lunedì 4 marzo 2013

Dove sono gli uomini?

Dopo aver vissuto in prima persona e raccontato la personale esperienza del downshifting in "Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita", per Chiarelettere torna Simone Perotti con "Dove sono gli uomini?", in cui l’autore si domanda "Perché le donne sono rimaste sole?"

Dove sono gli uomini, fisicamente e psicologicamente? Soprattutto a fare cosa, dove se non qui, e perché? Perché le donne sono tutte in giro, tutte in viaggio, tutte da qualche parte, spesso tra di loro, intente a fare o progettare qualcosa, mentre gli uomini sembra che si siano chiusi in casa, a doppia mandata, e non rispondano neppure a chi bussa con forza alle loro porte? Dove sono i protagonisti della scena, gli uomini del Mediterraneo, quelli che trovavi sempre al centro della piazza, al centro della spiaggia, al centro del bar, al centro della scena? Perché sul palco ora sembra che ci siano soltanto donne? Perché gli uomini non escono dai percorsi codificati del lavoro e della società? Perché sono sempre protetti da convenzioni e ruoli codificati, e quando non lo sono entrano subito in difficoltà? Perché gli uomini non parlano (se non di alcuni, pochi, argomenti estranei tanto a loro quanto a me), perché non chiamano, perché sembrano chiusi, rassegnati, stanchi prima ancora di aver iniziato a fare qualsiasi cosa? Per parlare degli uomini, oggi più che mai, occorre parlare con le donne, ascoltare le loro storie, farsi raccontare le loro avventure e disavventure, sfidando le leggi della riservatezza, tentando di collegare fatti e circostanze che ogni donna considera isolati, per cui spesso prova sentimenti di colpa, e che invece sono profondamente collegati tra loro.

L’85% delle donne accetta l’invito di una vacanza in barca contro il 15% degli uomini. Ai corsi di formazione aziendale la frequentazione femminile sfiora il 95%. Anche al corso di free climbing e di yoga le donne non si tirano indietro e sono una massiccia predominanza. In aeroporto, al ristorante, le donne sole o in compagnia sono una presenza fissa. Le donne affollano i corsi di sommelier e quelli di cucina (pensate al vincitore della seconda edizione di Masterchef Italia). I grandi acquirenti di libri – e, pare, anche di giornali e riviste – sono per l’80% donne. In un momento di piena crisi l’imprenditoria femminile è in crescita. Insomma, mentre la presenza delle donne in tutti i settori appare straripante, la figura maschile, da sempre protagonista della scena sociale, sembra nascosta. Perché? Uomini impauriti, senza sogni, inerti.

Che succede agli uomini? Mentre psicologi e sociologi divagano sulle più svariate teorie, mancava ancora uno sguardo dal basso fatto di storie e racconti di donne che da anni parlano della scomparsa del maschio (“o sono gay o sono impegnati”, “non si trova più un uomo decente”). L’uomo è assente, incapace di trovare una collocazione sociale, massacrato dal lavoro, frustrato nelle sue aspirazioni, in crisi sessuale...

Anche in questo nuovo libro Perotti centra un argomento scottante del nostro tempo e, direi, del nostro Paese. Un libro sugli uomini e sul mondo maschile sempre più frustrato e depresso, incapace di decisione e fagocitato dal quotidiano, scritto sulla base delle testimonianze del gentil sesso, che reclama a gran voce l'assenza di uomini con la U maiuscola. Da leggere. Consigliato soprattutto ai maschietti.

“Per parlare degli uomini, oggi più che mai, occorre ascoltare le donne, farsi raccontare le loro disavventure, sfidando le leggi della riservatezza e della buona educazione.”  (Simone Perotti) 

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