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venerdì 10 luglio 2020

In biblioteca libri da tutto il mondo

Novità alla biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco: il prestito nazionale e internazionale di testi e libri Sbt/Unitn, che consente l'accesso a libri e articoli di tutto il mondo. 

Questo è stato possibile grazie all'accordo stipulato all'inizio del 2020 tra il Sistema bibliotecario di ateneo e l'Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino per la delocalizzazione del servizio di prestito interbibliotecario nazionale e internazionale, che vuole favorire l'accesso al servizio dal parte degli utenti residenti lontano da Trento e dalle sedi universitarie, delocalizzandolo a favore di alcune delle biblioteche trentine, tra le più rappresentative per i rispettivi territori di riferimento. Tra queste, la «Bruno Emmert» di Arco. 

Oggetto del servizio sono volumi o articoli di riviste nazionali e internazionali, non possedute nel Catalogo bibliografico trentino; gli articoli vengono consegnati all'utente in formato cartaceo, indipendentemente dalla forma nativa. La richiesta va rivolta alla biblioteca, indicando i dati bibliografici (autore, titolo, edizione, luogo e data di stampa) e della propria tessera. È richiesto il pagamento di 4 euro in francobolli per ciascun documento richiesto. La biblioteca procederà quindi all'inoltro della richiesta del documento all'ufficio competente del Sistema bibliotecario di ateneo, che farà pervenire alla biblioteca richiedente il documento. Quest'ultima contatterà e consegnerà il documento all'utente. I libri sono concessi in prestito per un minimo di 15 giorni; le stampe di articoli restano in possesso dell'utente; il rinnovo del prestito, da richiedere prima della scadenza con email all’indirizzo arco@biblio.infotn.it, è ammesso salvo indicazione contraria della biblioteca proprietaria.

c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva

Per un giornale guadagnare con Internet è possibile. Cosa insegna ...

lunedì 23 aprile 2018

Arco: il servizio civile entra in biblioteca


Risultati immagini per giovani bibliotecaUltima settimana per candidarsi al progetto di Servizio civile della biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco (TN) dal titolo «Sfide e opportunità per la biblioteca oggi: dai fondi storici al web», aperto a un giovane per la durata di un anno a partire dall'1 giugno 2018. Al giovane è offerta la possibilità di una esperienza lavorativa di dodici mesi ideando e realizzando un piano di comunicazione e promozione della biblioteca che integri più canali e tecnologie: dalla grafica degli strumenti di comunicazione tradizionali (manifesti, locandine, volantini) ai canali web e social network più diffusi (aggiornamento del sito, facebook, instagram, gestione della newsletter), lavorando inoltre con i documenti storici, che potrà conoscere sotto l'aspetto bibliografico, della manipolazione, delle tecniche di digitalizzazione e pubblicazione sul web, fino all'organizzazione di una mostra tematica.
Tutte le azioni e attività saranno in collaborazione con gli operatori per incentivare l'educazione degli utenti all'uso delle risorse digitali, lo svecchiamento dell'immagine della biblioteca tradizionale, proponendo contenuti storici con modalità innovative; la progettazione di nuove iniziative di promozione relative al patrimonio storico; la sperimentazione di una comunicazione delle attività della biblioteca utilizzando linguaggi audiovisivi e social network. Un obiettivo dell'esperienza di servizio civile è rendere il giovane autonomo, fornendogli le conoscenze necessarie per operare con i mezzi che avrà a disposizione, individuando le problematiche del compito lavorativo, proponendo soluzioni adeguate e agendo di conseguenza.Informazioni sul sito web http://biblioteca.comune.arco.tn.it oppure al numero di telefono 0464 583607, o ancora all'indirizzo email sociale@comune.arco.tn.it
c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva del Garda




lunedì 28 dicembre 2015

Nella mancanza di punti di riferimento il flop dei libri digitali

Quanti di voi preferiscono leggere su carta? Molti. E tanti hanno dato le motivazioni più disparate: l'odore delle pagine, l'attaccamento e l'affetto veri e propri verso il libro, la copertina, il fatto di possedere il libro che si sente appartenerci. Ebbene, GoodEReader ha cercato di mettere insieme le risposte che i neurolinguisti e gli psicologi hanno dato alla domanda fatidica: perché la carta? Perché al libro digitale manca un punto di riferimento.

Il formato digitale consente per natura di visualizzare non più di una pagina per volta, senza dare al lettore un'idea generale dell'avanzamento nella lettura: quello che vediamo è il modificarsi della percentuale di lettura e - a volte, ma non su tutti i dispositivi - il variare del numero delle pagine; quello che non vediamo è invece lo scorrere le pagine da destra a sinistra, l'occhio e il dito che scorrono dall'inizio di una pagina alla fine della successiva; non sentiamo il libro pesante prima nella mano destra, per poi sbilanciarsi sempre di più sulla sinistra; non abbiamo una netta percezione del "traguardo" raggiunto alla fine del capitolo; non abbiamo una chiara idea di dove finisca un capitolo e ne inizi un altro, semplicemente perché non vediamo mezza pagina bianca sulla sinistra e una chiara intestazione del capitolo dieci sulla destra.

