«Pensava soltanto a quello. Riportare la sua vita a quel punto. Nel punto dove si era interrotta.
Si trattava di unire due lembi di terra, due lembi di tempo. In mezzo c'era il mare.
Si metteva i fichi aperti sugli occhi per ricordarsi quel sapore di dolce e di grumi. Vedeva rosso attraverso quei semi.
Cercava il cuore del suo mondo lasciato».
"Dio nel deserto è l’acqua e l’ombra.
C’è una bottiglia di plastica vuota
accanto a una mano scarnata. L’ultimo gesto prima della morte.
Dov’è Dio in
quel deserto?
Jamila ha sete. Sete. Cerca nella borsa, rovescia l’acqua in
testa al figlio, gli strappa il velo dalla bocca. Lo disseta, lo stringe. Bevi
Farid, bevi.
Sono rimasti loro due nel mondo.
La casa è un uovo di creta
abbandonato alle spalle".
Farid e Jamila fuggono da una guerra che corre piú veloce di loro. Angelina insegna a Vito che ogni patria può essere terra di tempesta, lei che è stata araba fino a undici anni.
Sono due figli, due madri, due mondi. Due sponde dello stesso mare...
A guardarlo dalla riva, il mare che li divide è un tappeto volante, oppure una lastra di cristallo che si richiude sopra le cose. Ma sulla terra resta l'impronta di ogni passaggio - partenza o ritorno - che la scrittura, come argilla fresca, conserva e restituisce.
Un romanzo di promesse e di abbandoni, forte e luminoso come una favola, “Mare al
mattino” prende le mosse dalla Grande Storia e Margaret Mazzantini
stavolta presta la voce dei suoi personaggi per raccontare degli
italiani spinti in Africa dal Fascismo alla cacciata dei
Tripolini nel 1970, fino alle migrazioni imposte da una guerra che brucia
ancora, la scrittrice dà voce a chi questa Storia l’ha vissuta, o meglio subita
sulla propria pelle: persone destinate a vivere nel segno della mancanza,
costrette a lasciare, a perdere, a rinunciare.
Come Jamila, la madre che spera di vedere suo figlio morire perché andarsene
per prima significherebbe lasciarlo morire da solo; e come Angelina, che si è
vista strappare una vita araba che prometteva l’amore.
"Mare al mattino" è la conferma di un talento raro e difficilmente
classificabile, e la dimostrazione che è ancora possibile, oggi, parlare a un
pubblico vastissimo senza rinunciare alla qualità della scrittura.
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
domenica 3 giugno 2012
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