domenica 11 marzo 2012

Ladri di libri...


Si possono rubare 24.000 volumi dalle biblioteche di pubblica lettura e farla franca? A quanto pare sì, ma non in Italia dove le biblioteche non sono così ben rifornite da non accorgersi delle copiose mancanze.

Il colpevole (bibliofilo o bibliomane?) è infatti un insospettabile impiegato ministeriale dell'Assia che negli anni ha depredato gli scaffali di circa una cinquantina di biblioteche tedesche. La polizia è entrata nella sua villetta a Darmstadt, dove vive con la famiglia, e ha trovato libri ovunque, per lo più trattati di scienze naturali e geologia risalenti al 16esimo secolo e scritti in latino.
L'impiegato è stato colto in flagrante mentre usciva da una delle biblioteche di cui era assiduo frequentatore, con un libro in mano. Il bottino è stato giudicato «milionario» dagli inquirenti. Secondo lo Spiegel, l'uomo che rischia fino a dieci anni di carcere, è rimasto muto di fronte alle richieste di spiegazioni della polizia.

D'altronde anche nel nostro Paese il furto di libri in biblioteca è piuttosto diffuso e rappresenta una tipica espressione di malcostume verso un'istituzione pubblica. Molteplici sono le ragioni alla base di questa pessima abitudine: indubbiamente la relativa semplicità unita allo scarso controllo facilitano il ladro, ma non può sottacersi una certa «nobiltà» del furto che potrebbe attenuare il senso di colpa: rubare un libro è, infatti, un'operazione più «culturale» del furto di un ombrello ai grandi magazzini.

Le soluzioni ci sono (dalle bande magnetiche applicate sui libri che ne rilevano l'eventuale spostamento fuori dalla biblioteca alla presenza di appositi adetti) ma sono spesso più costose del valore dei libri sottratti e quindi difficilmente attuabili all'interno dei budget annuali.
Manca una statistica sull'entità dei furti nelle biblioteche italiane ma, anche solo riferendoci ad un caso specifico, come quello della biblioteca di Viterbo, si può comprendere l'entità del problema. I libri in assoluto più gettonati sono i manuali di scacchi (negli anni ne sono spariti 6 su 11) mentre, parlando per categorie, il 19,68% dei furti riguarda la narrativa, il 14,60% il settore scientifico, il 13,96 la filosofia, l'11% l'arte e la linguistica e così via fino alla storia locale (0,5%) che, complice la collocazione nei magazzini, risulta la meno rubata.

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