E ancora: concentrarsi leggendo su uno schermo, o addirittura studiandovi, non consente al cervello di creare punti di riferimento né di utilizzare la memoria visiva. Studiando per il compito in classe di storia, quella volta in quarta superiore, siete tornati indietro di due pagine perché non vi ricordavate quella cavolo di data, e sapevate che l'avreste trovata lì. Questo non l'avreste fatto (non l'avremmo fatto) se il libro di storia fosse stato digitale, semplicemente perché le pagine su uno schermo appaiono un attimo e scompaiono subito dopo per lasciar posto a quelle successive.

L'eBook, in pratica, spinge i lettori ad andare avanti, sempre più avanti, senza mai fermarsi. Mette fretta, insomma, e lascia senza punti d'appoggio...

fonte & read more @ Linkiesta

martedì 9 luglio 2013

"Ascoltavo le maree", il caso editoriale snobbato dall'Italia di Guido Mattioni

Un libro, due lingue, tre esordi. “Ascoltavo le maree” (Whispering Tides, nella versione inglese) è il titolo del romanzo di debutto nel genere narrativo di Guido Mattioni - giornalista con alle spalle una carriera giornalistica ultratrentennale come caporedattore e inviato speciale, autore di inchieste e reportage in Italia e in tutto il mondo, in particolar modo negli Usa -, un libro che proprio negli Stati Uniti vede la sua nascita e l'inizio del suo successo. Dopo averlo tradotto in inglese, nell'autunno scorso, Mattioni mette in vendita il suo lavoro a 2,99 dollari su Smashwords, il più grande distributore al mondo di eBook, un colosso della Silicon Valley che, oltre al commercio diretto attraverso il proprio sito, distribuisce i titoli presso le più prestigiose librerie virtuali del settore. E - potere del web - ciò che accade dopo, sorprende pure l'autore: tantissime copie scaricate a pagamento da Internet, massimo punteggio nella critica dei lettori, recensioni entusiastiche.

Un vero e proprio caso editoriale insomma, decretato innanzitutto dal pubblico, che gli permette persino di piazzarsi - unico italiano su mille partecipanti - fra i finalisti del Best eBook Awards di Santa Barbara, in California, oltre che agli Usa Best Book Awards di Los Angeles. Non solo: nel novembre scorso “Ascoltavo le maree” viene scelto e adottato come testo di studio e di esercitazione nei corsi di lingua italiana alla Georgia State University di Atlanta così come alla Learn Italy School di Manhattan, la prima scuola di lingua italiana aperta negli Usa e che ha sedi anche nel New Jersey, a Miami, San Francisco e Chicago. Centinaia le recensioni pubblicate Oltreoceano da penne famose sulle più apprezzate riviste letterarie americane, decine e decine le menzioni e le interviste per i magazine più prestigiosi, che lanciano di fatto il romanzo di Mattioni nell'Olimpo americano del genere narrativo.

E in Italia? «L'autopubblicazione negli Usa è nata dalle “non risposte” di quei grandi editori italiani ai quali mi ero ingenuamente rivolto contando sul mio curriculum professionale - racconta l'autore - ma a loro non importava nulla che io sapessi scrivere. Così, credendo in quello che avevo fatto, ed essendo la storia ambientata negli Usa, l'ho tradotta e ne ho fatto un doppio eBook, in inglese e in italiano. A costo e con tempi di realizzazione pari allo zero. Ma se io sono stato un po' un pioniere italiano del selfpublishing in terra straniera, il mio editore “cartaceo”, Francesco Bogliari, lo è stato nello scouting tra gli autori autoprodotti. Lui, che avevo conosciuto anni fa in Mondadori, ha letto su Facebook il mio primo capitolo postato per autopromozione e i risultati che avevo raccolto negli Usa, mi ha chiamato e mi ha chiesto il manoscritto. Una settimana dopo mi ha detto: “Si parte, voglio il tuo romanzo per lanciare il mio nuovo marchio di narrativa, che si chiamerà Ink!”». E' così che, dopo aver mietuto consensi negli States, nel marzo scorso “Ascoltavo le maree” arriva in versione cartacea - oltre che in formato digitale - anche in Italia.

