mercoledì 31 ottobre 2012

C'era una volta la tavola degli elementi

Da bambino Sam Kean rompeva termometri e giocava con il mercurio. Lo faceva in South Dakota (Usa), dove è nato. Dal 2009 nell’Unione Europea i termometri a mercurio sono proibiti per legge. Quel metallo liquido è affascinante ma velenoso. Un bambino europeo oggi non potrebbe giocare con il mercurio. Quindi da grande difficilmente scriverà un best seller come "Il cucchiaino scomparso", tradotto ora per Adelphi da Luigi Civalleri. 

Inalando mercurio Newton divenne calvo e a Minamata migliaia di giapponesi morirono pazzi o paralizzati. Sam Kean invece ha contratto solo una forte passione per la chimica e il desiderio di raccontare questa scienza di solito detestata e messa sotto accusa. Effetto collaterale: è diventato ricco e famoso.

Il cucchiaino scomparso non ha il fascino narrativo di Zio Tungsteno di Oliver Sacks né la sapienza letteraria e filosofica del Sistema periodico di Primo Levi. Però è un’astuta storia della chimica, all’apparenza aneddotica, in realtà molto ben costruita sia nei contenuti sia nella tecnica divulgativa.

Possono scomparire i cucchiaini? Uri Geller faceva credere di essere in grado di piegarli con i suoi poteri paranormali. Se avesse conosciuto un po’ di chimica sarebbe andato ben oltre. Il gallio è un metallo simile all’alluminio in vendita a 500 euro il kg. Prezzo a parte, nulla impedisce di ricavarne cucchiaini. Ma a 30 °C il gallio fonde. Messo nel tè bollente, il cucchiaino si liquefa e scompare. Di qui il titolo del libro di Kean.

Tuttavia il gallio è più interessante per un altro motivo...

fonte & read more @ La Stampa.it

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