lunedì 10 dicembre 2012

"... quei fascicoli di carta che schiere sempre più esigue di anziani acquistano in strani luoghi chiamati edicole..."



State leggendo questo articolo in un vuoto etico o su virtuosa carta? La definizione che Lord Leveson dà di Internet come "vuoto etico" è uno dei pochi passi falsi del suo poderoso rapporto sullo stato della "stampa" britannica, come ancora la chiamiamo, alla Gutenberg. Internet non è un vuoto etico bensì un campo di battaglia etico. Nelle sue steppe virtuali infuria oggi una delle massime lotte di potere del nostro tempo. Il destino dei regimi autoritari come la Cina, e quindi il futuro della libertà, dipenderanno dall'esito di questa battaglia.

Su questo sfondo la piccola battaglia locale che si svolge in Gran Bretagna su quei fascicoli di carta che schiere sempre più esigue di anziani acquistano in strani luoghi chiamati edicole potrebbe sembrare un episodio dell'amatissima vecchia serie tv Dad's Army, ambientata nella seconda guerra mondiale. Ma l'idea che tutto ormai si trovi in rete è completamente sbagliata e fornisce ai giornali scandalistici come il Sun di Rupert Murdoch la scusa ipocrita di mantenere le loro vecchie brutte abitudini. Leveson osserva che il Sun ha giustificato la pubblicazione di foto nude del principe Harry che fa baldoria a Las Vegas titolando "Ecco le foto di Harry nudo che avete già visto su Internet" e poi "Noi lottiamo per la libertà di stampa". Se esistesse il Nobel per le fandonie andrebbe al Sun, come le elezioni del 1992, secondo un famoso titolo della stessa testata.

In sintesi l'etica del buon giornalismo e la prassi della buona autoregolamentazione indipendente dovrebbero e potrebbero coincidere online e sulla carta stampata. Dopo tutto, perché le parole che state leggendo in questo momento dovrebbero essere vagliate, soppesate o trattate diversamente solo in base alla forma in cui le vedete? Ovviamente Internet ha aperto nuove grandi sfide. Su alcune si dibatterà in modo acceso questa settimana in occasione della Conferenza Mondiale della Tecnologia dell'informazione organizzata a Dubai, Emirati Arabi Uniti, dall'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, un organismo Onu. La federazione degli emirati del Golfo ha varato recentemente un decreto che rende punibile con un minimo di tre anni di carcere l'utilizzo di un sito web o di qualunque altro mezzo informatico al fine di "irridere o danneggiare la reputazione o la levatura dello stato o di qualunque sua istituzione", e in tali "istituzioni" vanno inclusi i governanti degli emirati, i loro vice e i principi ereditari. Proprio il posto adatto per ospitare una conferenza sulla regolamentazione di Internet...

fonte & read more @ La Repubblica.it

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