’arco alpino, ed è destinato a opere di narrativa e di saggistica che ne valorizzino il paesaggio, le tradizioni, le attività produttive all'insegna dell'ecocompatibilità, il contesto socioculturale delle diverse comunità che lo abitano, con le loro istituzioni storiche legate all’uso comunitario dei beni, la caccia come attività legata a una particolare sensibilità ambientale, la guerra in montagna come scenario particolare e doloroso della storia europea, il patrimonio narratologico, con le sue fiabe, le leggende, i suoi miti di ieri e di oggi, la sua vocazione ad essere cerniera tra nord e sud, tra area mediterranea e area mitteleuropea. Istituito con l’intento di onorare la memoria di Mario Rigoni Stern, il premio intende perpetuarne i valori di fratellanza tra i popoli, di rispetto dell’ambiente, di tolleranza e solidarietà.

L'edizione di quest'anno è il prologo alle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore altopianese, che ricorrerà nel 2021, e per il quale si sta predisponendo un fitto calendario di iniziative. Il premio, aperto a tutte le lingue dell’Arco Alpino, viene promosso e sostenuto da Ars Venandi, dalla famiglia Rigoni Stern, dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione Veneto, dai Comuni di Asiago e di Riva del Garda, da Riva del Garda Fierecongressi, dal Museo degli usi a costumi della gente trentina, da Federcaccia, della Banca di Trento e Bolzano e dalla Cassa di Risparmio del Veneto, a voler sottolineare, nel nome di Mario Rigoni Stern, la fratellanza ideale tra le montagne e le popolazioni del Veneto e del Trentino, con un gemellaggio culturale imperniato ai valori del rispetto dell’ambiente e di chi lo abita. 

Info : https://premiomariorigonistern.com/it_IT/

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giovedì 6 febbraio 2020

In biblioteca c'è il laboratorio di poesia

Sono ancora aperte le iscrizioni al laboratorio di poesia che Beatrice Carmellini conduce alla biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco. 

Il laboratorio è costituito da quattro incontri di sabato pomeriggio, dalle 14.30 alle 18, a partire dal 15 febbraio (i successivi saranno il il 22 e il 29 febbraio e il 7 marzo). Per iscriversi telefonare in biblioteca al numero 0464 516115. Il costo di iscrizione è di 10 euro. 

Il laboratorio di lettura e scrittura poetica è rivolto a persone di qualsiasi età; è una modalità di lavoro che facilita la sperimentazione, la condivisione, favorendo, allo stesso tempo, il dialogo e la riflessione su quello che si va facendo. È pensato come un canovaccio da modellare in base al gruppo di riferimento e agli spunti che si possono sviluppare seguendo anche gusti e riflessioni delle persone cui si propone. I quattro incontri saranno un percorso di ascolto e lettura che tende a rimetterci in gioco, a cercare la nostra voce, ad interrogarci sul mondo, su noi, sulle parole che usiamo per esprimere pensieri, riflessioni, emozioni e quanto, queste parole ci appartengano davvero.

mercoledì 27 novembre 2019

In biblioteca, la fotografia di Robert Frank letta da Sandro Iovine

Recentemente scomparso, Robert Frank è considerato uno dei più influenti fotografi contemporanei. Il suo libro «The Americans», «scritto» con uno stile rivoluzionario che cambiò il modo di vedere il reportage, è tuttora uno dei progetti più significativi della fotografia mondiale. La biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco propone sabato 30 novembre «Fotografia, istruzioni per l’uso», serata in cui Sandro Iovine leggerà le 83 immagini che compongono il testo di un’opera memorabile. Inizio alle ore 20.45, ingresso libero. 

Lo scrittore, poeta e pittore statunitense Jack Kerouac, di lui e del suo libro scrisse: «Quella folle sensazione in America, quando il sole picchia forte sulle strade e ti arriva la musica di un jukebox o quella di un funerale che passa [....] Robert con l'agilità, il mistero, il genio, la tristezza e lo strano riserbo d'un ombra ha fotografato scene mai viste prima su pellicola [...] se non ami la poesia vai a casa e guarda la tv...».

Chi è Robert Frank?

Scomparso il 10 settembre 2019, di lui, nella storia della fotografia, rimarranno soprattutto 83 immagini scattate durante il suo audace viaggio attraverso l’America degli anni Cinquanta. Un viaggio che Robert Frank si finanzia con la borsa di studio annuale dalla Fondazione Guggenheim di New York che, primo fotografo europeo, vince nel 1955. Sintesi delle migliaia di scatti che colleziona a cavallo di un’automobile scassata, con in mano un Leica più volte usata, quelle 83 immagini compongono il libro «The Americans», pubblicato negli Stati Uniti nel 1959, dopo l’edizione francese «Les Américains» uscita l’anno precedente a Parigi. È il lavoro con cui Robert Frank rende celebre la sua arte. Naturalizzato statunitense, Frank nasce nel 1924 a Zurigo da madre svizzera e da padre tedesco di origini ebraiche. Cresce in Svizzera, nella sua giovinezza vive la minaccia del nazismo e, sfiorato dalla Shoah, sviluppa una sua particolare comprensione per gli oppressi Appassionato, intraprendente, fuori dagli schemi, diventa un’icona della fotografia del Novecento, secolo del quale sperimenta buio e opportunità. Emigra a New York all’età di 23 anni, nel 1947, dove ottiene un lavoro come fotografo di moda per tutte le maggiori testate internazionali, ma è viaggiando, fra Europa e Sud America, che esprime la sua vera passione: il reportage fotografico. Negli anni Cinquanta, sempre negli Stati Uniti, incontra vari esponenti della Beat Generation, con cui condivide parte del suo percorso. Fra questi, il poeta Allen Ginsburg e lo scrittore Jack Kerouac, che scrive l’introduzione di «The Americans» e che rimarrà suo amico per tutta la vita. Negli anni Sessante si dedica al cinema e diviene regista. La vita di Frank è segnata altresì da tragedie personali. Sua figlia Andrea e suo figlio Pablo muoiono in circostanze drammatiche. Dopo la morte di Andrea si dedica di nuovo alla fotografia, creando immagini tramite collage e incisioni sulla pellicola. Nel 1994 dona gran parte del suo materiale artistico, fra cui le preziose migliaia di foto “scartate” da The Americans, alla National Gallery of Art di Washington. Nel 1995 apre la Fondazione Andrea Frank per erogare borse di studio agli artisti. Riceve nell’arco della sua carriera prestigiosi premi e riconoscimenti, fra cui l’Hasselblad Award nel 1996 e il Cornell Capa Award nel 2000. Una sua retrospettiva, organizzata a Londra nel 2004 alla Tate Modern Gallery, fa il giro del mondo.

