A cosa è dovuto il successo plurisecolare delle mafie italiane? E come mai viene
definita "mafia" ogni violenza privata che ha successo nel mondo? A provare a
rispondere a queste due domende è "L'Atlante delle mafie - Storia, economia,
società, cultura", a cura di Enzo Ciconte, Francesco Forgione, Isaia Sales,
edito da Rubbettino.
Il volume sarà presentato mercoledì 16 gennaio alla Camera, alle 17,30 nella
Sala delle Colonne di Palazzo Marino, dai curatori insieme a Pier Luigi
Stefanini, presidente Fondazione Unipolis, Raffaele Cantone, Piergiorgio
Morosini e Giuseppe Pignatone.
Il libro parte dalla messa in discussione dal paradigma interpretativo
dell'esclusività della Sicilia nella produzione di ciò che comunemente si
intende per mafia. Se un fenomeno, nato in Sicilia nell'Ottocento, ha avuto una
così lunga durata, affrancandosi dalle condizioni storiche e territoriali che
ne resero possibile la sua originaria espansione e proiettandosi
agevolmente nella contemporaneità (divenendo addirittura un modello vincente
per tutte le violenze private del globo) non è utile continuare a descriverlo
solo come un originale prodotto siciliano.
fonte: AdnKronos
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
lunedì 7 gennaio 2013
"L'Atlante delle mafie" analizza il successo di un modello criminale
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