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domenica 17 dicembre 2017

Libri: sotto l'albero di Natale di quest'anno, mettete Tempo e Qualità

Stavo pensando ad un nuovo post, in tema natalizio. Uno di quelli "cosa regalare e cosa regalarsi". Uno di quelli sulle strenne, per intenderci - perché anche in vista delle feste con un libro non si sbaglia mai (più o meno).

Ho dato un'occhiata alla rete, alle proposte, ai suggerimenti, ai consigli, alle novità. Niente da fare, è più forte di me: non vi propinerò l'ultimo romanzo di Camilleri, di Dan Brown, di Jovanotti. E soprattutto, lungi da me l'idea di spingervi a comperare qualcosa - che sia il primo o l'ultimo libro - di Fabio Volo. Piuttosto, nessun regalo!
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E allora, cosa consigliare per andare a colpo sicuro e non fare figuracce? Partirei da un paio di presupposti: non è detto che quel che piace a voi, genere letterario o autore che sia, piaccia anche agli altri, così come non è detto che i best-seller alla fin dei conti così "best" in fatto di qualità lo siano per davvero.

Certo, i classici sono un evergreen, ma tenete bene a mente che lo sono anche sotto l'albero. E se ad un classico non si può mai dire di no, è altrettanto vero che non sarete gli unici a ripiegare su questa scelta (con il rischio magari di trovarvi tra le mani un Piccolo principe che il nipotino ha già ricevuto tre volte negli ultimi tre Natali!).

Un evergreen lo sono pure i manuali, sia che si tratti di cucina, di bricolage, di giardinaggio, di fotografia. Ma attenzione: prima di lanciarvi nell'acquisto di un volume su come potare correttamente le rose o come realizzare immagini digitali da copertina, tastate il terreno, per capire se il destinatario del regalo non sia già qualche livello più avanti rispetto quanto contenuto nel volume da voi individuato.
Cosa regalare, dunque? Guardandomi in giro, leggendo molto (quest'anno ho superato la soglia dei 70 libri), navigando in rete, due cose mi son saltate all'occhio: la qualità dei libri proposti in libreria è sempre più scadente (sintomo non di scelte dovute ai singoli librai, o per lo meno non a quelli piccoli e indipendenti - cosa diversa invece per quanto riguarda le grandi catene, che puntano ovviamente ad un vasto pubblico omologato e al commercio fine a se stesso), il valore che diamo al tempo - per noi stessi e per gli altri - va sempre più riducendosi al lumicino.


Quest'anno, per Natale, regalate dunque Tempo e Qualità. Prendetevi Tempo, per parlare con chi vi sta di fronte, capire i gusti, gli interessi, condividere i sogni e i desideri: solo così, entrando in libreria, saprete esattamente cosa acquistare (ricordate, che quello del Tempo è e rimane sempre il regalo migliore). E donate Qualità, nei rapporti con gli altri e con voi stessi: non affidate i vostri auguri ad un banale, freddo, impersonale (e molto spesso, ahimè grammaticalmente scorretto) messaggio in chat - ma telefonate, presentatevi alla porta, stringete la mano: gli auguri saranno sinceri e il libro che donerete racconterà qualcosa di voi.

Auguri di cuore, allora - ma di Cuore davvero.

giovedì 26 gennaio 2017

Il mondo? E' racchiuso in libreria!

La libreria El Ateneo a Buenos Aires ha sede in un teatro abbandonato. Sotto gli affreschi, tra le luci basse e diffuse, sono impilate decine di libri. Il cliente inglese prende in mano un tascabile con le Ficciones di Jorge Luis Borges ma un tizio dall’aria competente gli suggerisce: «Provi a leggere Adolfo Bioy Casares, è molto più brillante di Borges». Qualcuno s’intromette: «Si ricordi che Casares è stato sposato con la poetessa Silvina Ocampo, i cui racconti sono come sogni». Una signora gli chiede se si è mai cimentato con Julio Cortázar e la commessa s’impiccia: «Stia lontano da Cortàzar, è difficile». Sconcertato, il possibile acquirente abbandona il campo senza aver comprato alcunché. 

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Una sconfitta? Per nulla: almeno secondo Henry Hitchings che ci racconta questa sua incursione tra i tomi argentini nel brillante "Andar per libri. Il mondo in quindici librerie". Il critico letterario ritiene la libreria, come diceva Borges, crocevia e confluenza di «innumerevoli relazioni». Il celebre collaboratore del Financial Times, del Wall Street Journal e del Times Literary Supplement ha riunito nel suo saggio le esperienze di un nutrito gruppo di scrittori famosi che del mondo dei libri sono stati non solo utenti ma anche venditori e impiegati. E si interroga se oggi «andar per libri» voglia dire avventurarsi nello spaccio virtuale e comprare su Amazon oppure muoversi ancora in maniera tradizionale. Anche perché l’acquisto in libreria non è tutto rose e fiori come lo immaginiamo. Ce lo fa capire il bisbetico commesso George Orwell che quando si arrampicava sulle strutture lignee per accontentare i suoi clienti li classificava come appartenenti «alla classe di persone che darebbero noia in qualsiasi negozio, e in una libreria trovano il luogo ideale per esibire questo loro talento». 

Il burbero Orwell non era purtroppo un’eccezione: i punti vendita di saggi, romanzi e guide turistiche non sono sempre i luoghi dell’idillio. In tempi più recenti, è un altro esempio, se n’è accorta anche la scrittrice scozzese Ali Smith quando, da ragazzina avida di letteratura, si infilava di soppiatto nel negozio d’Inverness per sbirciare tra le pagine dei volumi che le capitavano a portata di mano. Veniva brutalmente redarguita dai giovani che vi lavoravano: «Questa non è un biblioteca!». Non tutti i venditori, infatti, assomigliano alla deliziosa Meg Ryan di C’è posta per te, libraia in servizio permanente: comportamenti non proprio ortodossi li ricorda il romanziere Ian Sansom, impiegato da Foyles a Charing Cross Road, a Londra: «I miei colleghi inventavano dei fantasiosi stratagemmi per rubare i libri, alcuni li gettavano dalla finestra ad amici che li raccoglievano... Altri nascondevano i volumi nei bagni riservati al personale e poi li infilavano in una borsa o sotto il maglione... Un atto che io non solo ritenevo sbagliato... ma veramente indecoroso». In libreria si ruba ma pure si dorme, come nel caso, lo narra Hitchings, di una senzatetto londinese che all’imbrunire s’ infilava nel sottoscala di un megastore libresco per schiacciare un pisolino tra i cartoni...

