In rete i primi duemila volumi in edizioni antiche (sec. XV – XIX) di alcune tra le più importanti opere della cultura europea. Digitalizzare per rendere liberamente accessibili a tutti i patrimoni di inestimabile valore della cultura umanistica e scientifica: questo l’obiettivo della BEIC digitale, il progetto di biblioteca digitale avviato dalla Fondazione BEIC Biblioteca Europea di Informazione e Cultura in collaborazione con Biblioteche pubbliche, Università e Centri di ricerca.
Dopo una prima fase programmatica, il progetto raggiunge un traguardo importante: oggi alle 15.30 presso la Sala Montanelli della Fondazione Corriere della Sera di Milano verrà presentata l’apertura del sito BEIC digitale, all’interno del quale sono già accessibili in rete i primi duemila volumi in edizioni antiche (sec. XV – XIX) di alcune tra le più importanti opere della cultura europea, derivate dalla prima fase di digitalizzazione delle diciotto Collezioni brevemente descritte nel sito della Biblioteca digitale. I volumi digitalizzati e in corso di digitalizzazione sono circa ottomila, integrati con un complesso di metadati catalografici e tecnici particolarmente elaborato.
Ad introdurre la presentazione, interverranno Piergaetano Marchetti, Presidente Fondazione Corriere della Sera e Antonio Padoa – Schioppa, Presidente Fondazione BEIC. Tra le autorità presenti all’evento Stefano Boeri, Assessore a Cultura, moda e design, Comune di Milano, Rossana Rummo, Direttore generale per le biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto di Autore, Ministero per i Beni e le attività culturali, Maria Pia Redaelli, Direttore generale Istruzione, formazione e cultura, Regione Lombardia, Giovanni Azzone, Rettore Politecnico di Milano, Gianluca Vago, Rettore Università di Milano, e Stefano Parise, Presidente Associazione Italiana Biblioteche.
L’obiettivo è di mettere in rete a libero accesso le opere fondamentali della cultura europea dall’antichità al presente in tutti i principali rami del sapere, includendo prossimamente anche il comparto musicale nonché immagini e video. A ciò si affiancano collezioni tematiche di matematica, fisica, chimica, scienze naturali, diritto, economia, storia, viaggi, incunaboli in volgare, idraulica ed altre.
Il progetto della BEIC digitale include anche una serie di Siti web selezionati e rilevanti, Moduli didattici interattivi, Percorsi organizzati, Mostre virtuali che agevolano l’accesso alle collezioni. Il progetto della Biblioteca europea (BEIC digitale) è un cantiere aperto che prevede la creazione di una rete di rapporti con istituzioni bibliotecarie e di ricerca. Alcuni di questi Progetti sono già in corso di realizzazione e verranno presentati in questa occasione.
fonte: Libreriamo.it
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
giovedì 29 novembre 2012
In rete anche la Biblioteca europea di informazione e cultura
Etichette:
biblioteca,
classici,
cultura,
informazione,
libri,
social net,
tecnologia,
web
mercoledì 28 novembre 2012
Con Bookavenue Bookfestival la letteratura va in rete
La letteratura viaggia in rete. Torna il Bookavenue Bookfestival, il primo festival letterario online, approdato alla quarta edizione, in programma da domani al 2 dicembre, sul sito www.bookavenue.it/bookfestival .
Un luogo d'incontro sulla rete nel quale verranno lanciati scrittori esordienti, che pubblicano libri cartacei ed ebook, e le piccole case editrici che non arrivano nelle librerie. "Il nostro Festival è un luogo dove i destini immaginari e le persone reali si incontrano. Il nostro obiettivo - spiega all'Adnkronos il responsabile della manifestazione, Michele Genchi - è quello di dare spazio alla scrittura d'esordio e alle case editrici che non hanno alcuna risorsa per mostrare al mondo editoriale ciò che realizzano. Si tratta di strutture editoriali 'corte' sotto il profilo del numero degli addetti e poveri di mezzi sotto il profilo economico".
Case editrici che, nella maggior parte dei casi, "non riescono a far arrivare i loro volumi in libreria. Ci sono case editrici - sottolinea Genchi - che nascono e muoiono nell'arco di pochissimi anni. In Italia, gli editori sono più di 5400, ma il 90% non riesce a far arrivare in libreria i volumi che produce perché il mercato è occupato quasi integralmente dai quattro gruppi editoriali più forti".
fonte: AdnKronos
Un luogo d'incontro sulla rete nel quale verranno lanciati scrittori esordienti, che pubblicano libri cartacei ed ebook, e le piccole case editrici che non arrivano nelle librerie. "Il nostro Festival è un luogo dove i destini immaginari e le persone reali si incontrano. Il nostro obiettivo - spiega all'Adnkronos il responsabile della manifestazione, Michele Genchi - è quello di dare spazio alla scrittura d'esordio e alle case editrici che non hanno alcuna risorsa per mostrare al mondo editoriale ciò che realizzano. Si tratta di strutture editoriali 'corte' sotto il profilo del numero degli addetti e poveri di mezzi sotto il profilo economico".
Case editrici che, nella maggior parte dei casi, "non riescono a far arrivare i loro volumi in libreria. Ci sono case editrici - sottolinea Genchi - che nascono e muoiono nell'arco di pochissimi anni. In Italia, gli editori sono più di 5400, ma il 90% non riesce a far arrivare in libreria i volumi che produce perché il mercato è occupato quasi integralmente dai quattro gruppi editoriali più forti".
fonte: AdnKronos
martedì 27 novembre 2012
The newsworthiness
La notiziabilità (in inglese newsworthiness, vocabolo talvolta utilizzato anche in italiano) è un concetto usato in sociologia della comunicazione che si può definire come "l'attitudine di un evento a essere trasformato in notizia" o "il complesso delle caratteristiche che rendono un evento di particolare interesse per i media".
Il neologismo viene utilizzato in ambito giornalistico, massmediologico e divulgativo per indicare il raggiungimento da parte di un fatto o di un avvenimento dei criteri minimi necessari alla sua pubblicazione o diffusione sotto forma di notizia. In genere indica i criteri di valutazione per capire se un'informazione è divulgabile e pubblicabile in termini di rilevanza in un dato ambito e di interesse suscitato nel pubblico...
fonte & read more @ Wikipedia
Il neologismo viene utilizzato in ambito giornalistico, massmediologico e divulgativo per indicare il raggiungimento da parte di un fatto o di un avvenimento dei criteri minimi necessari alla sua pubblicazione o diffusione sotto forma di notizia. In genere indica i criteri di valutazione per capire se un'informazione è divulgabile e pubblicabile in termini di rilevanza in un dato ambito e di interesse suscitato nel pubblico...
fonte & read more @ Wikipedia
I primi 50 anni di Hulk
Appena nato, nel 1962, Hulk era grigio. Ma il colore non rendeva bene e così al secondo numero diventa verde. E' solo la prima di almeno venti trasformazioni che subirà in mezzo secolo di vita, per adattarsi ai tempi e non stancare i lettori.
Partorito dalla fantasia di Stan Lee, il papà di quasi tutti i supereroi Marvel, Hulk all'alba degli anni '60 era la metafora perfetta della guerra fredda e della rincorsa agli armamenti. Un abominio nato da un esperimento nucleare andato male. I suoi muscoli fornivano anche una rappresentazione efficace del body building in voga nelle palestre e sulle spiagge americane. Così come negli anni 80 le conquiste femministe e l'edonismo reaganiano sarebbero stati salutati dall'arrivo di She Hulk, la versione femminile e procace del gigante verde.
Nel 1987 Hulk torna grigio, ed è meno selvaggio e incontrollabile di Hulk verde. Nel 91 arriva il professor Hulk che ha forza bruta e grande intelligenza. Ma il trionfo della ragione dura poco. La Marvel ha nel cassetto tre Hulk duri e puri: Hulk senza mente (Mindless Hulk), Hulk Gigante e Devil Hulk. E arriva anche Skaar, il figlio primogenito (Hulk ne avrà altri due).
Ma il vero colpo di scena è del 2008, quando all'Hulk originale se ne affianca un altro di colore… rosso fuoco. E' cattivo e fortissimo come richiedono i tempi di crisi che vive l'America dopo l'11 settembre. Tempi che disvelano anche una società profondamente diversa da quella degli anni 60, soprattutto in tema di diritti civili. Non è un caso che uno degli ultimi epigoni del gigante verde che ha incantato tre generazioni di lettori di fumetti si chiama Hulkling ed è gay. E combatte dalla parte dei buoni. Assieme al suo compagno.
fonte: Eugenio Spagnuolo @ Panorama.it
Partorito dalla fantasia di Stan Lee, il papà di quasi tutti i supereroi Marvel, Hulk all'alba degli anni '60 era la metafora perfetta della guerra fredda e della rincorsa agli armamenti. Un abominio nato da un esperimento nucleare andato male. I suoi muscoli fornivano anche una rappresentazione efficace del body building in voga nelle palestre e sulle spiagge americane. Così come negli anni 80 le conquiste femministe e l'edonismo reaganiano sarebbero stati salutati dall'arrivo di She Hulk, la versione femminile e procace del gigante verde.
Nel 1987 Hulk torna grigio, ed è meno selvaggio e incontrollabile di Hulk verde. Nel 91 arriva il professor Hulk che ha forza bruta e grande intelligenza. Ma il trionfo della ragione dura poco. La Marvel ha nel cassetto tre Hulk duri e puri: Hulk senza mente (Mindless Hulk), Hulk Gigante e Devil Hulk. E arriva anche Skaar, il figlio primogenito (Hulk ne avrà altri due).
