giovedì 2 febbraio 2012

Senza sporcarsi le mani...


E' vero. Siamo ancora a febbraio. Ma tra un mese le bocche si riempiranno di discorsi sulla donna, sul suo immenso valore. In quanto essere umano innanzitutto.

Ed allora il nome della donna verrà associato a quello della violenza, pura e dilagante, che si consuma ogni giorno, in ogni angolo della Terra. Si parlerà delle spose-bambine indiane, uccise per aver partorito una femmina, anziché un maschio, quale primogenito. Si parlerà delle donne musulmane, lapidate per la sola "colpa" d'aver amato un altro uomo. Si parlerà della prostituzione del Sudamerica e dell'Aids in Africa. Si palerà di mimose, di emancipazione, di quote rosa...

Non si parlerà invece della violenza silente, quella che tutti i giorni e in ogni angolo della Terra viene inflitta a milioni di Donne. Non ci sono infatti solamente i maltrattamenti fisici che segnano profondamente le persone, ma anche quelli psicologici, il più delle volte esercitati all'interno della sfera privata, che non lasciano lividi ed escoriazioni visibili nel corpo, ma non di meno producono ferite. Dentro l'anima. Lividi che segnano profondamente la vita.

Parole violente, toni di voce o silenzi: queste le armi usate per ferire e togliere ogni sicurezza e gioia di vivere; frasi che possono uccidere come pugnali, essere usate per umiliare e, giorno dopo giorno, distruggere una persona. Ci sono aggressioni inflitte senza sporcarsi le mani, che non agiscono direttamente sul piano fisico come uno schiaffo, una spinta, un pugno, un calcio, ma che giorno dopo giorno creano un clima invivibile ed attuano un processo di distruzione psicologica attraverso parole denigratorie continue. E poi ci sono i gesti ed i silenzi accusatori, gli sguardi e i toni di voce di continua disapprovazione che ridicolizzano ogni cosa detta o fatta.

La violenza psicologica è una violenza a tutti gli effetti: chi subisce aggressione psichica è sottoposto ad un evento traumatico, chi è sottoposto a violenza psicologica si trova in uno stato di stress permanente.

La violenza psicologica rappresenta uno dei livelli più profondi e insidiosi tra le varie violenze all’interno delle mura domestiche, è una delle più potenti strategie di potere e controllo che presiedono ai maltrattamenti. E purtroppo viene spesso banalizzata, o negata. Ma negare questo tipo di violenza significa negare la profondità che la ripercussione psicologica di queste molestie ha sulla vittima.

E' una violenza molto sottile, senza tracce evidenti. Una tortura emotiva, un tentativo violento di “distruzione morale” della Donna.

Ricordiamolo.

Ogni giorno dell'anno.

3 commenti:

  1. ...work in progress, thank you!
    Non a caso una delle necessarie caratteristiche di un soggetto femminile che voglia esprimere e realizzare (oltre il concesso spazio di un ambito onirico, letterario/artistico o limitatamente e prettamente familiare)una sua propria legittima ottica e propensione, è la RESISTENZA ALLO SCORAGGIAMENTO.
    Ciò nasce dalla comune esperienza di un quotidiano invischiarsi in difficoltà e preconcetti,facili ironie e pregiudizi,se non peggio, nati e perpetuati al solo scopo di mantenere uno "status quo" asimmetrico e discriminante e garantista circa una gestione maschile del "potere".
    A ben guardare in ciò ha grande gioco la paura.
    Dalla caccia alle streghe al mobbing, dalle molestie sessuali allo stalking,dalla lapidazione alla denigrazione sociale e culturale ancora paghiamo l'onere di una paura che non ci appartiene.Non lasciamoli fare...non lasciamoci coinvolgere e non offriamo gioco ad una collaudata strategia di sopraffazione.
    Ciò che portiamo, siamo e sappiamo è di indispensabile apporto all'intera umanità.

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