martedì 22 gennaio 2019

Con "Romanzi a colazione" il caffè del sabato mattina è in biblioteca

Torna nelle giornate di sabato, dal 26 gennaio al 16 febbraio, presso la biblioteca civica di Riva del Garda, l'appuntamento con i «Romanzi a colazione» - quattro mattine con altrettanti romanzi e i loro autori, con caffè, brioches e biscotti. Modera gli incontri Ludovico Maillet. 

L'inizio è alle ore 10, gli incontri si tengono nella sala conferenze al terzo piano. Ingresso libero. Il primo incontro, sabato 26 gennaio, è con Gabriele Biancardi e il suo romanzo «Il respiro dei ricordi» (Minerva, 2018, 176 pagine). Sabato 2 febbraio l'ospite è Franco Stelzer con il libro «Cosa diremo agli angeli» (Einaudi, 2018, 130 pagine). Quindi, sabato 9 febbraio, Giorgio Salomon presenta «Laghi. Paesaggi umani e coscienze naturali del Trentino» (Publistampa, 2018, 240 pagine). «Romanzi a colazione» si chiude sabato 16 febbraio con Carmine Abate e il suo ultimo romanzo, «Le rughe del sorriso» (Mondadori, 2018, 258 pagine). L'iniziativa è organizzata dalla biblioteca civica di Riva del Garda in collaborazione con Mandacarù e Centro culturale La Firma.

lunedì 14 gennaio 2019

Il turismo nell'Alto Garda tra Otto e Novecento raccontato in un volume fotografico e documentaristico

Dopo un lungo e accurato lavoro compiuto dagli storici Ferdinando Martinelli e Aldo Miorelli, l’amministrazione comunale di Nago-Torbole e il MAG-Museo Alto Garda hanno il piacere di presentare il volume "Turismo e primi alberghi a Nago e Torbole tra Otto e Novecento", che affronta un capitolo decisivo della storia del territorio altogardesano quando, all’inizio del Novecento, conobbero un importante sviluppo del settore turistico grazie al clima favorevole, alla nascita della linea ferroviaria MAR e alla presenza dei ricchi ospiti provenienti dall’Impero austro-ungarico, che godevano della salubrità dell’ambiente e del lago. Non solo: in quell’epoca ebbe un notevole impulso anche la promozione turistica tramite cartoline illustrate, diari di viaggio, articoli di giornale; iniziarono ad avere una loro precisa identità anche le Aziende di promozione turistica che incentivarono la presenza di guide specializzate dedicate ai villeggianti. Una sorta di marketing turistico ante-litteram che trasformò l’Alto Garda e Nago-Torbole da semplici luoghi di transito commerciale a luoghi di fondamentale valore turistico e paesaggistico, che attirarono ricchezza e un forte sviluppo dal punto di vista dell’abbellimento dei luoghi e di tutto ciò che potesse essere confortevole per i visitatori.

Questo studio, corredato di un consistente apparato fotografico, diventa pertanto un’opera strutturata e approfondita per capire quanto siano cambiati nel giro di pochi anni il paesaggio, il turismo e il tessuto socio-culturale del luogo. Il libro, edito dal MAG a fine 2018 nell’ambito del progetto pluriennale di collaborazione del museo del territorio altogardesano con il Comune di Nago-Torbole, si compone di circa 300 pagine che si sviluppano in quattro capitoli, in cui si affrontano i seguenti argomenti: Le origini e lo sviluppo del turismo a Torbole e Nago; Spunti letterari, pittorici, fotografici e giornalistici; Dal commercio di transito all’industria del forestiere a Nago-Torbole; Alberghi a Nago e Torbole (1870-1945). 

Il coordinamento del progetto e la revisione editoriale del volume sono stati realizzati dallo storico del MAG Alessandro Paris. La presentazione del volume avrà luogo venerdì 18 gennaio alle ore 17.30 al Teatro della Casa della Comunità di Nago (Piazzòla, 37).


Tutto il fascino dello sviluppo dei negativi in nuovi progetti dedicati alla fotografia analogica

A 19 anni dalla sua nascita il circolo "Il Fotogramma" di Nago Torbole (TN) propone un progetto rivolto sia ai nostalgici della fotografia analogica sia agli appassionati di nuova generazione che avvertono la necessità di approfondire la conoscenza delle tecniche di sviluppo della fotografia su pellicola e la cultura fotografica ad essa collegata. 

Nei mesi scorsi alcuni soci del gruppo altogardesano hanno dunque dato vita a "Il Fotogramma-Darkroom", una sezione che a breve prenderà forma con incontri - sia teorici che pratici - dedicati

Che significato ha una simile scelta, in controtendenza rispetto all'attualità fotografica affidata ormai quasi esclusivamente alla tecnica digitale? "Le motivazioni che hanno indotto alcuni soci a cimentarsi in questa avventura sono molteplici - ci spiega Paolo Benaglio, segretario del Fotogramma e promotore della bella iniziativa - In primo luogo per esigenze di tipo didattico: infatti una delle attività principali svolte dal Fotogramma sul territorio è quella della diffusione della cultura fotografica e per fare questo non è possibile ignorare la tecnica che è stata usata da tutti i fotografi nei primi cento anni di vita dell’arte fotografica. In particolare ci rivolgiamo alla generazione di fotografi più giovani, quelli nati con il digitale che non hanno mai conosciuto la “pellicola. Riteniamo infatti che rendersi conto di cosa si faceva con la pellicola in camera oscura-darkroom sia di fondamentale importanza per usare al meglio gli strumenti di postproduzione digitale. In secondo luogo abbiamo pensato di venire incontro ad alcune richieste di sperimentazione della tecnica "ibrida" che prevede l’utilizzo della pellicola di medio e grande formato in fase di scatto, dello sviluppo della stessa in camera oscura, di una successiva fase di digitalizzazione del negativo e quindi della stampa finale digitale fine-art su carta di alta qualità". 

Altro motivo che ha portato i soci del Fotogramma a questa scelta, è una sempre più diffusa tendenza al “ritorno all’analogico”, che da qualche tempo si sta affermando in termini abbastanza importanti e tali da indurre alcuni produttori di materiale fotografico a riportare sul mercato prodotti ormai scomparsi. Cosa troveremo nelle prossime settimane al Fotogramma di Nago-Torbole? "Semplice - conclude Benaglio - una piccola camera oscura di tipo didattico dove poter apprendere e sperimentare la tecnica dello sviluppo, tra liquidi, pellicole e negativi, con la consulenza nonché aiuto ed entusiasmo di alcuni soci che voglio provare, o più precisamente riprovare, l’incredibile fascino della stampa della fotografia analogica".