martedì 9 ottobre 2012

Fotoromanzi: esistono ancora?

In principio era «Grand Hotel», dell’editore Cino del Duca. Punto di riferimento imprescindibile per cominciare a parlare di fotoromanzi in Italia che vedono in questo Io e Calliope dell’artista Ileana Florescu, elliot edizioni, l’ultimo testimone di una gloriosa tradizione.

La figura stessa di Cino del Duca merita qualche riga di approfondimento. La sua carriera nella cultura popolare comincia dove più in basso non si può: piazzista di romanzi popolari. È poi la volta di una piccolissima casa editrice, la Moderna, a cui affiancherà dopo qualche anno una piccola tipografia. Seguiranno i romanzi sentimentali a dispense, i giornalini per ragazzi (come l’ «Intrepido») fino ai fotoromanzi che, con la testata «Grand Hotel», faranno la sua fortuna.

Storie sentimentali semplicissime, rivolte per lo più a un pubblico femminile, di estrazione popolare, costruite su due o tre varianti di una linea narrativa amatissima: lei bella virginale e ingenua, lui ricco potente e temibile; seduzione, ostacoli, redenzione, matrimonio e lieto fine.

Il successo è immediato. I romanzi prima illustrati e poi fotografici entrano in tutte le case degli italiani, alfabetizzano, costruiscono immaginario, accolgono i sogni della piccola borghesia del Belpaese dagli anni ’50 in poi, danno i natali a volti celebri dello spettacolo popolare, creano un’estetica e un costume, un preciso gusto per l’arredamento e per la scenografia. Cambiano persino la geografia dello spettacolo e dell’arte del nostro paese: a Roma, Milano e Torino, si affianca Cinisello Balsamo che a cavallo del boom diventerà la vera capitale del fotoromanzo in Italia...

fonte & read more @ Panorama.it

Nessun commento:

Posta un commento