
Anche in questo romanzo Joanne Harris è in grado di catturare l'attenzione del lettore: della storia colpisce soprattutto la straordinarietà delle descrizioni dei luoghi, della vita familiare, del diario della protagonista. E' uno scorcio di vita passata, ma mai dimenticata; il sentimento di profondo odio lascia l'amaro in bocca, risulta a tratti addirittura eccessivo, ma forse è l'unico sentimento che bambimi privati di affetto autentico avrebbero potuto provare in quelle circostanze. La tragedia è annunciata, incombe sin dall'inizio; l'ambientazione di per sè è drammatica dato il periodo e le vicende storiche della Seconda guerra mondiale, ogni abitante ha un suo ruolo, una sua personalità, un suo destino. Le pagine volano ed una volta terminato il romanzo rimane un vuoto, perchè ormai i piccoli protagonisti, così selvaggi e bisognosi di affetto, perché la protagonista narratrice, ormai anziana, hanno conquistato il lettore.
La scrittura è fluida, vividi gli odori, i sapori e ben strutturati i personaggi. Anche "Cinque quarti d'arancia" come "La scuola dei desideri" esula dai racconti tradizionali dell'autrice, a dimostrazione proprio di quanto la Harris sia poliedrica, sappia dare il massimo in ogni cosa che racconti.
A chi annovera Joanne Harris tra i propri autori preferiti, a chi l'ha appena scoperta, a chi ancora non la conosce, consiglio la lettura anche di quest'ottimo romanzo.
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