mercoledì 7 agosto 2013

"Benedetto tra le spie", Paloscia racconta una Vatileaks del 1900

Una Vatileaks agli inizi del Ventesimo secolo. Il 23 maggio 1915 l'Italia entra nel mattatoio della Prima guerra mondiale, un'informativa avverte il Viminale che la Capitale è la sede centrale dello spionaggio austro-ungarico. Mentre papa Benedetto XV protesta contro 'l'inutile strage', il suo cameriere segreto, monsignor Rudolph Gerlach, dirige dal Vaticano una potente rete di spionaggio al servizio dei Paesi in guerra contro l'Italia. Per la sua posizione, è in grado di carpire i più importanti segreti militari italiani.

''Racconto una delle più grandi spie del 1900: monsignor Rudolph Gerlach, cameriere segreto di Benedetto XV. Approfittando dell'affetto del Papa, passò informazioni ai servizi di intelligence austrici e tedechi'', spiega all'Adnkronos Annibale Paloscia, presentando il suo libro 'Benedetto tra le spie. 1914: l'anno fatale della Grande Guerra' (Mursia, pp. 205, euro 16). Il libro apparve per la prima volta nel 2007, stampato da editori Riuniti. La nuova edizione corretta e aggiornata, pubblicata ora da Mursia, racconta una storia avvincente e ancora sconosciuta sulle trame contro l'Italia.

''Per Benedetto XV e Papa Ratzinger c'è un cameriere che tradisce i segreti papali'', sottolinea l'autore. ''Gerlach era il prediletto del Papa -fa notare- un giovane barone figlio di famiglia nobiliare austriaca. Nella corte del Papa aveva i suoi canali, tutto passava per lui. Sulla stampa americana e francese, il monsignore compare come artefice dei sabotaggi con cui furono affondate le due piu' grandi corazzate italane''. Quando l'intrigo sarà scoperto, il monsignore sarà fatto fuggire e riceverà trionfali accoglienze alle corti tedesca e austriaca.

fonte: AdnKronos

Nessun commento:

Posta un commento