venerdì 13 gennaio 2017

"La donna è un'isola", sorprendente Adur Ava Olafsdottir

Prendete una pianista incinta di due gemelle, un bambino un po' geniale e una poliglotta irresponsabile, che fa cose strane. Mescolateli con un marito desideroso di paternità, un veterinario che gira con un falcone in gabbia e un uomo misterioso che indossa i panni di Babbo Natale per arrotondare lo stipendio e conosce il linguaggio dei segni. Farcite con tre pesci rossi e un micetto, due vincite alla lotteria e un viaggio che parte dalla capitale islandese e arriva sulle coste orientali di sabbia nera di un'isola battuta dalla pioggia ed accarezzata da improbabili dicembrine temperature miti. Cuocete a fuoco vivo. Il risultato è un nutrimento delizioso e genuino: una storia delicata - insieme allegra, dolorosa e ironica - che ti entra nel cuore e nella testa e non se ne va più via.

Risultati immagini per la donna è un'isola olafsdottirNon c'è niente da fare: Audur Ava Olafsdottir riesce a sorprendere sempre, sia per il suo inimitabile stile narrativo sia per la grande capacità di attirare, catturare il lettore in racconti unici, ogni volta al limite tra la realtà e il sogno, la quotidianità di una popolazione culturalmente distante anni luce dalla nostra e la fantasia. In poche parole, affascinante. Che poi succeda che molti lettori storcano il naso, dopo le prime 50 pagine di "La donna è un'isola" (soprattutto se preso in mano dopo aver letto "Rosa Candida"), credo possa esser considerato la conseguenza fisiologica e naturale di chi, pur leggendo, rimane ancorato alle proprie radici culturali e ideologiche, unico metro sul quale costruire un giudizio, anziché lasciarsi prender per mano ed immergersi in un altro mondo. 

In fin dei conti basterebbe così poco, per amare anche questo romanzo, considerato che pure qui - come in "Rosa Candida" - l’autrice propone il tema del viaggio inteso come rinascita, cambiamento, maturazione, introspezione; lo scopo è dunque ancora una volta quello di tracciare un percorso, non solo legato allo spostamento fisico - in questo caso attraverso l’Islanda - ma un'evoluzione psicologica ed emotiva.

Alla fine del libro, 47 ricette di cucina per mariti, bambini e amanti e una scheda per fare le calze di lana ai ferri. 

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