Ma il vero colpo di scena è del 2008, quando all'Hulk originale se ne affianca un altro di colore… rosso fuoco. E' cattivo e fortissimo come richiedono i tempi di crisi che vive l'America dopo l'11 settembre. Tempi che disvelano anche una società profondamente diversa da quella degli anni 60, soprattutto in tema di diritti civili. Non è un caso che uno degli ultimi epigoni del gigante verde che ha incantato tre generazioni di lettori di fumetti si chiama Hulkling ed è gay. E combatte dalla parte dei buoni. Assieme al suo compagno.
fonte: Eugenio Spagnuolo @ Panorama.it
sabato 24 novembre 2012
I "Tre punti di rosso" di Alfonsina Gonzaga Madruzzo
Tra storia e romanzo, ma più storia che romanzo: è la vita di Alfonsina Gonzaga, sposa di Gianangelo Gaudenzio Madruzzo, vissuta tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento (1580-1647), dei quali una cinquantina trascorsi a Riva del Garda, quasi sempre nella Rocca.
Il romanzo di Luisa Gretter Adamoli, «Tre punti di rosso-L’affascinante e misconosciuta vita di Alfonsina Gonzaga Madruzzo», inizia con la scopertura del sacello, davanti all'altar maggiore, dei committenti dell’Inviolata, il capitano Gianangelo Gaudenzio Madruzzo e la moglie Alfonsina, effigiata da Martino Teofilo Polacco all’interno della prima cappella Inviolata, dedicata a San Carlo. Tutto ruota intorno ai tre punti rossi del dipinto del Polacco, ovvero il cuscino di velluto su cui è inginocchiata Alfonsina; la mantellina cardinalizia del santo dell’effigie e la tenda sollevata dalla serva intrigante. Tre punti che rappresentano una complessa realtà, come tessere di un puzzle che il romanzo vuol ricostruire, per accostarli, metterli in comunicazione, dar loro un senso.
Chi è Alfonsina Gonzaga? E' la sposa (1602) di Gianangelo Gaudenzio Madruzzo, uno dei personaggi più in vista del Trentino, dei Gonzaga di Novellara, ramo cadetto dei Gonzaga. Ancora bambina è inviata al convento di Santa Marta di Milano, per ricevere un’educazione adatta al suo rango secondo i dettami di San Carlo Borromeo, suo lontano parente (effigiato nell’altare a sinistra nell'Inviolata). A 22 anni la promessa sposa lascia la sua Novellara per venire sul lago e incontrare un marito sconosciuto, pù anziano di lei di 20 anni, che ha già tre figlie, di cui una monaca. A Riva, presto vedova, conduce un’esistenza da protagonista: balzata in primo piano dalla dipartita dell'illustre marito, si trasforma da timida ragazza in signora del potere, riverita e temuta. Sua grande «creatura» è la chiesa dell’Inviolata, nella quale è ritratta da Martino Teofilo Polacco, unica donna committente nell'altare di sinistra, dedicato a San Carlo Borromeo.
Chi è Gianangelo Gaudenzio Madruzzo (1562-1618)? E' il Capitano della Rocca vescovile, colonnello delle milizie tirolesi in Rocca, nipote del cardinale Ludovico e parente dei vescovi Carlo Gaudenzio e Carlo Emanuele, capitano della Rocca di Riva, legato da amicizia con il Duca Mantova Gonzaga. Nella storia La storia del Seicento è quella della Controriforma dopo il Concilio di Trento, sia in politica che in arte, con lo scontro Papato-Impero e la grande arte barocca.
È un periodo post-conciliare che si caratterizza per la massima diffusione del culto della Madonna. A Riva, su un muro limitrofo alla fontana del Mosé, il pittore Mangiavano ha dipinto una Madonna fra San Rocco e Sebastiano, veneratissima dal popolo, poi spostata sull’altar maggiore della chiesa. La cui costruzione è compiuta tra il 1603 e il 1620, con completamento nel 1645. Benefattrice, Alfonsina Gonzaga è citata nella lapide al vecchio ospedale civico.
Il romanzo di Luisa Gretter Adamoli, «Tre punti di rosso-L’affascinante e misconosciuta vita di Alfonsina Gonzaga Madruzzo», inizia con la scopertura del sacello, davanti all'altar maggiore, dei committenti dell’Inviolata, il capitano Gianangelo Gaudenzio Madruzzo e la moglie Alfonsina, effigiata da Martino Teofilo Polacco all’interno della prima cappella Inviolata, dedicata a San Carlo. Tutto ruota intorno ai tre punti rossi del dipinto del Polacco, ovvero il cuscino di velluto su cui è inginocchiata Alfonsina; la mantellina cardinalizia del santo dell’effigie e la tenda sollevata dalla serva intrigante. Tre punti che rappresentano una complessa realtà, come tessere di un puzzle che il romanzo vuol ricostruire, per accostarli, metterli in comunicazione, dar loro un senso.
Chi è Alfonsina Gonzaga? E' la sposa (1602) di Gianangelo Gaudenzio Madruzzo, uno dei personaggi più in vista del Trentino, dei Gonzaga di Novellara, ramo cadetto dei Gonzaga. Ancora bambina è inviata al convento di Santa Marta di Milano, per ricevere un’educazione adatta al suo rango secondo i dettami di San Carlo Borromeo, suo lontano parente (effigiato nell’altare a sinistra nell'Inviolata). A 22 anni la promessa sposa lascia la sua Novellara per venire sul lago e incontrare un marito sconosciuto, pù anziano di lei di 20 anni, che ha già tre figlie, di cui una monaca. A Riva, presto vedova, conduce un’esistenza da protagonista: balzata in primo piano dalla dipartita dell'illustre marito, si trasforma da timida ragazza in signora del potere, riverita e temuta. Sua grande «creatura» è la chiesa dell’Inviolata, nella quale è ritratta da Martino Teofilo Polacco, unica donna committente nell'altare di sinistra, dedicato a San Carlo Borromeo.
Chi è Gianangelo Gaudenzio Madruzzo (1562-1618)? E' il Capitano della Rocca vescovile, colonnello delle milizie tirolesi in Rocca, nipote del cardinale Ludovico e parente dei vescovi Carlo Gaudenzio e Carlo Emanuele, capitano della Rocca di Riva, legato da amicizia con il Duca Mantova Gonzaga. Nella storia La storia del Seicento è quella della Controriforma dopo il Concilio di Trento, sia in politica che in arte, con lo scontro Papato-Impero e la grande arte barocca.
È un periodo post-conciliare che si caratterizza per la massima diffusione del culto della Madonna. A Riva, su un muro limitrofo alla fontana del Mosé, il pittore Mangiavano ha dipinto una Madonna fra San Rocco e Sebastiano, veneratissima dal popolo, poi spostata sull’altar maggiore della chiesa. La cui costruzione è compiuta tra il 1603 e il 1620, con completamento nel 1645. Benefattrice, Alfonsina Gonzaga è citata nella lapide al vecchio ospedale civico.
Etichette:
al femminile,
arte,
autori,
generi,
libri,
narrativa,
personaggi,
storia,
vita
Due miliardi di euro per la cultura buttati via
I 2 miliardi di euro del “Programma Attrattori Culturali 2007-2013”, destinati a migliorare l’offerta culturale nelle Regioni del Sud, non sono stati spesi e dovranno essere restituiti a Bruxelles. A questi si aggiungono gli 1,5 miliardi di fine 2011. Uno spreco, proprio mentre il nostro patrimonio cade a pezzi.
Un miliardo e mezzo di euro destinati alla cultura italiana sono già rientrati nelle casse di Bruxelles, e altri due sono sulla buona strada. Sono le risorse del “Programma Attrattori Culturali 2007-2013”, che – a dispetto del nome – non sono mai state impegnate operativamente, nonostante gli innumerevoli progetti stilati in questi anni, tutti rimasti sulla carta. Si tratta dei cosiddetti Poin e Pain, acronimi che indicano i programmi operativi e attuativi interregionali per il Sud, cioè «lo strumento principale attraverso cui promuovere e sostenere lo sviluppo socio-economico delle Regioni del Mezzogiorno attraverso la valorizzazione, il rafforzamento e l’integrazione su scala interregionale del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico in esse custodito».
Obiettivi per realizzare i quali l’Europa aveva previsto «una dotazione complessiva di circa 2 miliardi di Euro, di cui una quota di poco superiore al miliardo di euro (1.031 M€) a valere sui fondi strutturali del FESR e del relativo cofinanziamento nazionale ed una leggermente inferiore (898 M€) resa disponibile dalle risorse aggiuntive della programmazione nazionale del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS)», come si legge sul relativo sito. Fondi che non solo non sono stati spesi, ma sono stati riallocati per finanziare altre voci di spesa che non c’entrano nulla con la cultura...
fonte & read more @ Linkiesta
Un miliardo e mezzo di euro destinati alla cultura italiana sono già rientrati nelle casse di Bruxelles, e altri due sono sulla buona strada. Sono le risorse del “Programma Attrattori Culturali 2007-2013”, che – a dispetto del nome – non sono mai state impegnate operativamente, nonostante gli innumerevoli progetti stilati in questi anni, tutti rimasti sulla carta. Si tratta dei cosiddetti Poin e Pain, acronimi che indicano i programmi operativi e attuativi interregionali per il Sud, cioè «lo strumento principale attraverso cui promuovere e sostenere lo sviluppo socio-economico delle Regioni del Mezzogiorno attraverso la valorizzazione, il rafforzamento e l’integrazione su scala interregionale del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico in esse custodito».
Obiettivi per realizzare i quali l’Europa aveva previsto «una dotazione complessiva di circa 2 miliardi di Euro, di cui una quota di poco superiore al miliardo di euro (1.031 M€) a valere sui fondi strutturali del FESR e del relativo cofinanziamento nazionale ed una leggermente inferiore (898 M€) resa disponibile dalle risorse aggiuntive della programmazione nazionale del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS)», come si legge sul relativo sito. Fondi che non solo non sono stati spesi, ma sono stati riallocati per finanziare altre voci di spesa che non c’entrano nulla con la cultura...
fonte & read more @ Linkiesta
venerdì 23 novembre 2012
Il "Miele" di Mc Ewan ha il sapore di spia
Anni 1970. Serena Frome è una bella ragazza inglese figlia di un vicario di provincia e in possesso di una mediocre laurea in matematica. Troppo tardi a Cambridge si è accorta di avere seguito una vocazione sbagliata, ma poi ha rimediato in parte diventando l’allieva adorante e poi l’amante di un fascinoso professore di storia, il quale prima di abbandonarla e scomparire la raccomanda per un impiego a Londra, nei servizi segreti.
