Pontremoli - Con uno scarto di 17 voti, è stato “Il mercante di libri maledetti” di Marcello Simoni (Newton Compton editori), con 97 voti, ad aggiudicarsi il 60° Premio Bancarella. Un libro importante, ambientato nel Medioevo, che parla di riti magici ed alchimie. Il mercante di libri maledetti è la storia di un libro esoterico, i cui segreti sono nascosti da enigmatici codici. Tre viaggiatori dal passato pieno di ombre in cammino lungo un'Europa medioevale attraversata da eresie, guerre, miserie e monaci scomparsi.
Successo che per Marcello Simoni è arrivato precedendo di 17 voti Marco Buticchi che con "Le voci del destino" (Longanesi & C.) si è fermato a 80. Questi gli altri punteggi: 10 le preferenze per Biõrn Larsson con "I poeti non scrivono libri gialli" (Iperborea); Luca Mercalli con "Prepariamoci" (Chiarelettere) ha conquistato 5 voti; Davide Enia con "Così in terra" (Baldini Castoldi Dalai editore) 1 voto; 1 solo voto anche per Alessandro Perissinotto con "Semina il vento" (Piemme).
"Il mercante di libri maledetti" rappresenta l'esordio narrativo di un
archeologo-bibliotecario che ha saputo raccogliere queste sue competenze e
creare una vicenda avventurosa, credibile ed enigmatica, oltre che storicamente
ben determinata, che ruota proprio attorno a un misterioso e potente libro.
Siamo all'inizio del XIII secolo in una fredda sera di fine inverno in uno dei
luoghi più misteriosi e leggendari d'Italia, l'abbazia di San Michele della
Chiusa, la Sacra di san Michele, all'ingresso della Valle di Susa.
Un
monaco, Vivïen de Narbonne, trova conficcato sull'uscio della sua cella un
pugnale che regge un chiaro messaggio: una sentenza di morte, anzi, peggio, la
certezza di una lunga tortura per fargli confessare il segreto che solo lui e
Ignazio da Toledo conoscono. Meglio la morte. Sellato velocemente un cavallo, il
monaco tenta di fuggire lungo il pendio del monastero, ma precipita nel vuoto e
non c'è un angelo a salvarlo come era accaduto alla bell'Alda.
Non molto
lontano da lì - sulla costa adriatica nei pressi di Venezia - e pochi anni dopo
Ignazio da Toledo, un mercante converso di cui si dice che "durante il sacco di
Costantinopoli abbia messo le mani su alcune reliquie, ma anche su libri
preziosi, certi addirittura di magia", riceve l'incarico da un appassionato
aristocratico di cercare "un libro in grado di sciogliere misteri
inimmaginabili, al di là delle cognizioni di qualsiasi filosofo o alchimista".
È l'Uter Ventorum, Otre dei Venti, "un libro copiato da certi
manoscritti persiani che conterrebbe il metodo per evocare gli angeli. Le
creature soprannaturali, una volta evocate, saranno disposte a rivelare i
segreti dei poteri celesti".
Per concludere l'affare con il conte, il
proprietario del libro ha richiesto la mediazione di Ignazio da Toledo. Vuole
incontrarsi unicamente con lui. Solo a lui cederà l'Uter Ventorum.
Sostiene di conoscere molto bene Ignazio e da lungo tempo. È Vivïen de Narbonne.
Ma allora, non è morto precipitando dalla montagna? Gli uomini mascherati
del tribunale segreto non l'hanno raggiunto? E chi sta seguendo Ignazio e il suo
giovane aiutante tra Italia, Spagna e Francia sulle tracce del libro abilmente
nascosto? (by Wuz)
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