sabato 10 marzo 2012

Da Sydney, un libro a mille mani...


Mica male l’idea di far scrivere il romanzo di una città a chi la abita. Come se di Londra avessero scritto non Dickens ma i londinesi, e i parigini invece di Balzac, o qualche trasteverino al posto di Gadda.
L’idea è del quotidiano Sydney Morning Herald, che dopo Natale ha pubblicato un primo capitolo di un romanzo collettivo intitolato The necklace, la collana. Come in una catena di sant’Antonio letteraria, i lettori avrebbero dovuto inviare il capitolo successivo, poi il terzo, e così via fino alla conclusione dell’opera. E così è stato.

Ogni sezione ambientata in un quartiere della città, in epoche anche diverse, ma sempre raccontando le peripezie della collana eponima. Che si materializza sulla bancarella di un mercato, cinge il collo di una fanciulla in lutto, e poi fa brutti incontri, vive brividi e sospiri, prende autobus e frequenta alberghi, compie scorribande urbane, e nell’ultimo capitolo incrocia anche Cate Blanchett «usata» come personaggio da uno degli autori. Nella media, bravi. Coinvolgimento, curiosità, spasmo da concorso (mi pubblicheranno?), suspense della serialità: funziona.

Sydney, certo, non è soltanto lo scenario per un serial romanzato a più mani: è stato soprattutto il lord inglese, nato nel 1733, che in Australia non ha mai messo piede ma che ha dato il nome alla sua città più celebre. Fu lui, Tommy Townshend, a spedire i galeotti agli antipodi, avendo scartato l’Africa e altre possibili destinazioni che avrebbero cambiato i destini del pianeta. Fu sempre lui a scegliere il nome Sydney in omaggio a un avo decapitato perché sosteneva che il popolo poteva scegliere o deporre il re. Con tali premesse di imposizione e ribellione, l’Australia continua a riflettere sulla propria storia. Con una bella biografia di Lord Sydney ad opera di Andrew Tink, e con ricostruzioni sempre più minuziose delle imprese e sofferenze di quei galeotti che fecero il Paese. Esce, ad esempio, la storia di una irlandese deportata per avere rubato una pecora durante la carestia del 1848: a proposito di persecuzioni giudiziarie...

fonte: Giovanna Zucconi - Tuttolibri de La Stampa di oggi, sabato 10 marzo 2012

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