
Il padre di Sherlock Holmes annotò su quel quaderno tutta la sua esperienza di viaggio come medico di bordo. Si imbarcò sulla baleniera a soli vent’anni, lasciando alle spalle gli studi di medicina. Descrisse il quotidiano lavoro di assistenza ai marinai feriti e brutali scene di caccia che lo impressionarono molto, come nel resoconto del massacro delle foche. Scriveva così il 3 aprile 1880: “è davvero un lavoro sanguinario far schizzare fuori il cervello di quelle povere creature mentre ti fissano con i loro occhioni scuri”.
Tra i racconti c’è anche quello del suo ventunesimo compleanno, festeggiato a circa 100 miglia dal Polo Nord. Si tratta di un testo interessante, un feticcio da appassionati e curiosi che amano vedere come i grandi autori muovevano i primi passi. Anche solo per conoscerne il metodo di lavoro...
fonte: Panorama.it
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