In carattere con quanto sappiamo dai romanzi di Le Carré, oltre che comportare uno stipendio da fame quella della spia è un’attività squallidissima: dopo mesi a catalogare scartoffie, la prima operazione sul campo che Serena si vede affidare consiste nel fingersi pulitrice, e quindi raschiare strati di sudiciume da un appartamentino già usato come base. Qui trova una traccia del professore scomparso, che nel frattempo si è autoesiliato in un’isoletta nordica ed è morto; ma lasciamolo perdere, la storia che Ian McEwan vuole raccontare è un’altra, e riguarda il successivo incarico di Serena. Alla quale, essendo ella considerata dai Servizi un’esperta di letteratura (legge molti romanzi, in edizione tascabile), viene chiesto un parere su un giovane autore poco più che esordiente, tale Tom Haley.
Sulla falsariga della Cia, che finanzia senza apparire l’attività di intellettuali più o meno schierati contro il blocco sovietico - ha da poco fatto scalpore la scoperta che proprio grazie ai suoi contributi sopravviveva Encounter, la prestigiosa rivista cui collaboravano insospettabili come Stephen Spender e Mary McCarthy - gli inglesi vogliono fare lo stesso in casa loro, sovvenzionando scienziati, architetti e via dicendo, purché sembrino possibili anticomunisti. Ci vuole anche uno scrittore; e questo Haley oltre a qualche racconto ha scritto articoli contro le durezze del totalitarismo sovietico.
Dopo averlo raccomandato alla commissione, Serena deve così contattarlo e spiegargli che un’ente filantropico, dietro cui i Servizi si nascondono, vuole corrispondergli un lauto compenso mensile per due o tre anni senz’altra condizione che quella di dedicarsi full time alla sua vocazione di narratore. Haley accetta, scrive un romanzo che vince il Jane Austen Prize, e naturalmente si butta in una rovente relazione con Serena, reduce da una tresca col suo superiore ai Servizi. Quest’ultimo però è geloso di lei, e allora...
read more @ La Stampa.it
In carattere con quanto sappiamo dai romanzi di Le Carré, oltre che comportare uno stipendio da fame quella della spia è un’attività squallidissima: dopo mesi a catalogare scartoffie, la prima operazione sul campo che Serena si vede affidare consiste nel fingersi pulitrice, e quindi raschiare strati di sudiciume da un appartamentino già usato come base. Qui trova una traccia del professore scomparso, che nel frattempo si è autoesiliato in un’isoletta nordica ed è morto; ma lasciamolo perdere, la storia che Ian McEwan vuole raccontare è un’altra, e riguarda il successivo incarico di Serena. Alla quale, essendo ella considerata dai Servizi un’esperta di letteratura (legge molti romanzi, in edizione tascabile), viene chiesto un parere su un giovane autore poco più che esordiente, tale Tom Haley.
Sulla falsariga della Cia, che finanzia senza apparire l’attività di intellettuali più o meno schierati contro il blocco sovietico - ha da poco fatto scalpore la scoperta che proprio grazie ai suoi contributi sopravviveva Encounter, la prestigiosa rivista cui collaboravano insospettabili come Stephen Spender e Mary McCarthy - gli inglesi vogliono fare lo stesso in casa loro, sovvenzionando scienziati, architetti e via dicendo, purché sembrino possibili anticomunisti. Ci vuole anche uno scrittore; e questo Haley oltre a qualche racconto ha scritto articoli contro le durezze del totalitarismo sovietico.
Dopo averlo raccomandato alla commissione, Serena deve così contattarlo e spiegargli che un’ente filantropico, dietro cui i Servizi si nascondono, vuole corrispondergli un lauto compenso mensile per due o tre anni senz’altra condizione che quella di dedicarsi full time alla sua vocazione di narratore. Haley accetta, scrive un romanzo che vince il Jane Austen Prize, e naturalmente si butta in una rovente relazione con Serena, reduce da una tresca col suo superiore ai Servizi. Quest’ultimo però è geloso di lei, e allora...
read more @ La Stampa.it
mercoledì 21 novembre 2012
A qualcuno piace usato
Non è solo nostalgia di Charing Cross, del romanzo epistolare di Helene Hanff dedicato alla strada londinese dei vecchi libri, del film con Ann Bancroft o di Notting Hill con Hugh Grant e Julia Roberts star innamorata. È anche frutto della situazione economica e di un calcolo attento fatto da lettori attenti. Il risultato è che nell’anno nero della libreria (e di conseguenza dell’editoria), mentre sia nelle catene sia nelle librerie indipendenti, per non parlare della grande distribuzione, in crisi nera, calano le vendite di libri nuovi, il piccolo settore dell’usato reagisce e cresce.
Va meglio per i «grossi», che in questo settore sono pochi, meno bene per la miriade di piccoli negozianti e decisamente male per le bancarelle: ma il calo del nuovo si aggira da gennaio sul 7 per cento, e secondo i dati Nielsen diffusi dal Centro per il libro e la lettura, nel terzo trimestre l’intero mercato italiano ha avuto un altro crollo: -13 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011.
In attesa che Natale ponga qualche rimedio, l’usato sta però piuttosto bene.
È un mondo un po’ segreto che si sottrae alle statistiche, nel cui mito convivono il romantico e il gotico, fiorentissimo, fra bancarelle maledette e libri che uccidono: come quello che un indemoniato Terence Stamp confeziona nella propria cantina in un altro classico del ’96, Delitto tra le righe. Armato di una strumentazione d’epoca, crea con infinita pazienza e sapienza tipografica una falsa edizione, molto antecedente e attribuita ad altro autore, del romanzo che un famoso scrittore ha pubblicato con successo: in modo da poterlo accusare di plagio ed eventualmente ridurlo alla follia. Ma prima di fargliela trovare in casa la distribuisce tra i librai di Charing Cross. E dove, se no? Il personaggio di Stamp, nel film, aveva qualche buon motivo di vendetta. I lettori italiani che si stanno convertendo all’usato ne hanno certamente di economici, ma forse non solo...
fonte Mario Baudino & read more @ La Stampa.it
Va meglio per i «grossi», che in questo settore sono pochi, meno bene per la miriade di piccoli negozianti e decisamente male per le bancarelle: ma il calo del nuovo si aggira da gennaio sul 7 per cento, e secondo i dati Nielsen diffusi dal Centro per il libro e la lettura, nel terzo trimestre l’intero mercato italiano ha avuto un altro crollo: -13 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011.
In attesa che Natale ponga qualche rimedio, l’usato sta però piuttosto bene.
È un mondo un po’ segreto che si sottrae alle statistiche, nel cui mito convivono il romantico e il gotico, fiorentissimo, fra bancarelle maledette e libri che uccidono: come quello che un indemoniato Terence Stamp confeziona nella propria cantina in un altro classico del ’96, Delitto tra le righe. Armato di una strumentazione d’epoca, crea con infinita pazienza e sapienza tipografica una falsa edizione, molto antecedente e attribuita ad altro autore, del romanzo che un famoso scrittore ha pubblicato con successo: in modo da poterlo accusare di plagio ed eventualmente ridurlo alla follia. Ma prima di fargliela trovare in casa la distribuisce tra i librai di Charing Cross. E dove, se no? Il personaggio di Stamp, nel film, aveva qualche buon motivo di vendetta. I lettori italiani che si stanno convertendo all’usato ne hanno certamente di economici, ma forse non solo...
fonte Mario Baudino & read more @ La Stampa.it
domenica 18 novembre 2012
Beata (italiana) ignoranza
Costituzione Italiana
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura
e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Etichette:
cultura,
freddure,
informazione,
libri,
parole,
riflessioni,
saggezza,
società,
storia,
tesoro,
vita
sabato 17 novembre 2012
Un movimento dei lettori, subito
Bellissima la lettera aperta di Giuseppe Laterza publicata oggi, sabato 17 novembre 2012, su Tuttolibri de La Stampa. Peccato che in Rete non vi sia traccia del testo che, essendo piuttosto lungo, riporterò qui sotto solo in parte...
"Chi rappresenta nella politica italiana le esigenze della cultura? A parole, tutti. Nei fatti, nessuno: non c'è una singola forza politica che abbia ai primi posti della sua agenda reale l'investimento nel principale fattore di sviluppo di un paese moderno. Questa semplice e drammatica realtà è sotto gli occhi di tutti. I libri non fanno eccezione: giorno dopo giorno a biblioteche e scuole, associazioi e istituzioni che promuovono la lettura vengono sottratte le risorse minime per funzionare, a volte tra le proteste di qualche scrittore o intellettuale, a volte - quasi sempre nei piccoli centri - nel silenzio della rassegnazione.
Che fare? Occorre creare un movimento dei lettori. E' urgente che tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei libri facciano sentire la loro voce in maniera assai più forte, strutturata e coerente. Dieci anni fa in Puglia si costituì la rete dei lettori dei "Presidi del libro".
Dal desiderio di confrontarsi con le altre esperienze di promozione della lettura che "fungheggiano in tutta Italia" (come scrisse Umberto Eco) nacque poi il Forum del libro: un incontro annuale che si è tenuto prima a Bari poi a Cagliari, Perugia, Ivrea, Matera e quest'anno a Vicenza. Al Forum per la prima volta si sono ritrovati insieme bibliotecari ed editori, insegnanti e librai, esponenti di associazioni private e di istituzioni pubbliche, accomunati dall'idea che la diffusione dei libri possa essere una leva formidabile per lo sviluppo culturale, civile ed economico del nostro Paese..."