Chi è Sandro Iovine?

Giornalista, critico fotografico, è nato nel 1961 a Roma. Dal 1989 al 1998 è stato redattore presso la Editrice Reflex, prima di trasferirsi a Milano dove, dal 1999 al 2014, ha diretto la rivista Il Fotografo. Ha insegnato storia della fotografia a Roma all’ISFCI e dal 2003 fotogiornalismo e comunicazione visiva alla John Kaverdash Accademia di Fotografia. Ha tenuto master alla MIFAV-Università di Tor Vergata (di cui ha condiretto l’organo di stampa F&D) e nelle università di Bologna, Bergamo, Insubria, Palermo, Pavia, Perugia e Siena. Ha collaborato con Rai Radio Uno, Rai Radio Tre, Radio 24 e Radio Svizzera Italiana, Paese Sera, Avvenimenti, Il Giornale di Napoli, Il Manifesto. Ha creato e diretto a Roma lo spazio Centro Fotogiornalismo. Nel 2011 è stato curatore della sezione fotografia di Roma Provincia Creativa e fa parte del comitato di valutazione all’interno del progetto Eyes in Progress. Nel 2007 ha creato il blog «Fotografia: parliamone!» Attualmente dirige la rivista FPmag.


martedì 5 novembre 2019

«Pagine del Garda»: al via la 27ª edizione

Si tiene dal 9 al 17 novembre nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco (TN) la 27ª edizione di «Pagine del Garda», la rassegna dell’editoria gardesana organizzata dall'associazione culturale Il Sommolago e dal Comune di Arco. 

Anche quest’anno sono una sessantina gli editori presenti alla mostra del libro, per oltre un migliaio di titoli esposti, dei quali alcuni nuovissimi, molti di difficile reperibilità, tutti di estremo interesse, non solo per il pubblico dei bibliofili. Grazie anche a un programma di presentazioni librarie, di un archivio storico fotografico e di un docufilm (in tutto sei eventi), sono attesi tremila visitatori. L’ingresso è libero a tutte le proposte. 

Una rassegna dedicata all'attività editoriale che ha come tema la valorizzazione del territorio gardesano; un appuntamento che ancora una volta costituisce una preziosa vetrina per le realtà editoriali delle tre province che si affacciano sul lago di Garda e dei territori limitrofi, e in cui è possibile trovare, tra le altre, proposte di nicchia, originali e accattivanti. «Pagine del Garda» quest’anno concentra nella settimana della mostra del libro tutti gli eventi collaterali, presentando cinque novità editoriali e un docufilm di grande interesse. La mostra del libro (aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30, sabato 9 novembre solo il pomeriggio) è allestita nel salone delle feste, mentre gli eventi collaterali si tengono nell’attigua sala consiliare. 

La cerimonia di inaugurazione si svolge sabato 9 novembre alle ore 16 nella sala consiliare, dove a seguire si tiene la prima delle presentazioni, quella del libro di Silvia Coraiola «Arco dipinta nel Cinquecento. Palazzo d’Arco-Marchetti e la chiesa di San Rocco a Caneve» (Il Sommolago), presenti l’autrice, Ezio Chini e Romano Turrini. Il volume si occupa degli affreschi legati alla scuola e alla figura di Giulio Romano (in questi giorni celebrato con una bellissima mostra a Mantova), uno dei quali (situato a Palazzo d'Arco-Marchetti) è utilizzato proprio come immagine rappresentativa della edizione di quest'anno della mostra. Al suo interno si propone un esauriente excursus fra diversi affreschi di Arco, per dimostrare il legame con l'illustre artista attivo alla Corte Gonzaga - uno dei riferimenti artistici del Rinascimento. Il volume, edito dall'associazione Il Sommolago, costituisce un importante occasione di approfondimento e di conoscenza di alcuni elementi straordinari del patrimonio cittadino e vedrà la presenza, come correlatori dell'autrice, due esperti di altissimo livello: Ezio Chini, storico dell'arte ed esperto di arte e monumenti trentini, e Romano Turrini, grande studioso delle vicende di Arco e della famiglia dei suoi Conti. 

Gli appuntamenti proseguono poi con un ricco calendario: domenica 10 novembre alle ore 16 Mauro Neri propone una presentazione teatralizzata del suo libro «Le mille e una leggenda del Trentino» (Athesia, 2019), mentre giovedì 14 novembre alle ore 15 Vittorio Colombo propone «Storie d’altri tempi: immagini altogardesane dell’archivio Colombo» (in collaborazione con l’associazione Lega Vita Serena). Venerdì 15 novembre l’appuntamento è con «Noi. Laboratorio di poesia», volume a cura di Beatrice Carmellini, esito del laboratorio «Poesia in biblioteca» tenuto dalla Mnemoteca del Basso Sarca in collaborazione con la biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco (presentazione della curatrice, inizio alle ore 16). Sabato 16 novembre i curatori Paolo Boccafoglio, Romano Turrini e Giorgio Vivori assieme al direttore responsabile Vittorio Colombo presentano i saggi del secondo numero della rivista Il Sommolago, anno 2019 (inizio alle ore 16). La chiusura, domenica 17 novembre, è alle ore 16 con la presentazione del docufilm «Ritorno a Parigi. Renato Ischia, scultore», nell’ambito del progetto «Parigi. Artisti trentini, 1900-1989», a cura di Roberta Bonazza (presentazione della curatrice e di Giancarla Tognoni, in collaborazione con la Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» di Canale di Tenno). 

