Chi lavora in libreria (o in biblioteca) ne sente davvero delle belle. Che non pensiate che tutti i frequentatori di questi luoghi di cultura siano intellettuali e studiosi: gran parte dei fruitori sanno a malapena come si apre un libro, soprattutto in Italia.
La storpiatura dei titoli più famosi e la richiesta di volumi impossibili ne sono la chiara dimostrazione. Parola degli addetti ai lavori! Fatevi una risata, ma non troppo. L’errore più banale si nasconde dietro l’angolo!
“Ciao! Hai Dracula di un certo Stalker?”
“Si intitola tutte le poesie ma non so l’autore, lo avete?"
“Avete i libri della Sarah Mago?”
“Voglio un romanzo di saggistica”
“Il senso di Smaila per la neve, lo avete?”
“Avete L’eleganza del ricciolo?”
“Mi dà qualcosa sul regno di Conad il Barbaro?”
“Vorrei il Partigiano Jolly di Fenoglio”
“Cercavo un libro: dell’autore ho solo le iniziali: AA.VV.”
“Vorrei Cristo si è fermato a Empoli di Carlo Levi”
“Vorrei Cristo si è fermato a Lebole di Carlo Levi”
“Mi fa vedere l’ultimo di Susanna Tamarro?”
“Avete la Coscienza di Zen di Italo Zero?”
“Vorrei King di Stephen It”
“Il Barone Ruspante di Calvino?”
“Vorrei il Barone Rampicante di Calvino”
“C’è il Candido di Volterra?”
“Mi dà la ragazza del pube di Carlo Cassola?”
Per continuare a sorridere, procuratevi questi libri:
- l buio oltre le seppie e altre storie da libreria (a cura di Grandi & Associati, Orme Edizioni)
- Il fu Mattia Bazar e altre storie da libreria (a cura di Grandi & Associati, Orme Edizioni)
- Un altro best seller e siamo rovinati. Diario semiserio di un libraio (Marino Buzzi, Mursia)
fonte: Gli osservatori esterni
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