E' la storia di un uomo coraggioso, impavido nello scendere a patti con i ricordi e nell'elaborazione di un lutto devastante, che lo conduce all'altro capo del mondo. Alberto Landi, il protagonista di questo romanzo scritto in punta di penna, fugge dal suo passato e lascia la sua città - una Milano svuotata di significato -, la carriera e il lusso per trasferirsi negli Usa. La città in cui approda, Savannah, è però forse più un luogo dell'anima, dai colori e dai profumi intensi e delicati, le maree regolari e tranquillizzanti, la gente autentica e ospitale e le magnifiche isole che la circondano, tanto da diventare presto luogo e motivo di ricostruzione di un animo spezzato. Con prosa sognante e descrizioni liriche, l'autore ci regala una storia tragicamente bella, capace di farci scoprire un posto dove la natura si fonde con gli stati d'animo, nel quale la rinascita corre di pari passo con la perdita e l'abbandono e, soprattutto, luogo dove un uomo può ricominciare a respirare a pieni polmoni e con rinnovata speranza la vita. Il racconto è vivido, pieno di passione, gioia ma anche dolore.

«E' un diario di viaggio intimo e profondo, ma non un'autobiografia - precisa infine Guido Mattioni -: la storia scaturisce sì da una dolorosa esperienza di una dozzina di anni fa, quando pensai anch'io di mollare tutto, come fa il protagonista, ma il romanzo è piuttosto il racconto di un sogno mai realizzato, da condividere con gli altri, per invitare chi legge a non vergognarsi mai di sognare. Se sognare da bambini è un diritto, da adulti diventa infatti un dovere. Il viaggio della vita deve sempre continuare, qualsiasi cosa accada, con caparbio ottimismo. Anche quando il cielo è nero, e nonostante tutto. Perché prima o poi il sereno ritorna, puntuale come le maree. Sempre».

fonte: Paola Malcotti - l'Adige di oggi, martedì 9 luglio 2013
 

lunedì 14 gennaio 2013

Editoria: nasce l'e-paper book

Un punto di incontro tra editoria cartacea e digitale. Rikrea, società romana che opera nel settore della progettazione e del design eco-sostenibile, ha lanciato un e-paper book in grado di coniugare i vantaggi dell’editoria digitale con la fruibilità del testo cartaceo. Guido Lanci, proprietario dell’azienda, ci mostra il progetto e le principali conseguenze che comporterebbe la sua introduzione sul mercato.

Può spiegarci di cosa si tratta e come è nato l’e-paper book?
L’e-paper book nasce da un lavoro sulla rilegatura, sistema per mettere insieme fogli in formati ordinari. Il progetto è stato inserito nella piattaforma culturale cheFare, che premia l’impegno sociale e che ha indetto un bando per raccogliere 500 progetti di innovazione culturale ecosostenibili, unitamente alla nostra idea di diffusione dell’enorme mole dei testi digitalizzati, per e-book, ma non solo per e-book: i testi digitali sono infatti moltissimi, collegati a varie e diverse altre applicazioni. Abbiamo quindi pensato che fosse ideale avere una sorgente di testi che è la rete ma anche un possibile momento di catalizzazione, il libro vero e proprio. Ciò avviene attraverso una stampante e un kit di rilegatura, del quale è possibile avere maggiori e più tecniche informazioni visitando il nostro sito.

Quali i vantaggi dell’e-paper book?
Partiamo da due presupposti fondamentali: noi operiamo nel settore del design ecosostenibile e constatiamo che i libri esistono sia in forma cartacea tradizionale sia e-book. Il nostro progetto non è assolutamente in competizione ne con l’uno ne con l’altro sistema, anzi prende esattamente ciò che lasciano scoperte le due forme di editoria, tradizionale e cartacea. Esiste infatti un’enormità di testi fuori catalogo, un grande quantità di testi in lingua difficilmente raggiungibili, esistono molte problematiche, soprattutto sulle piccole librerie indipendenti e sugli editori, di magazzini, dei fornitori, di editing: per ragioni di minimo di stampa l’editoria cartacea in molti casi non riesce a raggiungere, a differenza della rete, quel rapporto 1:1, definibile come la possibilità per ogni lettore di trovare immediatamente ciò che gli interessa...

fonte & read more @ Libreriamo.it

giovedì 20 dicembre 2012

Da oggi i Rotoli del mar Morto si possono studiare online

A 65 anni dalla loro accidentale scoperta da parte di un pastore beduino che ricercava una capra sperduta, i Rotoli del Mar Morto possono essere ora studiati ovunque al mondo grazie a un’iniziativa dell’Autorità israeliana per l’archeologia e di Google.

Dopo due anni di lavori è stato oggi presentato alla stampa un nuovo sito web (www.deadseascrolls.org.il) dove sono raccolte 5.000 immagini di elevata qualità che mostrano frammenti di quei testi tracciati duemila anni fa e conservatisi miracolosamente grazie alla estrema siccità del clima in quella regione. Nel sito sono incluse mille immagini che non erano state pubblicate finora e anche archivi relativi al periodo storico in cui i testi furono elaborati.