La rassegna dell’editoria gardesana «Pagine del Garda» è organizzata dall'associazione culturale Il Sommolago e dal Comune di Arco, con la collaborazione di Cassa Rurale Alto Garda, Lega Vita Serena, Mnemoteca del Basso Sarca e Casa degli Artisti «Giacomo Vittone». 

Informazioni Comune di Arco telefono 0464 583656 email cultura@comune.arco.tn.itwww.comune.arco.tn.it


giovedì 20 giugno 2019

Il "Giardino di Matisse" raddoppia e apre il patrimonio letterario anche agli adulti

Luogo Comune, il nuovo spazio sociale al rione Degasperi a Riva del Garda, in gennaio ha festeggiato il primo anno di vita inaugurando la biblioteca di quartiere «Nel giardino di Matisse», nella sede in via Italo Marchi 31, inizialmente riservata ai bambini. Ora l'ampliamento con la sala di lettura per adulti, che si inaugura venerdì 21 giugno (inizio alle ore 18) con letture ad alta voce e un aperitivo festoso.

Si tratta di un ulteriore spazio di prestito e consultazione realizzato con le donazioni di libri da parte dei cittadini, che cresce e diventa sempre più un punto di riferimento e di incontro, anche grazie alle numerose attività culturali, pensate per riavvicinare le persone del vicinato e per ricreare legami e rapporti di vicinanza e solidarietà. La biblioteca è stata realizzata con il contributo e il sostegno del Comune di Riva del Garda ed è uno spazio sorto dal progetto «La città invisibile», innovativo strumento di welfare a km0 che si rivolge in modo prevalente all'area delle nuove vulnerabilità, ovvero di un universo di persone che non hanno bisogni specifici se non quello, sempre più emergente, di relazioni sociali strutturate e della valorizzazione delle competenze professionali, di fronte all'acuirsi di fenomeni come impoverimento, diffidenza reciproca, chiusura privatistica, depressione.

Il progetto, che ha vinto il bando «Welfare a km0» di Caritro, è finanziato per il 47% da Caritro stessa, insieme a Provincia autonoma di Trento e Consiglio delle Autonomie Locali. È un progetto «autogenerativo», che provvede cioè a reperire il restante 53% del finanziamento sul territorio e dall’azione del volontariato. Capofila è la cooperativa Arcobaleno insieme ad altre tredici realtà del territorio: Comune di Riva del Garda, Comunità Alto Garda e Ledro, cooperative Ephedra e Eliodoro, associazione Carpe Diem, Cbs srl, Gruppo Dialogo - Missionari Verbiti, associazione Vivirione, Pro loco Rione Degasperi, Apsp Città di Riva e Casa Mia, Istituto tecnico Giacomo Floriani, Collettivo PmuU (Pick Me Up).


martedì 14 maggio 2019

Marco Balzano vince il «Rigoni Stern»

E' Marco Balzano, con «Resto qui», il vincitore dell'edizione 2019 del premio «Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi». La giuria, composta da Ilvo Diamanti, Marco Albino Ferrari, Paola Maria Filippi, Mario Isnenghi e Daniele Jalla, col coordinamento di Margherita Detomas, si è riunita oggi al Muse, Museo delle scienze di Trento, per decretare il vincitore e le menzioni. Quest'anno sono state 59 le opere presentate al Premio, capaci di raccontare vari aspetti della montagna e delle Alpi. La cerimonia di premiazione avverrà il 15 giugno a Palazzo Labia a Venezia e il 16 giugno al Teatro Millepini di Asiago. 

Il riconoscimento intitolato al grande scrittore italiano è andato con decisione unanime della giuria a “Resto qui” di Marco Balzano edito da Einaudi con la seguente motivazione: “In un lungo racconto, che è anche uno spaccato di storia, l’autore ricostruisce, con scrittura densa e fluida al tempo stesso, una pagina controversa e difficile della storia altoatesina / sudtirolese. L’acqua che sommerge il paese di Curon Venosta / Graun im Vinschgau all’estremo nord d’Italia è una metafora delle decisioni politiche dei regimi fascista e nazista che travolgono una intera comunità creando insanabili fratture in un tessuto familiare e sociale che faticherà decenni a ritrovare una nuova coesione. L’esplicita volontà dell’autore di realizzare un’opera di finzione, a cui la cronaca fornisce le coordinate per una storia più intima e personale, fa sì che il romanzo si legga con grande partecipazione ed empatia”. 

La giuria ha inoltre segnalato tre opere particolarmente meritevoli. “Il pastore di stambecchi” di Louis Oreiller con Irene Borgna, edito da Ponte alle Grazie con la seguente motivazione: “Attraverso uno scavo diretto, viso a viso, con il protagonista di questa paradigmatica storia di montagna, l'antropologa Irene Borgna coglie il senso di una vita “fuori traccia”, come spesso sono le vite degli enfants du pays cresciuti nelle valli alpine più sperdute. La voce di Oreiller si fa portatrice di un mondo orgoglioso e virile che ci rimanda senza infingimenti a una cultura apparentemente lontana nel tempo eppure ancora presente. La sapienza del fare, il rapporto con il selvatico, la consuetudine con le grandi solitudini colorano queste pagine intensamente partecipate”. “La Strada delle Gallerie ha 100 anni” a cura di Claudio Rigon edito da Club Alpino Italiano Sez. di Schio, con la seguente motivazione: “Un lavoro di montaggio molteplice e fascinoso. La costruzione della celebre Strada delle Gallerie-52 sul Pasubio nel corso del 1917 viene raccontata con approccio originale da uno storico della fotografia, Claudio Rigon, particolarmente sensibile anche alla soggettività dei giovani ingegneri ufficiali del Genio che vi si impegnano. Come fotografi dei lavori in corso, essi sono contemporaneamente costruttori e narratori per immagini dell'impresa. Memoria e storia di vita quotidiana in una situazione d'eccezione e anche una re-visione della Grande guerra in sintonia con gli approcci attuali”. “Veloce la vita” di Sylvie Schenk (trad. Franco Filice) edito da Keller, con la motivazione: “Un avvincente romanzo di formazione al femminile ambientato nelle Alpi francesi degli anni Cinquanta e Sessanta. Quando la protagonista lascia Lione per sposare un ragazzo tedesco e approda in Germania l'ombra lunga dell'occupazione tedesca e della guerra imprime un'inattesa svolta al racconto in cui grandi e piccole storie si intrecciano costantemente. Una scrittura veloce come la vita del titolo”. 

