
Si tratta di uno spartito successivo, perché l'originale è andato perso, dopo che Cage, in continue ristrettezze economiche, se l'era venduto.
La grafica di Isbn creata da Alice Berniero, ha tradotto in copertina la medesima intenzione, tracciando a mano i righi dello spartito alternando il colore rosso-arancio al blu e tracciando le chiavi sul lato. Così il titolo e il nome dell'autore sono resi in un corpo sottilissimo, mentre le cifre dell'Isbn, con il codice a barre, sono in alto, vicino al nome. Sulla terza di copertina due immagini di un concerto di Cage con il suo piano preparato.
La copertina possiede qualcosa di aereo e leggero, di femminile, interpretando così un lato in ombra nella stessa opera di Cage, e in particolare in 4'33", che poi sono i minuti e i secondi in cui dura l'esecuzione. Quel 1952, David Tudor, seduto al pianoforte, chiude il coperchio della tastiera e guarda il cronometro; per due volte alza e riabbassa il coperchio, cercando di non fare rumore, gira le pagine dello spartito; poi, trascorso il tempo fissato, si alza e riceve l'applauso del pubblico. Cage dice di aver perso da quel giorno molti amici; in tanti non l'hanno più perdonato per quel pezzo (ci ha presi in giro?).
Il libro di Gann, ottimamente reso da Alice Bernero, ci racconta com'è nato e quali influenze ha avuto 4'33"; c'è anche una piccola biografia di Cage: un vero mito del contemporaneo. Com'è vero che essere contemporanei non significa essere attuali. Il libro lo spiega. I veri contemporanei - e Cage lo dimostra - sono sempre degli incompresi.
fonte: Marco Belpoliti - Tuttolibri de La Stampa di oggi, sabato 15 settembre 2012
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