mercoledì 12 settembre 2012

Libri: è la domanda che determina l'offerta

Cinque giorni ricchi di eventi nel segno dei libri. Si è rinnovato, la settimana scorsa a Mantova, l'appuntamento con Festivaletteratura, la rassegna dedicata al mondo della scrittura e della cultura in generale, giunta alla XVI edizione. Che quest'anno ha assunto un significato ancor più particolare per la città, colpita dal terremoto che ha sconvolto l'Emilia.

Come di consueto Mantova si è trasformata in punto di ritrovo per scrittori, lettori e personaggi della produzione culturale mondiale. Più di 100 mila i partecipanti, attirati da un generoso ventaglio di incontri che ha permesso di vivere l'evento come luogo di dialogo, di produzione di idee, narrazioni, suggestioni, letture. Il tutto in quella dimensione “a misura d'uomo” ormai collaudata, propria del Festival.

Non sono mancate ovviamente le novità. Quest'anno la manifestazione si è presentata con una nuova iniziativa chiamata “Le biblioteche circolanti”, ispirata a quei carri che tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento si fermavano nelle periferie, nelle campagne, nei luoghi in cui la gente lavorava, portando libri; il Festival ha ricreato - negli spazi del Palazzo Ducale - una di queste raccolte e, accanto alla parte storica, è stata proposta una biblioteca contemporanea di circa 650 titoli, pure circolante, che si è mossa per la città grazie a due “bibliobus”.

Tra gli eventi più gettonati, oltre a quelli che promettevano l'incontro con gli autori preferiti, anche gli appuntamenti che in qualche modo rappresentavano uno stimolo per gli aspiranti scrittori, occasione ghiotta per confrontarsi con i nomi più quotati nel panorama editoriale mondiale, fare tesoro di consigli e suggerimenti. Parlando di metodi di scrittura, il Premio Nobel Toni Morrison ha indicato loro di cercare “l'inchiostro invisibile”, quello che si mostra senza squilli di trombe, il vero significato del libro, che non si rivela a chiunque bensì solo a chi desidera trovarlo. L'autrice ha poi spiegato che, per ottenere la “sospensione” bisogna sedurre il lettore, aprirgli una porta, farlo entrare e coinvolgerlo con astuzia in una realtà inesistente. Oro per l'autore alle prime armi.

In uno degli incontri dedicati al racconto, due maestri del genere - Nathan Englander ed Etgar Keret - hanno svelato le motivazioni che spingono a scegliere di utilizzare questa formula narrativa, i vantaggi e gli svantaggi. Englander ritiene che, nonostante molti romanzi lo abbiamo emozionato ed illuminato, siano stati alcuni racconti brevi a cambiargli la vita, mentre Keret sostiene che non ci sia preferenza da parte dell'autore nel tipo di formula da scegliere ma che sia la storia a scegliere la propria dimensione.

Quindi la scrittura giornalistica. Quante volte, ci si rivolge ai mezzi d'informazione per sapere, per nutrire curiosità e lacune, e ci si trova nel dubbio se sarà vero o no ciò che è stampato? Attorno al giornalismo scientifico, che dovrebbe essere veritiero, aderente ai fatti, c'è spesso confusione. Ecco che allora scienza e giornalismo a Mantova sono stati presentati da esponenti d'eccezione: l'astrofisico Giovanni Bignami e il giornalista Marco Cattaneo, direttore della rivista “Le Scienze”. I metodi d'informazione italiani sono stati così messi al muro per la mentalità spesso distorta del concetto di notizia.

Radiografare la realtà, sviscerando dinamiche criminali invisibili in superficie è stato invece l'obiettivo del noir d'inchiesta - che si affianca al giornalismo - di cui Massimo Carlotto è uno dei massimi esponenti in Italia. E proprio Carlotto ha incontrato il pubblico di Festivaletteratura parlando di come anche la crisi economica, nella sua drammaticità, possa rappresentare un'occasione - per chi si occupa di letteratura - per narrare il territorio, spesso protagonista di molti romanzi gialli. Infine i dialoghi - inevitabili - tra gli autori ed il mondo editoriale, sull'ossessione di alcune case editrici di scovare e pubblicare esordienti: oltre a rappresentare un'opportunità, può rivelarsi una trappola per l'autore che spesso trova la propria creatività stritolata dalle regole del mercato. Perché in fin dei conti è sempre e solo questo che fa muovere tutto. Scrittura compresa.

fonte: Paola Malcotti (io) - l'Adige di oggi, mercoledì 12 settembre 2012

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