Il premio «Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi», del valore di 10 mila euro, si svolge in due ambiti: la Regione Veneto e la Provincia di Trento. Numerosi gli Enti e le Associazioni che sostengono l’iniziativa: Regione Veneto e Consiglio regionale del Veneto, Comune di Asiago, Provincia autonoma di Trento, Comune di Riva del Garda, oltre a Gruppo Itas Assicurazioni e Rigoni di Asiago, Riva del Garda Fierecongressi, circolo Ars Venandi Federazione italiana della caccia, Museo degli usi e costumi della gente trentina.

 © ANSA

martedì 23 aprile 2019

Con il "Maggio dei libri", la letteratura varca i confini tradizionali

La Biblioteca civica di Riva del Garda aderisce anche quest'anno al Maggio dei Libri, la campagna nazionale che vuole sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, con un cartellone di eventi che si tengono dal 26 aprile al 31 maggio, con letture di accompagnamento e aperitivo finale. Ingresso libero. 

L'iniziativa apre venerdì 26 aprile (ore 17) con l'incontro con Gianluigi Fait, curatore del libro "Vittorio Fiorio. Memorie della guerra mondiale. Dal 18 aprile 1916 al 18 dicembre 1919" (ed. Mag-Museo Alto Garda e Il Sommolago, 2018), presenti gli storici Graziano Riccadonna e Mauro Grazioli, con letture di Alberto Maria Betta. Quindi gli altri appuntamenti: domenica 5 maggio (ore 17) con "Le avventure di Numero Primo" (ed. Einaudi, Premio Mario Rigoni Stern) e l'incontro con gli autori Marco Paolini e Gianfranco Bettin; sabato 11 maggio (ore 10.30) con "Exempla virtutis" (ed. Centro Studi Judicaria) e l'incontro con l’autrice Marianna Raffaelli, con letture di Valter Sirsi; sabato 18 maggio (ore 10.30) "Quei 55 giorni di Aldo Moro vissuti dal Trentino", incontro con l'autore Luigi Sardi, presenta Carlo Guardini, letture di Alberto Maria Betta e Valter Sirsi; venerdì 31 maggio (ore 17) presentazione di "Con il vento di Barbiana. La scuola ‘rossa’ di Mori" (ed. da Centro Studi Erickson) e incontro con l’autore Mario Caroli, presenta Graziano Riccadonna, interviene Giuseppe Colangelo, con letture di Bruno Colorio.

Il Maggio dei Libri è una campagna nazionale nata nel 2011 che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi, se stimolati nel modo giusto. Nella sua missione, l'evento coinvolge in modo capillare enti locali, scuole, biblioteche, librerie, festival, editori, associazioni culturali e i più diversi soggetti pubblici e privati, non solo in Italia: ogni anno, infatti, la campagna varca i confini nazionali unendo nella comune passione per la lettura anche alcune scuole italiane all’estero. Grazie alla collaborazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, nel corso delle edizioni si sono svolti appuntamenti in Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Perù, Romania, Spagna, Svizzera e Turchia.

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lunedì 12 novembre 2018

"Il corpo e l'anima" - si inaugura a Trento la rassegna fotografica che esplora l'Io, tra sogno e realtà

La poetica basata sul difficile rapporto tra corpo e anima è già stata trattata, anche in tempi non lontani, da diversi artisti. Il fascino dell'inedita rassegna fotografica, realizzata con le immagini di Michela Goretti, Carlo Ferrara, Laura Zinetti, e dei tre autori di CrazyClick (alias Paola Santoni, Germana Frizzi e Christian Rossi), interamente curata da Enrico Fuochi e dall'associazione culturale Art Vision, che verrà inaugurata sabato 17 novembre alle ore 17 presso la Galleria "Torre Mirana" - Palazzo Thun - di via Belenzani a Trento, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Trento e di Riva del Garda, sta non tanto nell'originalità della tematica trattata ma nell'interpretazione che ne viene data dai singoli autori. Che, nel difficile e delicato ruolo di curatore e autore, Enrico Fuochi ha selezionato dopo aver visionato e valutato la capacità interpretativa che emerge da alcune loro immagini.

"Il surrealismo in esse contenuto - spiega - ha fatto nascere in me l'idea di riunirle in una raccolta che, avvalendosi del medium fotografico, affronti una tematica indubbiamente impegnativa e che dia voce alle forze della fantasia, del sogno e dell'irrazionale. Sono fotografie in cui è manifesto il funzionamento reale del pensiero che, al di fuori di ogni vincolo razionale, estetico, morale, s'ispira all'inconscio dell'uomo. L'aver sviluppato questa mia idea, che ha portato ad assemblare la rassegna fotografica, è per me una sfida ai luoghi comuni. Il privilegiare l'aspetto concettuale, parlando del corpo inteso come figura e utilizzarlo come medium per indagare nel contempo l'anima attraverso le sue forme più velate, le sue attività, le sue posture, gli sguardi infantili e non, i giochi, le angosce, la sua voglia di evadere, è cosa non sempre presente nelle contemporanee rassegne".

E' così che nelle immagini dei singoli autori coinvolti nel progetto, il corpo è rappresentato sì come una semplice entità materiale ma anche come un'essenza che fa trasparire un'anima intesa solo come un palpabile ritratto interiore di un sentimento o di un desiderio, che a volte è vera utopia o visione onirica, ma che in ogni caso costituisce una costellazione di micro-narrazioni connesse tra loro da memoria episodica, gestuale o biografica.