fonte & read more: TuttoLibri La Stampa

lunedì 19 settembre 2016

La verde Irlanda ospite d’onore alla 14a edizione del Pisa Book Festival

Mentre Torino e Milano si contendono i riflettori, Pisa ribadisce il suo impegno per gli editori indipendenti e per la promozione della lettura. Dall’11 al 13 novembre il Pisa Book Festival tornerà al Palazzo dei Congressi della città, forte dei suoi 160 editori e delle loro nuove proposte editoriali.

Tante le novità presentate dagli editori più attivi, tra gli altri Iperborea, Sellerio, Il Sirente, Nottetempo, Fazi, Minimum Fax, Add, Marcos y Marcos, Lef, Sur, Sinnos, Emons, Clichy, Voland, Ediciclo, Giuntina, 66thand2nd, Lapis e Pacini.

Nata nel 2003 per promuovere il progetto Slow Book di Alfredo Salsano, la fiera è rimasta sempre fedele al suo ruolo di vetrina privilegiata per la circolazione del libro, acquistando poi negli anni anche un importante profilo di festival letterario grazie ad un programma sempre più ricco e diversificato, con ospiti nazionali e internazionali.

“L’organizzazione impeccabile degli eventi, l’accoglienza calorosa agli ospiti, quel mix di rigore e di bravura scanzonata tipico dei toscani che non si prendono mai sul serio, insieme al rapporto costante e proficuo col territorio, questo il segreto del successo della manifestazione”, dichiara la direttrice Lucia Della Porta, che anche quest’anno sarà affiancata da una squadra di giovani collaboratori con grande esperienza e tanta passione. Il Pisa Book Festival prepara la sua 14a edizione e lancia una sfida: se i contenuti sono validi e c’è l’interesse degli editori, col sostegno delle Istituzioni locali, si riesce a fare una manifestazione di successo, capace di promuovere il libro, la lettura e la città che la ospita. Quest’anno il Festival aprirà una finestra sul panorama culturale dell’Irlanda, ospitando diversi scrittori già affermati in patria e anche nel mondo, il fior fiore della letteratura irlandese. Il programma irlandese, curato in collaborazione con l’anglista Enrico Terrinoni, noto traduttore di James Joyce, presenta numerosi scrittori, tra cui Barry McCrea, John McCourt, Cormac Millar e Conor Fitzgerald. Presenti al Festival con i loro libri anche Julian Gough, tradotto in Italia da Sagoma, e Eimear McBride, il cui romanzo Una ragazza lasciata a metà esce in Italia per l’editore Safarà. Non mancheranno gli esordienti, come Caitriona Lally, caso letterario in Irlanda e nel Regno Unito, che presenta in anteprima nazionale il romanzo Eggshells, definito dal Guardian “un debutto coraggioso”.

Madrina eccezionale del Festival sarà Catherine Dunne, la scrittrice irlandese più letta in Italia, che terrà il discorso di apertura. Ritorneranno gli incontri del Translation Centre, curati da Ilide Carmignani (premio nazionale MIBAC per la traduzione), mentre spegne cinque candeline Repubblica Caffé e festeggia con gli autori scelti e intervistati da Laura Montanari, Fabio Galati e Gianluca Monastra. Torna anche la sezione Made in Tuscany, inaugurata lo scorso anno e guidata dallo scrittore fiorentino Vanni Santoni. Confermata la collaborazione con il Festival Trame di Lamezia Terme, dedicato ai libri contro le mafie, che svilupperà a Pisa il tema della legalità. Prosegue anche il rapporto privilegiato che il Festival ha instaurato con le scuole, attraverso il progetto Io leggo in biblioteca, che coinvolge gli istituti cittadini, le biblioteche e i docenti iscritti. Si rinnova anche l’atteso appuntamento con l’illustrazione per bambini a Palazzo Blu, dove saranno in mostra le tavole dell’artista cinese Chen Jianghong. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia dalla casa editrice Babalibri, presente al Festival. Anche quest’anno è previsto un biglietto di ingresso il sabato e la domenica, mentre la giornata di venerdì resta gratuita per tutti, e i ragazzi sotto i 18 anni entrano sempre gratis. La grafica del Festival numero 14 è un omaggio alla verde Irlanda e alla Natura, uno dei temi più vicini alla filosofia del Festival.

Info e programma: http://www.pisabookfestival.com/

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martedì 26 aprile 2016

Libri in ripresa grazie ai giovani

La vendita di libri in Italia si sta riprendendo, soprattutto tra i giovani che leggono di più e un maggior numero di e-book rispetto alla media della popolazione adulta. Lo afferma l'Aie che su questo tema terrà un convegno al Salone del Libro, il 13 maggio, dal titolo "Sarà tutta un'altra storia. Il nuovo inizio del XXI secolo".

"La tempesta perfetta che ha messo a dura prova il mercato del libro si è placata - spiega l'Aie - ma l'intero mondo del libro è cambiato, occorre imparare a leggerlo e affrontarlo". Il mercato in 5 anni ha perso 246 milioni di euro e 2,4 milioni di lettori. Ora sembra cominciare una lenta inversione, protagonisti soprattutto i giovani. Si sono spesi 320 milioni per dispositivi di lettura (e-reader), segno che l'attività del leggere libri (anche se e-book) resta centrale per una parte importante della popolazione. Buoni, in particolare, i dati dell'editoria infantile, nonostante il tasso di natalità vicino allo 0, che è arrivata a rappresentare il 17,4% del mercato.

fonte: Ansa

lunedì 12 ottobre 2015

In quattro anni, mercato del libro giù dell'11.5%

Secondo il Rapporto sullo Stato dell’editoria in Italia dell’Associazione Italiana Editori appena completato, il mercato italiano dei libri italiano nel 2014 è calato del 4,3 per cento. Molto più che nel 2013 quando era calato del 2,6, ma un po’ meno che nel 2012 quando era sceso del 5.

