
Il ruolo assegnato al personaggio dalla O’Connell è comunque abbastanza singolare. Nel romanzo, infatti, si raccontano le vicende di una studentessa all’ultimo anno di liceo, che si avventura a Manhattan alla ricerca del suo vecchio insegnante di letteratura. E proprio dalle pagine di The Catcher in the Rye compare Holden Caulfield, come un moderno Virgilio che, dall’alto della sua esperienza (basta ricordare la trama dell’opera originale), va ad accompagnare la giovane nel suo viaggio.
Mary O’Connell sembra quindi dare a Holden un ruolo da mentore, che forse i più appassionati del romanzo di Salinger in qualche modo non faticano ad attribuirgli.La stessa autrice ha infatti affermato sul sito Random Buzzers : “Ho letto Il giovane Holden a 13 anni, e fu un’esperienza così intensa che mi convinse a diventare una scrittrice”.
Ma non è la prima volta che Holden Caulfield rivive sulle pagine di un’opera diversa dall’originale. Già nel 2009 lo scrittore svedese John David (alias Fredrik Colting) scrisse il sequel 60 Years Later: Coming Through the Rye (Nicotext), pubblicato però solo in Inghilterra. Il libro, infatti, venne bandito dal suolo americano per questioni legali riguardanti diritti d'autore e accuse di plagio, nelle quali ebbe parte importante lo stesso J.D. Salinger (morto nel gennaio 2010).
fonte: Andrea Bressa @ Panorama.it
Nessun commento:
Posta un commento