Nel 2001, il suo romanzo d’esordio diventò subito un «caso», e poco importa se più per meriti scandalistici che letterari. Una signora bene della Parigi artistica, fino ad allora nota solo nei salotti più «intellos» e chic, diventò di botto una specie di icona della trasgressione sessuale (oltre che un ottimo affare editoriale). Sono passati più di dieci anni dalla pubblicazione de La vie sexuelle de Catherine M. e adesso quella Catherine, che di cognome intero fa Millet, passa dal sulfureo scaffale degli autori scandalosi a quello dei più rispettati maîtres-à-penser: ha inaugurato ieri le Assise internazionali del romanzo di Lione, festeggiata da Le Monde con un’intervistona di una pagina. Tema: «La scrittura, luogo di verità».
Un possibile svolgimento, madame Millet l’aveva già esposto nella sua opera prima, cronaca senza pudori e senza imbarazzi, ma anche stranamente senza palpiti, di una vita sessuale che è poco definire disinibita. Nel libro, secondo L’Express , Millet descrive «con una precisione da entomologa l’uso che ha fatto del suo corpo dall’età di diciotto anni». Passando per ogni possibile combinazione o variazione, peraltro senza ritenersi «né una collezionista né una seduttrice». E senza nemmeno perdere tempo: «Ho fatto sesso di gruppo per la prima volta nelle settimane seguenti la perdita della verginità». Dsk, al confronto, sembra un trappista.
Insomma, decretò Edmund White, si tratta del «libro più esplicito mai scritto da una donna a proposito di sesso». In un Paese che si vuole disinibito ma che adora scandalizzarsi, e che parla di sesso con più disinvoltura di quanto ne faccia, il successo non poteva che essere trionfale. A un mese dall’uscita, il romanzo aveva già venduto 100 mila copie. A tutt’oggi, sono due milioni e mezzo in 33 lingue. Con le prevedibili censure e proteste e polemiche che, come al solito, fecero da carburante per il successo. L’edizione economica si vendette come il pane anche nei supermercati, tranne che negli Auchan della cattolicissima famiglia Mulliez, dove «per ragioni etiche» fu tolta dagli scaffali...
fonte & read more at La Stampa on line
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
giovedì 31 maggio 2012
Ecco i 5 del Campiello 2012
Sono stati selezionati i 5 libri in corsa per il Premio Campiello 2012
che verrà assegnato il prossimo primo settembre. Durante le
selezioni di ben 206 romanzi in lizza, è stato premiato come Miglior
Opera Prima “Il trono vuoto”
dell’esordiente Roberto Andò.
La giuria, presieduta da Massimo Cacciari, ha scelto poi i cinque finalisti della
50° edizione del concorso.
Ecco la cinquina dei titoli in gara:
La collina del vento, di Carmine Abate – Mondadori
Paolo Orsi sale sulla collina alla ricerca della mitica città di Krimisa e la campagna di scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l’invidia violenta degli uomini, la prepotenza del latifondista locale e le intimidazioni mafiose. Testimone fin da bambino di questa straordinaria resistenza ai soprusi è Michelangelo Arcuri, che molti anni dopo diventerà il custode della collina e dei suoi inconfessabili segreti.
Più alto del mare, di Francesca Melandri – Rizzoli
Anni 70. Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace, e Paolo, ex professore di filosofia con un peso nel cuore. Salgono su un furgone. Sono diretti al carcere di massima sicureza.
Con questo romanzo Francesca Melandri continua la sua ricerca tra gli interstizi della storia, raccontandoci anni che pesano anche se li vogliamo lontani, inattuali. Il suo sguardo recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione. E le accompagna fino a una notte in cui i destini che sembravano scritti si prendono la loro rivincita.
Il senso dell’elefante, di Marco Missiroli – Guanda
Pietro è il nuovo portinaio, ha lasciato all’improvviso la sua Rimini per affrontare un destino chiuso tra le mura del palazzo su cui sta vegliando. Era prete fino a poco tempo prima, ora è custode taciturno di chiavi e appartamenti, segnato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini, un giovane medico che vive con moglie e figlia al secondo piano. Perché Pietro entra in casa di Martini quando non c’è? Perché lo segue fino a condividere con lui una verità inconfessabile? Il segreto che li unisce scava nel significato dei rapporti affettivi, veri protagonisti di un intreccio che si svela a poco a poco
Tutti i colori del mondo, di Giovanni Montanaro – Feltrinelli
1881, Gheel, anche conosciuto come “il paese dei matti”. Teresa Senzasogni non è pazza, ma come tale è stata registrata per poter godere, come è uso in quel villaggio fiammingo, dell’ospitalità della famiglia Vanheim. Tersa incontra in quel luogo di follia un uomo schivo e rude, ma con lo sguardo acceso: Vincet Van Gogh.
Il romanzo di Giovanni Montanaro è una lunga letterache si trasforma in una storia di anime in gabbia, di sentimenti che vogliono lasciare il segno e di un bisogno di libertà grande quanto l’immaginazione che lo contiene.
Nel tempo di mezzo, di Marcello Fois – Einaudi
L’approdo: un ritorno obbligato alla terra di origine sconosciuta tutta da riscoprire ma già presente nei geni del protagonista, Vincenzo con un cognome tutto sardo Chironi. Le vicende sue e dei personaggi a cui si riferisce, il nonno ferraro, la zia, si svolgono tra la speranza e il dolore consapevole di vivere. La saggezza degli avi, il riscatto di una donna, un paese. Il processo di formazione di un uomo e poi, finalmente, l’incontro con l’Amore.
Ecco la cinquina dei titoli in gara:
La collina del vento, di Carmine Abate – Mondadori
Paolo Orsi sale sulla collina alla ricerca della mitica città di Krimisa e la campagna di scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l’invidia violenta degli uomini, la prepotenza del latifondista locale e le intimidazioni mafiose. Testimone fin da bambino di questa straordinaria resistenza ai soprusi è Michelangelo Arcuri, che molti anni dopo diventerà il custode della collina e dei suoi inconfessabili segreti.
Più alto del mare, di Francesca Melandri – Rizzoli
Anni 70. Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace, e Paolo, ex professore di filosofia con un peso nel cuore. Salgono su un furgone. Sono diretti al carcere di massima sicureza.
Con questo romanzo Francesca Melandri continua la sua ricerca tra gli interstizi della storia, raccontandoci anni che pesano anche se li vogliamo lontani, inattuali. Il suo sguardo recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione. E le accompagna fino a una notte in cui i destini che sembravano scritti si prendono la loro rivincita.
Il senso dell’elefante, di Marco Missiroli – Guanda
Pietro è il nuovo portinaio, ha lasciato all’improvviso la sua Rimini per affrontare un destino chiuso tra le mura del palazzo su cui sta vegliando. Era prete fino a poco tempo prima, ora è custode taciturno di chiavi e appartamenti, segnato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini, un giovane medico che vive con moglie e figlia al secondo piano. Perché Pietro entra in casa di Martini quando non c’è? Perché lo segue fino a condividere con lui una verità inconfessabile? Il segreto che li unisce scava nel significato dei rapporti affettivi, veri protagonisti di un intreccio che si svela a poco a poco
Tutti i colori del mondo, di Giovanni Montanaro – Feltrinelli
1881, Gheel, anche conosciuto come “il paese dei matti”. Teresa Senzasogni non è pazza, ma come tale è stata registrata per poter godere, come è uso in quel villaggio fiammingo, dell’ospitalità della famiglia Vanheim. Tersa incontra in quel luogo di follia un uomo schivo e rude, ma con lo sguardo acceso: Vincet Van Gogh.
Il romanzo di Giovanni Montanaro è una lunga letterache si trasforma in una storia di anime in gabbia, di sentimenti che vogliono lasciare il segno e di un bisogno di libertà grande quanto l’immaginazione che lo contiene.
Nel tempo di mezzo, di Marcello Fois – Einaudi
L’approdo: un ritorno obbligato alla terra di origine sconosciuta tutta da riscoprire ma già presente nei geni del protagonista, Vincenzo con un cognome tutto sardo Chironi. Le vicende sue e dei personaggi a cui si riferisce, il nonno ferraro, la zia, si svolgono tra la speranza e il dolore consapevole di vivere. La saggezza degli avi, il riscatto di una donna, un paese. Il processo di formazione di un uomo e poi, finalmente, l’incontro con l’Amore.
mercoledì 30 maggio 2012
Una fotografia non è solo una fotografia
Una lettura interessante per l’appassionato fotografo è sicuramente "Leggere la fotografia" di Augusto Pieroni. L’autore, nel corso di capitoli, fornisce chiavi di lettura ed esempi pratici per arrivare a capire il significato di un’immagine, indicando come punto di partenza un'analisi delle immagini basata su quattro macro-ambiti: le forme, i contenuti, i contesti interni (la pellicola, i lavori pubblicati, le serie, il portfolio del fotografo autore della foto), i contesti esterni (le influenze di altri autori, le committenze, i modelli di prestigio, i contesti di ricezione, i tempi, le epoche, ecc…).
Una semplice messa a fuoco diversa puó modificare radicalmente il significato di una foto.
Semplice educazione alla forma: le linee hanno valore come quantità, le aree come peso e quantità, i colori come qualità, peso e quantità. Il testo procede poi ponendo delle domande che stimolano il lettore, facendolo concentrare sui soggetti delle fotografie, sugli elementi spazio-temporali presenti in esse, sull’espressività e sulla capacità di creare stati emotivi particolari.
Quello che l’immagine dice non si puó ridurre a quello che l’immagine mostra: spesso l’immagine deve essere contestualizzata. Un’immagine non ha codice, non dipende da una lingua e puó essere interpretata in base a presupposti impliciti. In pratica essa trae senso sia dalle circostanze in cui è stata prodotta, sia dalle circostanze di mediazione che di ricezione. Nella sua visione globale, infatti, un’immagine presenta elementi di immediata ricezione quali sono i fatti reali che rappresenta, ma attraverso essi suggerisce idee diverse, che possono anche discostarsi di molto dal soggetto fotografato.
La foto rappresenta insomma ció che si vorrebbe comunicare con essa e non semplicemente ció che si mostra...
Una semplice messa a fuoco diversa puó modificare radicalmente il significato di una foto.
Semplice educazione alla forma: le linee hanno valore come quantità, le aree come peso e quantità, i colori come qualità, peso e quantità. Il testo procede poi ponendo delle domande che stimolano il lettore, facendolo concentrare sui soggetti delle fotografie, sugli elementi spazio-temporali presenti in esse, sull’espressività e sulla capacità di creare stati emotivi particolari.
Quello che l’immagine dice non si puó ridurre a quello che l’immagine mostra: spesso l’immagine deve essere contestualizzata. Un’immagine non ha codice, non dipende da una lingua e puó essere interpretata in base a presupposti impliciti. In pratica essa trae senso sia dalle circostanze in cui è stata prodotta, sia dalle circostanze di mediazione che di ricezione. Nella sua visione globale, infatti, un’immagine presenta elementi di immediata ricezione quali sono i fatti reali che rappresenta, ma attraverso essi suggerisce idee diverse, che possono anche discostarsi di molto dal soggetto fotografato.
La foto rappresenta insomma ció che si vorrebbe comunicare con essa e non semplicemente ció che si mostra...
Etichette:
autori,
comunicazione,
emozioni,
fotografia,
immagini,
libri,
mondo,
mostre,
società,
storia
Sono ancora un uomo
E' uscito ieri nelle librerie italiane il bestseller di Laura Hillenbrand, "Sono ancora un uomo". Il libro, pubblicato alla fine del 2010 negli Stati Uniti con il titolo "Unbroken", è stato un caso editoriale da oltre 3 milioni di copie tra versione cartacea e ebook. Da oltre 76 settimane è presente nella classifica dei bestseller del New York Times, dopo essere rimasto saldamente nei primi tre posti per un anno intero dalla pubblicazione.
"Sono ancora un uomo" racconta la storia vera di Louis Zamperini. Figlio di immigrati italiani, dopo un'infanzia e una giovinezza da delinquente di strada, trova nell'atletica leggera una via d'uscita e di riscatto e in breve tempo diventa un campione di mezzofondo partecipando con onore alle Olimpiadi di Berlino del 1936.
Quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale, Zamperini si arruola nell'Aviazione e, suo malgrado, diventa un eroe di guerra, sopravvivendo a innumerevoli prove: naufragi, combattimenti e campi di prigionia giapponesi. Anche il ritorno a casa non è facile. Zamperini deve affrontare e sconfiggere i fantasmi e gli incubi di guerra che lo tormentano ma ancora una volta ce la farà e diventerà per il suo Paese un simbolo di coraggio e resistenza.
fonte: AdnKronos
"Sono ancora un uomo" racconta la storia vera di Louis Zamperini. Figlio di immigrati italiani, dopo un'infanzia e una giovinezza da delinquente di strada, trova nell'atletica leggera una via d'uscita e di riscatto e in breve tempo diventa un campione di mezzofondo partecipando con onore alle Olimpiadi di Berlino del 1936.
Quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale, Zamperini si arruola nell'Aviazione e, suo malgrado, diventa un eroe di guerra, sopravvivendo a innumerevoli prove: naufragi, combattimenti e campi di prigionia giapponesi. Anche il ritorno a casa non è facile. Zamperini deve affrontare e sconfiggere i fantasmi e gli incubi di guerra che lo tormentano ma ancora una volta ce la farà e diventerà per il suo Paese un simbolo di coraggio e resistenza.
fonte: AdnKronos
Etichette:
al maschile,
autori,
libri,
miti,
mondo,
personaggi,
storia,
vita
Intrecci
Penso all'incontro
tra i nostri corpi
che ancora
non si conoscono
La mente li lascerà soli
finalmente
e allora la tempesta
agiterà i nostri mari
fino ad allora quieti
La mia bocca cercherà la tua bocca
la mia pelle cercherà la tua pelle
con l'ansia
di chi da tempo
vuole dare e ricevere baci veri
accarezzare ed essere accarezzato
E il desiderio
e il sogno
di sfiorare con il mio seno
la tua schiena
e avvinghiare le nostre gambe
mescolare umori
e sapori
gridare dalla gioia
dai capelli ai piedi
diventerà realtà
tra i nostri corpi
che ancora
non si conoscono
finalmente
e allora la tempesta
agiterà i nostri mari
fino ad allora quieti
La mia bocca cercherà la tua bocca
la mia pelle cercherà la tua pelle
con l'ansia
di chi da tempo
vuole dare e ricevere baci veri
accarezzare ed essere accarezzato
E il desiderio
e il sogno
di sfiorare con il mio seno
la tua schiena
e avvinghiare le nostre gambe
mescolare umori
e sapori
gridare dalla gioia
dai capelli ai piedi
diventerà realtà
lunedì 28 maggio 2012
Un paio di righe per dirti che...
... voglio lasciarti un paio di righe... di pensieri...
Per dirti quanto importante sei...
Per dirti quanto bella sei...
Per dirti quanto sciocco mi sento...
Per dirti quanto bene ti voglio...
Per dirti che sono emozionato...
Per dirti che sono impaurito...
Per dirti che so di fare qualcosa di sbagliato...
Per dirti che sto facendo ciò che mi sento di fare...
Per dirti che altri al mio posto magari sarebbero più sicuri di sé...
Per dirti che altri al mio posto forse avrebbero già fatto scelte...
Per dirti che io non ci riesco...
Per dirti che io non lo so....
Per dirti che non so neanche se io saprò scegliere...
Per dirti che non so neanche se ci sarà da scegliere...
Per dirti che l'ultima cosa che voglio al mondo è ferire qualcuno...
Per dirti che l'ultima cosa che voglio al mondo è approfittare di qualcuno...
Per dirti che l'ultima cosa che voglio al mondo è perdere ciò che ho...
compresa te!
by R.
Per dirti quanto importante sei...
Per dirti quanto bella sei...
Per dirti quanto sciocco mi sento...
Per dirti quanto bene ti voglio...
Per dirti che sono emozionato...
Per dirti che sono impaurito...
Per dirti che so di fare qualcosa di sbagliato...
Per dirti che sto facendo ciò che mi sento di fare...
Per dirti che altri al mio posto magari sarebbero più sicuri di sé...
Per dirti che altri al mio posto forse avrebbero già fatto scelte...
Per dirti che io non ci riesco...
Per dirti che io non lo so....
Per dirti che non so neanche se io saprò scegliere...
Per dirti che non so neanche se ci sarà da scegliere...
Per dirti che l'ultima cosa che voglio al mondo è ferire qualcuno...
Per dirti che l'ultima cosa che voglio al mondo è approfittare di qualcuno...
Per dirti che l'ultima cosa che voglio al mondo è perdere ciò che ho...
compresa te!
by R.
Etichette:
al femminile,
al maschile,
emozioni,
me,
poesia,
sogni,
tesoro,
vita
I libri ti cambiano la vita
"L'idea alla base de "I libri ti cambiano la vita" è nata facendo il mestiere di libraio: mi sono accorto che i più grandi diffusori e stimolatori di interesse di un libro sono quelli che lo leggono o addirittura quelli che lo scrivono. Allora questa idea l'ho concretizzata, mettendo in fila 100 autori i quali, nel giro di un anno, mi hanno mandato ciascuno una testimonianza su quale libro ha avuto un significato nella loro vita: sono esperienze, talora corredate da una serie di descrizioni molto curiose, che vanno, per dire solo alcuni nomi, da Lucio Dalla a Paolo Giordano, da Angelo Pezzana a Stefano Salis.
A chi è orientato questo libro? È orientato a persone che leggono, ma anche a quelli che non leggono. La prima cosa che determina l'acquisto e la lettura di un libro è l'essere curiosi su una storia che viene narrata. Ogni libro in sé chiude una quantità di significati soprattutto sotto l'aspetto emozionale e qui troviamo parecchi esempi. Per esempio Vito Mancuso, il grande teologo, racconta che a 16 anni ha incontrato la Bibbia, casualmente, prendendo questo volume dalla biblioteca del nonno; leggendo il primo capitolo, ha compreso che quello era l'orientamento che doveva seguire nella sua vita. Quindi, sono veramente testimonianze che serviranno a incuriosire quelli che già leggono e a stimolare l'interesse di quelli che non leggono ancora.
Il messaggio che voglio trasmettere è: i libri ti cambiano davvero la vita! Ogni libro contiene un'indicazione tale che può veramente dare una svolta. Per esempio, Serena Dandini arriva a dire di essersi talmente compenetrata nella lettura di "Ritratto di Signora", che a un certo momento si è messa a parlare a alta voce, pensando di essere l'interlocutrice del personaggio che stava leggendo!
Io mi auguro che questo libro dia le stesse emozioni anche ad altri".
di Romano Montroni
fonte: Il Libraio.it
A chi è orientato questo libro? È orientato a persone che leggono, ma anche a quelli che non leggono. La prima cosa che determina l'acquisto e la lettura di un libro è l'essere curiosi su una storia che viene narrata. Ogni libro in sé chiude una quantità di significati soprattutto sotto l'aspetto emozionale e qui troviamo parecchi esempi. Per esempio Vito Mancuso, il grande teologo, racconta che a 16 anni ha incontrato la Bibbia, casualmente, prendendo questo volume dalla biblioteca del nonno; leggendo il primo capitolo, ha compreso che quello era l'orientamento che doveva seguire nella sua vita. Quindi, sono veramente testimonianze che serviranno a incuriosire quelli che già leggono e a stimolare l'interesse di quelli che non leggono ancora.
Il messaggio che voglio trasmettere è: i libri ti cambiano davvero la vita! Ogni libro contiene un'indicazione tale che può veramente dare una svolta. Per esempio, Serena Dandini arriva a dire di essersi talmente compenetrata nella lettura di "Ritratto di Signora", che a un certo momento si è messa a parlare a alta voce, pensando di essere l'interlocutrice del personaggio che stava leggendo!
Io mi auguro che questo libro dia le stesse emozioni anche ad altri".
di Romano Montroni
fonte: Il Libraio.it
Etichette:
autori,
comunicazione,
cultura,
editoria,
generi,
giovani,
lettori,
libri,
mondo,
narrativa,
presentazione,
società,
vita
Il tempo non colto
Non avrebbe senso
parlarti adesso
di com'ero,
di sogni diventati
foglie secche
spazzate da venti
di quotidianità
Eppure
è in quel tempo andato ormai
che mi piace
accarezzare la tua mano
guardando fuori
nella speranza
che arrivi la pioggia
Avrei inciso
i nostri due nomi
su un salice
e aspettato con paura
le tue labbra vicine
prima della fuga
nel tunnel della vita
parlarti adesso
di com'ero,
di sogni diventati
foglie secche
spazzate da venti
di quotidianità
Eppure
è in quel tempo andato ormai
che mi piace
accarezzare la tua mano
guardando fuori
nella speranza
che arrivi la pioggia
Avrei inciso
i nostri due nomi
su un salice
e aspettato con paura
le tue labbra vicine
prima della fuga
nel tunnel della vita
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
poesia,
sogni,
tesoro,
vita
domenica 27 maggio 2012
8 su 10 preferiscono ancora i libri di carta
Leggono e studiano su libri di carta, hanno pc e dotazioni tecnologiche ma le usano per socializzare più che per studiare o per leggere. E’ questo l’identikit dei giovani che emerge dall’indagine “Studenti universitari, manuali per lo studio e nuove tecnologie” a cura dell’Ufficio studio dell’ Associazione Italiana Editori (AIE), realizzata in base ai 2.200 questionari compilati dagli studenti universitari che hanno partecipato al concorso è-book, promosso dall’AIE in occasione del "Maggio dei libri" alla ricerca di uno slogan per una collana di e-book universitari.
L’età media di chi ha partecipato alla ricerca è 23 anni (per il 65,9% tra i 20 e 24 anni). La metà del campione segue corso di laurea triennale (51,6%) ed è equamente distribuito tra corsi di laurea in scienze sociali o facoltà giuridiche (per il 36,6%), di scienze umane (per il 30,2%) e discipline scientifico-tecnico-mediche (33,2%). Per lo più essi studiano in università del centro (34,4%) e nord ovest (22,5%) e si impegnano nello studio, con una media di quasi 6 esami sostenuti nell’ultimo anno. L’acquisto di materiali didattici (manuali nuovi o usati, altri manuali necessari allo studio) pesa nel loro budget annuale dedicato alla frequentazione dell’università appena per il 13,9%. Il resto sono spese d’affitto, trasporti (il tragitto casa / università), acquisto di tecnologie e connessioni.
I giovani leggono, ma il 22% non legge più di 4 libri all’anno diversi da quelli di studio. C’è anche un 1,2% che ammette di non averne letto neppure uno nei 12 mesi precedenti. In media leggono – oltre a quelli universitari – circa un libro al mese. Essi non sono tanto tecnologici quanto si creda e li si rappresenti: pressoché tutti (il 99,5%) hanno e usano il pc. Circa la metà utilizza uno smartphone (è il 48,9% degli intervistati). Solo uno su dieci invece ha un tablet (è il 13,5%) o un e-reader (è l’11,5%). Uno su sette (il 14,5%) accede a contenuti e informazioni da almeno tre device diversi. La maggioranza di loro preferisce Facebook per relazionarsi (l’86,9%); già meno della metà hanno invece un profilo Twitter (il 40,8%) o un accesso a Google+ (29,1%). Solo uno su dieci (l’11,4%) è iscritto ad Anobii, il più importante e noto social network dedicato a libri e lettura.
I giovani scelgono ancora libri (universitari) di carta, anche se carta e digitale per loro convivono tranquillamente. Le tecnologie sono un’integrazione dei tradizionali manuali di carta (utilizzati in modo continuo dall’81,4%): il 30,9% utilizza anche testi reperiti online, e – ad oggi – solo il 19,9% usa ebook. Il 63,8% integra lo studio con gli appunti di lezione, percentuale quasi identica a chi utilizza materiali online forniti dal docente nelle piattaforme d’ateneo (59,9%). Anche in questo caso analogico e digitale convivono...
fonte & read more at Libreriamo.it
L’età media di chi ha partecipato alla ricerca è 23 anni (per il 65,9% tra i 20 e 24 anni). La metà del campione segue corso di laurea triennale (51,6%) ed è equamente distribuito tra corsi di laurea in scienze sociali o facoltà giuridiche (per il 36,6%), di scienze umane (per il 30,2%) e discipline scientifico-tecnico-mediche (33,2%). Per lo più essi studiano in università del centro (34,4%) e nord ovest (22,5%) e si impegnano nello studio, con una media di quasi 6 esami sostenuti nell’ultimo anno. L’acquisto di materiali didattici (manuali nuovi o usati, altri manuali necessari allo studio) pesa nel loro budget annuale dedicato alla frequentazione dell’università appena per il 13,9%. Il resto sono spese d’affitto, trasporti (il tragitto casa / università), acquisto di tecnologie e connessioni.
