sabato 17 marzo 2012

Una zucca piena di storie...


Ha scritto favole, ballate, filastrocche, romanzi, racconti e poesie; prose poetiche, rime narrative, testi per la musica, canzoncine, canzonieri, storie di magia; poemetti epici, sonetti erotici, episodi mitologici; scherzi, leggende, apologhi, commedie teatrali, narrazioni epistolari e adesso, ma solo per gioco, un’autobiografia.
Per un fenomeno come Roberto Piumini - scrittore prolifico, prodigioso poligrafo, autore vulcanico che, cavalcando con leggerezza le scritture più diverse, scavalcando con arditezza le partizioni fra i generi, fra prosa e poesia, fra letteratura per grandi o piccini, ha pubblicato quasi cinquecento libri - scrivere di sé non poteva che essere «ancora un altro gioco da fare con le parole».

Finzione forse. Di certo non bugia. Perché Piumini, l’ineffabile, incontenibile, inclassificabile, ha trovato una formula magica e sempre indovinata per definire se stesso come «un uomo di parola, in tutti i sensi possibili». Fedele alla parola data, «distribuita ai bambini come il pane», spiega. E fatto, formato, fornito delle parole attraverso cui, nel modo più felice, sfrenato - ma non incontrollato - si esprime. Vi è un che di fanciullesco in lui: la serietà, l’autenticità oltre al divertimento, la curiosità, la fantasia, le inesauribili riserve di energia...

fonte: Alessandra Iadicicco - TuttoLibri de La Stampa di oggi, sabato 17 marzo 2012

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