"Questa rassegna rappresenta inoltre un originale percorso di approfondimento concettuale del rapporto tra l'etereo e il materiale - scrive il presidente del Consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti nella prefazione del catalogo - Gli scatti degli autori hanno infatti una valenza che rimanda anche al linguaggio della memoria della nostra storia dell'Autonomia. Una memoria che deve essere sempre rivitalizzata, rinforzata ed evocata su un piano di raccordo costante con la realtà di tutti i giorni. Il concetto di anima ci riporta ad una visione soggettiva dell'Io, quasi a simbolizzare il massimo grado di espressività laddove si unisce alla creatività degli altri".

La mostra fotografica "Il corpo e l'anima" rimarrà visitabile fino al 9 dicembre, con orario 16-19 da martedì a domenica.




Kastellorizo, una mostra fotografica e i ringraziamenti di Salvatores per "L'Isola dell'Oblio" di Davide Pivetti

Sta destando curiosità la mostra fotografica "L'Isola dell'Oblio" ospitata in questi giorni alla galleria "Craffonara" di Riva del Garda (TN) dedicata alla piccola isola greca di Kastellorizo e al film Premio Oscar nel 1992 "Mediterraneo" (per la regia di Gabriele Salvatores; tra gli interpreti, Diego Abatantuono, Claudio Bisio, Claudio Bigagli, Ugo Conti, Giuseppe Cederna, Antonio Catania, Gigio Alberti ecc.).

La rassegna realizzata dal giornalista rivano Davide Pivetti - 40 immagini inedite e altrettanti brani dal copione originale del film - è stata inaugurata sabato 3 novembre alla presenza di un buon pubblico fatto di cinefili, "grecofili" e soci del circolo culturale "La Firma" che ospita l'iniziativa. Tra i presenti anche appassionati da altre regioni, l'amore per la minuscola e quasi sconosciuta isola greca è più diffuso di quanto si pensi. 


Trecento le persone che hanno visitato la mostra nella prima settimana di apertura, nonostante maltempo e bassa stagione. Una curiosità, figlia del mondo social in cui anche gli eventi culturali sono ormai immersi: via Instagram è infatti arrivato un breve messaggio dal registra Gabriele Salvatores, autore del film, che ringrazia per l'iniziativa rivana anche "a nome dell'isola a importanza strategica zero", citando copione del film e sottotitolo della mostra. 

L'allestimento si è arricchito di un'installazione con tre opere di Franco Pivetti ("La Grecia in tre vasi") interpretazione moderna dell'arte classica greca. E' la prima volta che padre e figlio partecipano ad un evento assieme. 

"L'Isola dell'Oblio" resta visitabile fino al 28 novembre, tutti i giorni (10-12.30 e 14.30-17) ad ingresso libero.




mercoledì 7 novembre 2018

"Pagine del Garda" - al via la 26a edizione della rassegna dell'editoria gardesana

Una settantina di editori per circa 1500 titoli, alcuni nuovissimi, altri normalmente introvabili, e un pubblico atteso di 3mila visitatori. Dopo la consueta anteprima di presentazioni librarie sul territorio -prossimi appuntamenti giovedì 8 e venerdì 9 novembre - s'inaugura sabato 10 novembre la 26ª edizione di «Pagine del Garda», la rassegna dell’editoria gardesana che si tiene al Casinò municipale di Arco fino a domenica 18 novembre, per l'organizzazione dell'associazione culturale Il Sommolago e del Comune di Arco. 

Una rassegna dedicata all'attività editoriale che ha come tema la valorizzazione del territorio gardesano; un appuntamento che ancora una volta costituisce una preziosa vetrina per le realtà editoriali delle tre province che si affacciano sul lago di Garda e dei territori limitrofi, e in cui è possibile trovare, tra le altre, proposte di nicchia, originali e accattivanti.

La formula di «Pagine del Garda» rimane quella tradizionale: una settimana di mostra del libro, nel salone delle feste del Casinò municipale, dal 10 al 18 novembre, con un calendario di presentazioni librarie e di eventi collaterali, preceduta da un calendario di anteprima sul territorio, dal 3 al 9 novembre. 

«Sommolago e Mnemoteca accanto al nostro Ufficio cultura sono i protagonisti di questa bella iniziativa - ha detto l'assessore comunale Stefano Miori in occasione della conferenza stampa di presentazione di ieri mattina - che rappresenta un momento importante per la nostra città e per l'editoria. Un appuntamento ampiamente consolidato e atteso che dà la ribalta all'editoria, parte importante della cultura, che crea oggetti preziosi, i libri, che rimangono a disposizione di tutti».

«La rassegna è realizzata grazie alla collaborazione di diverse realtà culturali del nostro territorio -ha detto Romano Turrini- dentro una rete di associazioni, ognuna con la sua specificità. Il nostro impegno è offrire una varietà di stimoli che faccia della rassegna l'occasione per un approfondimento rivolto a interessi molteplici». «Una rete, quella dei soggetti culturali che collaborano all'organizzazione di Pagine del Garda, in continua crescita -ha detto Giancarla Tognoni- e che ha creato una sorta di soggetto culturale plurale e un'attività che dura tutto l'anno, con proposte che saranno organizzate anche al di fuori della rassegna. Una bella collaborazione che sta portando alla cultura frutti importanti». 

IL PROGRAMMA:

Presentazioni librarie – anteprime:

Giovedì 8 novembre Arco, auditorium di Palazzo dei Panni, ore 15 "Sguardi-Tra le note dei giorni, il fluire della vita"  di Micaela Bertoldi Edizioni del Faro. Presentazione a cura dell’autrice in collaborazione con Lega Vita Serena 
Venerdì 9 novembre 2018 Arco, Centro giovani intercomunale Cantiere 26, via Paolina Caproni Maini, ore 20.30 "Femminile plurale. Genealogie (tre generazioni di donne a confronto)".  Videonarrazione, libro e mostra fotografica a cura della Mnemoteca del Basso Sarca. Col sostegno del Piano Giovani di Zona Pagine del Garda

Mostra del libro:

Dal 10 al 18 novembre al Casinò municipale, di Arco. Tutti i giorni con ingresso libero, orario dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30; sabato 10 novembre solo il pomeriggio.