"Chi rappresenta nella politica italiana le esigenze della cultura? A parole, tutti. Nei fatti, nessuno: non c'è una singola forza politica che abbia ai primi posti della sua agenda reale l'investimento nel principale fattore di sviluppo di un paese moderno. Questa semplice e drammatica realtà è sotto gli occhi di tutti. I libri non fanno eccezione: giorno dopo giorno a biblioteche e scuole, associazioi e istituzioni che promuovono la lettura vengono sottratte le risorse minime per funzionare, a volte tra le proteste di qualche scrittore o intellettuale, a volte - quasi sempre nei piccoli centri - nel silenzio della rassegnazione.
Che fare? Occorre creare un movimento dei lettori. E' urgente che tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei libri facciano sentire la loro voce in maniera assai più forte, strutturata e coerente. Dieci anni fa in Puglia si costituì la rete dei lettori dei "Presidi del libro".
Dal desiderio di confrontarsi con le altre esperienze di promozione della lettura che "fungheggiano in tutta Italia" (come scrisse Umberto Eco) nacque poi il Forum del libro: un incontro annuale che si è tenuto prima a Bari poi a Cagliari, Perugia, Ivrea, Matera e quest'anno a Vicenza. Al Forum per la prima volta si sono ritrovati insieme bibliotecari ed editori, insegnanti e librai, esponenti di associazioni private e di istituzioni pubbliche, accomunati dall'idea che la diffusione dei libri possa essere una leva formidabile per lo sviluppo culturale, civile ed economico del nostro Paese..."
Etichette:
autori,
biblioteca,
comunicazione,
cultura,
editoria,
lettori,
librerie,
libri,
mondo,
riflessioni,
società
venerdì 16 novembre 2012
Letti per voi: @ Bookcity la parola agli editori
Cosa spinge un editore a scegliere un libro? A rispondere a questa domanda, nella Sala Panoramica del Castello Sforzesco, sono state Emilia Lodigiani, Claudia Tarolo, Daniela Di Sora e Ginevra Bompiani. Quattro donne per quattro case editrici differenti, accomunate, però, da un preciso elemento: l’amore per le opere che pubblicano.
«Scegliamo solo libri che ci piacciono – spiega Claudia Tarolo, di Marcos y marcos – altrimenti non potremmo sostenerli». A distinguere il loro lavoro, invece, è soprattutto la specializzazione geografica, primo criterio di selezione. Iporberea, fondata venticinque anni fa da Emilia Lodigiani, è nata con l’obiettivo di esportare in Italia la letteratura nordica. Svezia, Danimarca, Norvegia, Islanda, Estonia, Finlandia, Olanda e Belgio: questi, e solo questi, gli otto paesi nei quali la casa editrice pesca i propri talenti. Un proposito simile ha accompagnato l’inizio dell’avventura di Daniela Di Sora, fondatrice di Voland: dare voce alla letteratura slava. Dopo poco, però, l’interesse si è allargato alle penne di tutto il mondo. Nottetempo, di Ginevra Bompiani, e Marcos y marcos non hanno, invece, una qualificazione territoriale così netta.
Sulle scrivanie delle case editrici, arrivano, ogni anno, più di un centinaio di dattiloscritti: sono di autori che si autopropongono, di traduttori appassionati o semplicemente libri stranieri, all’estero già pubblicati. Perché un’opera venga scelta, è fondamentale, per Emilia Lodigiani, il livello letterario: «Deve trattarsi di vera letteratura».
Altro ingrediente, ha sottolineato Daniela Di Sora, è la capacità del testo di fare presa sul pubblico: «Cerco di conciliare il fatto che il libro mi piaccia con le possibilità che lo stesso ha di raggiungere il pubblico. Se un libro mi piace, ma intuisco che non potrà avere successo sul mercato, sono costretta, con dolore, a rinunciarci». «La pubblicazione è il prodotto dell’incontro tra due soggetti imperfetti: l’opera e l’editore, che si completano a vicenda», ha spiegato Ginevra Bompiani, che ha chiuso l’incontro con un dolce invito: «Leggete, leggete, leggete!».
fonte: Giulia Carrarini @ Bookcity.it
«Scegliamo solo libri che ci piacciono – spiega Claudia Tarolo, di Marcos y marcos – altrimenti non potremmo sostenerli». A distinguere il loro lavoro, invece, è soprattutto la specializzazione geografica, primo criterio di selezione. Iporberea, fondata venticinque anni fa da Emilia Lodigiani, è nata con l’obiettivo di esportare in Italia la letteratura nordica. Svezia, Danimarca, Norvegia, Islanda, Estonia, Finlandia, Olanda e Belgio: questi, e solo questi, gli otto paesi nei quali la casa editrice pesca i propri talenti. Un proposito simile ha accompagnato l’inizio dell’avventura di Daniela Di Sora, fondatrice di Voland: dare voce alla letteratura slava. Dopo poco, però, l’interesse si è allargato alle penne di tutto il mondo. Nottetempo, di Ginevra Bompiani, e Marcos y marcos non hanno, invece, una qualificazione territoriale così netta.
Sulle scrivanie delle case editrici, arrivano, ogni anno, più di un centinaio di dattiloscritti: sono di autori che si autopropongono, di traduttori appassionati o semplicemente libri stranieri, all’estero già pubblicati. Perché un’opera venga scelta, è fondamentale, per Emilia Lodigiani, il livello letterario: «Deve trattarsi di vera letteratura».
Altro ingrediente, ha sottolineato Daniela Di Sora, è la capacità del testo di fare presa sul pubblico: «Cerco di conciliare il fatto che il libro mi piaccia con le possibilità che lo stesso ha di raggiungere il pubblico. Se un libro mi piace, ma intuisco che non potrà avere successo sul mercato, sono costretta, con dolore, a rinunciarci». «La pubblicazione è il prodotto dell’incontro tra due soggetti imperfetti: l’opera e l’editore, che si completano a vicenda», ha spiegato Ginevra Bompiani, che ha chiuso l’incontro con un dolce invito: «Leggete, leggete, leggete!».
fonte: Giulia Carrarini @ Bookcity.it
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
editoria,
eventi,
libri
giovedì 15 novembre 2012
Una Bookcity tutta da bere
Un appuntamento per tutti. Centinaia di eventi, tra incontri con gli autori, presentazioni di libri, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari. Dal 16 al 18 novembre il Castello Sforzesco di Milano, cuore pulsante di Bookcity, si anima con un grande laboratorio dedicato al libro e alla lettura. Alcuni luoghi della cultura e della vita sociale milanese diventano le sedi tematiche per ospitare autori, mostre e dibattiti. In tutta la città librerie, biblioteche, scuole e istituti culturali propongono eventi dedicati al libro e alla lettura.
Milano ha storicamente un ruolo fondamentale nel panorama dell’editoria italiana ed è importante comunicare e valorizzare questo primato in una fase di profonda e radicale trasformazione del sistema editoriale, mettendo in luce la capacità della città di intrecciare territorio, impresa e cultura e chiamando in causa l’intera filiera: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, agenti letterari, traduttori, grafici, illustratori, blogger, fino a lettori, scuole di scrittura, associazioni e gruppi di lettura, senza i quali il libro resterebbe un oggetto privo di significato.
Nella città degli affari e della creatività, della produzione industriale e dell’anticipazione delle tendenze, si vuole offrire al pubblico più ampio l’occasione per aprirsi ai grandi temi del passato, del presente e del futuro, percorrendo insieme la strada della lettura come viatico per capire, imparare, divertirsi, emozionarsi.
All’interno del perimetro urbano si vuole così restituire alla lettura una centralità valoriale, capace di aprire un dialogo tra culture e generazioni diverse:
- Milano città del libro: i luoghi dove si legge e dove si potrebbe leggere, luoghi istituzionali ma anche inusuali
- Milano fabbrica del libro: i luoghi della produzione editoriale del passato e del presente, tra saperi e professioni
- Milano laboratorio di transizione: l’editoria capace di coniugare tradizione e innovazione e di gestire l’impatto con le nuove tecnologie e le nuove pratiche di lettura.
Info e programmi Bookcity
Milano ha storicamente un ruolo fondamentale nel panorama dell’editoria italiana ed è importante comunicare e valorizzare questo primato in una fase di profonda e radicale trasformazione del sistema editoriale, mettendo in luce la capacità della città di intrecciare territorio, impresa e cultura e chiamando in causa l’intera filiera: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, agenti letterari, traduttori, grafici, illustratori, blogger, fino a lettori, scuole di scrittura, associazioni e gruppi di lettura, senza i quali il libro resterebbe un oggetto privo di significato.
Nella città degli affari e della creatività, della produzione industriale e dell’anticipazione delle tendenze, si vuole offrire al pubblico più ampio l’occasione per aprirsi ai grandi temi del passato, del presente e del futuro, percorrendo insieme la strada della lettura come viatico per capire, imparare, divertirsi, emozionarsi.
All’interno del perimetro urbano si vuole così restituire alla lettura una centralità valoriale, capace di aprire un dialogo tra culture e generazioni diverse:
- Milano città del libro: i luoghi dove si legge e dove si potrebbe leggere, luoghi istituzionali ma anche inusuali
- Milano fabbrica del libro: i luoghi della produzione editoriale del passato e del presente, tra saperi e professioni
- Milano laboratorio di transizione: l’editoria capace di coniugare tradizione e innovazione e di gestire l’impatto con le nuove tecnologie e le nuove pratiche di lettura.
Info e programmi Bookcity
mercoledì 14 novembre 2012
Un milione per "Fai bei sogni"
Taglia il traguardo di un milione di copie e diciassette edizioni "Fai bei sogni" di Massimo Gramellini, che domani riceverà a Roma il Premio Elsa Morante 2012 per la narrativa.
