giovedì 1 marzo 2012

Fai bei sogni... non so se ti leggerò


«Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi.»

Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.

Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.

Nonostante stimi moltissimo Gramellini (forse più come giornalista che come scrittore), nonostante i contenuti del suo secondo romanzo che sembrano essere in linea con il mio vivere, non so se leggerò questo libro. Se non altro non nell'immediato. E questo per un solo semplice motivo: esce in questi giorni nelle librerie ed è già un best seller, ancor prima di aver venduto una sola copia. Il potere del marketing editoriale è immenso, ed è ciò che mi infastidisce di più... Da qui la mia cronica ritrosia nel scegliere, sugli scaffali, il romanzo di un grande personaggio pubblico. Mi spiace, ma io continuerò a preferire gli esordienti, gli scrittori sconosciuti e bistrattati, coloro che, per riuscire ad emergere, devono fare mille sacrifici e superare mille delusioni. No, non sto dalla parte delle case editrici che antepongono i loro interessi ed il nome (famoso) dello scrittore al contenuto del libro.

Mi spiace per Gramellini, mi spiace davvero, perché sento che il romanzo sarà interessante: se leggerò Fai bei sogni lo farò tra diversi mesi, quando sarò sicura che non sarà più ai primi posti delle classifiche (è scontato che sarà ai vertici delle hit) e solo quando tutto il clamore si sarà spento.

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