«La bellezza
di un progetto sta in come funziona». Così Oliver Reichenstein, fondatore e
direttore della compagnia Information Architects - specializzata nella creazione
di interfacce digitali – sintetizza che cosa è per lui il principio-guida del
web design. E quello che dovrebbe essere anche il criterio ispiratore per
produrre una buona edizione di un eBook.
Ciò che colpisce nella relazione di Reichenstein è l’attenzione data, al momento della creazione di un’interfaccia web, alla fase di test sull’utente. «Le edizioni digitali degli ebook sono generalmente più trascurate di quelle cartacee – spiega – ad esempio nella scelta dei caratteri o degli “a capo”. Il problema è che spesso ci si dimentica della fatica fisica che si fa nella lettura e di quanto anche elementi come l’allineamento del testo e lo stile delle singole lettere possano influire».
E così – tra le lamentele di chi non ama la fruzione in video all’entusiasmo di quelli che “per fortuna sull’e-reader posso ingrandire i caratteri” - ogni gesto dell’utente, dagli occhi strizzati davanti al video ai movimenti per spostare il mouse, viene messo sotto esame in base al metodo Reichenstein.
Se infatti le azioni per leggere un libro di carta – come lo sfogliare le pagine o il tenerlo a una certa distanza dagli occhi, sospeso tra le mani o appoggiato sulle gambe quando si è in tram - sono già state studiate, lo stesso non è stato ancora fatto per la fruzione digitale. «Non sono convinto, ad esempio, che riprodurre la struttura del libro di carta su un e-reader migliori la fruzione del testo. Disporre il contenuto sulle canoniche due facciate, quella di sinistra e quella di destra, così come lasciar usare comunque il polpastrello per sfogliare anche in digitale, potrebbero in realtà rendere la fruizione meno comoda sui nuovi supporti tecnologici». Quali le alternative? «Ne ho più di una in mente - risponde - ma non posso ancora svelarle».
E chi di voi ha un e-reader, come si trova? E' davvero più "stancante" di un libro tradizionale?
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