Le immagini messe adesso a disposizione del pubblico comprendono fra l’altro brani della Bibbia (fra cui una porzione della Genesi e i 10 comandamenti); testi che hanno attinenza con le origini del cristianesimo; e anche lettere scritte da ribelli ebrei inseguiti dalle legioni romane negli anni 132-35 d.C. I Rotoli del mar Morto originali sono conservati nel Museo Israel di Gerusalemme.

fonte: La Stampa.it

venerdì 7 dicembre 2012

Censis: crollano lettori di quotidiani e libri, boom di internet e tv

Gli unici mezzi di comunicazione che riscuotono un successo crescente sono quelli che integrano le funzioni dei vecchi media nell'ambiente di Internet, come gli smartphone e i tablet. È quanto si legge nel capitolo del rapporto del Censis dedicato a comunicazione e media.
  

Prosegue l'emorragia della carta stampata: i lettori di quotidiani (-2,3% tra il 2011 e il 2012), che erano il 67% degli italiani cinque anni fa, sono diventati oggi solo il 45,5%. Perde lettori anche l'editoria libraria: ormai meno della metà degli italiani legge almeno un libro all'anno (49,7%), anche se si segnala un +1% per gli e-book. La penetrazione di Internet ha guadagnato 9 punti percentuali nell'ultimo anno ed oggi l'utenza si assesta al 62,1% degli italiani (90,8% tra i giovani).

Continua anche la forte diffusione dei social network: è iscritto a Facebook il 66,6% delle persone che hanno accesso a Internet (il 41,3% dell'intera popolazione). Al tempo stesso i telefoni cellulari (utilizzati ormai da 8 italiani su 10) aumentano ancora la loro utenza complessiva (+2,3%).
  

La televisione continua ad avere un pubblico che coincide con la totalità della popolazione (il 98,3%: +0,9% rispetto di utenza complessiva rispetto al 2011), ma cambiano i modi guardarla: il 42% degli italiani collegati ad Internet cerca i canali su YouTube per costruirsi i propri palinsesti. Anche la radio resta un mezzo a larghissima diffusione (la ascolta l'83,9% della popolazione: +3,7% in un anno).

fonte: Ansa

domenica 30 settembre 2012

Le 13 cose che non possiamo fare più senza Google

Ricordate la vita prima di Google? Era difficile. Dovevamo utilizzare mappe di carta, imparare le lingue e usare il dizionario (orrore!).

In occasione del 14° compleanno del nostro motore di ricerca preferito, noi di Huffington Post abbiamo compilato una lista di 13 cose per cui non possiamo più fare a meno dell'aiuto di Google. Dagli usi pratici, come trovare il percorso più veloce per arrivare a casa, alle pigre ricerche di eventi casuali, è evidente che Google è sicuramente diventato un punto fermo nella nostra vita quotidiana (sia per il meglio che per il peggio).

Quindi unitevi ai festeggiamenti, e date un'occhiata al link qui sotto per sapere quali sono le (molte) ragioni per cui non possiamo più vivere senza Google...


Huff Post

mercoledì 19 settembre 2012

Sarà tutta una eBook festa!

A Sanremo - dal 25 al 27 ottobre - si terrà un nuovo evento sull’ebook, con tre giorni di focus sull’editoria digitale in tutti i suoi aspetti, dai servizi e prodotti tecnologici, alle applicazioni, agli sviluppi e vantaggi che questi nuovo strumenti offrono nella vita di tutti i giorni.

Si chiama Ebookfest e nasce come logica e naturale evoluzione di alcune precedenti esperienze di successo quali il bookCamp di Rimini nel 2008, lo SchoolBookCamp di Fosdinovo nel 2009 e l’ebook.fest del 2010. Per quest’edizione sanremese si sono aggregate più competenze, dalla segreteria organizzativa Multimedia Tre che ha all’attivo cinque esperienze fieristiche nel territorio di Sanremo e un comitato scientifico composto da professionalità specifiche e complementari (Bibienne, Mario Guaraldi Editore, Giulio Blasi, Area51, Quintadicopertina, Ebookreaderitalia.com, Mlol).

Ebookfest avrà un primo momento al Palafiori di Sanremo che si chiamerà Ebookfestexperience e un secondo nel 2013 a Fosdinovo chiamato invece Ebookvision: i due appuntamenti - seppur uniti da un filo conduttore unico - avranno alcune caratteristiche e soprattutto obiettivi distinti.

more info

martedì 11 settembre 2012

Quattro passi nel buio, oltre l'amore

Vi chiedo di perdere qualche minuto del vostro tempo per leggere le prime pagine del romanzo di un amico, Antonio Turi, "Quattro passi nel buio, oltre l'amore".

Le trovate qui . Attraverso questo stesso link, se volete, potete comperare l'intero romanzo. Pubblicato con Eppelà. Che propone progetti social.

Questo romanzo - per vivere - ha quindi bisogno di voi: se le pagine pubblicate vi piacciono, comperatelo! Ma soprattutto spendete un po' del vostro tempo per diffonderlo fra i vostri amici e per spingerli a diffonderlo a loro volta.
Abbiamo solo 60 giorni di tempo per raggiungere l'obbiettivo. 