I giovani leggono, ma il 22% non legge più di 4 libri all’anno diversi da quelli di studio. C’è anche un 1,2% che ammette di non averne letto neppure uno nei 12 mesi precedenti. In media leggono – oltre a quelli universitari – circa un libro al mese. Essi non sono tanto tecnologici quanto si creda e li si rappresenti: pressoché tutti (il 99,5%) hanno e usano il pc. Circa la metà utilizza uno smartphone (è il 48,9% degli intervistati). Solo uno su dieci invece ha un tablet (è il 13,5%) o un e-reader (è l’11,5%). Uno su sette (il 14,5%) accede a contenuti e informazioni da almeno tre device diversi. La maggioranza di loro preferisce Facebook per relazionarsi (l’86,9%); già meno della metà hanno invece un profilo Twitter (il 40,8%) o un accesso a Google+ (29,1%). Solo uno su dieci (l’11,4%) è iscritto ad Anobii, il più importante e noto social network dedicato a libri e lettura.
I giovani scelgono ancora libri (universitari) di carta, anche se carta e digitale per loro convivono tranquillamente. Le tecnologie sono un’integrazione dei tradizionali manuali di carta (utilizzati in modo continuo dall’81,4%): il 30,9% utilizza anche testi reperiti online, e – ad oggi – solo il 19,9% usa ebook. Il 63,8% integra lo studio con gli appunti di lezione, percentuale quasi identica a chi utilizza materiali online forniti dal docente nelle piattaforme d’ateneo (59,9%). Anche in questo caso analogico e digitale convivono...
fonte & read more at Libreriamo.it
Etichette:
biblioteca,
cultura,
eBook,
editoria,
futuro,
giovani,
informazione,
lettori,
libri,
riflessioni,
saggistica,
scuola,
social net,
società,
tecnologia,
vita,
web
sabato 26 maggio 2012
Doccia di petali
E sapere che sei lì
sotto l'acqua
senza niente addosso
che ti protegga
dalle voglie
Sarebbe troppo facile
troppo facile
Dovresti temere
quell'attimo d'impaccio
seppur normale
in cui una gamba
si solleva
per uscire
cercando
qualcosa che copra
che ripari
Ci sarebbe
un silenzio
sospetto
Poi un tonfo
E' chiaro, dovresti
guardar meglio
tutto intorno
E allora la cascata
di champagne
e petali di rosa
ti avvolgerebbe
mentre una mano
ti inviterebbe
a bagnare
anche il mio viso...
sotto l'acqua
senza niente addosso
che ti protegga
dalle voglie
Sarebbe troppo facile
troppo facile
Dovresti temere
quell'attimo d'impaccio
seppur normale
in cui una gamba
si solleva
per uscire
cercando
qualcosa che copra
che ripari
Ci sarebbe
un silenzio
sospetto
Poi un tonfo
E' chiaro, dovresti
guardar meglio
tutto intorno
E allora la cascata
di champagne
e petali di rosa
ti avvolgerebbe
mentre una mano
ti inviterebbe
a bagnare
anche il mio viso...
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
poesia,
sogni,
tesoro,
vita
Il sale della vita
Tutti conosciamo la felicità, e malgrado ciò ci sfugge.
"Il sale della vita" di Héritier Francoise ci insegna a ritrovarne le tracce, come briciole di pane nella
memoria: vacanze, libri, amici, un pranzo in riva al mare, la maionese fatta in
casa, una foto in bianco e nero, la tromba di Chet Baker, le dune di Dakar, una
serata speciale sotto la pioggia sottile di Parigi... In un gioco di immagini,
associazioni e rimandi Françoise Héritier compone una riflessione sull'essenza
della vita, che è insieme esperimento letterario e inno d'amore per la
quotidianità.
L'autrice stessa definisce il contenuto di questo libro "una congerie senza capo nè coda". Un vero e proprio elenco di piccoli gesti quotidiani che diffondono in noi un autentico piacere, il più delle volte senza che possiamo rendercene conto...
L'autrice stessa definisce il contenuto di questo libro "una congerie senza capo nè coda". Un vero e proprio elenco di piccoli gesti quotidiani che diffondono in noi un autentico piacere, il più delle volte senza che possiamo rendercene conto...
giovedì 24 maggio 2012
Io sono punteggiatura...
Le parole non mi rispecchiano.
Io sono punteggiatura.
Pause. Respiri. Silenzi.
Punti di sospensione, virgole,
interrogativi ed esclamazioni.
I miei discorsi non sono mai esaustivi.
E’ difficile trovarmi.
Mi nascondo negli spazi tra le parole,
là dove è difficile entrare.
Forse non so parlare.
Ma sicuramente so sentire.
Diventa per me, con me
punteggiatura.
Pause. Respiri. Silenzi.
Rinasci per me nei punti di sospensione,
nelle virgole,
negli interrogativi e nelle esclamazioni.
Crea per me, con me
parole.
Sentiamo. Insieme.
by me
Etichette:
al femminile,
al maschile,
emozioni,
me,
poesia,
sogni,
tesoro,
vita
"Il ritorno del giovane principe"
Lo scrittore argentino Alejandro Guillermo Roemmers ha tentato un azzardo che farà forse storcere il naso ai più intransigenti: scrivere un ideale seguito de "Il piccolo principe". Esce infatti oggi nelle librerie "Il ritorno del giovane principe", edito da Corbaccio.
In questo romanzo il protagonista è ancora il bambino che ha fatto innamorare generazioni di lettori in ogni continente, e che, ormai diventato ragazzo, lascia di nuovo il suo asteroide per far visita alla Terra. Non viene tradito l’immaginario ormai fissato nelle menti di tutti: capelli del colore del grano, occhi azzurri, viso dolce, mantello blu, pantaloni bianchi e stivali neri. La formula che dà il via al racconto è la stessa dell’originale, con uno strano e inaspettato incontro tra il principe e il narratore, in un luogo isolato e dimenticato dal mondo, che stavolta è l’incantevole Patagonia. Tra i due inizia un profondo dialogo, un percorso spirituale che li porterà a toccare temi come il perdono, la gioia di vivere, l’amore per le piccole cose e per il prossimo.
Non è il primo caso in cui il personaggio sopravvissuto al proprio autore rivive grazie alla penna di qualche altro intraprendente (o furbo?) scrittore. Oltre a un esperimento francese del 2000 sempre con il principe di Saint-Exupery (Il ritorno del piccolo principe di Jean-Pierre Davidts), ricordiamo due esempi come il discusso annuncio del seguito de Il giovane Holden di Salinger ad opera dello svedese Frederik Colting, e il caso di Philip Marlowe, la creatura letteraria di Raymond Chandler, che ha avuto altri tre “patrigni”...
fonte & read more at Panorama.it
In questo romanzo il protagonista è ancora il bambino che ha fatto innamorare generazioni di lettori in ogni continente, e che, ormai diventato ragazzo, lascia di nuovo il suo asteroide per far visita alla Terra. Non viene tradito l’immaginario ormai fissato nelle menti di tutti: capelli del colore del grano, occhi azzurri, viso dolce, mantello blu, pantaloni bianchi e stivali neri. La formula che dà il via al racconto è la stessa dell’originale, con uno strano e inaspettato incontro tra il principe e il narratore, in un luogo isolato e dimenticato dal mondo, che stavolta è l’incantevole Patagonia. Tra i due inizia un profondo dialogo, un percorso spirituale che li porterà a toccare temi come il perdono, la gioia di vivere, l’amore per le piccole cose e per il prossimo.
Non è il primo caso in cui il personaggio sopravvissuto al proprio autore rivive grazie alla penna di qualche altro intraprendente (o furbo?) scrittore. Oltre a un esperimento francese del 2000 sempre con il principe di Saint-Exupery (Il ritorno del piccolo principe di Jean-Pierre Davidts), ricordiamo due esempi come il discusso annuncio del seguito de Il giovane Holden di Salinger ad opera dello svedese Frederik Colting, e il caso di Philip Marlowe, la creatura letteraria di Raymond Chandler, che ha avuto altri tre “patrigni”...
fonte & read more at Panorama.it
mercoledì 23 maggio 2012
Penso qual è il colore
Penso
qual è il colore del silenzio,
il colore del vento,
della brezza al tramonto.
Penso
quale sia la sfumatura del sonno,
il chiaro-scuro del mondo,
la trasparenza di un pianto profondo.
Penso
qual è il colore del dolore,
il colore della gioia
e quello del tuffo al cuore.
Penso
quale sia il tono della stanchezza,
l'arcobaleno della dolcezza,
la tavolozza dell'amarezza.
Penso
qual è il colore di un'illusione,
il colore dell'immaginazione
e quello della frustrazione.
Penso
con quale colore
il pittore
dipinga il Sogno di un Amore...
by me
qual è il colore del silenzio,
il colore del vento,
della brezza al tramonto.
Penso
quale sia la sfumatura del sonno,
il chiaro-scuro del mondo,
la trasparenza di un pianto profondo.
Penso
qual è il colore del dolore,
il colore della gioia
e quello del tuffo al cuore.
Penso
quale sia il tono della stanchezza,
l'arcobaleno della dolcezza,
la tavolozza dell'amarezza.
Penso
qual è il colore di un'illusione,
il colore dell'immaginazione
e quello della frustrazione.
Penso
con quale colore
il pittore
dipinga il Sogno di un Amore...
by me
Etichette:
al femminile,
al maschile,
emozioni,
me,
natura,
poesia,
riflessioni,
sogni,
tesoro
Cose di Cosa Nostra
"Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere".
Giovanni Falcone
"La mafia sistema di potere, articolazione del potere, metafora del potere, patologia del potere. La mafia che si fa Stato dove lo Stato è tragicamente assente. La mafia sistema economico, da sempre implicata in attività illecite, fruttuose e che possono essere sfruttate metodicamente. La mafia organizzazione criminale che usa e abusa di tradizionali valori siciliani. La mafia che in un mondo dove il concetto di cittadinanza tende a diluirsi mentre la logica dell'appartenenza tende, lei, a rafforzarsi; dove il cittadino, con i suoi diritti e i suoi doveri, cede il passo al clan, alla clientela, la mafia, dunque, si presenta come una organizzazione dal futuro assicurato. Il contenuto politico delle sue azioni ne fa, senza alcun dubbio, una soluzione alternativa al sistema democratico. Ma quanti sono coloro che oggi si rendono conto del pericolo che essa rappresenta per la democrazia?"
Marcelle Padovani
In "Cose di Cosa Nostra", scritto nel 1991, la penna è quella della giornalista francese Marcelle Padovani, ma la voce narrante è quella di Giovanni Falcone. Le venti interviste che compongono il libro diventano materiale per dettagliate narrazioni in prima persona che si articolano in sei capitoli, disposti come altrettanti cerchi concentrici attorno al cuore del problema-mafia: lo Stato. Un'analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all'organizzazione in quanto tale, al profitto - sua vera ragion d'essere - e, infine, alla sua essenza: il potere. Una cruda e forte testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991, un anno prima di venire ucciso, un resoconto memorabile di un Grande Uomo che ognuno di noi dovrebbe leggere per rendersi conto in quale Paese viviamo e del Coraggio di Persone davvero Speciali che hanno cercato di cambiarlo...
Giovanni Falcone
"La mafia sistema di potere, articolazione del potere, metafora del potere, patologia del potere. La mafia che si fa Stato dove lo Stato è tragicamente assente. La mafia sistema economico, da sempre implicata in attività illecite, fruttuose e che possono essere sfruttate metodicamente. La mafia organizzazione criminale che usa e abusa di tradizionali valori siciliani. La mafia che in un mondo dove il concetto di cittadinanza tende a diluirsi mentre la logica dell'appartenenza tende, lei, a rafforzarsi; dove il cittadino, con i suoi diritti e i suoi doveri, cede il passo al clan, alla clientela, la mafia, dunque, si presenta come una organizzazione dal futuro assicurato. Il contenuto politico delle sue azioni ne fa, senza alcun dubbio, una soluzione alternativa al sistema democratico. Ma quanti sono coloro che oggi si rendono conto del pericolo che essa rappresenta per la democrazia?"