Presentazioni librarie nell’ambito della mostra del libro:

Sabato 10 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 16. Inaugurazione della 26esima rassegna dell’editoria gardesana Pagine del Garda. A seguire "La demolizione del dazio di Tempesta nel 1768. Episodio di storia giudicariese"  di don Ernesto Lorenzi (1924) Edizioni Centro Studi Judicaria. Trascrizione e presentazione a cura di Tullio Pasquali e Graziano Riccadonna.

Domenica 11 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 16 "I saggi del primo numero della rivista Il Sommolago, anno 2018"  di Paolo Boccafoglio, Carol Paissan, Guido Trebo, Romano Turrini. Presentazione a cura degli autori.

Giovedì 15 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 15 "Dro e Ceniga. Cinque chiese, una comunità"  di Romano Turrini Edizioni Il Sommolago. Presentazione a cura dell’autore in collaborazione con Lega Vita Serena.

Venerdì 16 novembre Arco, Casinò municipale, atrio e sala consiliare, ore 16 "Camillo Zucchelli, architettura tra cielo e terra". Visita guidata alla mostra fotografica di Primo Cassol a cura di Mattia Riccadonna a seguire Omaggio a Camillo Zucchelli, architetto e urbanista. Conferenza nel ventennale della scomparsa.

Sabato 17 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 16 "Exempla Virtutis. La pittura gotica sacra nel Sommolago"  di Marianna Raffaelli Edizioni Centro Studi Judicaria. Presentazione a cura dell’autrice.

Domenica 18 novembre Arco, Casinò municipale, sala consiliare, ore 16 "Vittorio Fiorio. Memorie della guerra mondiale dal 18 aprile 1916 al 18 dicembre 1919. Volume II"  a cura di Gianluigi Fait Edizioni Il Sommolago, Museo Alto Garda Presentazione dell’autore e di Mauro Grazioli.

c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva


giovedì 18 ottobre 2018

La sostenibilità alimentare raccontata da giornalisti, fotografi, videoreporter, storyteller: ecco i finalisti del Premio Barilla & Thomson Reuters

La Thomson Reuters Foundation e il Barilla Center for Food and Nutrition hanno annunciato i finalisti del Media Sustainability Food Award 2018, un premio che mira a valorizzare il lavoro svolto da parte di giornalisti professionisti e talenti emergenti provenienti da tutto il mondo sul tema delle sfide del sistema alimentare globale.

Una giuria di esperti - composta da professionisti di spicco nel campo del giornalismo, della fotografia, delle politiche alimentari, della sostenibilità agricola e della ricerca - ha selezionato un totale di 12 finalisti nelle 4 categorie di premi; giornalismo e multimedia, sia pubblicati che inediti, basati su una serie di criteri tra cui la sostanza, l'originalità e la creatività. 

I vincitori saranno annunciati in occasione del 9 ° “Forum internazionale su Alimenti e Nutrizione” del Barilla Center for Food and Nutrition il 27 novembre prossimo.

Per visualizzare i lavori dei finalisti, clicca qui

martedì 2 ottobre 2018

"La ragazza con la Leica" delude le aspettative degli appassionati di fotografia

Di farcelo piacere, ci abbiamo provato. Attirati forse più dal titolo, dall'immagine di copertina, dalla trama, e soprattutto dai protagonisti, da “quei” protagonisti in particolare, dalle loro vicende, personali e storiche, che il trascorrere del tempo li ha poi resi delle leggende. Amate, criticate, studiate, invidiate, analizzate sotto ogni profilo, fino alla paranoia - ma pur sempre leggende.

Ci abbiamo provato sì, a farcelo piacere - carichi anche di quelle aspettative che nascono spontanee quando un libro viene eletto vincitore di uno dei maggiori premi letterari italiani, o quando, da dietro le quinte, fa capolino l'ufficiale benedizione dell'agenzia Magnum.

Dicevamo, ci abbiamo provato ma - ahimè - senza successo. Anzi. Molti di noi, appassionati di fotografia, “La ragazza della Leica”, ovvero il romanzo biografo sulla figura di Gerta Pohorylle, alias Gerda Taro, uscito dalla penna di Helena Janeczek, primo classificato all'edizione 2018 dello “Strega”, l'hanno abbandonato sul comodino. O, nel migliore dei casi, letto sì fino in fondo, ma con gran poco entusiasmo, combattuti tra il desiderio di approfondire la conoscenza di un personaggio così affascinante come quello della compagna di Robert Capa, troppo spesso offuscato dall'immagine di colui che lei stessa “creò”, e la noia indotta da un romanzo difficile da leggere, e quindi da apprezzare.

La scrittura ci è risultata il più delle volte ostica, non solo per via del linguaggio usato dall'autrice ma anche per l'idea di far raccontare la vita di Gerda Taro dal punto di vista di tre differenti personaggi. Quel che è ne emerso, tra le pagine, è stata - prepotente - la figura di una donna coraggiosa, ribelle, sensuale, libera, vitale e spensierata, adorata senza riserve dalle voci narranti, e forse proprio per questo anche fin troppo idealizzata e stereotipata, almeno nell'immaginario collettivo, quando invece gran poco ancora una volta è stato riportato sulla sua reale personalità, sia nella vita privata che nel lavoro.

Di ciò che la Janeczek alla fine racconta di Gerda Taro dunque, è secondo noi non tanto un ritratto veritiero su questa emblematica figura, così significativa per la fotografia e il giornalismo del secolo scorso, morta in un incidente stupido e crudele in una guerra che, con le sue immagini, lei per prima avrebbe voluto vincere per tutti gli amici e compagni (che è forse ciò che ci saremmo aspettati, considerato che il romanzo, per definizione un lavoro di immaginazione, è innanzitutto frutto di una corposa indagine storica), quanto semmai il santino rivoluzionario di un'eroina antifascista caduta, sul campo, a soli 27 anni. Insomma, senza nulla togliere all'opera di ricerca di Helena Janeczek, viste le premesse ci saremmo aspettati qualcosa di meglio, qualcosa di più fruibile.

by me per FIAF - Federazione Italiana Associazioni Fotografiche - Dipartimento social 

martedì 3 luglio 2018

Sei un giovane fotografo e hai un progetto nel cassetto? Ecco il concorso che fa per te!

