giovedì 10 gennaio 2013

"Milioni di milioni" di Malvaldi

Nei gialli alla maniera di Marco Malvaldi, in cui si ride della cinica ironia dei personaggi, i luoghi sono fondamentali per l'equilibrio tra umorismo e suspense. Montesodi Marittimo è un paesino toscano di una certa altitudine, nonostante il nome, per di più molto scosceso. Una persona su due porta un doppio patronimico, il secondo dei quali è sempre Palla. Eredità di un marchese Filopanti Palla, gran gaudente, pentitosi in punto di morte di lasciare tanti bambini senza un nome legittimo.

Inoltre su Montesodi aleggia un mistero: è considerato "il paese più forte d'Europa". Perché? Quale arcano mistero si nasconde fra le abitazioni del borghetto toscano? Soprattutto, qual è la causa della forza che rende i suoi abitanti simili a degli “ercoli” del nuovo millennio? Per scoprirne la causa, vengono mandati dall'Università un genetista, Piergiorgio Pazzi, e una esperta di archivi dal "fondoschiena interessante", Margherita Castelli. Trascorsi i primi giorni, nel panorama umano che si offre, i due non trovano nulla di cui meravigliarsi, tranne la forza. È un mondo abitudinario, dominato da due gruppi familiari: il sindaco, l'onesto e schietto Armando Benvenuti, con la moglie Viola, e la maestra Annamaria Zerbi Palla, anziana vedova, con un figlio poco amato.

La sorpresa arriva con una tremenda tempesta di neve che isola il paese per giorni. Piergiorgio, che alloggia nella casa della Zerbi, una  donna "da fuori", ex maestra senza peli sulla lingua, una mattina trova l'energica signora abbandonata in poltrona senza vita. Sembra, a prima vista, un attacco di cuore, ma Piergiorgio capisce che non si tratta di morte naturale e poiché il paese è isolato l'assassino non può essere andato via.

In ogni buon romanzo che si rispetti la caratterizzazione di luoghi e personaggi è fondamentale. Nel caso di "Milioni di milioni", si potrebbe addirittura dire centrale. Questo nuovo lavoro di Malvaldi è un romanzo che inizia con ironica freschezza, quasi si trattasse di una barzelletta, e che poi, gradualmente, come i milioni di milioni di fiocchi di neve che si posano al suolo, si trasforma in una storia articolata e complessa. Fino ad assumere i toni di un giallo avvincente. Il tutto è condito da una lingua sciolta, molto simile al parlato quotidiano, funzionale alla resa dei personaggi. Spassosissimi, veri e sinceri.

Un libro davvero molto piacevole, che alterna elementi comici a stralci narrativi più profondi e complessi, divertente e al tempo accattivante. L'autore non delude le aspettative del lettore neanche stavolta e anzi lo incoraggia a seguire le gesta del malcapitato personaggio che, chissà, potrebbero anche avere un seguito.

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