Marcelle Padovani
In "Cose di Cosa Nostra", scritto nel 1991, la penna è quella della giornalista francese Marcelle Padovani, ma la voce narrante è quella di Giovanni Falcone. Le venti interviste che compongono il libro diventano materiale per dettagliate narrazioni in prima persona che si articolano in sei capitoli, disposti come altrettanti cerchi concentrici attorno al cuore del problema-mafia: lo Stato. Un'analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all'organizzazione in quanto tale, al profitto - sua vera ragion d'essere - e, infine, alla sua essenza: il potere. Una cruda e forte testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991, un anno prima di venire ucciso, un resoconto memorabile di un Grande Uomo che ognuno di noi dovrebbe leggere per rendersi conto in quale Paese viviamo e del Coraggio di Persone davvero Speciali che hanno cercato di cambiarlo...
Etichette:
autori,
comunicazione,
cultura,
emozioni,
giornalismo,
giovani,
informazione,
libri,
mondo,
personaggi,
riflessioni,
saggezza,
società,
storia,
vita
martedì 22 maggio 2012
Il top? Le quarantenni!
Il top? Le quarantenni.. (detto da un uomo!!!).
"Una quarantenne non ti sveglierà mai nel cuore della notte per chiederti a cosa stai pensando. Non le importa un bel niente di saperlo.
Se una quarantenne non vuol guardare la partita, non ti starà intorno a piagnucolare. Farà qualcosa che le piace e, in genere, si tratterà di una cosa più interessante.
Una quarantenne si conosce abbastanza da sapere chi è, cosa è, cosa vuole e da chi. A poche quarantenni interessa cosa tu pensi di loro o di ciò che fanno.
Le quarantenni hanno dignità. Raramente ti faranno una scenata all’opera o in un ristorante costoso. Naturalmente, se te lo meriti, non esiteranno a spararti, se pensano di farla franca!
Le donne più mature sono generose di complimenti, spesso immeritati. Sanno cosa vuol dire non essere apprezzati.
Una quarantenne è abbastanza sicura di sé per presentarti alle amiche. Una donna più giovane in presenza di un uomo ignorerà persino le sue amiche più care, perché non si fida.
Alle quarantenni non interessa se tu sei attratto dalle loro amiche, perché sanno che queste non le tradiranno.
Le donne diventano telepatiche ad una certa età. Non hai bisogno di confessare loro i tuoi peccati. Li intuiscono puntualmente.
Ad una quarantenne un rossetto rosso brillante dona. Ciò non vale per le più giovani.
Una volta superate le prime due o tre rughe, sono molto più sexy delle ventenni.
Le donne quarantenni sono dirette e oneste. Ti diranno subito se sei un imbecille, o se ti stai comportando da tale..."
Sì, le quarantenni sono apprezzate per un sacco di ragioni...
"Una quarantenne non ti sveglierà mai nel cuore della notte per chiederti a cosa stai pensando. Non le importa un bel niente di saperlo.
Se una quarantenne non vuol guardare la partita, non ti starà intorno a piagnucolare. Farà qualcosa che le piace e, in genere, si tratterà di una cosa più interessante.
Una quarantenne si conosce abbastanza da sapere chi è, cosa è, cosa vuole e da chi. A poche quarantenni interessa cosa tu pensi di loro o di ciò che fanno.
Le quarantenni hanno dignità. Raramente ti faranno una scenata all’opera o in un ristorante costoso. Naturalmente, se te lo meriti, non esiteranno a spararti, se pensano di farla franca!
Le donne più mature sono generose di complimenti, spesso immeritati. Sanno cosa vuol dire non essere apprezzati.
Una quarantenne è abbastanza sicura di sé per presentarti alle amiche. Una donna più giovane in presenza di un uomo ignorerà persino le sue amiche più care, perché non si fida.
Alle quarantenni non interessa se tu sei attratto dalle loro amiche, perché sanno che queste non le tradiranno.
Le donne diventano telepatiche ad una certa età. Non hai bisogno di confessare loro i tuoi peccati. Li intuiscono puntualmente.
Ad una quarantenne un rossetto rosso brillante dona. Ciò non vale per le più giovani.
Una volta superate le prime due o tre rughe, sono molto più sexy delle ventenni.
Le donne quarantenni sono dirette e oneste. Ti diranno subito se sei un imbecille, o se ti stai comportando da tale..."
Sì, le quarantenni sono apprezzate per un sacco di ragioni...
Etichette:
al femminile,
al maschile,
emozioni,
me,
natura,
saggezza,
società,
sogni,
tesoro,
vita
lunedì 21 maggio 2012
Fame di te
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia
Pablo Neruda
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia
Pablo Neruda
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
me,
natura,
poesia,
sogni,
tesoro,
vita
Italiani: sì al doppio cellulare, no ai libri...
Passano sempre meno libri tra le mani degli italiani. I lettori, di tutte le
età, sono diminuiti. Secondo l'Istat, nel 2011 sono poco meno di 26 milioni
quelli che hanno letto almeno un libro, il 45,3% della popolazione. L'1,5% in
meno rispetto al 2010. Di questi 26 milioni quasi la metà non ha letto più di
tre libri che non fossero legati a motivi scolastici o professionali. Solo il
13,8% appartiene alla categoria dei lettori "forti", quelli che cioè hanno letto
almeno un libro al mese. Il primato resta alle donne, il 51,6% legge almeno un
libro all'anno, contro il 38,5% degli uomini. Una differenza marcatissima tra i
15 e i 44 anni, ma che tende a stabilizzarsi oltre i 60 anni.
I lettori più assidui sono i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni (60,5%). L'ambiente familiare è importantissimo: legge il 72% dei ragazzi tra sei e 14 anni, figli di lettori, mentre la percentuale cala al 39% se i genitori non leggono. Anche il titolo di studio influisce fortemente sui livelli di lettura, specialmente a parità di età: si va da un massimo dell'81,1% tra i laureati a un minimo del 27,9% tra chi ha la licenza elementare o nessun titolo di studio. Rispetto al 2010 la quota di lettori tra le persone in possesso di un diploma di scuola secondaria inferiore o superiore è diminuita di circa due punti percentuali. Con riferimento alle persone di 15 anni e più, se si tiene conto della condizione professionale, si evidenziano livelli di lettura superiori alla media tra dirigenti, imprenditori e liberi
professionisti (69%), direttivi, quadri e impiegati (66,3%) e studenti
(65,3%). I più bassi livelli di lettura si registrano tra gli operai (32%), i
ritirati dal lavoro (33,6%) e le casalinghe (34,4%).
Al Centro-Nord si legge di più. La percentuale di lettori è superiore al 48% della popolazione, mentre al Sud e nelle Isole si scende sotto il 35%. Un'eccezione tra le regioni del Mezzogiorno è la Sardegna, dove la quota dei lettori è superiore alla media nazionale (46,7%)...
fonte: la Repubblica.it - read more at la Repubblica online
I lettori più assidui sono i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni (60,5%). L'ambiente familiare è importantissimo: legge il 72% dei ragazzi tra sei e 14 anni, figli di lettori, mentre la percentuale cala al 39% se i genitori non leggono. Anche il titolo di studio influisce fortemente sui livelli di lettura, specialmente a parità di età: si va da un massimo dell'81,1% tra i laureati a un minimo del 27,9% tra chi ha la licenza elementare o nessun titolo di studio. Rispetto al 2010 la quota di lettori tra le persone in possesso di un diploma di scuola secondaria inferiore o superiore è diminuita di circa due punti percentuali. Con riferimento alle persone di 15 anni e più, se si tiene conto della condizione professionale, si evidenziano livelli di lettura superiori alla media tra dirigenti, imprenditori e liberi
Al Centro-Nord si legge di più. La percentuale di lettori è superiore al 48% della popolazione, mentre al Sud e nelle Isole si scende sotto il 35%. Un'eccezione tra le regioni del Mezzogiorno è la Sardegna, dove la quota dei lettori è superiore alla media nazionale (46,7%)...
fonte: la Repubblica.it - read more at la Repubblica online
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
bambini,
classici,
comunicazione,
cultura,
editoria,
futuro,
generi,
genitori,
giovani,
informazione,
lettori,
librai,
libri,
mondo,
narrativa,
riflessioni,
società
In vendita la casa di Winnie the Pooh
La casa di Winnie the Pooh è in vendita in Inghilterra per 2 milioni di sterline. Si trova alla periferia del villaggio di Hartfield, nell'East Sussex, vicino alla foresta di Ashdown.
Lo scrittore britannico Alan Alexander Milne (1882-1956) visse a lungo in questa splendida magione, che si chiama Cotchford Farm, dotata di sei camere, una cucina, un salotto e uno studio. Fu qui che Milne, che aveva comprato la casa nel 1925, trasse ispirazione per ambientare le avventure del suo orsacchiotto e dei suoi compagni animali e del loro fedele amico Christopher Robin. Come la foresta di Ashdown fece da ispirazione per il bosco dei 500 acri dove si muovono liberamente i personaggi delle fiabe di Milne.
Dopo oltre 40 anni è la prima volta che la casa di Milne, costruita nel XVI secolo, va sul mercato immobiliare, come ha precisato l'agenzia Savill di Londra che sta curando l'affare. All'interno dell'edificio ci sono numerosi cimeli legati a Milne e tanti ricordi che richiamano alla memoria Winnie the Pooh. Fino all'anno scorso il proprietario Cotchford Farm era Brian Jones, uno dei fondatori dei Rolling Stones, che comprò la casa nel 1968 dagli eredi dello scrittore.
fonte: AdnKronos
Lo scrittore britannico Alan Alexander Milne (1882-1956) visse a lungo in questa splendida magione, che si chiama Cotchford Farm, dotata di sei camere, una cucina, un salotto e uno studio. Fu qui che Milne, che aveva comprato la casa nel 1925, trasse ispirazione per ambientare le avventure del suo orsacchiotto e dei suoi compagni animali e del loro fedele amico Christopher Robin. Come la foresta di Ashdown fece da ispirazione per il bosco dei 500 acri dove si muovono liberamente i personaggi delle fiabe di Milne.
Dopo oltre 40 anni è la prima volta che la casa di Milne, costruita nel XVI secolo, va sul mercato immobiliare, come ha precisato l'agenzia Savill di Londra che sta curando l'affare. All'interno dell'edificio ci sono numerosi cimeli legati a Milne e tanti ricordi che richiamano alla memoria Winnie the Pooh. Fino all'anno scorso il proprietario Cotchford Farm era Brian Jones, uno dei fondatori dei Rolling Stones, che comprò la casa nel 1968 dagli eredi dello scrittore.
fonte: AdnKronos
venerdì 18 maggio 2012
Fa pure del tuo peggio per sfuggirmi
Fa pure del tuo peggio per
sfuggirmi
tu in me vivrai per tutta la mia vita
e vita non durerà più a lungo del tuo amore,
perché sol da questo affetto essa dipende.
tu in me vivrai per tutta la mia vita
e vita non durerà più a lungo del tuo amore,
perché sol da questo affetto essa dipende.
Quindi temer non devo il peggior dei torti
quando nel più piccolo la mia vita ha fine;
mi par di meritare miglior sorte
di quella che è balia dei tuoi capricci.
Non puoi torturarmi con la tua incostanza
perchè nel tuo disdegno muore la mia vita:
o che beato titolo solo io posseggo,
felice del tuo amore, felice di morire!
Ma esiste felicità che nuvole non tema?
Tu potresti ingannarmi ed io non saperlo.
William Shakespeare
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
classici,
emozioni,
poesia,
tesoro,
vita
Jack lo Squartatore secondo Genovesi
Verrebbe da dire, parafrasando Ken Loach, che “piovono thriller”. Dopo aver profanato biblioteche proibite e indagato su oscure formule dantesche, Newton Compton si spinge questa volta nei vicoli bui e poco raccomandabili della Londra vittoriana. Risultato: "La mano sinistra di Satana", ad opera dell’autore Roberto Genovesi.
Su Jack lo Squartatore si è letto e scritto tanto: basti pensare, giusto per rimanere alle pubblicazioni degli anni recenti, a Ritratto di un assassino di Patricia Cornwell, Jack lo squartatore di Robert Bloch o Jack lo squartatore: la vera storia di Paul Begg. Genovesi si inserisce in questo coro di voci optando per una linea narrativa in cui si mischiano poliziesco, romanzo storico e atmosfere gotiche.
La trama: siamo a Londra, 1888, un uomo ha il potere di “vedere” efferati delitti del passato; il suo nome è Wilfred Gayborg, e di professione fa lo psicometrista. Scotland Yard lo guarda con sospetto, almeno fino a quando nel quartiere di Whitechapel non inizia una sanguinosa mattanza di prostitute. Per scovare lo spietato killer, ribattezzato Jack lo Squartatore, servono infatti doti speciali e Gayborg sembra l’unico con i mezzi per poter compiere la missione.
