martedì 9 luglio 2013

"Ascoltavo le maree", il caso editoriale snobbato dall'Italia di Guido Mattioni

Un libro, due lingue, tre esordi. “Ascoltavo le maree” (Whispering Tides, nella versione inglese) è il titolo del romanzo di debutto nel genere narrativo di Guido Mattioni - giornalista con alle spalle una carriera giornalistica ultratrentennale come caporedattore e inviato speciale, autore di inchieste e reportage in Italia e in tutto il mondo, in particolar modo negli Usa -, un libro che proprio negli Stati Uniti vede la sua nascita e l'inizio del suo successo. Dopo averlo tradotto in inglese, nell'autunno scorso, Mattioni mette in vendita il suo lavoro a 2,99 dollari su Smashwords, il più grande distributore al mondo di eBook, un colosso della Silicon Valley che, oltre al commercio diretto attraverso il proprio sito, distribuisce i titoli presso le più prestigiose librerie virtuali del settore. E - potere del web - ciò che accade dopo, sorprende pure l'autore: tantissime copie scaricate a pagamento da Internet, massimo punteggio nella critica dei lettori, recensioni entusiastiche.

Un vero e proprio caso editoriale insomma, decretato innanzitutto dal pubblico, che gli permette persino di piazzarsi - unico italiano su mille partecipanti - fra i finalisti del Best eBook Awards di Santa Barbara, in California, oltre che agli Usa Best Book Awards di Los Angeles. Non solo: nel novembre scorso “Ascoltavo le maree” viene scelto e adottato come testo di studio e di esercitazione nei corsi di lingua italiana alla Georgia State University di Atlanta così come alla Learn Italy School di Manhattan, la prima scuola di lingua italiana aperta negli Usa e che ha sedi anche nel New Jersey, a Miami, San Francisco e Chicago. Centinaia le recensioni pubblicate Oltreoceano da penne famose sulle più apprezzate riviste letterarie americane, decine e decine le menzioni e le interviste per i magazine più prestigiosi, che lanciano di fatto il romanzo di Mattioni nell'Olimpo americano del genere narrativo.

E in Italia? «L'autopubblicazione negli Usa è nata dalle “non risposte” di quei grandi editori italiani ai quali mi ero ingenuamente rivolto contando sul mio curriculum professionale - racconta l'autore - ma a loro non importava nulla che io sapessi scrivere. Così, credendo in quello che avevo fatto, ed essendo la storia ambientata negli Usa, l'ho tradotta e ne ho fatto un doppio eBook, in inglese e in italiano. A costo e con tempi di realizzazione pari allo zero. Ma se io sono stato un po' un pioniere italiano del selfpublishing in terra straniera, il mio editore “cartaceo”, Francesco Bogliari, lo è stato nello scouting tra gli autori autoprodotti. Lui, che avevo conosciuto anni fa in Mondadori, ha letto su Facebook il mio primo capitolo postato per autopromozione e i risultati che avevo raccolto negli Usa, mi ha chiamato e mi ha chiesto il manoscritto. Una settimana dopo mi ha detto: “Si parte, voglio il tuo romanzo per lanciare il mio nuovo marchio di narrativa, che si chiamerà Ink!”». E' così che, dopo aver mietuto consensi negli States, nel marzo scorso “Ascoltavo le maree” arriva in versione cartacea - oltre che in formato digitale - anche in Italia.

E' la storia di un uomo coraggioso, impavido nello scendere a patti con i ricordi e nell'elaborazione di un lutto devastante, che lo conduce all'altro capo del mondo. Alberto Landi, il protagonista di questo romanzo scritto in punta di penna, fugge dal suo passato e lascia la sua città - una Milano svuotata di significato -, la carriera e il lusso per trasferirsi negli Usa. La città in cui approda, Savannah, è però forse più un luogo dell'anima, dai colori e dai profumi intensi e delicati, le maree regolari e tranquillizzanti, la gente autentica e ospitale e le magnifiche isole che la circondano, tanto da diventare presto luogo e motivo di ricostruzione di un animo spezzato. Con prosa sognante e descrizioni liriche, l'autore ci regala una storia tragicamente bella, capace di farci scoprire un posto dove la natura si fonde con gli stati d'animo, nel quale la rinascita corre di pari passo con la perdita e l'abbandono e, soprattutto, luogo dove un uomo può ricominciare a respirare a pieni polmoni e con rinnovata speranza la vita. Il racconto è vivido, pieno di passione, gioia ma anche dolore.

«E' un diario di viaggio intimo e profondo, ma non un'autobiografia - precisa infine Guido Mattioni -: la storia scaturisce sì da una dolorosa esperienza di una dozzina di anni fa, quando pensai anch'io di mollare tutto, come fa il protagonista, ma il romanzo è piuttosto il racconto di un sogno mai realizzato, da condividere con gli altri, per invitare chi legge a non vergognarsi mai di sognare. Se sognare da bambini è un diritto, da adulti diventa infatti un dovere. Il viaggio della vita deve sempre continuare, qualsiasi cosa accada, con caparbio ottimismo. Anche quando il cielo è nero, e nonostante tutto. Perché prima o poi il sereno ritorna, puntuale come le maree. Sempre».

fonte: Paola Malcotti - l'Adige di oggi, martedì 9 luglio 2013
 

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