E intanto scrivete all'autore - Antonio Turi, giornalista, addetto stampa, copy writer, formatore in tutti questi ambiti e poi autore di teatro (Premio Flaiano), di radiodrammi (Targa Bortolotto al Premio Candoni), dialoghista televisivo, autore di racconti e aforismi - cosa ne pensate. Chiedetegli l'amicizia su Facebook se non siete ancora in contatto con lui. "Quattro passi nel buio, oltre l'amore" è il suo primo romanzo.
Grazie a tutti!

lunedì 3 settembre 2012

AAA: recensioni offresi

Cominciamo l'anno (l'anno comincia al ritorno dalle vacanze) mettendoci d'accordo sul significato delle parole. Per esempio, «recensione». Se il mondo sta cambiando sotto i nostri piedi, occorre almeno indovinare dove si apriranno i crepacci.
 
Dal 1933 la Kirkus Review pubblica recensioni. Due volte il mese, spesso di libri non ancora usciti, per bibliotecari, librai e altra gente del mestiere. Oltre alla rassegna critica, la Kirkus offre oggi anche servizi di editing e di marketing editoriale. Per «aiutare i lettori» (che a dire il vero vengono chiamati consumatori) «e i personaggi influenti del settore - editori, agenti, produttori cinematografici, bibliotecari e librai - a scoprire libri dei quali altrimenti non verrebbero mai a conoscenza».
 
Ma come avviene quest'opera benefica? «Richiedi una recensione semplicemente cliccando qui sopra». Alla modica cifra di 425 dollari per il servizio standard, e di 575 per quello espresso. Si garantisce un recensore qualificato che leggerà il libro (manoscritto, o pubblicato in proprio) per intero e scriverà in proposito fra le 250 e le 350 parole, cioè almeno 1500 battute.

È un furto, uno scandalo! Sul New York Times, David Streitfeld pubblica una lunga e dettagliata intervista intitolata The Best Book Reviews Money Can Buy. L'eroe è tale Todd Rutheford che, finché la pacchia è durata, sostiene di aver guadagnato 28mila dollari il mese vendendo recensioni positive pubblicate su Amazon eccetera per 99 dollari l'una, o 499 per il pacchetto di venti, o 999 per cinquanta. Dubbi etici? «Ho soltanto fatto il puro capitalista». E «non erano recensioni editoriali, ma recensioni di marketing». Ah, ecco. Solo che apparivano non come pubblicità a pagamento, ma come libere opinioni di liberi lettori. Secondo uno studio del 2008 dell'università dell'Illinois, il 60% dei pareri sui prodotti venduti su Amazon erano a cinque stelle, e un altro 20% a quattro. E oggi? Quanto entusiasmo viene acquistato, e per quanto? Ecco uno dei tanti annunci AAA recensione offresi: «Per 5 dollari scrivo 5 recensioni su Amazon con 5 identità diverse». Potenza della Rete.

 
fonte: Giovanna Zucconi - Tuttolibri de La Stampa, di sabato 1 settembre 2012
 

giovedì 9 agosto 2012

L'anima per rimanere in contatto col mondo

La tecnologia. Questa bastarda. Sembra voglia renderci la vita più semplice, più facile, più alla portata di tutti. Eppure.

Eppure poco può l'invenzione, l'aggeggio elettronico, l'ultimo giocattolo lanciato sul mercato, se dietro non c'è l'anima di chi lo usa.

Un esempio lampante? Il telefono cellulare. Creato per mantenere in contatto ogni essere umano con chiunque, ovunque, comunque...
Inizialmente dovevano essere solo telefonate, scambi di informazioni, battute, commenti, emozioni. Poi si sono aggiunti gli sms. E da lì al mms - ossia l'invio anche di immagini, oltre che di short messages - il passo è stato breve. Per terminare (al momento) con la rincorsa al web, anche dal cellulare: connessioni internet, mail, social net, ecc...

Il tutto - sempre e comunque - con un unico scopo: rimanere in contatto con il mondo intero.

E allora perché - a fronte dei "miracoli" della tecnologia - ci si sente ancora dire: "... è tanto che non ti sento... come stai?... mi manchi... che fine hai fatto?". Evitate di cercare sciocche scuse. Siate sinceri. La mia risposta? "Non mi sono mai mosso di qui, il telefono è acceso. Se davvero avessi avuto desiderio di sapere come sto perché non hai chiamato?".

Riflettete gente. Riflettete. Non siate vuoti. Usate l'anima per rimanere in contatto col mondo: la tecnologia è solo un mezzo. A voi (noi) la scelta di come usarla.

by Ragno

mercoledì 20 giugno 2012

Lavoro da casa: nove idee per rimanere produttivi ed efficienti

Lavorare da casa può essere un grande vantaggio: non dover prendere l’automobile, poter rimanere in pigiama e pranzare alla propria tavola. Ma non è facile restare concentrati, ci vuole disciplina e fermezza.