Morale: racconto in prima persona, scrittura user-friendly, ritmo serrato e quel pizzico di paranormale che non guasta mai. "La mano sinistra di Satana" ha tutte le carte in regola per soddisfare chi ha bisogno della dose quotidiana di adrenalina.
fonte: Panorama.it
Su Jack lo Squartatore si è letto e scritto tanto: basti pensare, giusto per rimanere alle pubblicazioni degli anni recenti, a Ritratto di un assassino di Patricia Cornwell, Jack lo squartatore di Robert Bloch o Jack lo squartatore: la vera storia di Paul Begg. Genovesi si inserisce in questo coro di voci optando per una linea narrativa in cui si mischiano poliziesco, romanzo storico e atmosfere gotiche.
La trama: siamo a Londra, 1888, un uomo ha il potere di “vedere” efferati delitti del passato; il suo nome è Wilfred Gayborg, e di professione fa lo psicometrista. Scotland Yard lo guarda con sospetto, almeno fino a quando nel quartiere di Whitechapel non inizia una sanguinosa mattanza di prostitute. Per scovare lo spietato killer, ribattezzato Jack lo Squartatore, servono infatti doti speciali e Gayborg sembra l’unico con i mezzi per poter compiere la missione.
Morale: racconto in prima persona, scrittura user-friendly, ritmo serrato e quel pizzico di paranormale che non guasta mai. "La mano sinistra di Satana" ha tutte le carte in regola per soddisfare chi ha bisogno della dose quotidiana di adrenalina.
fonte: Panorama.it
giovedì 17 maggio 2012
"Il lamento del prepuzio"
Cresciuto in una comunità ebrea ortodossa nello stato di New York, fra mille divieti e sotto la costante minaccia di un Dio vendicativo, Shalom Auslander ha fatto di tutto per affrancarsi da quell'ambiente, eppure si ritrova, anche da adulto, a lottare per scrollarsi di dosso la sua ossessione. Perché lui crede, e non può fare a meno di credere, in un Dio personale...
"Il lamento del prepuzio" è un libro esilarante che ho letto anni fa e che, dopo avervi proposto ieri "Lamento di una maggiorata", non poteva mancare di presentazione.
Il libro di Auslander è nientemeno che un geniale sfogo che, senza peli sulla lingua, spiega come la religione (in questo caso l'ebraismo, ma è applicabile a qualsivoglia fede) possa, se portata all'estremismo, annichilire chi non tende a uniformarsi. Se non l'avesse scritto un ebreo sarebbe un libro tremendamente razzista: l'autore invece lo fa risultare assolutamente sentito, divertente, se non ironicamente dissacrante, canzonatorio ma nel contempo drammatico, imbastito su un continuo scambio tra riflessioni e drammi esistenziali. Un libro che lascia il segno. Indubbiamente.
E' una lettura che consiglio vivamente e, se dotati di apertura mentale e autocritica, anche i più religiosi potranno goderne.
"Il lamento del prepuzio" è un libro esilarante che ho letto anni fa e che, dopo avervi proposto ieri "Lamento di una maggiorata", non poteva mancare di presentazione.
Il libro di Auslander è nientemeno che un geniale sfogo che, senza peli sulla lingua, spiega come la religione (in questo caso l'ebraismo, ma è applicabile a qualsivoglia fede) possa, se portata all'estremismo, annichilire chi non tende a uniformarsi. Se non l'avesse scritto un ebreo sarebbe un libro tremendamente razzista: l'autore invece lo fa risultare assolutamente sentito, divertente, se non ironicamente dissacrante, canzonatorio ma nel contempo drammatico, imbastito su un continuo scambio tra riflessioni e drammi esistenziali. Un libro che lascia il segno. Indubbiamente.
E' una lettura che consiglio vivamente e, se dotati di apertura mentale e autocritica, anche i più religiosi potranno goderne.
Etichette:
al maschile,
autori,
cultura,
freddure,
libri,
mondo,
presentazione,
società
mercoledì 16 maggio 2012
"Lamento di una maggiorata"
Simona ha un problema, anzi due: due tette ingombranti che sembrano rubarle costantemente la scena. E, mentre la maggioranza delle donne venderebbe l'anima al diavolo (o al chirurgo plastico) per una quinta di reggiseno, lei sogna un fisico androgino, da ballerina.
Tra false amiche invidiose, uomini pronti a sostenere che "sotto la quarta non è vero amore" e la sfida quotidiana per dimostrare che chi ha le tette può avere anche il cervello, "Lamento di una maggiorata" è il racconto delle sue tragicomiche peripezie in un mondo ossessionato dalle misure.
Con una sana dose di autoironia e una successione di aneddoti irresistibili, Simona Siri racconta la lotta di ogni donna per venire a patti con quella parte del corpo che più di ogni altra simboleggia la femminilità.
Tra false amiche invidiose, uomini pronti a sostenere che "sotto la quarta non è vero amore" e la sfida quotidiana per dimostrare che chi ha le tette può avere anche il cervello, "Lamento di una maggiorata" è il racconto delle sue tragicomiche peripezie in un mondo ossessionato dalle misure.
Con una sana dose di autoironia e una successione di aneddoti irresistibili, Simona Siri racconta la lotta di ogni donna per venire a patti con quella parte del corpo che più di ogni altra simboleggia la femminilità.
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
libri,
società
Quando i libri ti leggono
Cin cin per la Guanda che festeggia i suoi 80 anni di poesia e nobile letteratura con una edizione speciale dei suoi maggiori successi e con un Almanacco interamente dedicato al mestiere di editore. Mestieraccio al quale è dedicata anche la lettera esilarante che il grande Philip Pullman, autore della Bussola d'oro, ha scritto alla Salani per il suo anniversario da record: 150 anni.
Perché è un mestieraccio? Perché passiamo il nostro tempo a dire di no. Ogni 100 manoscritti che leggiamo da tutto il mondo ne scartiamo 99 perché non ci piacciono abbastanza.
Abbiamo rispetto per i lettori, non pubblichiamo che per loro e prima di puntare su un autore dobbiamo crederci davvero.
Così scegliemmo il libro di Donato Carrisi, "Il suggeritore", tra tanti altri thriller. Dopo il successo italiano è diventato uno degli autori di thriller più letti nel mondo. Addirittura su twitter Ken Follett ha detto di essere su una spiaggia, con la pelle d'oca perché sta leggendo The Whisperer. Finalmente possiamo dire di leggere in anteprima nella nostra bella lingua un maestro mondiale del thriller. Scusate se è poco!
fonte: Stefano Mauri - Il Libraio.it
Perché è un mestieraccio? Perché passiamo il nostro tempo a dire di no. Ogni 100 manoscritti che leggiamo da tutto il mondo ne scartiamo 99 perché non ci piacciono abbastanza.
Abbiamo rispetto per i lettori, non pubblichiamo che per loro e prima di puntare su un autore dobbiamo crederci davvero.
Così scegliemmo il libro di Donato Carrisi, "Il suggeritore", tra tanti altri thriller. Dopo il successo italiano è diventato uno degli autori di thriller più letti nel mondo. Addirittura su twitter Ken Follett ha detto di essere su una spiaggia, con la pelle d'oca perché sta leggendo The Whisperer. Finalmente possiamo dire di leggere in anteprima nella nostra bella lingua un maestro mondiale del thriller. Scusate se è poco!
fonte: Stefano Mauri - Il Libraio.it
martedì 15 maggio 2012
Il bacio che non ti ho dato
Ti ho baciato sulle labbra.
Intense, rosse.
Un bacio così corto
durato più di un lampo,di un miracolo, più ancora.
Il tempo
dopo averti baciato
non valeva più a nulla ormai,
a nulla era valso prima.
Nel bacio il suo inizio e la sua fine.
Oggi sto baciando un bacio;
sono solo con le mie labbra.
Le poso
non sulla bocca, no, non più
- dov'è fuggita? -
Le poso sul bacio che ieri ti ho dato,
sulle bocche unite
dal bacio che hanno baciato.
E dura questo bacio
più del silenzio, della luce.
Perché io non bacio ora
né una carne né una bocca,
che scappa, che mi sfugge.
No.
Ti sto baciando più lontano.
[Pedro Salinas - Il bacio che non ti ho dato]
Intense, rosse.
Un bacio così corto
durato più di un lampo,di un miracolo, più ancora.
Il tempo
dopo averti baciato
non valeva più a nulla ormai,
a nulla era valso prima.
Nel bacio il suo inizio e la sua fine.
Oggi sto baciando un bacio;
sono solo con le mie labbra.
Le poso
non sulla bocca, no, non più
- dov'è fuggita? -
Le poso sul bacio che ieri ti ho dato,
sulle bocche unite
dal bacio che hanno baciato.
E dura questo bacio
più del silenzio, della luce.
Perché io non bacio ora
né una carne né una bocca,
che scappa, che mi sfugge.
No.
Ti sto baciando più lontano.
[Pedro Salinas - Il bacio che non ti ho dato]
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
poesia,
sogni,
tesoro,
vita
lunedì 14 maggio 2012
Vivimi così
"Tienimi stretta
tienimi vicina
portami con te.
Dentro questo passo
in quello che verrà
dentro questa mano
in quella che nascondi.
Dentro ogni pensiero
dentro ogni sgambetto
portami con te
dentro un movimento
dentro la sua pausa
quando siamo fermi
soli in riva al mondo
quando tu mi guardi
quando non rispondo
prendimi la faccia
usa quelle mani
prendimi la faccia
voglio che rimani.
Guardami.
E se devi andare
fa che sia per gioco
fa che sia per poco
fa che sia per finta
come nascondino
come da bambino
non è come sembra
tu sei la mia ombra
perché sei con me
anche quando piove
anche quando dormo
anche quando sogno
anche quando ballo
dentro una canzone
dentro un’emozione
dentro il suo riflesso
fuori come adesso
e prima di andar via
prendimi le mani
scioglimi i capelli
scoprimi la pelle
scendi sottotraccia
abita i miei cuori
abita gli odori
abita gli errori
abita la vita.
Vivimi così."
(ellie arroway)
tienimi vicina
portami con te.
Dentro questo passo
in quello che verrà
dentro questa mano
in quella che nascondi.
Dentro ogni pensiero
dentro ogni sgambetto
portami con te
dentro un movimento
dentro la sua pausa
quando siamo fermi
soli in riva al mondo
quando tu mi guardi
quando non rispondo
prendimi la faccia
usa quelle mani
prendimi la faccia
voglio che rimani.
Guardami.
E se devi andare
fa che sia per gioco
fa che sia per poco
fa che sia per finta
come nascondino
come da bambino
non è come sembra
tu sei la mia ombra
perché sei con me
anche quando piove
anche quando dormo
anche quando sogno
anche quando ballo
dentro una canzone
dentro un’emozione
dentro il suo riflesso
fuori come adesso
e prima di andar via
prendimi le mani
scioglimi i capelli
scoprimi la pelle
scendi sottotraccia
abita i miei cuori
abita gli odori
abita gli errori
abita la vita.
Vivimi così."
(ellie arroway)
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
me,
poesia,
sogni,
tesoro,
vita
I Templari di Hidalgo al Salone del libro di Torino
Templari, massoneria, Santo Graal,
battaglie ed amori: sono gli ingredienti del romanzo storico scritto
da Sebastian De Gesù Di Pietro Hidalgo, studente del terzo anno al
liceo linguistico Maffei di Riva, pubblicato da Keltia editrice, che
verrà presentato oggi alla 25a edizione del Salone del libro di
Torino. “Phree Massen-I figli della luce” il titolo scelto dal
diciassettenne di origini venezuelane che da sette anni abita a Ville
del Monte per il suo libro di 256 pagine ambientato tra Cipro, Terra
Santa, Francia e Scozia, tra la fine del II secolo d.C. ed il 1314,
anno che segnò la fine dell'epopea dei Templari.
«Tutto è nato dalla mia passione per i Cavalieri dell'Ordine - spiega Hidalgo - iniziata sei anni fa. Ho letto molto, mi sono documentato, e durante un viaggio in Venezuela da parenti è nata l'idea di un libro mio. Ad accendere la miccia è stata però mia madre, raccontandomi di nonno Lucio (cui è dedicato il libro): in vita era stato un massone. Ho voluto approfondire ed ho scoperto un mondo affascinante. Ho iniziato a scrivere il libro nel 2010: per conciliare il tempo studio e quello per la nuova passione, scrivevo la sera, dalle tre alle sei ore, tutti i giorni. Dopo tre mesi avevo finito. All'inizio del 2011 ho inviato i dattiloscritti a cinque case editrici e la scorsa estate è arrivata la risposta di Keltia, con la proposta di un contratto. Che ho sottoscritto».
