Passano sempre meno libri tra le mani degli italiani. I lettori, di tutte le
età, sono diminuiti. Secondo l'Istat, nel 2011 sono poco meno di 26 milioni
quelli che hanno letto almeno un libro, il 45,3% della popolazione. L'1,5% in
meno rispetto al 2010. Di questi 26 milioni quasi la metà non ha letto più di
tre libri che non fossero legati a motivi scolastici o professionali. Solo il
13,8% appartiene alla categoria dei lettori "forti", quelli che cioè hanno letto
almeno un libro al mese. Il primato resta alle donne, il 51,6% legge almeno un
libro all'anno, contro il 38,5% degli uomini. Una differenza marcatissima tra i
15 e i 44 anni, ma che tende a stabilizzarsi oltre i 60 anni.
I lettori
più assidui sono i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni (60,5%). L'ambiente familiare
è importantissimo: legge il 72% dei ragazzi tra sei e 14 anni, figli di lettori,
mentre la percentuale cala al 39% se i genitori non leggono. Anche il titolo di
studio influisce fortemente sui livelli di lettura, specialmente a parità di
età: si va da un massimo dell'81,1% tra i laureati a un minimo del 27,9% tra chi
ha la licenza elementare o nessun titolo di studio. Rispetto al 2010 la quota di
lettori tra le persone in possesso di un diploma di scuola secondaria inferiore
o superiore è diminuita di circa due punti percentuali. Con riferimento alle
persone di 15 anni e più, se si tiene conto della condizione professionale, si
evidenziano livelli di lettura superiori alla media tra dirigenti, imprenditori
e liberi
professionisti (69%), direttivi, quadri e impiegati (66,3%) e studenti
(65,3%). I più bassi livelli di lettura si registrano tra gli operai (32%), i
ritirati dal lavoro (33,6%) e le casalinghe (34,4%).
Al Centro-Nord si legge di più. La percentuale di
lettori è superiore al 48% della popolazione, mentre al Sud e nelle Isole si
scende sotto il 35%. Un'eccezione tra le regioni del Mezzogiorno è la Sardegna,
dove la quota dei lettori è superiore alla media nazionale (46,7%)...
fonte: la Repubblica.it - read more at la Repubblica online
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
lunedì 21 maggio 2012
Italiani: sì al doppio cellulare, no ai libri...
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