domenica 1 luglio 2012

I libri non servono per redimere

Un programma governativo, «Redenzione attraverso la lettura», permetterà ai detenuti del Brasile di avere uno sconto di pena. Si comincerà da quattro penitenziari, ma l'iniziativa potrebbe estendersi per legge a tutte le carceri del Paese sudamericano.

Si tratta di questo: verrà messo a disposizione dei penitenziari un corpus di circa mille volumi; ogni detenuto potrà prenderne in prestito uno al mese e risponderà adeguatamente a una serie di domande sul testo, godrà di una riduzione della pena equivalente a quattro giorni. Il meccanismo può essere ripetuto per dodici mesi, il che porterebbe a un massimo di 48 giorni all'anno lo sconto della carcerazione. L'esito della lettura verrà valutato da una commissione ad hoc.

A parte il suo eventuale valore simbolico, l'operazione, che vorrebbe (ingenuamente) proporsi come una delle tante idee per far fronte al sovraffollamento delle prigioni, si presta ad alcuni equivoci. In primo luogo perché alle ingiustizie già esistenti ne aggiunge un'altra favorendo i lettori abituali e penalizzando gli altri detenuti, magari analfabeti (anche quelli di ritorno) e magari meno criminali dei criminali acculturati: per esempio, pare che il boss mafioso Matteo Messina Denaro, latitante, sia un appassionato lettore.

In secondo luogo, tradisce una visione della lettura alquanto semplificata e ambigua...

fonte & read more @ Il Corriere della Sera online

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