"Una donna brutta non ha a disposizione nessun punto di vista superiore da cui poter raccontare la propria storia. Non c'è prospettiva d'insieme. Non c'è oggettività. La si racconta dall'angolo in cui la vita ci ha strette, attraverso la fessura che la paura e la vergogna ci lasciano aperta giusto per respirare, giusto per non morire..."
"La vita accanto" è la storia di una donna abituata a esistere sempre in punta di piedi, sul ciglio estremo del mondo. Con la leggerezza e la ferocia di una favola, Mariapia Veladiano (Premio Calvino 2010) racconta la crudeltà della natura, la fragilità che può diventare odio, la potenza della passione e del talento.
Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha
rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura di lei, la zia
Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata
Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per
il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con
la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua
famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse
possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'intolleranza, la
crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l'incapacità
di accettare e di accettarsi, la potenza delle passioni e del talento.
Lo si potrebbe definire il romanzo delle apparenze, in cui nulla è ciò che
sembra; dietro le lacrime di una donna apparentemente fragile si nasconde una
grande forza e generosità; dietro il silenzio ostile ed ostinato di una madre si
cela un amore inespresso ed affidato alle pagine di un diario segreto;
l'apparente affidabilità, premura e generosità di un uomo maschera un'incapacità
ad amare la persona che più avrebbe bisogno di considerazione ed attenzione.
Un libro forte eppure aggraziato, colto eppure scorrevole. Si legge
tutto d'un fiato e lo si ama sin dalla prima riga.
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
lunedì 1 ottobre 2012
La bellezza delle brutte
Etichette:
al femminile,
autori,
cultura,
emozioni,
libri,
riflessioni,
società
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento