"In che cosa un giornalista
differisce da un romanziere o da un poeta? Si risponderà che il primo narra
fatti accaduti, mentre gli altri due scrivono liberamente, cose di fantasia o
che comunque con la realtà possono non avere forti legami. E' una parte della
verità. La differenza sostanziale fra le tre attività sta nell'obbligo di farsi
comprendere, che il giornalista ha e gli altri due no. Il giornalista scrive
affinché i lettori o gli ascoltatori conoscano i fatti. Se non si proprone
questo obiettivo non è un giornalista. Il letterato può adottare una tecnica di
scrittura più o meno piana, lineare, oppure ermetica, criptica; scrive per sé,
non ha alcun dovere di fare arrivare agli altri il proprio racconto. Invece, per
il giornalista questo è il fine essenziale, è il risultato da raggiungere.
Scrivere una notizia presuppone l'esistenza di un lettore e la volontà di
lavorare per lui..."
fonte: "La fabbrica delle
notizie" di V. Roidi
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
martedì 23 ottobre 2012
Il presupposto di una notizia
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