Sì, il 2011 è stato un anno faticoso e difficile. Dopo tante "visioni" sul futuro del libro, la realtà appare - com'è giusto - assai più modesta e problematica. C'è la carica dei nuovi editori digitali, la concorrenza dell'hardware, la difficoltà di coniugare tutto coi social network, l'insoddisfazione per la perdita di estetica nella pagina, la sensazione di essere rincorsi da followers e di non riuscire più realmente a seguire niente e nessuno, lo sconforto di non avere i soldi per sperimentare delle Apps - ma che nome orrendo! - degne della loro potenziale natura di "libri", la burocrazia dei nuovi store digitali già affollati come i vecchi banconi della librerie, la paccottiglia dei contenuti premiati dall'algoritmo "ordina con un click".
Insomma, astratti furori.
Per fortuna c'è il Natale. Non solo nel senso banale di vendere - forse - qualche libro di più: ma in quello alto di ritrovare una Speranza che sempre rinasce e irradia luce sulla Storia dell'uomo. Senza quella Speranza, il 2012 sarebbe durissimo da affrontare.
by Guaraldi
Insomma, astratti furori.
Per fortuna c'è il Natale. Non solo nel senso banale di vendere - forse - qualche libro di più: ma in quello alto di ritrovare una Speranza che sempre rinasce e irradia luce sulla Storia dell'uomo. Senza quella Speranza, il 2012 sarebbe durissimo da affrontare.
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