giovedì 26 luglio 2012

Una storia. Per riflettere

Ti racconterò una storia: tempo fa, nel mio paese, c'era un uomo. Sui 50 anni, più o meno. La sua vita era piatta, nessuna felicità sembrava mai essere passata dalle sue parti. Forse, l'unica, era rappresentata dal nipote, di pochi anni, al quale spesso dedicava il suo tempo. Il resto dell'esistenza era suddivisa tra il lavoro e la cura alla madre malata. E che io sappia, era malata da sempre.
Guardando quest'uomo spesso mi chiedevo che senso avesse vivere così. Nessuna storia d'amore, nessun interesse, nessuna amicizia. Solo una vita piatta. Un segmento dritto come un'asse da stiro tracciato tra due movimenti certi: tra la nascita e la morte. Forse si sarebbe potuto riscattare dopo la morte della madre, ma questa era malata da talmente tanto tempo che sembrava non volesse più sapere di andarsene.
Un giorno accadde un fatto. Che cambiò la vita dell'uomo. In peggio. Lo colse un ictus. Che lo lasciò sospeso per del tempo. Quando le cure (ed anche il destino) ebbero fatto il loro corso, egli ritornò al mondo. Ma la sua vita era ridotta ad un lumicino. Per lui fu necessario cercare una badante, notte e giorno, sette giorni su sette. E se la sua vita fino ad allora era stata un piatto segmento, ora cercava disperatamente - si aggrappava - a quell'unico movimento che prima o poi sarebbe arrivato. La morte. Tutto questo a 50 anni...

Perché ti ho raccontato questa storia? Per darti il modo di riflettere. La Vita è Bella. E va Vissuta prima che quel movimento ineluttabile dica stop. Senza che tu abbia potuto fare tutto ciò che di Bello l'esistenza può offrire a chi la sa apprezzare...

by Ragno

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