giovedì 15 dicembre 2011

Il comunicato stampa è morto?

Lo sapevi? Nel 2011 il comunicato stampa ha compiuto 105 anni.
Il primo fu redatto da Ivy Lee per dare ai giornalisti la versione ufficiale di un grave incidente che aveva coinvolto la compagnia ferroviaria della Pennsylvania.
Così, Lee inaugurò le moderne relazioni pubbliche e un modello di rapporti tra aziende e stampa destinato a durare a lungo.
Per quasi un secolo, il comunicato stampa è infatti stato lo strumento principale di questo rapporto, con delle regole e una struttura ben precisi. Tra i tanti, forse lo strumento più conservatore e il meno creativo.
Ora sembra sentire il peso degli anni. La rete ha messo a disposizione delle aziende forme di comunicazione solo pochi anni fa impensabili. E al cs restano due alternative: soccombere a questa innovazione o adeguarsi ad essa, dandosi nuove vesti. Prime fra tutte quelle dei social media.
Ma nel mondo dei blog e del web 2.0, quello in cui i contenuti sono prodotti dagli utenti stessi e tutti possono comunicare con tutti, ha ancora senso uno strumento come il comunicato stampa?
La maggioranza degli esperti di pr ha risposto di sì: ed ecco che il cs ha cambiato natura, è diventato aperto e sociale, come i nuovi media, per ritrovare il suo posto all'interno di un sistema della comunicazione in continuo cambiamento... Ora un cs lo si manda sì alle redazioni, ma lo si segnala anche sui blog, sui social net (Twitter è più che adorato!), lo si inserisce nella press room del sito aziendale e lo si invia ai numerosi servizi di distribuzione online. E una volta in rete, è a disposizione non solo di migliaia di giornalisti, ma anche di milioni di potenziali fruitori in tutto il mondo.

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