sabato 24 marzo 2012

Bye Bye Book!

C’era una volta l’editore. Anzi l’Editore (il celeste tiranno di via Biancamano) e i suoi fratelli. Dominavano, respingevano, premiavano, sempre rincorrendo la preda, scovata, vessata, indorata, pollicerecto-polliceverso inappellabili. Ora un(altro?) mostro si aggira sulle vette del libro: è lui, il self publishing (l’autopubblicazione digitale), capace di scatenare nuove fantasie planetarie. Ovvero: hai scritto un romanzo? Mettilo gratis on line, qualche centinaio almeno dei milioni di «touch» quotidiani lo aprirà, vendilo (per una manciata di centesimi, ma saranno netti), senza intermediari, direttori di collana, uffici stampa, distributori (i tuoi angeli custodi, sinora). Rapida, indolore, sicura: così dovrebbe essere la linea diretta autore-lettore.

Non sono propriamente chiacchiere. Ma «sorprese» a cascata, dopo il fenomeno Amanda Hocking, 27nne da Minneapolis, alla quale il suo fantasy Switched, «non proprio letteratura», postato su Kindle, ha fruttato, dal 2010, oltre un milione di copie a 2,99 dollari. Né parliamo solo di America da dove approda anche in versione italiana «lulu.com/it», 1000 titoli nuovi al giorno, mentre il cinese «ShandLiterature» si dedica alla narrativa seriale: basta una piccolissima cifra per leggere l’ultima puntata di un feuilleton, come nell’800 di Dickens. Da noi qualcosa del genere è partito made Feltrinelli con «Zoom», però alimentato da autori «di scuderia», invece il pool Kataweb-Feltrinelli-Scuola Holden lavora sul self vero e proprio con «ilmiolibro.com» sfoderando persino filosofia, narrata comunque. Perché nel cuore del self, al momento benvisto persino dalla chicchissima Generazione TQ, c’è l’irresistibile fascino del romanzo (riversabile su miriadi di punti vendita). Insomma questo Gregor Samsa è vitale, pur con un identikit non ancora chiaro: nuova «vanity press», o apertura a nascoste potenzialità, un «tutti dentro», così non lasceremo che il Joyce del Duemila aspetti di incontrare una Sylvia Beach, e nemmeno si ripeta il calvario (ante resurrezione) di Tre metri sopra il cielo? Sbagliato, in ogni caso, identificare tout court il self con il Web, anche se tutto incomincia dalla ineffabile stirpe e-book/e-commerce, vessillifera di una cultura sempre più allo «sbaraglio»...

fonte: TuttoLibri de La Stampa di oggi, sabato 24 marzo 2012

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