Complessivamente, negli ultimi quattro anni – dal 2011 al 2014 –, il mercato ha perso quasi l’11,5 per cento del proprio valore, passando da 2,151.605 milioni di euro a 1,904.800. Il Rapporto sullo Stato dell’editoria in Italia è lo studio più completo sull’andamento dell’editoria di libri e di giornali in Italia.

Qui anticipiamo le stime sui libri: il Rapporto, infatti, non è ancora stato pubblicato – ma si potrà presto ordinare in formato ebook sul sito dell’AIE – perché per tradizione viene presentato ogni anno alla Buchmesse, la Fiera di Francoforte, la più antica e importante fiera del libro d’Europa e una delle maggiori del mondo, che quest’anno si terrà dal 14 al 18 ottobre. Le stime dell’Associazione Italiana Editori – che aderisce a Confindustria e rappresenta il 90 per cento degli editori di libri italiani – arrivano fino a tutto il 2014 (per il 2014 è una stima) e riguardano ogni nuovo libro, compresi quelli scolastici, uscito nel 2014 e venduto in libreria, cartolibreria o edicola, su Internet, nei bookshop dei musei, nelle fiere o nei festival. Cioè, ovunque.

La prima cosa notevole è una moderata attenuazione delle ricadute della crisi generale del libro sul fatturato delle librerie: rispetto al 2013 sono calate solo del 1,9 per cento, poco se si considera che, in totale, dal 2011 hanno perso ben il 16 per cento, passando da 1.087 milioni di euro a 916 milioni di oggi. Nelle librerie (e cartolibrerie) italiane si vende ancora il 69,6 per cento di tutti i libri venduti in Italia, mentre nel 2011 la quota era del 72,3 per cento. Il dato davvero negativo riguarda la Grande distribuzione, cioè la vendita di libri in supermercati e autogrill, che nel 2014 è crollata...

fonte & read more @ Il Post

giovedì 8 ottobre 2015

900 eventi per la quarta edizione di BookCity Milano

Dal 22 al 25 ottobre 2015, dopo la straordinaria partecipazione di pubblico registrata nelle passate edizioni, anticipata per accompagnare la conclusione dell'Expo, torna BookCity Milano, manifestazione dedicata al libro e alla lettura, dislocata in tutta la città, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dal Comitato promotore BookCity.

“BookCity Milano è ormai un modello di grande successo capace tuttavia di una continua rigenerazione grazie alle innovazioni che ogni anno porta al suo programma - ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno - Quest’anno sono stati coinvolti nuovi spazi, come il Laboratorio Formentini appena inaugurato e il Museo delle Culture, e ideate nuove iniziative, come Bookcity Young. Un programma ricchissimo pensato per avvicinare ancora più pubblico al piacere della lettura e per stimolare nuovi approcci alla conoscenza nei lettori già appassionati: un obiettivo coerente con l'investitura di Milano a ‘Città del Libro’ per l’anno 2015.”

BookCity Milano è una manifestazione che si articola in più giorni, durante i quali vengono promossi circa 900 eventi, incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte di biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura come evento individuale, ma anche collettivo. La kermesse, grazie a decine di soggetti culturali ed economici, coinvolge l’intera filiera: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, agenti letterari, traduttori, grafici, illustratori, blogger, fino a lettori, scuole di scrittura, associazioni e gruppi di lettura, il mondo delle scuole e dell’università. Una promozione capillare della lettura e della scrittura attraverso diverse e originali modalità di avvicinamento e coinvolgimento di lettori di ogni età.

La quarta edizione sarà inaugurata giovedì 22 ottobre alle ore 20.30, all'Area ex Ansaldo: Isabel Allende riceverà il Sigillo della Città dalle mani del sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dialogherà con Barbara Stefanelli. La manifestazione si chiuderà domenica 25 ottobre, alle ore 21, al Teatro Franco Parenti con Claudio Magris in dialogo con Ferruccio De Bortoli.

In un anno di straordinaria visibilità e apertura internazionale per Milano, arriveranno tra gli altri pure il Premio Nobel Herta Müller, Adrien Bosc, Irene Brežná, Edward Carey, Jeffery Deaver, Amitav Gosh, Hélène Grémillion, Kristin Harmel, Joanne Harris, Jonas Jonasson, Julie Kagawa, Judith Katzir, Hape Kerkeling, Mary Kubica, Maria Tatsos, Björn Larsson, Guillaume Long, Fiston Mwanza Mujila, Luis Sepúlveda, Nassim Taleb, Abraham Yehoshua, Kim Young Ha, Theodore Zeldin.

Il 9 ottobre, alle 18.30, al Castello Sforzesco/Tendostruttura dell’AcquaVillage ci sarà un’anteprima di BookCity con Beppe Severgnini.

Gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, salvo dove diversamente indicato.

Informazioni: BookCity Milano

sabato 20 giugno 2015

Dal tramonto all'alba, la "notte bianca" dei libri

Dal tramonto all’alba, l’altra faccia della lettura. La notte del 20 giugno non è una qualunque. È una notte magica dove tutto può accadere intorno ai libri. Festa della lettura diffusa e simultanea che si tiene in tutta Italia, Letti di notte è ormai un fenomeno di costume. Nata nel 2012, Letti di notte è diventata in soli tre anni una grande notte a cui partecipa tutto il mondo del libro e da quest’anno anche alcuni Comuni e festival. Migliaia di persone accenderanno così la notte di inizio estate nelle librerie e nelle biblioteche, nelle piazze e nei parchi della loro città.

Una grande festa della lettura animata da 50 editori, quasi 200 tra librerie e biblioteche, aperti oltre il consueto orario per illuminare questo inizio estate con più di 400 appuntamenti creativi.