Ed oggi, al Lingotto di Torino, in occasione dell'evento editoriale più importante nel panorama nazionale, la presentazione ufficiale del libro di Hidalgo da parte dell'editore aostano specializzato nello studio e nella trasmissione dell'eredita lasciata dalla cultura celtica a quella europea contemporanea. «Quando ho saputo della proposta di pubblicazione ho provato tanta soddisfazione - continua il liceale -. Pur avendo pensato di farlo, per avere delle basi di scrittura creativa, non ho seguito nessun corso: sono andato d'istinto, seguendo un'idea. A leggerlo per primi sono stati i miei genitori, un amico di mio padre e Alessia Tita, la mia professoressa di italiano del biennio, che mi ha suggerito qualche correzione e mi ha incoraggiato, così come la mia famiglia». Ed i tuoi compagni cosa ne pensano? «Sono molto curiosi: il romanzo verrà letto in classe quale ultimo libro dell'anno d'antologia. Terrò presenti eventuali critiche, ne farò tesoro. Amo molto leggere, romanzi storici ovviamente, passione nata in seconda media dopo aver conosciuto Giovanni del Ponte, ma la mia materia preferita è Storia».
Parlando di storia, qual è la tua opinione sulla fine dei Templari? «La vedo come il naturale decorso dell'istituzione umana - conclude Hidalgo - anche se ritengo che la loro fine sia stata una delle più grandi ingiustizie di tutti i tempi».
«Tutto è nato dalla mia passione per i Cavalieri dell'Ordine - spiega Hidalgo - iniziata sei anni fa. Ho letto molto, mi sono documentato, e durante un viaggio in Venezuela da parenti è nata l'idea di un libro mio. Ad accendere la miccia è stata però mia madre, raccontandomi di nonno Lucio (cui è dedicato il libro): in vita era stato un massone. Ho voluto approfondire ed ho scoperto un mondo affascinante. Ho iniziato a scrivere il libro nel 2010: per conciliare il tempo studio e quello per la nuova passione, scrivevo la sera, dalle tre alle sei ore, tutti i giorni. Dopo tre mesi avevo finito. All'inizio del 2011 ho inviato i dattiloscritti a cinque case editrici e la scorsa estate è arrivata la risposta di Keltia, con la proposta di un contratto. Che ho sottoscritto».
Ed oggi, al Lingotto di Torino, in occasione dell'evento editoriale più importante nel panorama nazionale, la presentazione ufficiale del libro di Hidalgo da parte dell'editore aostano specializzato nello studio e nella trasmissione dell'eredita lasciata dalla cultura celtica a quella europea contemporanea. «Quando ho saputo della proposta di pubblicazione ho provato tanta soddisfazione - continua il liceale -. Pur avendo pensato di farlo, per avere delle basi di scrittura creativa, non ho seguito nessun corso: sono andato d'istinto, seguendo un'idea. A leggerlo per primi sono stati i miei genitori, un amico di mio padre e Alessia Tita, la mia professoressa di italiano del biennio, che mi ha suggerito qualche correzione e mi ha incoraggiato, così come la mia famiglia». Ed i tuoi compagni cosa ne pensano? «Sono molto curiosi: il romanzo verrà letto in classe quale ultimo libro dell'anno d'antologia. Terrò presenti eventuali critiche, ne farò tesoro. Amo molto leggere, romanzi storici ovviamente, passione nata in seconda media dopo aver conosciuto Giovanni del Ponte, ma la mia materia preferita è Storia».
Parlando di storia, qual è la tua opinione sulla fine dei Templari? «La vedo come il naturale decorso dell'istituzione umana - conclude Hidalgo - anche se ritengo che la loro fine sia stata una delle più grandi ingiustizie di tutti i tempi».
fonte: Paola
Malcotti (me) - l'Adige di ieri, domenica 13 maggio 2012
domenica 13 maggio 2012
Grazie Mamma!
Grazie Mamma
perché mi hai dato
la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buonanotte,
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla Vita.
E mentre vegliavi con cura su di me
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.
Grazie Mamma!
venerdì 11 maggio 2012
Con le sue foto raccontò il Vietnam e vinse due Pulitzer
Horst Faas, leggendario fotografo di guerra della agenzia Associated Press, vincitore due volte del premio Pulitzer, è morto oggi, all'età di 79 anni. Per dieci anni responsabile del settore foto della Ap nel Sud-Est asiatico, Faas ha coperto la guerra del Vietnam per dal 1962 al 1974, scattando alcune delle immagini più note di quel conflitto. E proprio per le sue foto in Vietnam, dove nel 1967 rimase anche ferito, Faas, che era tedesco, ha vinto nel 1965 il suo primo Pulitzer. Il secondo gli venne conferito nel 1972, per una serie di foto sulle torture ed esecuzioni in Bangladesh.
Nell'annunciare la sua morte, la Ap, per cui Faas ha lavorato per quasi 50 anni, ha ricordato le sue parole quando nel 1965 vinse il Pulitzer: la sua missione disse, era ''registrare le sofferenze, le emozioni e i sacrifici sia degli americani che dei vietnamiti''. E con i suoi scatti, indiscutibilmente, ha portato quei sentimenti sotto gli occhi di molti milioni di persone, in tutto il mondo.
fonte: Ansa
Nell'annunciare la sua morte, la Ap, per cui Faas ha lavorato per quasi 50 anni, ha ricordato le sue parole quando nel 1965 vinse il Pulitzer: la sua missione disse, era ''registrare le sofferenze, le emozioni e i sacrifici sia degli americani che dei vietnamiti''. E con i suoi scatti, indiscutibilmente, ha portato quei sentimenti sotto gli occhi di molti milioni di persone, in tutto il mondo.
fonte: Ansa
giovedì 10 maggio 2012
A Torino la prima vera "Primavera digitale"
Si inaugura oggi la venticinquesima edizione del Salone internazionale del libro di Torino, dedicata quest'anno
alla "Primavera digitale". Per la prima volta nella sua storia tra i 1.200
espositori sarà presente infatti anche Amazon, il colosso americano che sta ridisegnando
il mercato dei libri, sia elettronici che cartacei.
L'azienda di Seattle sarà una delle protagoniste, di certo la più osservata, della principale fiera editoriale italiana. Ma non sarà l'unica perché in gioco non c'è solo il futuro del libro, ma il nostro modo di scrivere, leggere e pensare.
Il taglio del nastro - alle 10 alla presenza del ministro del Lavoro Elsa Fornero, del sindaco Piero Fassino e del presidente della Regione Roberto Cota - darà il via a cinque giorni di incontri con gli autori, mostre, dibattiti, laboratori e tavole rotonde, in cui si discuterà del futuro della lettura, ma anche di quello della scrittura e del nostro modo di pensare. Tantissimi gli autori. Paesi ospiti la Spagna e la Romania...
read more at La Repubblica.it
L'azienda di Seattle sarà una delle protagoniste, di certo la più osservata, della principale fiera editoriale italiana. Ma non sarà l'unica perché in gioco non c'è solo il futuro del libro, ma il nostro modo di scrivere, leggere e pensare.
Il taglio del nastro - alle 10 alla presenza del ministro del Lavoro Elsa Fornero, del sindaco Piero Fassino e del presidente della Regione Roberto Cota - darà il via a cinque giorni di incontri con gli autori, mostre, dibattiti, laboratori e tavole rotonde, in cui si discuterà del futuro della lettura, ma anche di quello della scrittura e del nostro modo di pensare. Tantissimi gli autori. Paesi ospiti la Spagna e la Romania...
read more at La Repubblica.it
mercoledì 9 maggio 2012
"La disposizione degli organi interni"
Avviso ai lettori: se vi imbarazza parlare di sesso con linguaggio esplicito, non aprite "La disposizione degli organi interni", libro scritto da Sofia Natella. Se invece, come la protagonista, ci tenete all’orgasmo (lei non riesce più a provarlo ed è disperata), le sue peripezie a caccia del piacere vi regaleranno qualche brivido.
Qual è la connessione tra istinti, sentimenti e pensieri, tra sesso, cuore e cervello? Quale disposizione degli organi interni conduce all'orgasmo? Per riconquistare l'estasi perduta una giovane donna - imperfetta, impaziente e innamorata - si lancia alla scoperta del piacere esplorandone le possibili variazioni e i meccanismi più segreti, con coraggio e sincerità disarmanti. Al suo fianco ci sono un enigmatico Dottore, l'amica di sempre Eva, e Lui, il suo grande amore. Sullo sfondo una città frenetica, letti sfatti e alcove improvvisate, un trasloco e un lavoro opprimente. Ma la ricerca dell'orgasmo la spingerà ad andare ben più in profondità di quanto avrebbe mai immaginato, chiedendole di superare i propri limiti e di mettersi faccia a faccia con se stessa, rivelando a poco a poco una verità inattesa, umana, universale.
Qual è la connessione tra istinti, sentimenti e pensieri, tra sesso, cuore e cervello? Quale disposizione degli organi interni conduce all'orgasmo? Per riconquistare l'estasi perduta una giovane donna - imperfetta, impaziente e innamorata - si lancia alla scoperta del piacere esplorandone le possibili variazioni e i meccanismi più segreti, con coraggio e sincerità disarmanti. Al suo fianco ci sono un enigmatico Dottore, l'amica di sempre Eva, e Lui, il suo grande amore. Sullo sfondo una città frenetica, letti sfatti e alcove improvvisate, un trasloco e un lavoro opprimente. Ma la ricerca dell'orgasmo la spingerà ad andare ben più in profondità di quanto avrebbe mai immaginato, chiedendole di superare i propri limiti e di mettersi faccia a faccia con se stessa, rivelando a poco a poco una verità inattesa, umana, universale.
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
generi,
libri,
natura
martedì 8 maggio 2012
"Una voce nazionale", la storia di Pizzul raccontata in un libro
Una storia di quelle che sarebbero piaciute tanto ad Enzo Biagi quella dell'ex calciatore Bruno Pizzul, oggi uno dei volti più popolari della televisione. Un uomo straordinario ed un giornalista sportivo di rara bravura, la cui storia è stata raccontata da Francesco Pira e Matteo Femia, in cento pagine, di un libro, per i tipi di Fausto Lupetti Editore, intitolato ''Una voce Nazionale''. Il volume sarà presentato in anteprima nazionale, in una speciale evento della manifestazione ''Goal a Grappoli'' che si svolge a Cormons (Gorizia), paese al confine con la Slovenia, dove il grande telecronista italiano ha vissuto la sua infanzia ed adolescenza.
L'appuntamento è previsto per sabato 19 maggio alle 18, in Sala Civica, in piazza XXIV Maggio, sede del Comune. Oltre ai due autori parteciperanno Bruno Pizzul e Chantal Borgonovo, che insieme al marito ex calciatore Stefano, ha fondato una onlus a favore dei malati di sclerosi amiotrofica (SLA), a cui andranno tutti i diritti del libro.
''L'idea di scrivere questo volume - spiegano Pira e Femia - sulla storia della vita di Bruno Pizzul ci è venuta man mano che conoscevamo uno dei più grandi personaggi italiani del mondo del calcio: un ex calciatore che è diventato un giornalista sportivo, anzi uno dei più importanti telecronisti della Radio Televisione Italiana ed uno dei più conosciuti al mondo. Abbiamo dovuto faticare per convincere Bruno a darci il suo assenso. Non perchè non avesse voglia di raccontare le sua vita, di farci conoscere episodi incredibili vissuti sui campi da giocatore o da giornalista, ma perche' questo omone cosi' alto e cosi' in gamba non ama essere celebrato. Ha cercato di convincerci a desistere da questa nostra impresa. Alla fine l'abbiamo preso per stanchezza e ci ha dedicato un bel po' di ore per narrarci le cose abbiamo scritto''.
fonte: AdnKronos
L'appuntamento è previsto per sabato 19 maggio alle 18, in Sala Civica, in piazza XXIV Maggio, sede del Comune. Oltre ai due autori parteciperanno Bruno Pizzul e Chantal Borgonovo, che insieme al marito ex calciatore Stefano, ha fondato una onlus a favore dei malati di sclerosi amiotrofica (SLA), a cui andranno tutti i diritti del libro.
fonte: AdnKronos
-2 al 25° Salone internazionale del Libro di Torino
Da giovedì 10 maggio a lunedì 14 al Lingotto Fiere di Torino si terrà il 25° Salone internazionale del Libro, l’edizione che celebra il primo quarto di secolo della manifestazione ideata nel lontano 1988 da due torinesi, il libraio Angelo Pezzana e l’imprenditore Guido Accornero, e tenuta a battesimo dal 19 al 23 maggio di quell’anno a Torino Esposizioni.