Hai meno di 30 anni e nel tuo cassetto c'è un progetto fotografico che racconta di "Diritti e conflitti"? E' giunto il momento di usarlo! Hai tempo fino al 15 luglio per partecipare alla 6° edizione della Biennale dei giovani fotografi italiani, organizzata dal CIFA-Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (AR) in collaborazione con FIAF-Federazione Italiana Associazioni Fotografiche e riservata ai giovani fotografi nati a partire dal 01/01/1988, sia con iscrizione individuale (sezione A) che attraverso Scuole di fotografia (sezione B).

Tema della Biennale è, appunto, "Diritti e conflitti - Lavoro, casa, salute, istruzione: il ridimensionamento dello stato sociale".

La partecipazione è gratuita e non è necessario essere soci FIAF. Agli autori selezionati la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche garantirà un contributo economico fino ad un massimo di 200 euro per l’allestimento della propria mostra/istallazione e ampia visibilità sui media e canali social nazionali.

Il bando di concorso è scaricabile a questo link: www.centrofotografia.org/informations/attivita/189


giovedì 14 giugno 2018

Al Forte delle Benne di Levico, il Convegno Regionale dei Circoli Fotografici del Trentino Alto Adige con le mostre di FIAF, workshop e set fotografici

Sarà ospitato nella splendida cornice del Forte Colle delle Benne di Levico, domenica 17 giugno, il Convegno Regionale dei Circoli Fotografici presenti nelle province di Trento e Bolzano, organizzato quest'anno dal Gruppo Fotoamatori Pergine con la coordinazione del Delegato Regionale di FIAF (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche) Fabrizio Giusti.

Un'intera giornata di attività culturali e di confronto, aperta a tutti, che a partire dalle ore 10 richiamerà al Forte i presidenti di circolo con i relativi associati, così come tanti fotoamatori - principianti e provetti - che qui avranno occasione di interagire fra loro, sbizzarrirsi con l'attrezzatura e dar sfogo a creatività e vena artistica.


«Scopo dei convegni, che ogni anno richiamano i fotoamatori di tutta Italia, è fare il punto della situazione delle attività che capillarmente vengono svolte in ogni regione - spiega Fabrizio Giusti - ma anche divulgare i programmi e i progetti promossi da FIAF (la Federazione nazionale raccoglie a sé più di 550 circoli e coinvolge oltre 45mila appassionati!), incentivare l'organizzazione di iniziative a favore della fotografia amatoriale, anche di tipo collettivo, verificare l'avanzamento dei lavori dei singoli sodalizi, promuovere la diffusione e la crescita della cultura fotografica su tutto il territorio».

In Trentino Alto Adige i Circoli Fotografici sono in tutto una quindicina, di cui sette quelli affiliati a FIAF; i soci sono oltre 500 mentre incalcolabile è il numero di coloro che, per passione, interesse, o semplice curiosità, si avvicinano ogni anno al mondo della fotografia amatoriale. Ecco dunque che il Convegno Regionale, aperto a tutti, iscritti FIAF e non, rappresenta un'opportunità per condividere una passione comune oltre che un coinvolgente momento di formazione-informazione culturale.

A dare il via al ricco programma di lavori, una conferenza con workshop dal titolo «Non solo sassi» a cura di Alberto Bregani - fotografo, scrittore, comunicatore, considerato tra i più puri e validi interpreti della fotografia di paesaggio e di montagna in bianco e nero. Quindi set fotografici in ambiente interno/esterno con modelle, con la partecipazione di Emily Eccel, già Miss Cotonella per il Trentino Alto Adige; un incontro con i fotoamatori 2.0; l'inaugurazione della mostra «La Famiglia In Italia» realizzata con le opere regionali partecipanti al progetto collettivo nazionale messo a punto da FIAF in collaborazione con FujiFilm in occasione del 70° anniversario di fondazione (esposizione che in contemporanea verrà inaugurata in altre 150 città italiane), e della mostra con i migliori scatti realizzati dai soci dei Circoli locali; la proclamazione della «Foto dell'Anno 2018 del Trentino Alto Adige».

Tutte le attività sono aperte e gratuite. Info sul sito www.fotoamatoripergine.it/convegno2018 .


martedì 15 maggio 2018

"La lista di Candido" - ovvero la storia di una fabbrica tra magnesia, amianto e lavoro

Venerdì 18 maggio alle 18.00 al Museo di Riva del Garda avranno luogo l'inaugurazione della mostra e la presentazione del libro "La lista di Candido. I lavoratori della Collotta & Cis di Molina di Ledro tra magnesia, amianto e lavoro", frutto di una ricerca storica, socio-economica e sanitaria realizzata nel corso degli ultimi due anni dall'associazione Araba Fenice in collaborazione con il medico Giuseppe Parolari e il Circolo Fotoamatori Valle di Ledro, da cui è nato un volume di oltre duecento pagine edito da MAG-Museo Alto Garda che ripercorre la storia della fabbrica Collotta Cis & Figli di Molina, attiva tra il 1900 e il 1979, e di tutto ciò che riguarda l’epopea "della magnesia” in Valle di Ledro. 

Data la preziosa quantità di materiali raccolti nel corso della ricerca e la disponibilità di una rilevante documentazione fotografica sia storica che contemporanea, si è voluto rendere conto di questo importante spaccato di storia industriale e umana anche attraverso una mostra, nella quale verrà esposta una parte significativa di materiali documentali e fotografici, di video-interviste e reperti raccolti, affiancati da un percorso fotografico contemporaneo realizzato dal Circolo Fotoamatori Valle di Ledro e curato da Luca Chistè. 

Domenica 20 maggio sono previste invece due visite guidate gratuite alla mostra, alle 14.00 e alle 16.00, in occasione dell'iniziativa "Palazzi Aperti".