Dalle “Letture Bendate” con tanto di mascherine per godere del puro ascolto, a “Librai per una notte” in compagnia di sindaci, autori e volti noti che si aggireranno tra gli scaffali, a “Letti di note” che raccoglie tanti felici incontri di musica e letteratura, fino all’apparizione per il primo anno di “Folletti di notte” dedicato ai più piccoli, “DiaLetti di notte” per scoprire come suonano i grandi classici in dialetto, e “Notte diVersi”, momenti inediti e spettacolari per vivere la poesia in modo unico.

Letti di notte è una delle iniziative ufficiali del calendario Milano città del libro 2015 e può contare sul contributo di Fastbook e sul sostegno di Associazione Italiana Editori, Associazione Italiana Biblioteche e Associazione Librai Italiani.

L'hashtag per seguire l'evento sui social net è #lettidinotte. Per altre informazioni, conoscere protagonisti e programmi, il sito ufficiale www.lettidinotte.com

venerdì 17 aprile 2015

L'Aquila: la scuola nei container e la libreria nel bus

Dopo il terremoto del 2009 all'Aquila sono venuti a mancare i luoghi di cultura, così anche le biblioteche del centro storico e gli spazi di aggregazione sociale. Ma in questi anni c'è chi si è dato da fare per colmare questo vuoto: realtà come Bibliobus, per esempio, un ex autobus adibito a libreria itinerante già nelle tendopoli o nei Map (i moduli abitativi provvisori), per portare cultura laddove tutto era solo macerie, dolore e perdita dei riferimenti.

Adesso, nell'ambito del progetto "L'Italia del Futuro" promosso da ActionAid anche all'Aquila (oltre che a Napoli e Reggio Calabria) e dall'Istituto Comprensivo Gianni Rodari, la libreria itinerante Bibliobus fa sosta nelle scuole dell'Aquilano, che ancora oggi, dopo sei anni, si trovano tutte all'interno dei container (MUSP, Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio). L'iniziativa vede anche la collaborazione degli Artisti Aquilani e di Arci L'Aquila. Gli appuntamenti sono previsti di pomeriggio, così che sia un momento di aggregazione e di scambio anche tra genitori. Sono previste letture, giochi e musica.

Il calendario prevede 11 eventi in 11 scuole del territorio aquilano e sono...

fonte & read more @ Ansa



martedì 17 marzo 2015

"Revival" di Stephen King da oggi in libreria

Esce in libreria oggi "Revival", il nuovo romanzo di Stephen King (edito da Sperling & Kupfer), che parla di dipendenza e fanatismo religioso.

Ambientato in una placida cittadina del New England, più di cinquant'anni fa, è il racconto di due vite: quella che King ha vissuto e quella che avrebbe potuto vivere, attraverso la storia di due personaggi potenti e fragili. Un'ombra si allunga sui giochi di un bimbo di 6 anni, Jamie. Sopra di lui il rassicurante reverendo Jacobs. Intelligente, giovane e simpatico, il pastore conquista la fiducia dei suoi parrocchiani e l'amicizia incondizionata di Jamie per il quale il reverendo è un eroe, soprattutto dopo che gli ha "salvato" il fratello con una delle sue strepitose invenzioni elettriche. Un idillio che dura solo tre anni: la tragedia si abbatte come un fulmine su Jacobs. Trent'anni dopo, Jamie che ha attraversato l'America in compagnia dell'inseparabile chitarra che lo ha reso famoso, e dei demoni artificiali che ha incontrato lungo il cammino, l'ombra di Charles Jacobs lo avvolgerà ancora: questa volta per suggellare un patto terribile e definitivo.

fonte: Ansa

domenica 21 settembre 2014

Secondo Amazon sono Milano, Trieste e Trento le città dove si legge di più

Milano è la capitale della lettura in Italia. Per il secondo anno consecutivo, Amazon rilascia le classifiche delle città italiane che leggono più libri, cartacei ed eBook Kindle, e anche i dettagli per genere letterario. La classifica è stata stilata prendendo in esame 48 città italiane di almeno 100mila abitanti e il rapporto pro capite dei libri acquistati dal 1 giugno 2013 al 15 aprile 2014.

Milano si conferma dunque la città più appassionata alla lettura per numero di libri e eBook acquistati procapite, ma è tallonata dal Triveneto al completo: Trieste conquista la seconda posizione (lo scorso anno era quarta) mentre Trento scivola dal secondo al terzo posto. I padovani, “gran dottori”, si fermano ai piedi del podio e la loro città è seguita nella classifica da un altro centro di grande importanza culturale, Firenze. Da segnalare che la Capitale guadagna un posto, attestandosi al 9° mentre, delle altre grandi città del Belpaese, Torino risulta 12a, Genova 14a, Napoli 38a e Palermo 41a.

Questa la classifica generale della Top 10 in cui vengono acquistati più libri pro capite:

1.Milano
2.Trieste
3.Trento
4.Padova
5.Firenze
6.Bergamo
7.Bologna
8.Cagliari
9.Roma
10.Udine

fonte & read more Libreriamo

venerdì 8 novembre 2013

Al via la XXI edizione della rassegna editoriale "Pagine del Garda"


Con oltre 120 case editrici e più di 2.000 titoli apre i battenti sabato 16 novembre nel Salone delle feste del Casinò municipale di Arco (TN) la XXI edizione della mostra del libro «Pagine del Garda». Il tradizionale appuntamento che ogni anno riesce a raggruppare in un'unica località l'intero panorama dell'editoria gardesana, tanto atteso dagli estimatori della carta stampata e della cultura, promette essere ricco nei contenuti e si connota per gli eventi - anche collaterali - particolarmente interessanti, inseriti nel programma della settimana di rassegna.
 
Trentino Alto Adige ma anche Veneto e Lombardia le regioni che porteranno ad Arco e Riva nomi più o meno conosciuti di autori di ogni genere letterario nonché editori, noti o di nicchia, legati tra loro dalle territorialità coinvolte e dalle pubblicazioni presenti in mostra, che ancora una volta ben testimoniano il grande fermento editoriale che ruota attorno al lago di Garda. Storia, natura, tradizioni, territorio, cucina, arte, gli argomenti trattati, cui si aggiungono tanti romanzi e libri per bambini: questi i generi più ricercati dai visitatori della mostra, per una rassegna trasversale ma soprattutto di pregio che ogni anno richiama non solo i fautori del sapere ma anche tanti curiosi, raggiunti grazie ad una grande opera di comunicazione e divulgazione.

