Ma il dolore del passato è troppo vivo, paralizzante, e ancora una volta lei deve scappare. Abbandona il figlio in ospedale, a un destino ignoto: comincia così un nuovo viaggio, alla ricerca di una salvezza dalle colpe. Le proprie e quelle degli altri.
L'incontro con una giovane straniera e con la sua famiglia sono per Anna una piccola oasi dove riprendere le forze. Presto il suo viaggio si trasforma, diventa ricerca: la meta è Giovanni, il nipote misterioso di Maria. Egli le insegnerà un nuovo modo per conoscere il proprio corpo e se stessa, attraverso le tecniche della danza sensibile...
L'autrice scrive un romanzo scabro, essenziale. Tocca temi scomodi, brucianti fino all'indicibile, e lo fa con coraggio e delicatezza, grazie a una lingua che procede per sottrazione, per piccoli scarti di misurata intensità. La narratrice ci conduce attraverso la storia con la sicurezza di una coreografa che sa nascondere la fatica e il dolore nell'eleganza di un movimento. Ci racconta come la spontaneità di un gesto d'amore - quell'abbraccio che tutti riceviamo appena venuti al mondo - possa essere per qualcuno una conquista, possibile soltanto a costo di perdere tutto e di affrontare una a una le ombre del proprio passato.
Marta Pastorino è nata a Genova nel 1978, vive e lavora a Torino, dove collabora ai laboratori di scrittura creativa e storytelling della Scuola Holden; ha pubblicato racconti in diverse antologie e il racconto lungo "Effetti collaterali" (Meridiano Zero 2006); ha scritto per il teatro con la compagnia BlucinQue e lavorato per la Fondazione Merz.
"La sincerità di Marta Pastorino è così abbagliante che a volte vorresti chiudere gli occhi. Ma non puoi, non c'è riparo. Devi lasciare che ti conduca nel territorio che sta oltre la tua paura".
Paolo Giordano
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