Sempre domani lo scrittore incontrerà il suo pubblico nell'atrio della Stazione Termini e domenica 18 novembre sarà al teatro Carcano di Milano per 'Bookcity'.
Uscito lo scorso marzo, il romanzo è stato l'unico titolo nel 2012 primo assoluto in Italia per 10 settimane consecutive.
fonte: Ansa
Sempre domani lo scrittore incontrerà il suo pubblico nell'atrio della Stazione Termini e domenica 18 novembre sarà al teatro Carcano di Milano per 'Bookcity'.
Uscito lo scorso marzo, il romanzo è stato l'unico titolo nel 2012 primo assoluto in Italia per 10 settimane consecutive.
fonte: Ansa
martedì 13 novembre 2012
Flashbookmob: un'intelligente mobilità culturale
In apertura di BOOKCITY MILANO le case editrici Instar Libri, Iperborea, Minimum Fax, Nottetempo, La Nuova Frontiera e Voland organizzano un Flashbookmob. L’appuntamento è per giovedì 15 novembre alle ore 19 in Galleria Vittorio Emanuele a Milano.
Uscendo di casa mettetevi un libro in tasca o se siete in giro passate a comprarne uno in libreria. Arrivate in Galleria Vittorio Emanuele qualche minuto prima dell’evento e passeggiate attorno al centro della Galleria. Alle 19 in punto, a un dato segnale (un fischietto) immobilizzatevi, tirate fuori il vostro libro e mettetevi a leggere ad alta voce per qualche minuto, tra lo stupore dei passanti.
Vi aspettiamo, portate amici, parenti, conoscenti e sconosciuti. Più siamo più contiamo e più ci divertiamo!
L’ideale è radunarsi cinque o dieci minuti prima e la formula sarà quella già sperimentata a maggio per la Giornata Mondiale del libro...
Flash Book Mob | Milano, 23 maggio 2012 from Valentina Vasi on Vimeo.
Uscendo di casa mettetevi un libro in tasca o se siete in giro passate a comprarne uno in libreria. Arrivate in Galleria Vittorio Emanuele qualche minuto prima dell’evento e passeggiate attorno al centro della Galleria. Alle 19 in punto, a un dato segnale (un fischietto) immobilizzatevi, tirate fuori il vostro libro e mettetevi a leggere ad alta voce per qualche minuto, tra lo stupore dei passanti.
Vi aspettiamo, portate amici, parenti, conoscenti e sconosciuti. Più siamo più contiamo e più ci divertiamo!
L’ideale è radunarsi cinque o dieci minuti prima e la formula sarà quella già sperimentata a maggio per la Giornata Mondiale del libro...
Flash Book Mob | Milano, 23 maggio 2012 from Valentina Vasi on Vimeo.
Etichette:
comunicazione,
cultura,
eventi,
feste,
informazione,
libri,
moda,
mondo,
social net,
società
lunedì 12 novembre 2012
Ecco come ti fabbrico il falso papiro sulla "moglie" di Gesù
Ricordate il «Vangelo della moglie di Gesù»? Un paio di mesi fa la professoressa Karen King, della Harvard Divinity School, presentò con grande clamore mediatico la scoperta di un piccolo frammento di papiro del IV secolo in lingua copta nel quale a Gesù venivano attribuite le parole «mia moglie». La sua tesi - scritta in un articolo che verrà pubblicato in gennaio nella rivista teologica della prestigiosa università americana - era che si tratterebbe di un nuovo Vangelo apocrifo che testimonierebbe come il celibato di Gesù fosse un tema discusso nelle comunità cristiane dei primi secoli.
Fin da subito - come raccontato da VaticanInsider - c'era stato anche chi aveva messo in dubbio l'autenticità del frammento, notando una serie di stranezze. Ora però Andrew Bernhard, uno studioso dei Vangeli antichi formatosi a Oxford, si spinge molto più in là spiegando come secondo lui «questo falso» sarebbe stato fabbricato. Bernhard sostiene infatti che si tratti di una combinazione molto grossolana di alcune frasi prese dal Vangelo di Tommaso, il Vangelo (apocrifo) copto ritrovato nel 1945 tra i papiri di Nag Hammadi, in Egitto. E aggiunge di aver addirittura individuato una serie di coincidenze tipografiche sospette con la traduzione interlineare copto-inglese di quel testo, curata da Michael Grondin e consultabile da chiunque on line.
In uno scritto intitolato «Note sulla contraffazione del “Vangelo della moglie di Gesù”», Andrew Bernhard spiega che le parole contenute nel nuovo frammento sono tutte presenti nel Vangelo di Tommaso. A parte un'unica eccezione: l'espressione copta che significa appunto «mia moglie», attribuita a Gesù. Non solo: nel frammento scoperto da Karen King le parole compaiono spesso anche nello stesso ordine. E ogni linea di testo del «Vangelo della moglie di Gesù» è composta da parole copte che si trovano nella stessa pagina nella traduzione copto-inglese citata del Vangelo di Tommaso: comporle insieme - sostiene Bernhard - non comporta nemmeno molta fatica. In pratica - continua lo studioso di Oxford - una volta inserita l'espressione «mia moglie» - basta prendere alcune frasi dell'altro testo, cambiare qualche maschile in femminile o qualche negazione in affermazione e si ottiene il nuovo Vangelo rivoluzionario. E a riprova di questa tesi cita il fatto che nel frammento comparirebbe addirittura un errore tipografico che si trova pari pari nel volume curato da Michael Grondin.
Quanto infine all'espressione copta «mia moglie», si tratta comunque di una parola copta di sei lettere facilmente combinabili. Che - osserva sempre Bernhard - per una singolare coincidenza si trova molto vicino al centro del frammento. Quasi a voler essere proprio sicuri che non passi inosservata.
fonte: Giorgio Bernardelli - Vatican Insider @ La Stampa.it
Fin da subito - come raccontato da VaticanInsider - c'era stato anche chi aveva messo in dubbio l'autenticità del frammento, notando una serie di stranezze. Ora però Andrew Bernhard, uno studioso dei Vangeli antichi formatosi a Oxford, si spinge molto più in là spiegando come secondo lui «questo falso» sarebbe stato fabbricato. Bernhard sostiene infatti che si tratti di una combinazione molto grossolana di alcune frasi prese dal Vangelo di Tommaso, il Vangelo (apocrifo) copto ritrovato nel 1945 tra i papiri di Nag Hammadi, in Egitto. E aggiunge di aver addirittura individuato una serie di coincidenze tipografiche sospette con la traduzione interlineare copto-inglese di quel testo, curata da Michael Grondin e consultabile da chiunque on line.
In uno scritto intitolato «Note sulla contraffazione del “Vangelo della moglie di Gesù”», Andrew Bernhard spiega che le parole contenute nel nuovo frammento sono tutte presenti nel Vangelo di Tommaso. A parte un'unica eccezione: l'espressione copta che significa appunto «mia moglie», attribuita a Gesù. Non solo: nel frammento scoperto da Karen King le parole compaiono spesso anche nello stesso ordine. E ogni linea di testo del «Vangelo della moglie di Gesù» è composta da parole copte che si trovano nella stessa pagina nella traduzione copto-inglese citata del Vangelo di Tommaso: comporle insieme - sostiene Bernhard - non comporta nemmeno molta fatica. In pratica - continua lo studioso di Oxford - una volta inserita l'espressione «mia moglie» - basta prendere alcune frasi dell'altro testo, cambiare qualche maschile in femminile o qualche negazione in affermazione e si ottiene il nuovo Vangelo rivoluzionario. E a riprova di questa tesi cita il fatto che nel frammento comparirebbe addirittura un errore tipografico che si trova pari pari nel volume curato da Michael Grondin.
Quanto infine all'espressione copta «mia moglie», si tratta comunque di una parola copta di sei lettere facilmente combinabili. Che - osserva sempre Bernhard - per una singolare coincidenza si trova molto vicino al centro del frammento. Quasi a voler essere proprio sicuri che non passi inosservata.
fonte: Giorgio Bernardelli - Vatican Insider @ La Stampa.it
Etichette:
autori,
comunicazione,
freddure,
miti,
mondo,
personaggi,
riflessioni,
scienza,
scrittura,
storia
domenica 11 novembre 2012
Nel pianto del bimbo il dolore del mondo
Mariapia Veladiano ha sviluppato il suo romanzo - "Il tempo è un dio breve" - affrontando arditamente un tema che ha assillato nei millenni filosofie e religioni. E’ il problema del male, tanto più incomprensibile e inaccettabile quando colpisce gli innocenti, in primo luogo i bambini: «Una sera ti giri perché senti tuo figlio piangere e senza che nulla lo abbia annunciato scopri il dolore del mondo». E’ il Leitmotiv del romanzo, che trova varia esemplificazione nella sorte di piccole creature indifese e che innesca un doloroso conflitto nell’animo della protagonista. Ildegarda deve confrontarsi con il pur amatissimo marito Pierre. Questi, in seguito a un’infanzia travagliata, ha maturato un cupo pessimismo che lo induce a ritenere imperdonabile l’assunzione della paternità, la responsabilità di mettere al mondo un figlio. E’ così infelice che non sa abbandonarsi «anche solo per poco, un’ora, un minuto, all’andare confuso e gagliardo della vita».
