
Pazienti italiani, una risata vi guarirà. Ne è convinto
Fabrizio Blini, autore di un'autobiografia da paziente recidivo. Cosa c'è di più triste e mortificante di un ricovero in ospedale? E con tutte le notizie nere su quelli italiani, che fanno parlare di sé quasi solo per fattacci e inchieste, per chi sta poco bene non c'è granché da ridere.

Quello della sanità, si sa, è ''un piedone'' che spesso protegge, ma qualche volta schiaccia: gli ospedali sono come dei Paesi delle Meraviglie al contrario, un mondo
a sé stante con le sue regole e le sue leggi, e chi vi entra quasi mai è
preparato a comprenderle e ad affrontarle. Ecco allora, un libro dedicato
alla degenza ospedaliera italian style, raccontata con raffinata ironia da chi
l'ha vissuta in prima persona: personaggi, situazioni, dinamiche, consigli e
suggerimenti a medici e malati, per sopravvivere all'ospedale oltre che alla
malattia.
Soprattutto di chi, come il Signor 24, protagonista di
"Storie di ordinaria corsia" (Add Editore) ha passato gran parte della sua vita nel classico pigiama un po' sgualcito del ricoverato. Ma, partendo dal presupposto che lo sviluppo scientifico è una grandissima conquista, Blini la butta sull'ironia per raccontare le tante disavventure che in quel luogo-non luogo che è l'ospedale possono capitare...
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