venerdì 22 febbraio 2013

In "Cico&Pippo" l'ironia di Altan sui luoghi comuni della disabilità

Un padre cieco e un figlio crudele che lo accudisce. Sono Cico e Pippo, i protagonisti di "Cico&Pippo", il libro con i disegni di Altan che Gallucci manda in libreria in questi giorni.

Altan è feroce e al tempo stesso acuto, libero e politicamente scorretto nel raccontare le vicende dei suoi personaggi. Attraverso la loro storia, l'autore descrive spaccati di vita quotidiana con un'ironia penetrante che non lascia spazio a buonismi e a falsi pudori. Scherzare sulla cecità può sembrare azzardato, ma in queste pagine si prende in giro quella "Cecità con Corona d'Alloro Sopra le Pupille Spente". Vengono demoliti i tanti luoghi comuni e il vittimismo con cui spesso sono indicati i disabili dalla società e da una certa letteratura, che preferisce nascondere dietro l'estrema correttezza formale il rifiuto e la paura dell'handicap. Nei dialoghi di Cico e Pippo si capisce che la cecità non impedisce al padre di essere asfissiante e ottuso. Il figlio lo tratta con crudeltà, anche per reazione ai suoi comportamenti assillanti.

Altan (Francesco Tullio Altan) è nato a Treviso nel 1942. Ha studiato architettura a Venezia, quando ancora pensava di progettare navi, poi si è trasferito in Brasile. Nel 1975 ha cominciato a collaborare con "Linus". Da allora ha pubblicato molti libri per bambini (14 per Gallucci) e per adulti. Ha realizzato decine di episodi animati per la tv ed è diventato noto a tutti con le fulminanti vignette per "L'Espresso" e "la Repubblica". Nella stessa collana ha pubblicato Trino e Tunnel.

fonte: AdnKronos

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