Ma «Pagine del Garda» non è solo mostra. «Una settimana intera è dedicata all'anteprima - ha ricordato Romano Turrini, patron della manifestazione - con cinque appuntamenti, tra concerti, dibattiti, presentazioni di libri, per un evento culturale completo e diversificato, che va incontro a interessi molteplici e comunitari. Il via già questa sera, con la presentazione del volume pubblicato in occasione dei 400 anni di vita della chiesa parrocchiale di Arco “La fabbrica della Collegiata”. Domani sera sarà la volta invece dell'impianto idroelettrico del Ponale e la presentazione - presso il Museo di Riva - de “Le acque dei paesi conquistati”. Domenica 10 a Palazzo Panni si terrà la proiezione del documentario su fra' Silvio Bottes, un personaggio che ha dato molto alla comunità dal punto di vista sia religioso che artistico, mentre giovedì 14 novembre toccherà al filmato “Old cinema”, ossia nostalgia e memoria delle sale cinematografiche perdute del Trentino. Chiuderà l'anteprima “Echi dell'Ottocento”, all'Auditorium di Riva venerdì 15, con la presentazione del libro ed un concerto».

Arco nel romanzo mai scritto di Vasco Pratolini”, “Gustav Klimt a Malcesine e il mistero di un quadro scomparso”, “Storie del Monte Velo”, “Econarrazioni per raccontare la terra”, “Francesca Alberti Lutti”, “Le Dolomiti di Brenta” e “I canzonieri di Giacomo Floriani”: sono infine sette gli eventi a corollario della XXI edizione della mostra «Pagine del Garda», curata dai volontari dell'associazione culturale “IlSommolago”. Ciliegina sulla torta sarà tuttavia la presentazione -stasera alle 20.45 all'Oratorio S.Gabriele - del libro sulla nascita della Collegiata, il lavoro di ricerca condotto dagli storici grazie a fonti sia ceche che italiane, che negli ultimi tempi ha portato a galla informazioni nuove e interessanti su personaggi poco noti, protagonisti ad Arco e presso la corte imperiale.
fonte: Paola Malcotti - l'Adige di ieri, giovedì 7 novembre 2013

domenica 11 agosto 2013

Strafalcioni, gaffe e strane domande dei clienti ai librai

Forse a qualcuno è capitato, girando tra gli scaffali di una libreria, di ascoltare qualche conversazione tra librai e clienti non proprio nel loro ambiente naturale. Più spesso di quanto si creda questo genere di dialoghi assumono risvolti davvero comici. Anzi, forse quasi tragicomici, se ci si mette nei panni del venditore di libri o se semplicemente si ha un po’ di familiarità con la letteratura.
Nel libro di Stefano Amato intitolato, in modo eloquente, "Avete il gabbiano Jonathan Listerine?" (Editrice Bibliografica), si trova un’esilarante raccolta di richieste assurde, equivoci linguistici e strafalcioni, come per esempio:
"Scusi c'è un errore. Mi hanno regalato il nuovo della Rowling, ma siccome non c'è Harry Potter vorrei cambiarlo."

Oppure scambi come i seguenti:

Cliente: “Avete libri sullo yogurt?”
Libraio: “Ha guardato fra i libri di cucina? Lì dovrebbe esserci qualcosa.”
Cliente: “Che c’entrano i libri di cucina, scusi?”
Libraio: “Intendeva ‘yoga’, giusto?”
Cliente: “Perché io che ho detto?”

Cliente: “Mi consiglia un libro per una ragazza bloccata in casa con la gamba ingessata? Dev’essere bello lungo, però.”
Libraio: “Ok. Ha in mente un genere?”
Cliente: “No, so solo che lo vuole molto lungo. Almeno novanta pagine, tipo”...


fonte & read more @ Andrea Bressa Panorama.it

domenica 4 agosto 2013

Giovani e disoccupati i volontari del Festivaletteratura di Mantova

Gli organizzatori del Festivaletteratura di Mantova, in programma dal 4 all’8 settembre, sono stati travolti da una valanga di richieste da parte di persone desiderose di entrare a far parte della squadra dei volontari, vera e propria spina dorsale su cui si regge la rassegna letteraria. 1200 in tutto, provenienti da tutta Italia e del resto d’Europa.

“Un record assoluto in diciassette anni di Festival – spiega Alessandro Della Casa, responsabile della gestione dei volontari –, credo anche a livello nazionale. Abbiamo ricontato più volte le schede per esserne certi. Purtroppo possiamo accettarme soltanto 650, massimo 700. Sarà doloroso dire no a tutti gli altri, ma non possiamo fare altrimenti”.

Negli anni scorsi il numero delle domande non ha mai varcato la soglia delle 900. Ma quest’anno cosa è successo? Una spiegazione prova a darla Luca Nicolini, presidente del comitato organizzatore del Festivaletteratura: “Crediamo che l’impennata di richieste sia legata all’aumento delle persone disoccupate. Soprattutto giovani tra i 25 e i 35 anni, molto presenti fra le magliette blu (così sono chiamati i volontari del Festival, dal colore della polo di riconoscimento che indossano, ndr)”. A questo si aggiunge un altro fattore: “Fare il volontario qui – prosegue Nicolini – fa curriculum e, in alcuni casi, è tenuto in considerazione perché visto dalle aziende come un percorso di formazione”. Le magliette blu, infatti, fanno proprio di tutto: biglietteria, logistica, trasporto di materiale, accompagnamento degli autori, gestione della mensa, giornalisti e fotografi per la estemporanea redazione che aggiorna on line la rassegna stampa. E le aziende vedono questa capacità di adattarsi a svolgere diverse mansioni come una dote positiva. I criteri con cui i volontari sono scelti non sono meritocratici, per cui un ‘no’ non equivale a una bocciatura definitiva, e l’anno prossimo si può ritentare.