La mostra rimarrà poi visitabile fino all'8 luglio 2018. 


domenica 6 maggio 2018

Pure il romanzo di guerra di Danilo Fia al Salone del libro di Torino 2018

La storia dei nostri nonni, quella della chiamata alle armi, della partenza per il fronte, della dura vita patita dai soldati dell’Impero austro-ungarico in terra galizia, della prigionia, della liberazione e del ritorno a casa, condensata in un volume di un centinaio di pagine, che vuole riportare a galla l'esperienza di un giovane trentino che, dopo aver vissuto l'inferno della Prima guerra mondiale, grazie all’aiuto e all’amore di una donna riesce a trovare dentro sé il desiderio di rinascere. 

Si intitola «Prea» e prende il nome dal promontorio situato a sud di Dro il nuovo libro di Danilo Fia, classe 1963, noto avvocato altogardesano, che dopo l'esordio del 2015 con «Quelli del PX» torna ora a proporsi al pubblico con un nuovo romanzo, edito per BookSprint Edizioni. Un racconto piacevole e incalzante, costruito su vicende storiche reali che rimandano il lettore al conflitto che un secolo fa vide l'Impero austro-ungarico scontrarsi con il Regno di Serbia e al quale furono costretti partecipare anche i giovani uomini trentini.

Vari sono gli argomenti trattati, tutti con dovizia di particolari, frutto di una ricerca storica approfondita che rimanda il lettore ad una bibliografia essenziale e ad un eventuale approfondimento. Attraverso uno spaccato di vita, l'autore percorre un cammino di conoscenza delle nostre radici, con il desiderio di far conoscere quella cultura e quel particolare momento storico che segnarono la nostra terra e i nostri progenitori. Il testo è scritto con una cifra stilistica lineare, chiara e diretta, senza artifici retorici o di parte; in esso traspare la personalità poliedrica di Fia, il suo grande interesse per la storia e le tradizioni del territorio. Le testimonianze, attentamente descritte, fanno rivivere nuove e vecchie emozioni, il passato restituisce una parte di sé, forse quella più intima e custodita alla memoria dei focolari domestici dei nostri nonni e padri, e quei ricordi che molto hanno influito sul nostro presente e sulla nostra vita. 

Il nuovo romanzo di Danilo Fia verrà presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino dal 10 al 14 maggio prossimo. 

fonte: Paola Malcotti - l'Adige di domenica 6 maggio 2018

mercoledì 14 marzo 2018

A "Le avventure di Numero Primo" di Paolini e Bettin il Premio Mario Rigoni Stern 2018

L'edizione 2018 del Premio Mario Rigoni Stern è stata vinta da Marco Paolini e Gianfranco Bettin con «Le avventure di Numero Primo» (Einaudi). Lo ha comunicato ieri la giuria composta da Ilvo Diamanti, Paola Maria Filippi, Mario Isnenghi, Daniele Jalla e Paolo Rumiz, coordinata dalla giornalista Margherita Detomas. La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 24 marzo al Palazzo dei congressi di Riva del Garda (inizio alle ore 17).

«La fantafavola di Paolini e Bettin - si legge nelle motivazioni della giuria - mette in scena un mondo futuro trasformato dalla biotecnologia in cui, però, l'intelligenza artificiale scopre di poter avere, senza saperlo, anche un cuore. In questa realtà la montagna preserva una sua irriducibile differenza rispetto a un mondo globalizzato, in cui Marghera e Venezia invadono la pianura fino alle Alpi e lo stesso mare perde la sua specificità. Dalla montagna viene alla luce Nicola, un Numero Primo come preferisce essere chiamato, lo strano e delizioso protagonista del libro. Emergendo da un ghiacciaio». 

Motivazioni del premio

Le genti alpine hanno creato le proprie comunità in un ambiente naturale unico, all’interno di tradizioni culturali diverse legate alle specificità del loro territorio. Si tratta di un universo culturale affascinante e complesso, ispirato alla tolleranza e alla solidarietà, cerniera tra nord e sud, tra area mediterranea e area mitteleuropea: una vera e propria “civiltà alpina”, collocata nel cuore del Vecchio Continente, con i suoi valori, un suo bagaglio culturale e artistico, che rappresenta oggi, per la futura “Europa dei popoli”, uno straordinario modello di riferimento. Ruolo decisivo nell’incontro e nel confronto fra le diverse culture delle Alpi è certamente quello della Letteratura, nelle sue diverse espressioni: sia attraverso la ricerca e la divulgazione storico-scientifica, sia attraverso il racconto, che della cultura della montagna comunica emozioni e sentimenti, trasmettendo i valori in cui ancora oggi si riconoscono le comunità dei paesi alpini. Nella letteratura italiana del Novecento, Mario Rigoni Stern ha saputo descrivere in modo originale la cultura della gente di montagna, raccontando il legame fra i montanari e il loro ambiente, e proponendo le Alpi quale orizzonte significativo della letteratura e della storiografia contemporanea, del moderno sentimento ecologico e perfino dell’etica. In questo quadro, le Alpi diventano un vero e proprio scrigno di valori, non solo paesaggistici e ambientali, ma soprattutto umani: un universo etico che Mario Rigoni Stern, dal “ritorno a baita” vagheggiato nel gelo di una steppa macchiata dagli orrori della guerra, non ha mai cessato di perseguire, come narratore, ma anche come intellettuale impegnato in un progetto di riscatto e di progresso del proprio mondo.

I temi 

Il Premio, alternandosi fra Trentino e Veneto con cadenza annuale, cercherà di individuare gli elementi di eccellenza della narrativa e della saggistica di ambito alpino all’interno delle opere edite nei due anni precedenti, individuando, in maniera non esclusiva, nelle due rispettive modalità di scrittura, i seguenti specifici settori di interesse: il paesaggio alpino, nei suoi aspetti naturalistici e nella sua estetica; le attività produttive tradizionali, nelle loro specifiche valenze di ecocompatibilità; il contesto socioculturale delle comunità alpine, con le loro istituzioni storiche legate all’uso comunitario dei beni; la caccia, come attività legata a una particolare sensibilità ambientale; la guerra in montagna come scenario particolarissimo e doloroso della storia europea; il patrimonio narrativo dell’arco alpino, con le sue fiabe, le leggende, i suoi miti di ieri e di oggi.

Info: www.premiorigonistern.it

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