Ecco 9 suggerimenti che vi aiuteranno a mantenervi produttivi ed efficienti:

1. Siate disciplinati. Non distraetevi. A lungo andare il vostro capo capirà che anziché lavorare state guardando la tv, facendo il bucato o prendendo il caffè con gli amici. E ‘essenziale rimanere concentrati ed eliminare tutte le possibili fonti di distrazione.
2. Organizzate un orario di lavoro. Se non stabilite un orario di lavoro è facile rimandare gli impegni il più possibile per godersi un po’ di relax durante la giornata. In questo modo spesso sarete costretti a lavorare fino a tarda notte o a non portare a compimento gli impegni della giornata.
3. Create una to-do list quotidiana. Darsi una tabella di marcia oraria può aiutarvi a mantenervi concentrati e a impegnarvi nel terminare un’attività prima di iniziarne un’altra.
4. Non fatevi interrompere. Amici e parenti pensano che lavorare da casa non significhi “lavorare veramente”. Quindi siate chiari con loro e non fatevi interrompere più di quanto non accadrebbe in un ufficio “tradizionale”.
5. Siate accessibili: Lavorare a distanza riduce il numero di contatti e di interazioni che sarebbero invece possibili in ufficio, per cui stabilite un sistema efficiente per comunicare con il capo e i colleghi. Ad esempio concordate una riunione settimanale o un resoconto giornaliero telefonico programmato. Inoltre, siate presenti alle occasioni di ritrovo informale e non fate affidamento sulle email per le questioni sensibili o complicate: preferite il telefono se proprio non potete recarvi fisicamente nella sede aziendale.
6. Comunicate… di più. Quando si lavora da casa si rischia di allentare i rapporti con il capo e i colleghi che spesso si domanderanno cosa fate tutto il giorno. Per questo è indispensabile che li informiate sul lavoro che state svolgendo, su dove possono reperire i documenti a cui lavorate e quali sono le vostre priorità per la settimana. E’ particolarmente importante non lasciare email o messaggi telefonici senza risposta.
7. Non mangiate mentre lavorate. Con la cucina a pochi metri di distanza, è facile ritrovarsi a mangiare fuori pasto. Molti telelavoratori aumentano di peso proprio per la facilità con cui si è tentati a fare spuntini durante il giorno.
8. Alimentate rapporti face to face. Se vi entusiasmate nel vedere il postino che suona alla vostra porta, è arrivato il momento di uscire. Pranzate 1-2 volte a settimana con i colleghi o gli amici fuori casa.
9. Non ignorate i disagi. Se vi sentite troppo isolati e non riuscite a lavorare con entusiasmo, siate onesti con voi stessi: non tutti sono adatti a lavorare da casa, per cui il telelavoro potrebbe non essere una buona scelta per la vostra carriera lavorativa.

giovedì 10 maggio 2012

A Torino la prima vera "Primavera digitale"

Si inaugura oggi la venticinquesima edizione del Salone internazionale del libro di Torino, dedicata quest'anno alla "Primavera digitale". Per la prima volta nella sua storia tra i 1.200 espositori sarà presente infatti anche Amazon, il colosso americano che sta ridisegnando il mercato dei libri, sia elettronici che cartacei.
L'azienda di Seattle sarà una delle protagoniste, di certo la più osservata, della principale fiera editoriale italiana. Ma non sarà l'unica perché in gioco non c'è solo il futuro del libro, ma il nostro modo di scrivere, leggere e pensare.
Il taglio del nastro - alle 10 alla presenza del ministro del Lavoro Elsa Fornero, del sindaco Piero Fassino e del presidente della Regione Roberto Cota - darà il via a cinque giorni di incontri con gli autori, mostre, dibattiti, laboratori e tavole rotonde, in cui si discuterà del futuro della lettura, ma anche di quello della scrittura e del nostro modo di pensare. Tantissimi gli autori. Paesi ospiti la Spagna e la Romania...

read more at La Repubblica.it

martedì 24 aprile 2012

Nasce "Libreriamo", il primo bookzine a sostegno dei ibri

Sbarca sul web ''Libreriamo'' (www.libreriamo.it), il primo bookzine per la promozione della lettura e dei libri.
Un magazine online rappresenta una vera e propria campagna di sensibilizzazione su Internet a sostegno dei libri. Nasce da un'idea di Saro Trovato, mood maker di professione e presidente di Comunicazione Perbene, il primo movimento italiano di consumatori di media, con l'obiettivo di promuovere il piacere della lettura ad un pubblico di massa.

Il nome della testata ha origine dall’amore per i libri e dalla volontà di liberarli dal tempio della cultura alta, rendendoli accessibili a tutti. Si tratta di una testata online che ha come obiettivo quello di incoraggiare la lettura e rendere i libri più accessibili ad un pubblico di massa. A promuovere ‘Libreriamo’ è una vera e propria comunità culturale formata da amanti della lettura, che vogliono portare i libri tra la gente, dando loro la possibilità di parlare della lettura e mettere in relazione autori, case editrici e critici letterari.
  