“Ogni anno – spiega Della Casa – cerchiamo di garantire un 30% di nuovi ingressi, mentre per la provenienza territoriale facciamo in modo che due terzi siano mantovani. Del terzo rimanente...

fonte & read more @ Terza Pagina de il Fatto Quotidiano

giovedì 25 aprile 2013

A Torino il congresso mondiale degli editori

Torino si aggiudica il Congresso del Wan-Ifra, l'associazione mondiale degli editori. Dall'8 all'11 giugno 2014, nel capoluogo subalpino - che e' stato preferito ad Amsterdam e Oslo - si riuniranno 1.200 direttori di testate giornaliste ed editori di tutto il mondo. Un riconoscimento prestigioso per la Citta' della Mole: il Congresso manca dall'Italia dal 1988, quando fu organizzato a Roma. La prima edizione italiana risale al 1950, due anni dopo la fondazione della Wan.
fonte: Ansa

sabato 23 marzo 2013

Al via la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, con 50 candeline

Con i suoi 1.200 espositori provenienti da oltre 70 paesi, la Fiera del Libro per Ragazzi - rigorosamente riservata agli operatori del settore - si accinge a festeggiare il suo 50° anniversario. E lo festeggia nel segno del carattere che la rende da sempre unica al mondo: la capacità di essere allo stesso tempo un grande mercato di copyright e un attore protagonista della crescita e della promozione culturale.

Era il 4 aprile 1964 quando a Palazzo Re Enzo si inaugurò la prima edizione della Fiera del Libro per Ragazzi e cominciò la bellissima storia di un appuntamento che non ha eguali. Oggi la Fiera si presenta con lo "smalto" dell’esordio, arricchito di tutte le novità che costellano lo spazio dei giovani lettori, dalle ultimissime tendenze del racconto e dell’illustrazione alle sfide dell’editoria digitale, dalla riscoperta di grandi matite del passato all’esplorazione di nuovi confini di espressività.

Per festeggiare al meglio l’importante compleanno, la manifestazione ha preparato numerose iniziative, sia in fiera che in città, godendo della collaborazione entusiasta del
Comune e dell’Università di Bologna, dell’Associazione Italiana degli Editori, della Svezia Paese Ospite d’Onore.


Momento ufficiale di celebrazione dell’anniversario e di apertura della 50° edizione sarà la Seduta solenne del Consiglio Comunale, che si svolgerà lunedì 25 marzo alle ore 11, preceduta alle 10.30 da un incontro di benvenuto da parte del Sindaco di Bologna, che accoglierà a Palazzo d’Accursio il Presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli e il Ministro della Cultura di Svezia Lena Adelsohn Liljeroth.

Un altro importante evento che avverrà durante questa edizione della Fiera sarà il conferimento della
laurea ad honorem in Pedagogia allo scrittore francese Daniel Pennac, autore di tanti romanzi per i ragazzi e sui ragazzi.

La collaborazione con AIE Associazione Italiana Editori dà poi vita per l’occasione al nuovo premio BOP – Bologna Prize for the Best children’s Publishers of the year, un riconoscimento agli editori che maggiormente si sono distinti per il carattere innovativo e per il coraggio delle scelte editoriali nel corso del 2012. L’obiettivo è non solo valorizzare le competenze professionali e la qualità intellettuale del lavoro di case editrici di tutto ilmondo, ma anche favorire la conoscenza reciproca e gli scambi tra i diversi paesi e le diverse aree e anime culturali del mondo. Sei i premi che verranno assegnati, uno per ciascuna area geografica: Europa, Asia, Africa, Nord America, Sud America e Oceania.

La chiusura sarà giovedì 28 marzo alle 18.30.

Riconosciuta in tutto il mondo come l'evento da non perdere per coloro che si occupano di contenuti culturali per ragazzi, alla Fiera del Libro (Quartiere fieristico di Bologna) sono quindi ammessi unicamente gli operatori del settore: editori, autori, illustratori, traduttori, agenti letterari, business developer, licensor e licensee, packager, stampatori, distributori, librai, bibliotecari, insegnanti, fornitori di servizi editoriali. Gli operatori del mercato globale del copyright possono trovare in questa Fiera l’ambito ideale in cui sviluppare al meglio nuovi contatti e consolidare rapporti professionali, scoprire nuove opportunità e confrontarsi con le nuove tendenze.
 
La Fiera si svolge in un’area espositiva di 20 mila metri quadri e presenta a visitatori ed espositori un layout agilmente fruibile. L'edizione 2012 ha visto 1200 espositori provenienti da tutto il mondo, 5000 operatori esteri, 66 Paesi presenti. E’ facilmente intuibile come essa rappresenti un’occasione di confronto a livello globale.

Informazioni: Fiera del libro per ragazzi

sabato 19 gennaio 2013

Libri a noleggio: le librerie rispondono così alla crisi

A Torino in via Onorato Vigliani, quartiere Mirafiori, la libreria Takuma ha deciso di fronteggiare la crisi noleggiando i libri. Un giorno, un euro; una settimana, quattro; due settimane, sette. A Milano invece la storica libreria Hoepli, sei piani nell’omonima via dietro il Duomo e quasi un secolo e mezzo di storia, ha appena messo in cassa integrazione a rotazione per tre mesi i circa sessanta dipendenti. E a Roma? La libreria Bibli a Trastevere, che nel 1995 fu tra le prime in Italia a dotarsi di una caffetteria e che a metà 2011 ha dovuto arrendersi causa sfratto, da quasi un anno ha ottenuto un nuovo spazio dal Comune. Tuttavia non ha ancora riaperto: ristrutturarlo costa quasi un milione. 

Stefania Monea della Takuma presidia un avamposto: «Mirafiori si sa è un quartiere di frontiera, da sempre accanto alle novità trattiamo scolastica e usato. Tenere aperto non è mai stato facile, ma la crisi sta picchiando duro. A Natale ho visto clienti affezionati rinunciare all’acquisto per via del prezzo di copertina. Così, quasi per gioco, ci è venuto in mente di noleggiare i libri». E cosa è successo? «Beh, sono venuti a trovarci in tanti. Il primo libro affittato è stato quello di Gramellini. Poi i romanzi della Oggero e di Wilbur Smith. Giusto ieri un ragazzo ci ha chiesto Se questo è un uomo: deve leggerlo per la scuola, conta di restituirlo in due giorni». E i diritti d’autore? Stefania mi rassicura: «Se il libro piace, poi lo comprano. Con Gramellini e la Oggero è successo». Smith se ne farà una ragione, gli eredi di Levi possono ancora sperare.

