Vorrei aver immerso le mie mani di carne
nei fiori del disco gremiti di api,
nello specchiante cuore di fuoco
della luce della vita, il sole della gioia.
A che servono petali o antere
o aureole? Illusioni, ombre
del cuore del fiore, la fiamma centrale!
Tutto è tuo, giovane viandante;
entra nella sala del banchetto con questa certezza:
non avanzare timoroso come se dubitassi
d'essere il benvenuto - è tua la festa!
E non prendere solo un poco, rifiutandone ancora
con un timido "grazie", quando hai fame.
E' viva la tua anima? Allora che si nutra!
Non lasciarti alle spalle balconi da scalare;
né bianchi seni di latte su cui riposare;
né teste dorate con cui dividere il guanciale;
né coppe di vino quando il vino è dolce;
né estasi del corpo o dell'anima,
tu morirai, certo, ma morirai vivendo
in profondità di azzurro, rapito nell'amplesso,
baciando l'ape regina, la vita!
Edmund Pollard
(fonte: Antologia di Spoon River - Edgar Lee Masters)
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
lunedì 6 agosto 2012
In profondità d'azzurro bacia la vita
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