"Libreriamo" viene aggiornato quotidianamente in tutte le sue sezioni, che esploreranno il punto di vista degli scrittori, dei lettori, dei distributori e anche delle case editrici. La sezione “Critichiamo” raccoglie le interviste ai più importanti critici letterari, per capire il loro rapporto con i libri e “carpire” i segreti del loro mestiere. In “Curiosiamo” sono riportate le ultime news e descritte le novità principali relative al mondo della lettura. All’interno di “Scriviamo” vengono pubblicate le interviste agli autori del momento in uscita con le loro ultime opere librarie. Nella sezione “Pubblichiamo” vengono raccolte le interviste ai responsabili delle maggiori case editrice italiane. In “Diffondiamo” sono raccolti dati e novità riguardanti tutto ciò che riguarda la distribuzione e la lettura in Italia. La sezione “Leggiamo” racchiude la classifica dei libri del momento e i consigli per la lettura. Infine, in “Recensiamo” vengono raccolte le stesse recensioni dei lettori, parte attiva all’interno della nostra redazione.

sabato 21 aprile 2012

Giornalismo in rete: sopravvivere è un successo

Ci sono tre francesi, tre italiani e tre tedeschi rimasti sulla torre: non sono i protagonisti dell’ennesima barzelletta, ma le nove realtà più emblematiche del giornalismo indipendente, nato esclusivamente online, dell’Europa occidentale. Per loro e per i loro giornalisti, «Survival is success», ovvero, sopravvivere è il loro successo, almeno per come sono messe le cose nei media di questi tempi.

E proprio su di loro si concentra una ricerca pubblicata oggi dall’università di Oxford e dal suo Risj, Reuters Institute for the Study of Journalism, la prima a esaminare con attenzione il panorama delle start-up giornalistiche dell’ovest europeo, allo scadere di un decennio – quello passato – in cui i modelli e i giornali sono cambiati così tanto da parlare di «distruzione creativa» nel settore dei media...

Nel nostro Paese le testate nate esclusivamente online di respiro nazionale sono molto poche: per anni il mercato è stato dominato da Dagospia, che, a partire dal 2000, è stato per almeno 10 anni il solo esempio, nonostante la sua connotazione tutta dedita a gossip e notizie dai corridoi di palazzo. Dal 2010, con la nascita de Il Post e di Lettera43, e dal 2011, con l’arrivo di Linkiesta, anche l’Italia si è aggregata al resto d’Europa, presentando valide testate giornalistiche online molto più tardi rispetto agli altri Paesi. Per loro, la difficoltà è stata anche maggiore rispetto alle colleghe tedesche o francesi, arrivando in un Paese in cui le testate cartacee tradizionali dominano il mercato anche dell’online, dove il sistema di informazione televisivo è ancora più forte rispetto a quello cartaceo e internet. Per i tre casi esaminati in Italia, come sostengono gli autori della ricerca è ancora molto presto per capire se e quali sopravviveranno o cambieranno il sistema dei media italiani. Spiccano anche le differenze tra le singole testate: un giornalismo di denuncia per Linkiesta, con pochi lettori e una redazione scarna, pochi giornalisti e una copertura globale per Il Post, un po’ a modello di super-blog, capitali forti iniziali e una redazione molto estesa invece per Lettera43, impegnata peraltro a diversificare lanciando nuovi canali e testate verticali nei prossimi tempi...

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fonte: Eva Perasso - Il Corriere della Sera online

giovedì 22 marzo 2012

La tecnologia a servizio della lettura dei più piccoli...


L’obbiettivo dell’editoria per ragazzi è far sì che i bambini leggano di più, e i libri digitali sono uno strumento, una possibilità per raggiungere questo scopo. Con questo concetto espresso da Russel Hampton di Disney Publishing si è aperta la seconda edizione del TOC Bologna, conferenza dedicata all’editoria digitale per i più piccoli coorganizzata da O’Reilly e tenutasi il giorno prima dell’apertura della Fiera del libro per ragazzi.

L’edizione del 2012 dimostra il crescente interesse da parte degli operatori, con un numero di partecipanti quasi raddoppiato, ma conferma anche il quadro emerso lo scorso anno, quello di un settore ancora acerbo e lontano dal riuscire a sfruttare il suo grande potenziale. Le numerose conferenze del TOC Bologna, proseguita con interventi anche all’interno della Fiera, hanno visto succedersi idee, esperienze, dati, proposte e riflessioni sulle problematiche peculiari affrontate dal libro illustrato digitale, sia a livello tecnico e stilistico che di modello commerciale. Alcuni temi sono emersi più volte, sottolineando la loro importanza per molte delle realtà coinvolte.

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giovedì 12 gennaio 2012

Io condivido, tu leggi...


Far circolare la cultura è il modo migliore per incrementarla. Non è una novità ed è il motivo per cui da sempre esistono circoli nei quali è possibile scambiare idee, impressioni, opinioni.
E anche libri.