A Milano Stefano Boeri, assessore alla Cultura, è fresco reduce dal brindisi di commiato della libreria Utopia di via Moscova, fondata nel ’77 dagli anarchici del circolo Ponte della Ghisolfa e frequentata tra gli altri da Consolo e De André: negli ultimi tre anni gli incassi erano scesi del 30%, la prospettiva è riaprire a febbraio a Città Studi. Intanto però hanno chiuso la Rovello, libreria antiquaria aperta nel 1893, e la Libreria di Brera. «Non è un fenomeno nuovo. Chi conosce Milano ricorda l’Einaudi in Galleria Manzoni e la Cortina, sparite diversi anni fa. Oggi fa riflettere il fatto che le librerie indipendenti chiudano nella città dove si producono e si vendono più libri in Italia, malgrado abbiano saputo specializzarsi e curare il rapporto con i clienti». Le ragioni? «A parte la crisi, gli affitti eccessivi. Quelli residenziali sono calati, i commerciali no. Milano al piano terra si sta svuotando». Che può fare l’amministrazione? «Cercare di calmierare il mercato con bandi pubblici, affittando spazi comunali con il 40% di sconto. Stiamo mappando la città, centro compreso, per individuare i luoghi più adatti. Ma vanno affrontati anche altri temi: gli incentivi alla lettura, la polifunzionalità delle librerie. Negli Usa si è pensato a spazi per bambini e circoli di lettura. Bisogna offrire altri servizi, oltre alla vendita». Farlo intendere ai teorici della redditività a metro quadro non sarà facile. Un tempo a Torino i librai si lamentavano del Salone del Libro, oggi i loro colleghi milanesi fanno lo stesso con Bookcity. «È stato un evento popolare, ed è questa la strada per recuperare lettori. Proprio a Bookcity con Umberto Eco abbiamo proposto agli editori di adottare le biblioteche civiche: per le librerie di quartiere dovrebbero diventare punti di riferimento nei quali organizzare incontri e coinvolgere i ragazzi delle scuole. Per superare la crisi, editori, librerie e biblioteche devono allearsi».

fonte & read more @ La Stampa online

domenica 30 dicembre 2012

Elogio delle piccole librerie

Ci si occupa dei panda, della foca monaca, del passero marsicano. E le piccole librerie , non sono specie a rischio? Hanno ancora un futuro? Sono accerchiate da ogni lato: Amazon e Ibs, gli e-book, le grandi catene di cui sono proprietari gli editori: Feltrinelli, Mel books, Mondadori etc.
Sembrerebbe il momento di scappare, di cercare un altro lavoro: ma c’è chi un altro lavoro ce l’aveva, e ha scelto di fare il libraio.
 
Vi racconto tre storie: Marina e Gianpiero hanno fatto i camionisti, poi, in cerca di un lavoro più stanziale, hanno preso in gestione un distributore di benzina. Giampiero riempiva le vetrine del gabbiotto di citazioni letterarie. Un cliente architetto, Pasquale Pinna, gli ha proposto di fare il libraio. E così è nato Il viaggiatore immaginario, una libreria che ad Arezzo è un’istituzione. La differenza la fa la competenza: Gianpiero consiglia e perfino sconsiglia, Marina ripara con la naturale gentilezza agli spigoli del marito: le vetrine sono un esempio di come si possa essere creativi, proponendo estrosi temi, tipo “ la mezzanotte”o “provviste per l’inverno”: chi è incuriosito può vederle nel loro sito. Una catena voleva rilevare tutto, comprare il magazzino e assumere i due librai. Ma non si vende un sogno, per di più ben realizzato.
 
Luigi Licci era un broker di successo, che per il suo lavoro viaggiava in tutto il mondo. Alla passione dei viaggi si accompagnava quelli per i libri di viaggio: quando si è stufato del suo mestiere Luigi ha preso la libreria Gulliver, nel centro di Verona, e ne ha fatto un punto di incontro. Una volta mi ha invitato a presentare un libro in una villa nella campagna, in una serata infra settimanale: non ci sarà nessuno, pensai. Arrivarono cento persone: ci fidiamo delle proposte di Licci, mi dissero. Io pensai alle tante presentazione male organizzate e peggio pubblicizzate di grandi librerie di catena a Milano o a Roma.
 
Di Danilo mi hanno raccontato due lettori viaggiatori incontrati in India, Ruggero e Paola. La libreria Quo Vadis di Pordenone è un punto di incontro di veri viaggiatori che il libraio aiuta anche nella preparazione del viaggio. Come se, comprando un libro di cucina, il libraio ti accompagnasse anche a fare la spesa. Danilo lavorava in un’industria tessile, la crisi è stata la spinta a mollare gli ormeggi e partire. Ha sempre letto letteratura di viaggio, è la sua passione. “Ho viaggiato molto tra le righe”, dice. Appena mi capiterà di passare dalle sue parti non mancherò di visitare la sua libreria. Tutte le librerie sono luoghi di confine, ma la Quo Vadis di Pordenone di più.
 
Come sostenere queste vere librerie? Semplice, non ci facciamo allettare da un euro in più di sconto: un buon libraio tiene titoli che non troveremo mai nei supermercati, conosce i tuoi gusti, si impegna nella ricerca di un libro “scomparso”, ospita senza pressare all’acquisto persone affini, che magari diventano amiche.
Non è avido, altrimenti venderebbe merci dove si ricarica il trecento per cento e non quel magro trenta da cui levare spese, stipendi … e sconto.
Ho raccontato solo tre storie, trasmigrazioni da lavori diversi, per questa avventura coraggiosa che è aprire una piccola libreria in provincia. Non si offenda chi non ho citato. Spero che chi legge racconti altre librerie, altre storie. Pubblicità manifesta, per evitare che piccole luci di cultura si spengano.
 
fonte: Andrea Bocconi @ Il Fatto online

sabato 17 novembre 2012

Un movimento dei lettori, subito

Bellissima la lettera aperta di Giuseppe Laterza publicata oggi, sabato 17 novembre 2012, su Tuttolibri de La Stampa. Peccato che in Rete non vi sia traccia del testo che, essendo piuttosto lungo, riporterò qui sotto solo in parte...