A questo spirito negativo (estremizzato con qualche inverosimiglianza in funzione simbolica) si contrappone la dedizione della moglie per il piccolo Tommaso, un amore capace di dissipare ogni sofistico o lacerante presagio. Ma ecco che una subdola malattia minaccia di strapparle il figlioletto. E allora Ildegarda ingaggia un’altra contesa, non più con il suo uomo, irrecuperabile e fuggiasco, ma con un Dio invisibile che sembra non darsi pena per le sue creature. Ha studiato teologia, ha confidenza con la mistica e sa bene come metterlo spavaldamente alle strette. Fino a contestargli, per larghi giri, la pervasività di un male che ha inquinato la Storia ben prima della sua salvifica venuta sulla terra. Travolta dalla disperazione, arriva a stringere un patto con Dio, a offrirgli la propria vita, scambiandola con quella di Tommaso. Mi astengo, doverosamente, dall’indicare le conseguenze del patto e il minuto percorso della trama. Segnalo soltanto il fascino delle lunghe vacanze compiute da Ildegarda tra le nevi dell’Alto Adige, dove una natura incorrotta sembra propiziare le frequentazioni dell’Assoluto. Là conosce Dieter, un pastore luterano che, dopo avere perso un figlio, ha rischiato di perdere la fede. Nasce tra loro, nel parallelismo sbilenco di una disgrazia avvenuta o temuta, un forte legame affettivo. Ma l’affinità intellettuale e spirituale si irrobustisce e quasi si illimpidisce nel fisico abbandono. Senza imbarazzi o rimorsi, perché Ildegarda, nella sua fedeltà alla vita, è persuasa che, se esiste resurrezione, ha bisogno anche del corpo per renderci felici...
fonte & read more @ La Stampa.it
A questo spirito negativo (estremizzato con qualche inverosimiglianza in funzione simbolica) si contrappone la dedizione della moglie per il piccolo Tommaso, un amore capace di dissipare ogni sofistico o lacerante presagio. Ma ecco che una subdola malattia minaccia di strapparle il figlioletto. E allora Ildegarda ingaggia un’altra contesa, non più con il suo uomo, irrecuperabile e fuggiasco, ma con un Dio invisibile che sembra non darsi pena per le sue creature. Ha studiato teologia, ha confidenza con la mistica e sa bene come metterlo spavaldamente alle strette. Fino a contestargli, per larghi giri, la pervasività di un male che ha inquinato la Storia ben prima della sua salvifica venuta sulla terra. Travolta dalla disperazione, arriva a stringere un patto con Dio, a offrirgli la propria vita, scambiandola con quella di Tommaso. Mi astengo, doverosamente, dall’indicare le conseguenze del patto e il minuto percorso della trama. Segnalo soltanto il fascino delle lunghe vacanze compiute da Ildegarda tra le nevi dell’Alto Adige, dove una natura incorrotta sembra propiziare le frequentazioni dell’Assoluto. Là conosce Dieter, un pastore luterano che, dopo avere perso un figlio, ha rischiato di perdere la fede. Nasce tra loro, nel parallelismo sbilenco di una disgrazia avvenuta o temuta, un forte legame affettivo. Ma l’affinità intellettuale e spirituale si irrobustisce e quasi si illimpidisce nel fisico abbandono. Senza imbarazzi o rimorsi, perché Ildegarda, nella sua fedeltà alla vita, è persuasa che, se esiste resurrezione, ha bisogno anche del corpo per renderci felici...
fonte & read more @ La Stampa.it
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
genitori,
libri,
riflessioni,
società,
vita
venerdì 9 novembre 2012
Scoop, il coraggio della notizia
«Sfuggite alla tentazione dello scoop! Ricordate che è la scorciatoia dei somari», raccomandò Indro Montanelli nella sua ultima lezione agli aspiranti giornalisti all'Università di Torino quindici anni fa. E spiegava che lo scoop «consente di arrivare prima, ma male» e che la fiducia dei lettori «bisogna conquistarsela seriamente e faticosamente, giorno per giorno».
Certo, lo scoop può capitare per caso. Sei in vacanza ai tropici, arriva lo tsunami, vedi l'onda che arriva, te la cavi e racconti tutto. Ma come spiega Gianpaolo Pansa, il mito dei cronisti di un paio di generazioni, lo scoop vero, quello che rimane, è frutto di lavoro, fatica, applicazione, intuito, intelligenza, serietà, credito professionale... Un esempio? La notizia clamorosa che diede la mattina del 21 aprile 1984, sul «Corriere della Sera», Andrea Purgatori: «Ci sono tracce evidenti di esplosivo sui reperti del Dc-9 Itavia, disintegrato nel cielo di Ustica la sera di venerdì 27 giugno 1980. L'esplosivo è il "T4" (Esaedro-1, 3,5-Trinitro-5-Triazina, come recita la formula chimica; RDX, come lo chiamano più semplicemente gli americani) utilizzato nella fabbricazione di testate per missili aria/aria o di mine». Non ti arriva per sbaglio, una notizia così: può dartela solo chi ha imparato a conoscerti, ad apprezzare la tua serietà, a fidarsi della tua pulizia professionale.
Sono di questo tipo larga parte degli articoli raccolti da Giangiacomo Schiavi in un libro che esce oggi. Si intitola "Scoop! Dal bandito Giuliano al caso Ruby. Cronache e giornalisti da prima pagina" e può essere un prezioso breviario per i giovani che vogliono fare questo mestiere, ma anche per chi pensa che il «vero giornalismo libero» sia quello gioiosamente selvaggio appena nato sul Web e ha scordato il ruolo fondamentale di chi, di decennio in decennio, ha scritto pagine di grande passione civile come i pezzi di Lino Jannuzzi che smascherarono il «Piano Solo» del generale Giovanni De Lorenzo...
fonte & read more @ Il Corriere della Sera.it
Sono di questo tipo larga parte degli articoli raccolti da Giangiacomo Schiavi in un libro che esce oggi. Si intitola "Scoop! Dal bandito Giuliano al caso Ruby. Cronache e giornalisti da prima pagina" e può essere un prezioso breviario per i giovani che vogliono fare questo mestiere, ma anche per chi pensa che il «vero giornalismo libero» sia quello gioiosamente selvaggio appena nato sul Web e ha scordato il ruolo fondamentale di chi, di decennio in decennio, ha scritto pagine di grande passione civile come i pezzi di Lino Jannuzzi che smascherarono il «Piano Solo» del generale Giovanni De Lorenzo...
fonte & read more @ Il Corriere della Sera.it
Etichette:
autori,
comunicazione,
giornalismo,
informazione,
lettori,
mondo,
società,
web
giovedì 8 novembre 2012
Sonetto XVII
Non t'amo come se fossi rosa di sale,
topazio o freccia di garofani
che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce
e reca dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti che così,
in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Pablo Neruda
topazio o freccia di garofani
che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce
e reca dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti che così,
in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Pablo Neruda
Etichette:
al femminile,
al maschile,
autori,
emozioni,
poesia,
tesoro,
vita
martedì 6 novembre 2012
"Il mio nome è Nessuno", la storia di Odysseo dalla penna di Manfredi
Personaggio fascinoso, eroe che non si ferma mai, tanto mitico quanto umano. Ulisse è l'uomo dal multiforme ingegno le cui gesta tramite l'Iliade e soprattutto l'Odissea di Omero restano immortali. E ora dal passato e dalla mitologia greca ritorna, per parlarci in prima persona, nel nuovo libro di Valerio Massimo Manfredi.
L'archeologo scrittore, dopo essersi occupato di Alessandro Magno (bellissima la trilogia di Alexandros), ora si dedica al re di Italia di omerica memoria. Ulisse, tramite la penna di Manfredi, si racconta con tutta l'umanità e il coraggio che lo hanno reso più immortale di un dio. Dalla nascita nella piccola, rocciosa Itaca alla formazione di uomo e di guerriero al fianco del padre Laerte, dalle braccia materne della nutrice Euriclea al vasto mare da navigare sino a Sparta, dalla abbagliante e pericolosa bellezza di Elena all'amore per Penelope, dal solenne giuramento tra giovani principi leali al divampare della tremenda discordia.
Primo di due volumi, "Il mio nome è Nessuno" segue l'eroe acheo fino alla resa di Troia, grandiosa e terribile.
Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei e guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici familiari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente. Con assoluto rigore ma anche con una vibrante adesione a questa materia in continuo movimento, Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità, dal fascino assoluto. Una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare greco.
L'archeologo scrittore, dopo essersi occupato di Alessandro Magno (bellissima la trilogia di Alexandros), ora si dedica al re di Italia di omerica memoria. Ulisse, tramite la penna di Manfredi, si racconta con tutta l'umanità e il coraggio che lo hanno reso più immortale di un dio. Dalla nascita nella piccola, rocciosa Itaca alla formazione di uomo e di guerriero al fianco del padre Laerte, dalle braccia materne della nutrice Euriclea al vasto mare da navigare sino a Sparta, dalla abbagliante e pericolosa bellezza di Elena all'amore per Penelope, dal solenne giuramento tra giovani principi leali al divampare della tremenda discordia.
Primo di due volumi, "Il mio nome è Nessuno" segue l'eroe acheo fino alla resa di Troia, grandiosa e terribile.
Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei e guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici familiari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente. Con assoluto rigore ma anche con una vibrante adesione a questa materia in continuo movimento, Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità, dal fascino assoluto. Una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare greco.
lunedì 5 novembre 2012
Bookup, la prima storia bella
Quali sono i romanzi d'esordio più belli degli ultimi due anni?
Qual è il "primo libro" di uno scrittore che più ti è piaciuto?
Lo raccontano, dal 17 al 25 novembre 2012, lettori, librai, editori, scrittori esordienti & scrittori che hanno esordito una vita fa, musicisti, personaggi celebri di tutta Italia. Ce lo racconterai anche tu!
Molti librai indipendenti di tutta Italia, in collaborazione con un gruppo di editori, metteranno in vetrina una selezione dei migliori romanzi d’esordio di narratori italiani e stranieri pubblicati negli ultimi due anni: diciannove autori sulla rampa di lancio e tre ex-esordienti saldamente in orbita.
Per tutti i lettori, un concorso: vince chi meglio consiglia l'esordio letterario - del presente o del passato - che lo ha fatto "volare più in alto"!