Nella ricorrenza del venticinquennale, per la prima volta nella propria storia il Salone Internazionale del Libro annovera non uno, ma due Paesi ospiti: la Spagna e la Romania. Due Paesi collocati agli estremi geografici dell’arco della lingua e cultura latina, che saranno entrambi presenti al Lingotto Fiere come Ospite d’onore con pari dignità, un proprio grande stand, autori, editori, incontri. Entrambi offriranno – com’è tradizione - il diorama della propria creatività e vivacità culturale, e l’ampio spettro della propria civiltà che si estende dalla memoria alla cultura materiale, dalla vita quotidiana al paesaggio umano. Anche coinvolgendo le rispettive comunità linguistiche ampiamente presenti sul territorio torinese e nazionale.
I visitatori, raddoppiati in vent’anni e ormai stabilizzati oltre i 300.000 ogni anno, hanno assunto un ruolo di veri protagonisti: lettori forti, motivati e selettivi, che hanno animato migliaia di incontri, dibattiti, seminari e laboratori.
Etichette:
autori,
comunicazione,
cultura,
eBook,
editoria,
eventi,
generi,
informazione,
lettori,
librai,
librerie,
libri,
narrativa,
novità,
parole,
personaggi,
scrittura,
scuola,
società
domenica 6 maggio 2012
Combaciamento di due pezzi
"Entrò nel buio delle coperte e mi coprì tutto il corpo col suo.
Stavo sotto di lei a tremare di felicità e di freddo.
Le nostre parti combinavano una coincidenza,
mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso, a respirare solo con quello a bocche unite.
Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi.
Se esiste una tecnica di resurrezione lei la stava applicando.
Assorbiva il mio freddo e la mia febbre, materie grezze che impastate nel suo corpo tornavano a me sotto peso di amore.
Il suo teneva sotto il mio e il mio reggeva il suo,
come fa una terra con la neve..."
(erri de luca)
Stavo sotto di lei a tremare di felicità e di freddo.
Le nostre parti combinavano una coincidenza,
mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso, a respirare solo con quello a bocche unite.
Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi.
Se esiste una tecnica di resurrezione lei la stava applicando.
Assorbiva il mio freddo e la mia febbre, materie grezze che impastate nel suo corpo tornavano a me sotto peso di amore.
Il suo teneva sotto il mio e il mio reggeva il suo,
come fa una terra con la neve..."
(erri de luca)
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
libri,
natura,
sogni,
tesoro,
vita
Botte d'amore
L'amore non ha regole.
Eppure condanna,
anche senza prove
Eppure condanna,
anche senza prove
e non risponderai:
fa parte del cosmo,
dello spazio,
dei sogni,
del non da dire
Che può volar via,
quando meno te l'aspetti
Che ti prende a botte
Ed aspetti,
tremando,
un tuo sì, un suo sì
by C.
Ed aspetti,
tremando,
un tuo sì, un suo sì
by C.
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
me,
sogni,
tesoro,
vita
La rivincita del bianco e nero
In un momento in cui iPhone, cellulari e Pinterest permettono a tutti di sentirsi fotografi professionisti, l’immagine d’autore si prende la rivincita. È questa l’impressione che si ricava tra gli stand di Mia Fair, la fiera internazionale di fotografia che, dopo la preview di ieri, apre oggi al pubblico al Superstudio Più di Milano.
Il successo della prima edizione dell’anno scorso ha fatto crescere la kermesse che sfodera 268 espositori e oltre 200 «minipersonali», secondo la formula di un fotografo per galleria. Buona la presenza di gallerie straniere non solo dall’Europa. La novità di quest’anno è Fine Art un intero padiglione dedicato alla moda come specchio della società: maestri del dopoguerra come Ugo Mulas e Alfa Castaldi offrono ricordi indimenticabili di un’Italia in crescita vertiginosa per gusto, stilisti, raffinatezza.
E ci sono anche i reporter «prestati» a riviste patinate, come Klein e Leiter, seguiti negli anni 80 e 90 da Comte, Watson, Gemelli, Ritts. Uli Weber e Rodney Smith concludono la rassegna accanto a Sidibé e Sartorialist, esponenti di altri continenti.
Mentre la querelle tra digitale e analogico suscita ancora infervorate discussioni tra gli addetti ai lavori, si assiste a un vero revival di splendide immagini anni 60-70. Basta infatti visitare la Galleria Forma e incantarsi fra i celebri «pretini» di Mario Giacomelli, oppure spostarsi da Guido Harari, alla Wall Of Sound Gallery, per ammirare gli scatti dell’americano Art Kane con i grandi del jazz: ben 57, molti dei quali sorridenti in posa di primo mattino sulle scale a Harlem...
read more @ La Stampa on line
Il successo della prima edizione dell’anno scorso ha fatto crescere la kermesse che sfodera 268 espositori e oltre 200 «minipersonali», secondo la formula di un fotografo per galleria. Buona la presenza di gallerie straniere non solo dall’Europa. La novità di quest’anno è Fine Art un intero padiglione dedicato alla moda come specchio della società: maestri del dopoguerra come Ugo Mulas e Alfa Castaldi offrono ricordi indimenticabili di un’Italia in crescita vertiginosa per gusto, stilisti, raffinatezza.
E ci sono anche i reporter «prestati» a riviste patinate, come Klein e Leiter, seguiti negli anni 80 e 90 da Comte, Watson, Gemelli, Ritts. Uli Weber e Rodney Smith concludono la rassegna accanto a Sidibé e Sartorialist, esponenti di altri continenti.
Mentre la querelle tra digitale e analogico suscita ancora infervorate discussioni tra gli addetti ai lavori, si assiste a un vero revival di splendide immagini anni 60-70. Basta infatti visitare la Galleria Forma e incantarsi fra i celebri «pretini» di Mario Giacomelli, oppure spostarsi da Guido Harari, alla Wall Of Sound Gallery, per ammirare gli scatti dell’americano Art Kane con i grandi del jazz: ben 57, molti dei quali sorridenti in posa di primo mattino sulle scale a Harlem...
read more @ La Stampa on line
Etichette:
arte,
autori,
comunicazione,
eventi,
fotografia,
mostre,
storia
Che lentezza improvvisa. Che dolcezza
Chi sei?
Tu mi uccidi.
Tu mi fai del bene.
Come avrei potuto immaginare che questa città era fatta proprio per l'amore?Come avrei potuto immaginare che il tuo corpo era fatto proprio per il mio?
Tu mi piaci.
Che avvenimento.
Tu mi piaci.
Che lentezza improvvisa.
Che dolcezza.
Non puoi sapere.
(Marguerite Duras - Hiroshima mon amour)
Tu mi uccidi.
Tu mi fai del bene.
Come avrei potuto immaginare che questa città era fatta proprio per l'amore?Come avrei potuto immaginare che il tuo corpo era fatto proprio per il mio?
Tu mi piaci.
Che avvenimento.
Tu mi piaci.
Che lentezza improvvisa.
Che dolcezza.
Non puoi sapere.
(Marguerite Duras - Hiroshima mon amour)
Etichette:
al femminile,
al maschile,
cinema,
classici,
me,
poesia,
sogni,
tesoro,
vita
venerdì 4 maggio 2012
Pigne verdi
Non è ancora
tempo d'estate
Eppure penso
a come sarebbe
Nell'immaginifico
di un affresco
rovinato
dal sole d'agosto
Tu ed io, insieme
e soli
nel viale che porta
al vorrei ma...
Potrebbero cadere
meteoriti
in questa strada
conosciuta
chi lo sa
tutto cambia
così in fretta
mentre viviamo
sperando
di non morire
mai
Butto l'ultima
sigaretta
e la schiaccio
Chissà quante altre
ne accenderò
per l'ansia
e la paura
di amare ancora
tempo d'estate
Eppure penso
a come sarebbe
Nell'immaginifico
di un affresco
rovinato
dal sole d'agosto
Tu ed io, insieme
e soli
nel viale che porta
al vorrei ma...
Potrebbero cadere
meteoriti
in questa strada
conosciuta
chi lo sa
tutto cambia
così in fretta
mentre viviamo
sperando
di non morire
mai
Butto l'ultima
sigaretta
e la schiaccio
Chissà quante altre
ne accenderò
per l'ansia
e la paura
di amare ancora
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
me,
poesia,
sogni,
tesoro
Moro: lettere restaurate e per la prima volta presentate al pubblico
Undici lettere scritte da Aldo Moro durante la sua prigionia e confluite nel fascicolo processuale relativo alla sua uccisione sono arrivate dallo scorso anno all'Archivio di Stato dal Tribunale di Roma, con versamento anticipato per motivi di conservazione.
A distanza di un anno, nell'ambito delle manifestazioni per il Giorno della memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi che si celebra il 9 maggio, la Direzione generale per gli Archivi e l'Archivio di Stato di Roma presentano al pubblico per la prima volta le lettere - restaurate dall'Istituto centrale per il restauro e la conservazione dal patrimonio archivistico e librario - e organizzano, in collaborazione con l'Accademia di Studi storici Aldo Moro, quattro giornate di incontri e dibattiti dall'8 all'11 maggio.
Alcune delle lettere restaurate saranno esposte al Quirinale il 9 maggio, nel corso delle manifestazioni per il Giorno della memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi...
fonte & read more at AdnKronos
A distanza di un anno, nell'ambito delle manifestazioni per il Giorno della memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi che si celebra il 9 maggio, la Direzione generale per gli Archivi e l'Archivio di Stato di Roma presentano al pubblico per la prima volta le lettere - restaurate dall'Istituto centrale per il restauro e la conservazione dal patrimonio archivistico e librario - e organizzano, in collaborazione con l'Accademia di Studi storici Aldo Moro, quattro giornate di incontri e dibattiti dall'8 all'11 maggio.
Alcune delle lettere restaurate saranno esposte al Quirinale il 9 maggio, nel corso delle manifestazioni per il Giorno della memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi...
fonte & read more at AdnKronos
mercoledì 2 maggio 2012
"Tassatemi, per l'amor del cielo!''
Lo scrittore statunitense Stephen King, maestro dell'horror, stavolta spaventa i ricchi d'America con le sue affermazioni sulla politica fiscale degli Stati Uniti. "Tassatemi, per l'amor del cielo!'': questo il succo del messaggio, scritto in un linguaggio ben più colorito, che l'autore di ''Carrie'' e ''Shining'' ha rivolto al suo Paese attraverso un articolo apparso su ''The Daily Beast'' e rilanciato in Italia dal sito Tropico del Libro.
''Se vuoi pagare di più, paga di più, mi hanno detto. Siamo stanchi di sentirtelo dire, mi hanno detto. Beh, peggio per voi, ragazzi, perchè io non sono stanco di parlarne''. E giù un durissimo attacco contro l'idolatria di cui i ricchi sono oggetto, sul fatto che si arroghino il diritto di investire dove vogliono (e cioè soprattutto fuori dall'America) i propri capitali, sulla concezione della beneficienza come valida alternativa all'equo contributo fiscale.
Come molti dei rappresentanti dell'1% di popolazione ricca (la percentuale dei benestanti sul totale di abitanti), King ricorda che dona milioni di dollari l'anno a istituzioni come ''biblioteche, caserme dei pompieri, scuole e una serie di organizzazioni che sostengono le arti''. Ma il punto, asserisce il re del brivido, è che ''la carità dei ricchi non può risolvere il problema del riscaldamento globale, o abbassare di un solo centesimo il prezzo della benzina''. Un maggiore contributo fiscale dei ricchi - quelli veri - è, prosegue King, ''una necessità pratica e un imperativo morale''. Movimenti come quello di Occupy Wall Street non sono che la punta dell'iceberg, assicura l'autore; ma, se la risposta dell'establishment continua a essere in stile ''Maria Antonietta'', il rischio è che qualcuno, prima o poi, ci rimetta la testa.
fonte: AdnKronos
''Se vuoi pagare di più, paga di più, mi hanno detto. Siamo stanchi di sentirtelo dire, mi hanno detto. Beh, peggio per voi, ragazzi, perchè io non sono stanco di parlarne''. E giù un durissimo attacco contro l'idolatria di cui i ricchi sono oggetto, sul fatto che si arroghino il diritto di investire dove vogliono (e cioè soprattutto fuori dall'America) i propri capitali, sulla concezione della beneficienza come valida alternativa all'equo contributo fiscale.
