lunedì 7 gennaio 2013

"L'Atlante delle mafie" analizza il successo di un modello criminale

A cosa è dovuto il successo plurisecolare delle mafie italiane? E come mai viene definita "mafia" ogni violenza privata che ha successo nel mondo? A provare a rispondere a queste due domende è "L'Atlante delle mafie - Storia, economia, società, cultura", a cura di Enzo Ciconte, Francesco Forgione, Isaia Sales, edito da Rubbettino.

Il volume sarà presentato mercoledì 16 gennaio alla Camera, alle 17,30 nella Sala delle Colonne di Palazzo Marino, dai curatori insieme a Pier Luigi Stefanini, presidente Fondazione Unipolis, Raffaele Cantone, Piergiorgio Morosini e Giuseppe Pignatone.

Il libro parte dalla messa in discussione dal paradigma interpretativo dell'esclusività della Sicilia nella produzione di ciò che comunemente si intende per mafia. Se un fenomeno, nato in Sicilia nell'Ottocento, ha avuto una così lunga durata, affrancandosi dalle condizioni storiche e territoriali che ne resero possibile la sua originaria espansione e proiettandosi agevolmente nella contemporaneità (divenendo addirittura un modello vincente per tutte le violenze private del globo) non è utile continuare a descriverlo solo come un originale prodotto siciliano.

fonte: AdnKronos

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