venerdì 22 giugno 2012

“Vaticanum. Il manoscritto esoterico”, un thriller alla Dan Brown

Sarà per il genere, il thriller, oppure per l’argomento, un segreto nascosto nei meandri del Vaticano, o per la capacità dell’autore José Rodrigues Dos Santos di ipnotizzare il lettore, o per l'amalgama di tutti questi elementi, fatto sta che "Vaticanum. Il manoscritto esoterico" sta registrando ottime prestazioni nelle classifiche di vendita.

Il romanzo si apre con l’omicidio di Patricia Escalona, una studiosa spagnola, che nel momento della morte era intenta a esaminare il Codex Vaticanus, il più antico manoscritto greco della Bibbia, un’esclusiva irripetibile per la ricercatrice. Sul suo cadavere l’assassino ha lasciato un’enigmatica scritta in uno strano alfabeto. L’ispettrice Valentina Ferro, che conduce le indagini, chiama in aiuto lo storico Tomas Noronha, l’ultima persona ad avere avuto contatti con la vittima. L’indizio lasciato sul luogo del delitto sembra far riferimento ad alcuni passi del Nuovo Testamento che paiono essere stati modificati nei secoli. La domanda su cui ruota tutto è: “Chi era davvero Gesù?”. I due protagonisti scoprono che per duemila anni la verità sulla vita e l’identità di Cristo è stata celata dalla Chiesa. Qualcuno, però, sta contemporaneamente tentando di fare luce, addirittura progettando di clonare il DNA del Salvatore.

Altri omicidi, enigmi e una serie di indizi che rimandano ad altri indizi, con conseguenti colpi di scena e brillanti trovate narrative, compongono questa storia, alimentando nel lettore la voglia di procedere con i capitoli.
L’incipit, l’argomento e la trama ricordano neanche tanto lontanamente il bestseller di Dan Brown, Il Codice Da Vinci, che aveva fatto da apripista per tutto questo filone di thriller storico/religiosi. Bisogna però rendere onore all’autore, José Rodrigues Dos Santos, che tesse sapientemente tutti questi ingredienti altrimenti già visti.

fonte Andrea Bressa @ Panorama.it

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