"Chi rappresenta nella politica italiana le esigenze della cultura? A parole, tutti. Nei fatti, nessuno: non c'è una singola forza politica che abbia ai primi posti della sua agenda reale l'investimento nel principale fattore di sviluppo di un paese moderno. Questa semplice e drammatica realtà è sotto gli occhi di tutti. I libri non fanno eccezione: giorno dopo giorno a biblioteche e scuole, associazioi e istituzioni che promuovono la lettura vengono sottratte le risorse minime per funzionare, a volte tra le proteste di qualche scrittore o intellettuale, a volte - quasi sempre nei piccoli centri - nel silenzio della rassegnazione.
Che fare? Occorre creare un movimento dei lettori. E' urgente che tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei libri facciano sentire la loro voce in maniera assai più forte, strutturata e coerente. Dieci anni fa in Puglia si costituì la rete dei lettori dei "Presidi del libro".
Dal desiderio di confrontarsi con le altre esperienze di promozione della lettura che "fungheggiano in tutta Italia" (come scrisse Umberto Eco) nacque poi il Forum del libro: un incontro annuale che si è tenuto prima a Bari poi a Cagliari, Perugia, Ivrea, Matera e quest'anno a Vicenza. Al Forum per la prima volta si sono ritrovati insieme bibliotecari ed editori, insegnanti e librai, esponenti di associazioni private e di istituzioni pubbliche, accomunati dall'idea che la diffusione dei libri possa essere una leva formidabile per lo sviluppo culturale, civile ed economico del nostro Paese..."

giovedì 27 settembre 2012

Sono i libri le prime vittime della crisi

Si comprano meno libri, si legge meno e con sempre maggior attenzione al portafoglio e al prezzo di copertina, preferendo nel 59% dei casi acquisti entro i 10 euro. Sono alcuni dei dati emersi oggi durante il convegno “Ad un anno dall'approvazione della legge sul prezzo dei libri. Gli operatori a confronto”, organizzato a Roma, presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio e promosso dalla Commissione Cultura della Camera, per fare il punto sul mercato del libro a dodici mesi dall'entrata in vigore della Legge 128 del 27 luglio 2011, che ha come primo firmatario Riccardo Levi.

Una discussione sull'efficacia della norma che si poneva come primo obiettivo di contribuire a salvaguardare un mercato dell'editoria aperto e pluralista mettendo dei limiti alla politica aggressiva degli sconti, fissati a un massimo del 15% per i librai e del 25% per gli editori durante le campagne promozionali (con l'esclusione del mese di dicembre). Una norma che però ha dovuto fare i conti con la difficile situazione economica del Paese.

Secondo i dati Nielsen presentati dal Centro per il libro e la lettura, tra ottobre e giugno gli acquirenti, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sono diminuiti del 10% negli ultimi tre mesi del 2011, del 5% nel primo trimestre 2012, mentre sono invariati nel secondo trimestre. I dati sono più pesanti se si considerano gli acquirenti di almeno 3 libri a trimestre, con rispettivamente un calo del 20%, 7% e 9%. Scende anche la spesa media per acquirente, passata da 34,46 a 30,69 euro per il quarto trimestre 2011 (-11%), da 29,41 a 27,55 euro per il primo trimestre 2012 (-6%), e da 25,88 a 23,64 euro per il secondo trimestre (-9%). Nei primi 9 mesi del 2012 il calo per valore di vendite è stato dell'8,7% (da 754,8 milioni a 689,5), per numero di copie del 7,3% (da 54,6 milioni a 50,6)... read more


fonte: Ansa

lunedì 17 settembre 2012

Sull'arte di storpiare titoli e autori

Chi lavora in libreria (o in biblioteca) ne sente davvero delle belle. Che non pensiate che tutti i frequentatori di questi luoghi di cultura siano intellettuali e studiosi: gran parte dei fruitori sanno a malapena come si apre un libro, soprattutto in Italia.
 
La storpiatura dei titoli più famosi e la richiesta di volumi impossibili ne sono la chiara dimostrazione. Parola degli addetti ai lavori! Fatevi una risata, ma non troppo. L’errore più banale si nasconde dietro l’angolo!
“Ciao! Hai Dracula di un certo Stalker?”
 
“Si intitola tutte le poesie ma non so l’autore, lo avete?"
 
“Avete i libri della Sarah Mago?”
 
“Voglio un romanzo di saggistica”
 
“Il senso di Smaila per la neve, lo avete?”
 
“Avete L’eleganza del ricciolo?”
 
“Mi dà qualcosa sul regno di Conad il Barbaro?”
 
“Vorrei il Partigiano Jolly di Fenoglio”
 
“Cercavo un libro: dell’autore ho solo le iniziali: AA.VV.”
 
“Vorrei Cristo si è fermato a Empoli di Carlo Levi”
 
“Vorrei Cristo si è fermato a Lebole di Carlo Levi”
 
“Mi fa vedere l’ultimo di Susanna Tamarro?”
 
“Avete la Coscienza di Zen di Italo Zero?”
 
“Vorrei King di Stephen It”
 
“Il Barone Ruspante di Calvino?”
 
“Vorrei il Barone Rampicante di Calvino”
 
“C’è il Candido di Volterra?”
 
“Mi dà la ragazza del pube di Carlo Cassola?”
Per continuare a sorridere, procuratevi questi libri:
 
- l buio oltre le seppie e altre storie da libreria (a cura di Grandi & Associati, Orme Edizioni)
- Il fu Mattia Bazar e altre storie da libreria (a cura di Grandi & Associati, Orme Edizioni)
- Un altro best seller e siamo rovinati. Diario semiserio di un libraio (Marino Buzzi, Mursia)