martedì 31 luglio 2012

Il finale più bello

Tanto difficile è chiudere con stile che anche alcuni colossi della scrittura hanno provato a incartarsi. Un esempio su tutti Hemingway e i 39 differenti finali di Addio alle armi.

Scrivere un romanzo come si deve non è da tutti. Scuole, manuali e scrittori spiegano sempre che avere l’idea giusta non basta, servono talento, tecnica, passione, metodo. Costruire l’intreccio in modo che sia efficace ma anche efficiente, dare ai dialoghi il suono giusto, descrivere ambienti e personaggi e dare a questi una forma di vita che sia percepibile come vera, anche a quelli più slegati dalla realtà. L’attacco deve essere ammaliante, che afferri l’attenzione del lettore, ma nella maggior parte dei casi le parole iniziali sono proprio la prima voce dell’ispirazione e arrivano con più naturalezza. È la conclusione, spesso, il vero spauracchio.

Del resto, nei panni del lettore, arrivando alla fine di un libro, soprattutto quando questo ci ha preso in modo particolare, si tende in qualche modo a rallentare il ritmo, ad allontanare l’inevitabile momento dell’abbandono, e spesso ci si crea delle aspettative su quelle che saranno le ultime parole. Il rischio di provare delusioni amare è dietro l’angolo, ma se il finale è da maestri allora quando l’ultima pagina si volta il piacere è da brivido.

Recentemente il Guardian ha provato a stilare una classifica delle dieci migliori “closing lines of books”, le più belle frasi finali di romanzi di tutti i tempi. In questo caso si tratta di una lista molto anglosassone:

- Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby
- James Joyce, Ulisse
- George Eliot, Middlemarch
- Joseph Conrad, Cuore di tenebra
- Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn
- Vladimir Nabokov, Parla, ricordo
- Joseph Heller, Comma 22
- Virginia Woolf, Gita al faro
- Emily Brontë, Cime tempestose
- Beatrix Potter, La storia di Samuel Baffetti

Per ripassare i finali di questi capolavori in versione originale basta andare sul sito del Guardian.

Ma voi, invece, in classifica che cosa mettereste?

fonte: Andrea Bressa @ Panorama.it

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