Sandro Becchetti è nato a Roma nel 1935. Ha iniziato l’attività di fotografo negli anni Sessanta, documentando fatti e personaggi dell’epoca. Ha esposto i suoi lavori in molti spazi italiani ed esteri e ha collaborato con diverse riviste e giornali tra cui L’Espresso, Il Mondo, Il Messaggero e L’Unità.
La sua ricerca, che dura da più di quarant’anni, ritrae intellettuali, scrittori, attori e artisti come Alfred Hitchcock, Pier Paolo Pasolini, Roman Polanski, Francois Truffaut, Billy Wilder, Franco Zeffirelli, Dustin Hoffman, Claudia Cardinale, Andy Warhol e molti altri. Fotografati con sapienza e immortalati in atteggiamenti quotidiani e in pose piuttosto naturali, diventano personaggi trasparenti, dove è facile vedere la personalità e i caratteri particolari di ciascuno, nonostante per il fotografo l’immagine sia sempre qualcosa a metà tra il vero e il falso:
«Questa per me è stata la fotografia: la menzogna, una componente essenziale della verità. Le mie macchine fotografiche contenevano – per me, intendo dire – tutte le immagini possibili, ma come le platoniche ombre contenevano anche il loro contrario.»I personaggi, aiutati da un bianco e nero piuttosto crudo, si trasformano in icone diventando i testimoni di un’epoca indimenticabile e di una memoria collettiva.
Le fotografie resteranno in mostra fino al 29 novembre. Maggiori informazioni si possono trovare nel sito di LabLoft.
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