Come è accaduto nel corso di Letti di notte lo scorso 21 giugno, librai e editori scateneranno la fantasia per offrire ai lettori incontri originali, all’insegna della creatività, con autori, editori, gente del libro, della cultura, dello spettacolo. Scrittori oggi noti che ricordano come hanno esordito: timori, tremori & grandi gioie.
Grazie a un accordo con Tiscali, potrete godervi "Scene da un esordio", una mini-serie di testimonianze di autori più o meno celebri legate all’esordio. E, nella settimana di Bookup, potrete assistere ad alcuni degli incontri anche da casa vostra, in streaming...
read more @ Letti di notte
Qual è il "primo libro" di uno scrittore che più ti è piaciuto?
Lo raccontano, dal 17 al 25 novembre 2012, lettori, librai, editori, scrittori esordienti & scrittori che hanno esordito una vita fa, musicisti, personaggi celebri di tutta Italia. Ce lo racconterai anche tu!
Molti librai indipendenti di tutta Italia, in collaborazione con un gruppo di editori, metteranno in vetrina una selezione dei migliori romanzi d’esordio di narratori italiani e stranieri pubblicati negli ultimi due anni: diciannove autori sulla rampa di lancio e tre ex-esordienti saldamente in orbita.
Per tutti i lettori, un concorso: vince chi meglio consiglia l'esordio letterario - del presente o del passato - che lo ha fatto "volare più in alto"!
Come è accaduto nel corso di Letti di notte lo scorso 21 giugno, librai e editori scateneranno la fantasia per offrire ai lettori incontri originali, all’insegna della creatività, con autori, editori, gente del libro, della cultura, dello spettacolo. Scrittori oggi noti che ricordano come hanno esordito: timori, tremori & grandi gioie.
Grazie a un accordo con Tiscali, potrete godervi "Scene da un esordio", una mini-serie di testimonianze di autori più o meno celebri legate all’esordio. E, nella settimana di Bookup, potrete assistere ad alcuni degli incontri anche da casa vostra, in streaming...
read more @ Letti di notte
Etichette:
autori,
cultura,
eventi,
generi,
libri,
scrittura,
social net,
tecnologia
Pagine del Garda, torna la rassegna dell'editoria gardesana
Torna a Novembre - dal 10 al 25, presso il Casinò di Arco - il tradizionale appuntamento con la rassegna dell'editoria gardesana Pagine del Garda.
venerdì 9 novembre 2012 Arco, palazzo dei panni
ore 20.45 UN SALUTO DA ARCO
Le cartoline della Biblioteca Civica "B. Emmert" di Arco
Inaugurazione della mostra e presentazione del catalogo
a cura di Chiara Ioppi e Romano Turrini - ed. Comune di Arco
presentazione degli autori e di Alessandro Demartin
Domenica 11 novembre 2012 arco, Casinò municipale
ore 17.00 Richard Keller
Inaugurazione della mostra e presentazione del catalogo
a cura di Giancarla Tognoni e Romano Turrini - ed. Il Sommolago, Comune di Arco
presentazione degli autori con la partecipazione
di Patrizia Perini, Emanuele Pianta (voce) e Stefano Menato (flauto delle Ande)
martedì 13 novembre 2012 Arco, Casinò municipale
ore 20.45 SAXA FRACTA
Storia ed escursioni tra le fortificazioni dell'Alto Garda
di Elvio Pederzolli e Renzo Saffi - ed. Panorama, Trento
presentazione a cura degli autori
giovedì 15 novembre 2012 Arco, Palazzo dei Panni
ore 15.00 BISOGNA AVER DATO MOLTO PER CAPIRE
CHE NON SI E' FATTO ABBASTANZA
di Lino Gobbi - ed. Tipografia Andreatta, Arco
presentazione a cura dell'autore e di Alessandro Parisi
in collaborazione con Lega Vita Serena e Gruppo Alpini Arco
Arco, Casinò Municipale
ore 20.45 E QUI, QUANDO FIORIRA' LA TERRA?
Lettere del tenente cappellano don Onorio Spada
di Paolo Zanlucchi - ed. EGON, Rovereto
presentazione a cura dell'autore e di Paolo Frizzi
con la partecipazione del Coro ANA di Trento
venerdì 16 novembre 2012 Arco, Palazzo dei Panni
ore 20.45 ENOCH ARDEN
Melologo di Richard Strauss (op. 38) tratto dal poema di Alfred Tennyson
con Patrizia Perini (voce) e Enrico Toccoli (pianoforte)
in collaborazione con la Biblioteca Civica di Riva del Garda
sabato 17 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 16.00 APERTURA DELLA XX MOSTRA DEL LIBRO
a seguire DOMINICUS
Le opere di Giacomo Vittone nel fondo Michelotti
dell'Accademia Roveretana degli Agiati
di Pietro Marsilli e Paola Pizzamano - ed. Osiride, Rovereto
presentazione a cura degli autori
domenica 18 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 16.00 LE STAGIONI DEGLI ALBERI
Atlante fenologico dell'Arboreto - Parco Arciducale di Arco
di Walter Larcher e Fiorenza Tisi
ed. Il Sommolago, Comune di Arco e Museo delle Scienze, Trento
presentazione a cura degli autori e di Michele Lanzinger
martedì 20 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 20.45 MENO NOVE
di Arianna Lattisi - ed. L'Erudita, Roma
presentazione a cura dell'autrice e di Giancarla Tognoni
mercoledì 21 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 17.00 SINISTRI - L'ETERNO RITORNO
di Tersite Rossi - ed. E/O
presentazione con letture e musica a cura degli autori,
con Chiara Cescatti (flauto) e Mauro Tonolli (chitarra)
in collaborazione con la Biblioteca Civica di Riva del Garda
giovedì 22 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 17.00 IL PAESAGGIO DELL'ALTO GARDA E LE SUE TRASFORMAZIONI
Quaderno del laboratorio di scrittura autobiografica
a cura di Tiziana Calzà e Laura Robustelli
ed. Mnemoteca del Basso Sarca e MAG Museo Alto Garda
presentazione delle autrici e di Stefania Bolletti
con l'intervento del gruppo "Tè delle letture"
venerdì 23 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 15.00 E PER UN UOMO LA TERRA
Lorenzo Guetti curato di campagna
di Marcello Farina - ed. Il Margine, Trento
presentazione a cura dell'autore e di Michele Dorigatti
in collaborazione con Lega Vita Serena
ore 20.45 IL CIRCOLO MANDOLINISTICO ARCENSE
a cura di Michele Liboni e Romano Turrini - ed. Il Sommolago
presentazione a cura degli autori
e concerto per mandolini a cura del Quartetto Neuma di Mori
sabato 24 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 16.00 IL MONASTERO DELLE SERVE DI MARIA DI ARCO E LA SUA FONDATRICE
di Ivana Franceschi e Graziano Riccadonna - ed. Il Sommolago
presentazione a cura degli autori e di Adriana Valerio
DOMENICA 25 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 16.00 IL SEGRETO DELL'ARTE
di Carlo Simoni - ed. CIERE, Verona
presentazione a cura dell'autore e di Mauro Grazioli
e laboratorio dimostrativo di fabbricazione della carta secondo
l'antico metodo dei maestri cartai di Toscolano
venerdì 9 novembre 2012 Arco, palazzo dei panni
ore 20.45 UN SALUTO DA ARCO
Le cartoline della Biblioteca Civica "B. Emmert" di Arco
Inaugurazione della mostra e presentazione del catalogo
a cura di Chiara Ioppi e Romano Turrini - ed. Comune di Arco
presentazione degli autori e di Alessandro Demartin
Domenica 11 novembre 2012 arco, Casinò municipale
ore 17.00 Richard Keller
Inaugurazione della mostra e presentazione del catalogo
a cura di Giancarla Tognoni e Romano Turrini - ed. Il Sommolago, Comune di Arco
presentazione degli autori con la partecipazione
di Patrizia Perini, Emanuele Pianta (voce) e Stefano Menato (flauto delle Ande)
martedì 13 novembre 2012 Arco, Casinò municipale
ore 20.45 SAXA FRACTA
Storia ed escursioni tra le fortificazioni dell'Alto Garda
di Elvio Pederzolli e Renzo Saffi - ed. Panorama, Trento
presentazione a cura degli autori
giovedì 15 novembre 2012 Arco, Palazzo dei Panni
ore 15.00 BISOGNA AVER DATO MOLTO PER CAPIRE
CHE NON SI E' FATTO ABBASTANZA
di Lino Gobbi - ed. Tipografia Andreatta, Arco
presentazione a cura dell'autore e di Alessandro Parisi
in collaborazione con Lega Vita Serena e Gruppo Alpini Arco
Arco, Casinò Municipale
ore 20.45 E QUI, QUANDO FIORIRA' LA TERRA?
Lettere del tenente cappellano don Onorio Spada
di Paolo Zanlucchi - ed. EGON, Rovereto
presentazione a cura dell'autore e di Paolo Frizzi
con la partecipazione del Coro ANA di Trento
venerdì 16 novembre 2012 Arco, Palazzo dei Panni
ore 20.45 ENOCH ARDEN
Melologo di Richard Strauss (op. 38) tratto dal poema di Alfred Tennyson
con Patrizia Perini (voce) e Enrico Toccoli (pianoforte)
in collaborazione con la Biblioteca Civica di Riva del Garda
sabato 17 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 16.00 APERTURA DELLA XX MOSTRA DEL LIBRO
a seguire DOMINICUS
Le opere di Giacomo Vittone nel fondo Michelotti
dell'Accademia Roveretana degli Agiati
di Pietro Marsilli e Paola Pizzamano - ed. Osiride, Rovereto
presentazione a cura degli autori
domenica 18 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 16.00 LE STAGIONI DEGLI ALBERI
Atlante fenologico dell'Arboreto - Parco Arciducale di Arco
di Walter Larcher e Fiorenza Tisi
ed. Il Sommolago, Comune di Arco e Museo delle Scienze, Trento
presentazione a cura degli autori e di Michele Lanzinger
martedì 20 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 20.45 MENO NOVE
di Arianna Lattisi - ed. L'Erudita, Roma
presentazione a cura dell'autrice e di Giancarla Tognoni
mercoledì 21 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 17.00 SINISTRI - L'ETERNO RITORNO
di Tersite Rossi - ed. E/O
presentazione con letture e musica a cura degli autori,
con Chiara Cescatti (flauto) e Mauro Tonolli (chitarra)
in collaborazione con la Biblioteca Civica di Riva del Garda
giovedì 22 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 17.00 IL PAESAGGIO DELL'ALTO GARDA E LE SUE TRASFORMAZIONI
Quaderno del laboratorio di scrittura autobiografica
a cura di Tiziana Calzà e Laura Robustelli
ed. Mnemoteca del Basso Sarca e MAG Museo Alto Garda
presentazione delle autrici e di Stefania Bolletti
con l'intervento del gruppo "Tè delle letture"
venerdì 23 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 15.00 E PER UN UOMO LA TERRA
Lorenzo Guetti curato di campagna
di Marcello Farina - ed. Il Margine, Trento
presentazione a cura dell'autore e di Michele Dorigatti
in collaborazione con Lega Vita Serena
ore 20.45 IL CIRCOLO MANDOLINISTICO ARCENSE
a cura di Michele Liboni e Romano Turrini - ed. Il Sommolago
presentazione a cura degli autori
e concerto per mandolini a cura del Quartetto Neuma di Mori
sabato 24 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 16.00 IL MONASTERO DELLE SERVE DI MARIA DI ARCO E LA SUA FONDATRICE
di Ivana Franceschi e Graziano Riccadonna - ed. Il Sommolago
presentazione a cura degli autori e di Adriana Valerio
DOMENICA 25 novembre 2012 Arco, Casinò Municipale
ore 16.00 IL SEGRETO DELL'ARTE
di Carlo Simoni - ed. CIERE, Verona
presentazione a cura dell'autore e di Mauro Grazioli
e laboratorio dimostrativo di fabbricazione della carta secondo
l'antico metodo dei maestri cartai di Toscolano
sabato 3 novembre 2012
Con Mlol l'offerta letteraria si allarga a tutto il Trentino
Da lunedì 5 novembre gli iscritti presso ciascuna delle 35
biblioteche del Sistema bibliotecario trentino che offrono il servizio di
biblioteca digitale quotidiana, potranno prendere in prestito, scaricare o
consultare gratis sul proprio computer o su un device mobile (tablet,
ebookreader, smartphone), 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, i contenuti
digitali disponibili sulla piattaforma MediaLibraryOnLine MLOL grazie ad un
abbonamento acceso dalla Provincia autonoma di Trento.
Le persone interessate,
una volta fornite di username e password personali dalle biblioteche,
collegandosi a trentino.medialibrary.it, vi troveranno dunque quotidiani
italiani e stranieri, musica, video, banche dati e una collezione di ebook e
audiolibri destinata a crescere grazie ai fondi impegnati dalle biblioteche
stesse. Le risorse saranno consultabili in streaming, cioè con connessione alla
rete, oppure in download, a seconda del tipo di materiali. Gli ebook acquistati
dalle biblioteche potranno essere scaricati dai lettori in prestito digitale per
un periodo di 14 giorni.
Quella che il Sistema bibliotecario trentino sta accompagnando è una rivoluzione non da poco. La biblioteca esce dalle sue mura e, adeguandosi alle necessità e abitudini dei cittadini, si mette a disposizione nelle loro case o dovunque essi si trovino con i loro supporti mobili. La biblioteca, inoltre, si attrezza per offrire una rassegna sempre più ricca e varia di quella editoria digitale che sta crescendo in maniera esponenziale anche in Italia con contenuti sempre più adatti al lettore medio e non più riservati al ricercatore di ambito accademico. L’elenco delle biblioteche che offrono il servizio in Trentino è consultabile sul portale trentino.medialibrary.it alla voce info.
I dati diffusi dall’Associazione Italiana Editori parlano di un mercato degli ebook italiano passato dallo 0,2% dei titoli commercialmente vivi del dicembre 2009 al 4,4% del maggio 2012, con 31.416 titoli in commercio; il numero delle persone che leggono ebook è aumentato del 59,2% e del 55,3% quello di coloro che li acquistano.
Nativi digitali, lettori forti che vogliano ampliare la gamma delle loro scelte, lettori comuni che desiderino addentrarsi in questi nuovi territori con l’aiuto delle biblioteche, lettori in movimento che vogliono disporre della lettura come bagaglio leggero, trovano dunque da oggi un canale pubblico per soddisfare le loro esigenze.
Si tratta di un progetto significativo anche dal punto di vista dell’organizzazione e della compartecipazione: infatti, le biblioteche, coordinate dall’Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino della Provincia, si sono impegnate ad acquisire ciascuna risorse che saranno disponibili da subito al prestito digitale anche per gli utenti di tutte le altre aderenti a MLOL, dato che gli ebook figureranno in un unico portale. E ciò in coerenza con la filosofia che sta alla base anche del Servizio di prestito interbibliotecario, che consente da anni la circolazione nel Sistema dei documenti posseduti da ogni biblioteca.
Etichette:
biblioteca,
eBook,
editoria,
generi,
lettori,
libri,
tecnologia,
web
Al via Racconti nella Rete: il premio letterario rivolto agli aspiranti scrittori
Giunto alla sua 12esima edizione, il Premio Letterario Racconti nella Rete ha raggiunto negli anni un riscontro notevole, confermato dal grande numero di partecipanti provenienti dall’Italia e dall’estero. Nato da un'idea del giornalista Demetrio Brandi, il Premio è collegato al XIX Festival Letterario LuccAutori, un'importante rassegna letteraria che si svolge a Lucca, tutti gli anni nel mese di ottobre. Racconti nella Rete vuole essere un'opportunità di espressione e confronto fra aspiranti scrittori più o meno giovani, una vera e propria vetrina che si sviluppa ogni anno sul sito www.raccontinellarete.it, dove gli iscritti possono pubblicare i propri racconti, oltre che leggere e commentare quelli degli altri.
Possono partecipare al Premio tutti coloro che hanno scritto un racconto inedito, oppure un soggetto per cortometraggio. In una sorta di agorà virtuale, tutti trovano lo spazio privilegiato per dar voce alle proprie fantasie, memorie o sogni, per cimentarsi nella scrittura creativa e per saggiare il valore e la qualità del proprio lavoro, incontrando talenti sconosciuti o confrontandosi immediatamente con i diversi stili narrativi, generi e contenuti. E’ questo il momento in cui tutti, dal professionista al dilettante, hanno piena possibilità di espressione e uguale dignità di ascolto.
Per partecipare basta registrarsi al sito www.raccontinellarete.it . Il racconto, a tema libero, non dovrà superare le cinque cartelle di testo: se l'elaborato sarà ritenuto interessante verrà subito inserito nel sito. Il termine ultimo ed improrogabile per l'invio del materiale è fissato al 31 maggio 2013. I venticinque racconti scelti da una giuria tecnica della quale fanno parte lo scrittore Ennio Cavalli e la giornalista Rai Chiara Lico saranno inseriti nell'antologia "Racconti nella Rete 2013" edita da Nottetempo. La presentazione in anteprima avverrà ad ottobre a Lucca, insieme alla proiezione del cortometraggio vincitore della sezione Corti, nell’ambito del festival letterario LuccAutori.
Possono partecipare al Premio tutti coloro che hanno scritto un racconto inedito, oppure un soggetto per cortometraggio. In una sorta di agorà virtuale, tutti trovano lo spazio privilegiato per dar voce alle proprie fantasie, memorie o sogni, per cimentarsi nella scrittura creativa e per saggiare il valore e la qualità del proprio lavoro, incontrando talenti sconosciuti o confrontandosi immediatamente con i diversi stili narrativi, generi e contenuti. E’ questo il momento in cui tutti, dal professionista al dilettante, hanno piena possibilità di espressione e uguale dignità di ascolto.
Per partecipare basta registrarsi al sito www.raccontinellarete.it . Il racconto, a tema libero, non dovrà superare le cinque cartelle di testo: se l'elaborato sarà ritenuto interessante verrà subito inserito nel sito. Il termine ultimo ed improrogabile per l'invio del materiale è fissato al 31 maggio 2013. I venticinque racconti scelti da una giuria tecnica della quale fanno parte lo scrittore Ennio Cavalli e la giornalista Rai Chiara Lico saranno inseriti nell'antologia "Racconti nella Rete 2013" edita da Nottetempo. La presentazione in anteprima avverrà ad ottobre a Lucca, insieme alla proiezione del cortometraggio vincitore della sezione Corti, nell’ambito del festival letterario LuccAutori.
giovedì 1 novembre 2012
Arrivano le "50 smagliature di Gina"
Le "50 sfumature di grigio" impazzano in classifica, Hollywood prepara il film e in Italia si moltiplicano i libri che ironizzano sulla relazione dei due protagonisti della trilogia bestseller di E.L. James.
Così dopo il successo di "Cinquanta sbavature di Gigio", arriva in libreria "Cinquanta smagliature di Gina", scritto da Rossella Calabrò e edito da Sperling & Kupfer all'insegna dell'autoironia.
Farà ridere, promette l'autrice, tutte le donne delle loro paturnie sia estetiche sia affettive.
fonte: Ansa
Così dopo il successo di "Cinquanta sbavature di Gigio", arriva in libreria "Cinquanta smagliature di Gina", scritto da Rossella Calabrò e edito da Sperling & Kupfer all'insegna dell'autoironia.
Farà ridere, promette l'autrice, tutte le donne delle loro paturnie sia estetiche sia affettive.
fonte: Ansa
Iscriviti a:
Post (Atom)