Il successo della prima edizione dell’anno scorso ha fatto crescere la kermesse che sfodera 268 espositori e oltre 200 «minipersonali», secondo la formula di un fotografo per galleria. Buona la presenza di gallerie straniere non solo dall’Europa. La novità di quest’anno è Fine Art un intero padiglione dedicato alla moda come specchio della società: maestri del dopoguerra come Ugo Mulas e Alfa Castaldi offrono ricordi indimenticabili di un’Italia in crescita vertiginosa per gusto, stilisti, raffinatezza. E ci sono anche i reporter «prestati» a riviste patinate, come Klein e Leiter, seguiti negli anni 80 e 90 da Comte, Watson, Gemelli, Ritts. Uli Weber e Rodney Smith concludono la rassegna accanto a Sidibé e Sartorialist, esponenti di altri continenti.
Mentre la querelle tra digitale e analogico suscita ancora infervorate discussioni tra gli addetti ai lavori, si assiste a un vero revival di splendide immagini anni 60-70. Basta infatti visitare la Galleria Forma e incantarsi fra i celebri «pretini» di Mario Giacomelli, oppure spostarsi da Guido Harari, alla Wall Of Sound Gallery, per ammirare gli scatti dell’americano Art Kane con i grandi del jazz: ben 57, molti dei quali sorridenti in posa di primo mattino sulle scale a Harlem...
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