Come molti dei rappresentanti dell'1% di popolazione ricca (la percentuale dei benestanti sul totale di abitanti), King ricorda che dona milioni di dollari l'anno a istituzioni come ''biblioteche, caserme dei pompieri, scuole e una serie di organizzazioni che sostengono le arti''. Ma il punto, asserisce il re del brivido, è che ''la carità dei ricchi non può risolvere il problema del riscaldamento globale, o abbassare di un solo centesimo il prezzo della benzina''. Un maggiore contributo fiscale dei ricchi - quelli veri - è, prosegue King, ''una necessità pratica e un imperativo morale''. Movimenti come quello di Occupy Wall Street non sono che la punta dell'iceberg, assicura l'autore; ma, se la risposta dell'establishment continua a essere in stile ''Maria Antonietta'', il rischio è che qualcuno, prima o poi, ci rimetta la testa.
fonte: AdnKronos
Gems forever
La scrittrice scozzese J.K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter, ha scelto il Gruppo editoriale Mauri Spagnol (Gems) per pubblicare in italiano il nuovo romanzo, ''A Casual Vacancy'', il suo primo libro per adulti. L'accordo e' stato raggiunto tramite The Blair Partnership di Londra. La pubblicazione dell'originale inglese e' prevista per il 27 settembre 2012. La data di uscita in Italia e la traduzione del titolo verranno comunicati non appena possibile. I precedenti libri di J.K. Rowling, tutti pubblicati da Adriano Salani Editore (Gems), hanno raggiunto a oggi i dieci milioni di copie vendute solo in Italia.
''Siamo felici della nuova strada letteraria intrapresa da J.K. Rowling e ci prepariamo a dedicare a questo suo debutto nella narrativa per adulti tutta l'attenzione e la passione che merita. La fiducia che ci viene rinnovata anche in questa occasione ci riempie di orgoglio'', si legge in un comunicato diffuso da Gems.
''La libertà di esplorare nuovi territori è il regalo che il successo di Harry Potter mi ha dato'', ha detto la scrittrice. La trama del romanzo ''A Casual Vacancy'' parte dalla vicenda della morte di Barry Fairweather, la cui scomparsa improvvisa lascia i cittadini di Pangford senza parole. Nel romanzo ''pieno di sarcasmo, stimolante e costantemente sorprendente'', Pangford è un idillico villaggio inglese, con una piazza del mercato ed un'antica abbazia, ''ma dietro a questa deliziosa facciata si nasconde un paese in guerra''.
fonte: AdnKronos
''Siamo felici della nuova strada letteraria intrapresa da J.K. Rowling e ci prepariamo a dedicare a questo suo debutto nella narrativa per adulti tutta l'attenzione e la passione che merita. La fiducia che ci viene rinnovata anche in questa occasione ci riempie di orgoglio'', si legge in un comunicato diffuso da Gems.
''La libertà di esplorare nuovi territori è il regalo che il successo di Harry Potter mi ha dato'', ha detto la scrittrice. La trama del romanzo ''A Casual Vacancy'' parte dalla vicenda della morte di Barry Fairweather, la cui scomparsa improvvisa lascia i cittadini di Pangford senza parole. Nel romanzo ''pieno di sarcasmo, stimolante e costantemente sorprendente'', Pangford è un idillico villaggio inglese, con una piazza del mercato ed un'antica abbazia, ''ma dietro a questa deliziosa facciata si nasconde un paese in guerra''.
fonte: AdnKronos
martedì 1 maggio 2012
L'arte della seduzione
Dopo "Le 48 leggi del potere" e "Le 33 strategie della guerra", Robert Greene ritorna con un’altra affascinante indagine, questa volta intorno alla seduzione intesa come una delle più sottili, sfuggenti ed efficaci forme di potere.
"L'arte della seduzione" è uno studio condotto attraverso l’analisi della personalità di alcuni grandi seduttori della storia – da Cleopatra a JFK, da Ovidio a Casanova – e dei classici sull’argomento – da Kierkegaard a Freud – in cui l’autore svela le regole di un gioco amorale e senza tempo, e spiega come «stregare» il nostro «obiettivo», far crollare le sue difese e, infine, costringerlo ad arrendersi. «Scegli la tua vittima con attenzione», insegna questo manuale, definito dal «New York Times» «ambiguo, perché quando si parla di seduzione, l’ambiguità diventa cruciale».
Una guida indispensabile per eccellere in questa disciplina antica e… imprescindibile.
"L'arte della seduzione" è uno studio condotto attraverso l’analisi della personalità di alcuni grandi seduttori della storia – da Cleopatra a JFK, da Ovidio a Casanova – e dei classici sull’argomento – da Kierkegaard a Freud – in cui l’autore svela le regole di un gioco amorale e senza tempo, e spiega come «stregare» il nostro «obiettivo», far crollare le sue difese e, infine, costringerlo ad arrendersi. «Scegli la tua vittima con attenzione», insegna questo manuale, definito dal «New York Times» «ambiguo, perché quando si parla di seduzione, l’ambiguità diventa cruciale».
Una guida indispensabile per eccellere in questa disciplina antica e… imprescindibile.
Il fantasy cresce. E scopre nuove forme
Non sente il peso degli anni e continua a volare alto. E' il fantasy, un genere che fa leva su lingue diverse, rielabora miti medievali ma si proietta nel futuro disegnando universi incerti. Senza dimenticare le storie antiche che conservano intatto il loro fascino. 'Nato' soprattutto per un pubblico adulto, grazie alla fervida immaginazione di un maestro come Sir John Tolkien, il fantasy sta migrando verso una platea di giovani. Anche se il suo successo è trasversale e raccoglie entusiasmo a tutte le età.
I dati parlano chiaro: all'interno della fiction di genere, la science fiction e fantasy registrano, nel 2012, un +25,12 %. Scendendo nel dettaglio, ad aprile 2011 le copie vendute nelle librerie sparse sul territorio nazionale, esclusa la grande distribuzione, sono state 3.351.000. Ad un anno di distanza, nell'aprile 2012, sono invece passate a 4.193.000, con un incremento pari a 841.822 copie.
In questa progressione, a spiccare sono gli autori forti, quelli più apprezzati dal grande pubblico, in grado di muovere il mercato. Veri e propri casi editoriali che hanno oltrepassato i confini nazionali, imponendosi anche all'estero. In questo quadro, Licia Troisi, autrice di successo targata Mondadori venduta in 19 Paesi, è un vero fenomeno letterario. Basti ricordare la conclusione, nel 2010, della terza trilogia del 'Le leggende del Mondo Emerso', che ha superato complessivamente 365.000 copie vendute. Per 'I Regni di Nashira', l'ultimo libro della scrittrice romana, e primo di una nuova saga, la prima tiratura ha superato le 100.000 copie. Non solo. George Martin, celebre per il ciclo 'Cronache del ghiaccio e del fuoco', pubblicato sempre dalla casa editrice di Segrate, e su Sky Cinema da novembre con la serie 'Il trono di spade', ha venduto nell'ultimo anno 232.255 copie.
Quali sono gli elementi principali sui quali si fonda, in Italia e non solo, il fantasy? Per quale motivo continua a mietere interesse specie tra le nuove generazioni? A delineare un quadro della situazione è proprio Licia Troisi. "Le case editrici - spiega - vendono il fantasy, principalmente ma non esclusivamente, come un genere per ragazzi. Penso in particolare a Joanne Rowling, che firma la serie di Harry Potter e Stephenie Meyer che pubblica la saga di Twilight. Quando ho cominciato a scrivere - continua - non pensavo ad un target ma volevo soltanto raccontare una storia divertendomi. Non ho problemi se mi definiscono scrittrice per ragazzi".
Eppure, evidenzia Troisi, il fantasy "è trasversale: è letto dai giovani, ma gli si avvicinano in tantissimi, piccoli e grandi. Ho lettori che non sono ragazzi, ma che hanno addirittura 60 o 65 anni e hanno già dei nipoti. Il fantasy dialoga con tutti". Per Troisi, comunque, è in atto una sorta di "ibridizzazione del genere". In altri termini, si sta passando "dal fantasy classico, che è sempre di più un prodotto fatto da pochi scrittori, verso l'urban-fantasy, ambientato nella nostra realtà. Ci sono, d'altro canto, prodotti che vivono a metà strada tra il fantastico e la fantascienza".
Ciò significa "che il fantasy alla Tolkien sta cedendo il passo a queste nuove forme che vanno per la maggiore". Autrice fino ad ora di 15 libri pubblicati, Troisi chiarisce che non c'è il rischio di ripetersi dal momento che " ci sono moltissime possibilità narrative perché la caratteristica del genere è quella di inventare nuovi mondi. Il suo punto di forza è che si rivolge ai giovani appassionati tra i 10 e 13 anni, lettori tra i più forti in Italia".
fonte: AdnKronos
I dati parlano chiaro: all'interno della fiction di genere, la science fiction e fantasy registrano, nel 2012, un +25,12 %. Scendendo nel dettaglio, ad aprile 2011 le copie vendute nelle librerie sparse sul territorio nazionale, esclusa la grande distribuzione, sono state 3.351.000. Ad un anno di distanza, nell'aprile 2012, sono invece passate a 4.193.000, con un incremento pari a 841.822 copie.
In questa progressione, a spiccare sono gli autori forti, quelli più apprezzati dal grande pubblico, in grado di muovere il mercato. Veri e propri casi editoriali che hanno oltrepassato i confini nazionali, imponendosi anche all'estero. In questo quadro, Licia Troisi, autrice di successo targata Mondadori venduta in 19 Paesi, è un vero fenomeno letterario. Basti ricordare la conclusione, nel 2010, della terza trilogia del 'Le leggende del Mondo Emerso', che ha superato complessivamente 365.000 copie vendute. Per 'I Regni di Nashira', l'ultimo libro della scrittrice romana, e primo di una nuova saga, la prima tiratura ha superato le 100.000 copie. Non solo. George Martin, celebre per il ciclo 'Cronache del ghiaccio e del fuoco', pubblicato sempre dalla casa editrice di Segrate, e su Sky Cinema da novembre con la serie 'Il trono di spade', ha venduto nell'ultimo anno 232.255 copie.
Quali sono gli elementi principali sui quali si fonda, in Italia e non solo, il fantasy? Per quale motivo continua a mietere interesse specie tra le nuove generazioni? A delineare un quadro della situazione è proprio Licia Troisi. "Le case editrici - spiega - vendono il fantasy, principalmente ma non esclusivamente, come un genere per ragazzi. Penso in particolare a Joanne Rowling, che firma la serie di Harry Potter e Stephenie Meyer che pubblica la saga di Twilight. Quando ho cominciato a scrivere - continua - non pensavo ad un target ma volevo soltanto raccontare una storia divertendomi. Non ho problemi se mi definiscono scrittrice per ragazzi".
Eppure, evidenzia Troisi, il fantasy "è trasversale: è letto dai giovani, ma gli si avvicinano in tantissimi, piccoli e grandi. Ho lettori che non sono ragazzi, ma che hanno addirittura 60 o 65 anni e hanno già dei nipoti. Il fantasy dialoga con tutti". Per Troisi, comunque, è in atto una sorta di "ibridizzazione del genere". In altri termini, si sta passando "dal fantasy classico, che è sempre di più un prodotto fatto da pochi scrittori, verso l'urban-fantasy, ambientato nella nostra realtà. Ci sono, d'altro canto, prodotti che vivono a metà strada tra il fantastico e la fantascienza".
Ciò significa "che il fantasy alla Tolkien sta cedendo il passo a queste nuove forme che vanno per la maggiore". Autrice fino ad ora di 15 libri pubblicati, Troisi chiarisce che non c'è il rischio di ripetersi dal momento che " ci sono moltissime possibilità narrative perché la caratteristica del genere è quella di inventare nuovi mondi. Il suo punto di forza è che si rivolge ai giovani appassionati tra i 10 e 13 anni, lettori tra i più forti in Italia".
fonte: AdnKronos
Iscriviti a:
Post (Atom)