Nel 1992, a Los Angeles, una minuscola e dimenticata isola del Dodecaneso greco, divenne improvvisamente
celebre in tutto il mondo. E' la forza della settima arte, il cinema. Gabriele Salvatores in quell’edizione degli
Academy Awards vinse infatti il Premio Oscar come miglior film straniero con il suo "Mediterraneo", pellicola
interamente ambientata sull'isola di Kastellorizo (o Megisti in greco, Meis in turco, Castelrosso in italiano) la più
lontana e orientale dell'intero territorio greco, geograficamente già in Asia Minore. Merito di una grande
squadra: dal regista ad uno straordinario cast di attori, dalla sceneggiatura di Enzo Monteleone alle musiche di
Giancarlo Bigazzi e alla fotografia di Italo Petriccione.
Ma merito, certamente, anche della rara e singolare
bellezza di questa isola remota che è davvero l’avamposto greco ed europeo nel mare nostrum orientale.
Quel film è diventato un manifesto culturale per almeno un paio di
generazioni di italiani (e non solo visto il successo internazionale
che ebbe). I suoi dialoghi, brillanti, sono diventati patrimonio
collettivo. Inoltre gli italiani hanno scoperto la Grecia e il piacere
della "fuga" sui suoi lidi più remoti. Ma pochi in realtà sono coloro
che si sono spinti fin là, che hanno veramente messo piede a
Kastellorizo.
Davide Pivetti, giornalista e fotografo trentino, già autore di un
libro dedicato alle isole del Mediterraneo (“Emersioni - Isole di
giovani racconti”) e di una mostra omonima, pochi mesi fa ha
realizzato un progetto cullato da molti anni. Visitare la Megisti di
Salvatores, ritrovare le locations del film, incontrare la gente del
posto che si prestò a fare da comparsa nei due mesi di riprese concluse nell’estate del 1990. Scoprendo che
nonostante i quasi tre decenni trascorsi molti degli aspetti caratterizzanti l’isola si sono conservati. Con qualche
mano di colore in più o in meno rispetto a come fu magistralmente raccontata in quel celebre lungometraggio
dedicato "a tutti quelli che stanno scappando".
Così è nata “L’Isola dell’oblio - Megisti. Importanza strategica zero”. In questa mostra - che ha ricevuto il
Patrocinio del Consolato di Grecia per l’Emilia Romagna ed è arricchita da un’intervista in esclusiva con
l’attore Giuseppe Cederna (l’attendente Antonio Farina del film) - c'è al tempo stesso un racconto di viaggio, la
ricerca di un cinefilo, un reportage giornalistico e la realizzazione del piccolo ma vibrante sogno di un viandante
isolano.
La mostra sarà allestita dal 3 al 25 febbraio 2018 presso il Circolo degli Artisti e Centro studi “Ludovico Muratori” in via Castel Maraldo, 21/A - Modena, con inaugurazione sabato 3 febbraio alle ore 16.
Orari di apertura: 16.30 - 19 (chiuso lunedì e martedì). Ingresso: libero.
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