Anobii è uno di questi luoghi, solo che a differenza dei circoli del passato, è un luogo virtuale, avamposto di quel Web 2.0 che da qualche anno ha rivoluzionato la nostra vita.
Anobii è una comunità, tra le altre cose integrata con Facebook, in cui chiunque può iscriversi e crearsi un proprio scaffale, dove esporre informazioni sui libri e, a sua volta, cercare nuove occasioni di lettura, magari consigliati dall'opinione di altri.

Le parole magiche infatti sono Libreria, Scaffale e Lista dei desideri. E, mentre le prime due servono a evidenziare le informazioni dei libri da cedere, la Lista dei desideri serve a far sapere agli altri quali sono le notizie relative a testi che cerchiamo.
Con l'indubbio vantaggio, di questi tempi, di non andare a comprare un libro "a scatola vuota"...

mercoledì 28 dicembre 2011

La biblioteca digitale sotto casa...

Da una decina di giorni anche le biblioteche di Arco, Riva, Ledro e Nago-Torbole offrono la possibilità di connettersi al sito MediaLibraryOnLine, la prima rete italiana di biblioteche pubbliche per il prestito digitale, cui fanno già riferimento duemila biblioteche per una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti. Attraverso il portale è possibile consultare gratuitamente la collezione digitale della propria biblioteca: musica, film, e-book, giornali, banche dati, corsi di formazione online (e-learning), archivi di immagini e in prospettiva molto altro (ad esempio il materiale prodotto dalle associazioni o dagli enti culturali). Basta essere iscritti alla propria biblioteca; quindi è sufficiente creare un proprio account, fornito dal bibliotecario, per poter navigare su MediaLibraryOnLine (www.medialibrary.it o www.mlol.it) da qualunque postazione Internet.

MediaLibraryOnLine allarga alla disponibilità dell’utente le enormi possibilità della rete: è possibile prendere a prestito e-book di 170 editori italiani, consultare banche dati ed enciclopedie, leggere quotidiani e periodici (1.748 di tutto il mondo), ascoltare e scaricare audio musicali (50 mila album e mezzo milione di tracce musicali), visionare video in streaming, ascoltare e scaricare audiolibri, leggere libri digitalizzati attraverso tipologie diverse di e-book reader. Un patrimonio in continua crescita.

L’utente, dotato delle credenziali di accesso fornite dalla biblioteca, si connette al portale e scarica un e-book; la possibilità di utilizzo è di 14 giorni, passati i quali il file non è più leggibile. C’è inoltre la possibilità di assistere in live-casting ad eventi organizzati dalle biblioteche o dagli altri enti pubblici (ad esempio il Museo Alto Garda), oltre che dalle associazioni culturali locali.

MediaLibraryOnLine permette tramite le biblioteche italiane di attuare il prestito digitale; è possibile utilizzare il servizio di prestito sia dalle postazioni della biblioteca sia da casa, dall'ufficio, dalla scuola. Inoltre alcune tipologie, come Audio ed E-book, comprendono anche risorse in download che si possono scaricare e portare con sé sul proprio dispositivo mobile.

Ad alcuni è concesso, ad altri no...

«Khadz Kamalov, un giornalista coraggioso, è stato ucciso. 70 giornalisti russi uccisi in Russia. Qual'è il peso specifico della libertà di parola?»

Il tweet (grammaticalmente errato) di Roberto Saviano ha infervorato gli animi in rete. Per la sostanza, ovviamente; ma anche e soprattutto per quell'apostrofo di troppo. Poi l'ha corretto, ma non deve vergognarsi: anzi. Tutti sbagliamo, e su Twitter non esistono correttori automatici (per fortuna) come in word. Non solo: quell'apostrofo è la prova che Saviano, i tweet, se li scrive da solo. E quando non è così, vengono firmati «staff». Un compromesso accettabile, anche se Twitter dovrebbe restare il luogo del confronto diretto. Senza filtro.

Eppure mi sorge un dubbio: per quale motivo agli scrittori affermati tutto è concesso (compresi i madornali errori grammaticali) mentre ai comuni mortali non è dato questo "privilegio"?

Un altro dubbio refuso passato alla storia (e ampiamente discusso anche dall'Accademia della Crusca) è stato quello del titolo del libro postumo di Oriana Fallaci "Un cappello pieno di ciliege": ma a scuola non ci avevano insegnato che al plurale ciliegia fa ciliegie? Che are-ere-ire l'acca fa sparire? Che su qui, quo, qua l'accento non va?

Non si tratta di essere puristi bensì, semplicemente, di chiedere che la nostra patria lingua non venga bistrattata: ci pensano già gli adolescenti di oggi e di domani con il loro linguaggio criptato in funzione degli sms...

Salviamo il nostro idioma e, se siete d'accordo, evitate di chiudere un occhio di fronte agli errori grammaticali dei grandi (perché comunque grandi sono) scrittori: errare è umano, farlo così platealmente no...